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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Apocryphal - Tales of Galilea
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10/01/2022
( 1051 letture )
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I veronesi Apocryphal ritornano dopo quasi quattro anni di silenzio con una raccolta di narrazioni bibliche apocrife (di fantasia della band), tutte legate da un filo comune: la Galilea, raccontata e suonata attraverso un black puro e provocatorio. Tales of Galilea è un nuovo capitolo, un’evoluzione complessa ma ben chiara e definita; la linea di confine tra black e death qui è sottile ed evidenti solo le parti melodiche che scandiscono momenti ritualistici ed atmosferici. Un disco curato, veloce ma allo stesso tempo dal sound innovativo, istanti melodici importanti alternati a crescenti riff e da composizioni semplici e di forte impatto.
Il clima che si respira in questo secondo full length è ben diverso dal precedente, una nube di biblica oppressione soffoca un songwriting ottimo contornato da una perfetta batteria ed uno scream crudo e spirituale che generano in composizioni complete e di massima ricercatezza. Le formule strumentali e compositive di queste nove tracce sono classiche ma non monocromatiche; l’opener We Raise The Sword Of Uriah dichiara nell’immediato il punto di forza e colonna portante del disco: il perfetto lavoro di chitarre che sin da subito mostra le molteplici soluzioni e le mille sfaccettature dell’album, un groove volutamente crudo e vecchia scuola che ritroviamo anche in Trust No God, con uno scream quasi sofferente e arpeggi ai limiti del macabro marciume. Con Weak and Miserables e Into the S.E.A. (Supreme Evil Ascetism) invece, il registro cambia leggermente: due brani che mettono in mostra la bravura e la tecnica dei musicisti, un basso ammaliante e magnetico e riff incalzanti dai toni classici. Blood Calls è la traccia di massima perfezione del disco, un drumming in perfetta simbiosi con la chitarra che danno vita ad un ritmo decisamente forte, mentre Fire Rain è invece una vera e propria furia black a tutti gli effetti. Oltre a queste sei tracce sopracitate troviamo tre intermezzi, Tales I, Tales II e Tales III, posti esattamente ogni due canzoni che non sono altro che momenti superlativi ed a tratti vagamente epici di compiuta abilità strumentale della band.
Tales of Galilea è pregno di atmosfere violente, un lavoro che abbraccia vecchi stilemi e nuovi tecnicismi che spesso deviano in situazioni strumentali melodiche e in forti emozioni oscure date da un black primordiale sgretolato ogni tanto da attimi di pura follia death e da mille cambi vocali infernali. Un disco di introspettiva religiosità personale con un determinato potenziale e sicuramente ben riuscito, con uno stile preciso che combina melodie e cattiveria sonora in grado di suscitare senza ombra di dubbio una tagliente spiritualità oscura.
«We just not believe this learned tales»
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2
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Mi è piaciuto molto questo Album.. Sinceramente all'inizio il Cantato mi sembrava un po' troppo basilare per le Composizioni, poi però l'ho metabolizzato.. Bravi! |
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1
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Bellísima recensione, grazie! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. We Raise the Sword of Uriah 2. Trust No God 3. Tales I 4. Weak and Miserables 5. Into the S.E.A. (Supreme Evil Ascetism) 6. Tales II 7. Blood Calls 8. Fire Rain 9. Tales III
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Line Up
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Gianmarco Bassi (Voce, Basso) Fabio Poltronieri (Chitarra) Diego Gini (Batteria)
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RECENSIONI |
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