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Mangled Torsos - Drawings of the Dead
15/01/2022
( 668 letture )
Sembra strano dirlo nell’epoca di internet, nel periodo storico in cui per trovare qualcosa, anche l’informazione più bizzarra ci vogliano pochi secondi, ma tutto quello che oggi sappiamo sui Mangled Torsos si riduce a poco o nulla. Il trio si forma nel 1991 a Pforzheim, cittadina tedesca situata ai limiti della suggestiva Foresta Nera e nasce dalle menti di Patrick Wentz, Olli e Frank, formazione che resterà invariata fino allo scioglimento avvenuto appena cinque anni dopo, nel 1996, poco dopo la pubblicazione del secondo disco Godless. Gli anni sono quelli solitamente definiti d’oro per il genere, con una mole di gruppi che si forma e si scioglie a volte nel giro di una demo; quindi, non c’è da stupirsi se il trio tedesco sia durato così poco.

Tutto in poco tempo quindi, così come è poco il tempo che i tre ci mettono per esordire con Drawings of the Dead, disco che vede la pubblicazione dopo due demo per la Morbid Records, etichetta che all’epoca e fino alla fine (2008, anno di chiusura) ha sempre offerto una buonissima, se non anche ottima, selezione di uscite. Tra queste mettiamo proprio il debutto dei tedeschi, che si presentano con un death metal più particolare di quanto sembri non tanto a livello strumentale ma di presentazione; la copertina totalmente blu rimanda forse a contesti plumbei, doom, e in qualche modo è così, perché musicalmente si ha a che fare con un death metal che enfatizza ritmiche contenute, leggere melodie in sottofondo, atmosfere cupe e, a colpire da subito, il caratteristico growl di uno dei due cantanti. Non sappiamo chi tra Patrick ed OlliAntti Boman (Demilich) e renderlo leggermente più basso, fattore che rende il disco particolarmente oscuro e in grado di enfatizzarne l’atmosfera. A livello compositivo abbiamo brani mai troppo spinti e in cui spuntano chitarre acustiche in grado di rafforzare il tocco doom e desolante dato anche dalla presenza di qualche leggera tastiera e dalle melodie; le ottime Lost Emotions e la titletrack dimostrano perfettamente quanto detto con le loro improvvise accelerazioni che però non diventano mai vere protagoniste, ed è interessante notare come non solo su questi ma anche sugli altri pezzi vi sia una varietà compositiva non indifferente. La citata titletrack ha infatti una corposa sezione acustica curata nei dettagli, per nulla banale e presenta delle ritmiche dinamiche e varie. La varietà è quindi un altro aspetto importante del disco, che non si limita a replicare con sufficienza quanto fatto nel periodo ma anzi ci mette del suo risultando piuttosto originale: Morphea è quasi sperimentale se vogliamo in cui voci, batteria, chitarre e tastiere si fondono su un ritmo marziale per un risultato che sembra quasi prendere i vecchi Carcass e portarli in un contesto diverso dal loro, mentre Malignant Tumor è un crescendo d’intensità che d’improvviso pare sfaldarsi e in cui si fanno sentire anche delle voci pulite in sottofondo. Assieme a Dehumanization è uno di quei brani in cui possiamo maggiormente sentire il death metal vecchia scuola del periodo e su cui ne approfittiamo per far notare come Patrick sia stato un batterista niente male e capace di rendere interessanti anche i frangenti più lenti e calmi del disco. Siamo infatti davanti ad un trio molto preparato, con idee originali e molto chiare ma che per qualche motivo non avrà fortuna.

Menzione speciale per la produzione, semplicemente ottima, perfetta per queste atmosfere tra il tenebroso e a tratti lo spettrale, con chitarre taglienti e in generale un suono ben definito. Drawings of the Dead è quindi un album particolare in ogni suo aspetto, di cui non si hanno i testi nel libretto perché secondo il gruppo “nessuno li avrebbe capiti o ci avrebbe fatto caso” a causa delle voci, assolutamente da recuperare e che per concludere potremmo descrivere come “doom suonato in stile death” e a volte basta sapere solo questo.



VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
69 su 2 voti [ VOTA]
Jan Hus
Sabato 22 Gennaio 2022, 1.07.03
4
Ma è bellissimo! Grazie per la segnalazione.
Jan Hus
Sabato 22 Gennaio 2022, 1.06.40
3
Ma è bellissimo! Grazie per la segnalazione.
gianmarco
Martedì 18 Gennaio 2022, 23.38.46
2
Notevole.
LAMBRUSCORE
Domenica 16 Gennaio 2022, 15.53.26
1
Olli e Bengi che suonavano in una band death....interessante, non credo di aver mai ascoltato questo disco, presto lo cercherò in rete
INFORMAZIONI
1994
Morbid Records
Death
Tracklist
1. Intro
2. Unsuspecting Sacrifice
3. Lost Emotions
4. Drawings of the Dead
5. Morphea
6. Deranged Body Love
7. Malignant Tumor
8. Dehumanization
9. Dissemble
Line Up
Patrick (Voce, Batteria)
Olli (Voce, Chitarra)
Frank (Basso)
 
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