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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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01/04/2022
( 812 letture )
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L’odio non è nella natura di nessun animale, nemmeno nella natura di un essere umano. La vita in questo mondo di schermi, numeri e false giustificazioni della matematica, teorie ancora più perverse del darwinismo sociale, snatura l’essere umano e lo porta a odiare chi gli sta accanto. Non ho mai visto un animale odiare e sono cresciuto in mezzo a loro. Ci sono alternative molto migliori all’odio: lo capisco solo ora. (Esteban Girón)
È pertanto l’odio il tema portante che ruota attorno a Hex, settimo album dei post-rocker spagnoli Toundra. Odio che qui viene ampiamente esplorato, sviscerato e musicato in tutte le sue sfumature attraverso articolate trame post rock, dalle tinte metal, della suite suddivisa in tre parti, prevedibilmente intitolata El Odio, che unisce alle soluzioni canonizzate da Pelican, Mogwai e Russian Circles una spiccata sensibilità quasi progressive capace di bilanciare in parte il (non sempre originalissimo) songwriting dei nostri. Infatti i Toundra sono molto bravi in ciò che fanno e sanno scrivere pregevoli quadri sonori che alternano catartiche esplosioni a momenti riflessivi e contemplativi, provando a fuggire di tanto in tanto, in modo non sempre convincente, dal canonico crescendo d’intensità per addentrarsi in strutture, intrecci ritmici e melodici, maggiormente stratificati e dal sapore quasi progressive. Ma, e c’è un ma, i sette brani di Hex ruotano tutti attorno a questi paletti stilistici in modo stazionario e limitato, senza sbilanciarsi mai su una singola componente del proprio registro espressivo approfondendola ed estremizzandola, al contrario incorporano i rispettivi elementi con il bilancino di precisione, evitando il prevalere di un singolo elemento sugli altri. Ne consegue pertanto una musica dalla buona capacità espressiva e comunicativa, solida e compatta nello scorrere dei minuti e ottimamente prodotta a livello di suoni, ma che pecca al tempo stesso di quella incisività e di barlume di ispirazione necessario per ergersi oltre uno standard che, per quanto medio-alto, sempre nella media rimane.
I Toundra non sono pertanto degli innovatori e non hanno mai tentato di esserlo, pur potendo vantare qualche esperimento interessante all’interno della propria discografia, come per esempio le musiche per il capolavoro espressionista Il Gabinetto del Dottor Caligari di Robert Wiene. Eppure, per quanto siano tecnicamente e formalmente ineccepibili, solidi e puntuali -in altre parole una garanzia perché effettivamente non c’è una traccia che possa essere ritenuta insufficiente- sembra sempre mancare quel quid che dia l’abbrivio alle canzoni e che faccia decollare a dovere i brani rendendoli delle stelle capaci di brillare di intensa luce propria all’interno di una galassia sconfinata di nomi altrettanto validi. Promossi sì, ma con qualche riserva sulla lungimiranza della proposta.
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1
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....bel dischetto.....di ottima qualita'.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. El Odio. Parte I 2. El Odio. Parte II 3. El Odio. Parte III 4. Ruinas 5. La Larga Marcha 6. Watt 7. FIN
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Line Up
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David Paños “Macón” (Chitarra) Esteban Girón (Chitarra) Alberto Tocados (Basso, Sintetizzatori) Alex Pérez (Batteria)
Musicisti Ospiti:
Adrià Bauzo (Sassofono) Marc Clos (Percussioni)
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RECENSIONI |
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