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Francesco Fareri - Primal Instinct
24/04/2022
( 1418 letture )
In questa recensione si parlerà di musica shred, per la precisione di Primal Instinct, ultimo album dell’ottimo < Francesco Fareri, chitarrista romano dal curriculum musicale di primissimo livello, con alcuni dischi da solista sulle spalle, l’attività con la band Virtual Mind e collaborazioni del calibro di Vitalij Kuprij. Il disco è stato pubblicato a fine 2021 ed è composto da 11 brani inediti, per un totale di 48 minuti di musica, tutta strumentale e all’insegna del virtuosismo, portato all’estremo, genere che molti considerano superato e lontano dai propri gusti, oggigiorno.

Prelude to the Sea è una breve introduzione, con una chitarra pulita, con un po’ di ambiente. Segue la title track Primal Instinct, con una batteria martellante ad accompagnare una chitarra energica, che si destreggia tra riff e scale sparati alla velocità della luce, interrompendosi qua e là per lasciare spazio a parti più melodiche. Sulla stessa scia scorre Triumph, forse una delle tracce migliori, o perlomeno più riconoscibili, dell’album. Dico riconoscibili perché le canzoni scorrono in un flusso continuo e più e più volte è sembrato di trovarsi intrappolati in un loop temporale in cui ci si trova continuamente travolti da valanghe di note. È uno degli aspetti meno apprezzabili del virtuosismo contemporaneo: rispetto ai vecchi dischi di Malmsteen, Van Halen o Gilbert e Satriani, diventa veramente faticoso stare dietro a queste registrazioni, a seguirle, a capire le intenzioni dell’artista. Fareri il suo lavoro lo fa indubbiamente bene, non ha niente da imparare e sicuramente il suo approccio alla musica e le sue composizioni hanno una logica e risulteranno validissime per tanti ascoltatori, più consapevoli e attenti. Mother Nature è un altro brano valido, in cui c’è un buon equilibrio tra parti iper tecniche e parti più lente (o meglio meno veloci) e musicali, equilibrio che da qui alla fine del disco ogni tanto viene perso di vista, per sfociare nel virtuosismo più fine a sé stesso, apprezzabile ma a volte troppo prolisso e omogeno, difficile da digerire per i non addetti ai lavori, fino alla chiusura con Epilogue Summer End, traccia sulla falsariga di quella introduttiva. L’omogeneità poi emerge anche sul piano dei suoni, che sono curati e senza sbavature, così come la produzione, ma anche qui troppo compatti, volendo anche un po’ anonimi (su internet è pieno di chitarristi con un suono così, preciso all’inverosimile, compresso e "digitale"). Primal Instinct è un disco che soffre un po’ la mancanza di varietà, che ha tante qualità ed è suonato benissimo da un grande musicista, ma che avrebbe giovato un po’ di una limatina qua e là.

È quasi ridicolo stare a parlare di un musicista del calibro di Fareri, vedere un uomo eseguire degli sweep e dei passaggi di pennata alternata così precisi fa quasi sentire a disagio, però è giusto essere onesti: Primal Instinct è un buon disco, ma non è un disco in cui c’è quel che in più per poter entrare nell’Olimpo degli shredder, passo che Fareri potrebbere fare tranquillamente. Bisogna snellire un po’ la formula, renderla più dinamica, mettere più a fuoco i vari momenti del disco e delle canzoni, valorizzando i passaggi melodici e quelli più tecnici mettendoli al servizio della canzone, rendendoli più distinguibili piuttosto che un flusso ininterrotto, in cui risulta faticoso seguire le idee musicali dell’autore; tutte cose che in questo disco si notano a sprazzi. Per il resto è un album valido, consigliabile agli appassionati del genere, magari ascoltandolo a piccole dosi (ascoltarlo tutto di fila è abbastanza impegnativo), La tecnica c’è (fin troppo) e tutto sommato anche le canzoni (con un calo nella seconda metà): nel suo genere (e seguendo gli standard attuali del genere) ha le caratteristiche per essere considerato senza troppi problemi un disco da ascoltare.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
30 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2021
Autoprodotto
Shred
Tracklist
1. Prelude to the Sea
2. Primal Instinct
3.nTriumph
4. Nature
5. Black Box
6. Human Genesys
7. Parallax
8. Game
9. Pharaon
10. Speedy & Dirty
11. Epilogue Summer End
Line Up
Francesco Fareri (Chitarra, tutti gli strumenti)

Musicisti ospiti:
Rusty Cooley (Chitarra nella traccia 8)
Syu (Chitarra nella traccia 6)
Takayoshi Ohmura (Chitarra nella traccia 3)
 
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