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Il Balletto di Bronzo - Sirio 2222
21/05/2022
( 1658 letture )
Il cosiddetto “prog rock italiano” è uno di quei fenomeni musicali verso i quali i sentimenti possono essere diametralmente opposti.
L'Italia non rimase immune dalla cosiddetta “british invasion” e i gruppi progressive, nati tra la fine dei Sessanta e l’inizio dei Settanta, mutuarono praticamente tutti gli stilemi del rock britannico: brani lunghi e strutturati (le suite), album a tema (i concept album), testi sofisticati e pretenziosi con frequenti riferimenti alla mitologia, alla filosofia e al fantasy, contaminazione con la musica classica ed enfasi sulle tastiere, soluzioni ritmiche complesse, arrangiamenti barocchi, potenti riff chitarristici di matrice hard rock, copertine dalla valenza artistica. Il tutto, partendo dalle solide basi che già si erano sviluppate con il beat ed il pop degli anni Sessanta. Il risultato fu la creazione di alcuni fra gli episodi più importanti della musica leggera italiana, sino a riscuotere successo e considerazione anche oltre i confini nazionali; fra loro spiccano sicuramente artisti come gli Area, il Banco del Mutuo Soccorso, i Goblin, New Trolls, Le Orme, o la Premiata Forneria Marconi.

Proprio il forte legame con gli stilemi di origine, e la scelta di suoni e stili molto più “europei” che “italiani” ha provocato negli anni una forte divergenza di giudizi sia fra i fans sia fra i critici.
Estremizzando volutamente le opinioni, possiamo affermare che vi sono coloro i quali affermano che gli album dei gruppi italiani non hanno nulla da invidiare ai capolavori di gruppi come Genesis, Yes, King Crimson o Led Zeppelin, e chi invece ne ridimensiona il valore artistico, riducendolo a movimento di riflesso rispetto agli originali stranieri.
Probabilmente, come in molte altre cose, la verità sta nel mezzo: se è vero che molte composizioni pagano un pesante dazio, in termini di stili ed ispirazioni, a quanto fatto dalle band di origine, è altrettanto vero che i migliori risultati di questa corrente possono svettare a testa alta nel movimento rock di quegli anni, e possono, anche a distanza di decenni, confrontarsi senza paura di sfigurare con quanto prodotto oltremanica, e non solo. D’altra parte, il duraturo successo internazionale di band come la PFM, gli Area o il Banco qualcosa vorrà pur dire.

Appartenente a quella schiera di gruppi di fugace apparizione all’interno del prog rock italiano anni ‘70, Il Balletto Di Bronzo è stata una meteora rapida, ma sufficientemente brillante da non farsi dimenticare facilmente. Originari di Napoli, Lino Ajello (chitarrista), Giancarlo Stinga (batterista), Marco Cecioni (cantante e chitarrista) e Michele Cupailo (bassista) costituiscono la prima formazione della band e registrano il loro album d'esordio nel 1970. Sirio 2222, ovvero l’esordio in questione, è l'unica testimonianza di questa prima formazione, mentre la seconda, nonché la più nota, è quella che presenta nell'organico il tastierista Gianni Leone, con il quale la band registra l'album di maggior successo Ys.
In Sirio 2222 si fondono beat, hard rock, psichedelia, sperimentazione e qualche accenno di rock sinfonico; insomma, una sorta di compendio del prog delle origini a tutto tondo.
Già nell’opener Un Posto emergono chiaramente le radici beat, mescolate a suoni hard e a un arrangiamento con chiari riferimenti a band contemporanee come Led Zeppelin e Black Sabbath. Il seguente brano Eh Eh Ah Ah è una sorta di hard blues dall’inizio acustico gradevole, ma tutto sommato abbastanza trascurabile, sia come musica sia come testo; buono ed interessante però il finale elettrico. Si prosegue con la nota Neve Calda, registrata all’epoca come singolo. Un brano con spunti pop, ma soprattutto dominato da passaggi hard rock potenti e riusciti; il riff del ritornello ricorda molto Communication Breakdown dei Led Zeppelin. Ma Ti Aspetterò, la quarta traccia, è nuovamente un buon brano che presenta una riuscita fusione fra momenti pop e bordate chitarristiche di chiara matrice hard rock. Non dimentichiamoci che ciò che ora ci può sembrare normale e scontato, non lo era affatto nell’Italia del 1970!
Meditazione è ancora più sorprendente: forse uno dei primi esperimenti italiani di rock sinfonico. Sotto un tappeto sonoro steso da violini e violoncelli, si posa la melodica voce di Cecioni, a un certo punto avvolta da distorsioni psichedeliche. Da segnalare un intermezzo di clavincembalo, molto emozionante. Girotondo è un altro pezzo dalle atmosfere vagamente "zeppeliniane", grazie ancora al riff e agli assolo di chitarra elettrica che si reggono su un ben preciso tappeto ritmico di batteria e basso. La settima traccia, Incantesimo, è la prima suite del disco: un rock lento e plumbeo che si introduce con un riff distorto, e scandito dai potenti colpi della sezione ritmica. Anche qui, in diversi punti, i nostri quattro paiono produrre un tributo a Page & Co., colorando questo brano con un’atmosfera cupa e psichedelica alla Dazed And Confused. Anche la linea vocale prende numerosi spunti dallo stile di Robert Plant, pur senza arrivare a un chiaro plagio. Il penultimo brano Ti Risvegliarai Con Me è invece un più lineare pezzo pop, nobilitato però da validissimi ed entusiasmanti assoli di chitarra elettrica.
Per concludere, i nostri mettono il carico da undici, ovvero Missione Sirio 2222. Il pezzo in questione è il più lungo di tutto l'album (quasi 10 minuti): in esso si mescolano suoni acustici, elettrici e vagamente orientaleggianti. Nel testo si parla di spazio e astronavi e l'arpeggio dato dalla chitarra acustica sembra davvero condurre ad un lungo viaggio senza ritorno. Ad un certo punto la trama della chitarra acustica sembra dissolversi nel nulla, per dare spazio ad un dialogo ipnotico e ultra psichedelico fra chitarre elettriche e percussioni. Il tema è fantascientifico, ma il rock prende il sopravvento e si lancia in un’improvvisazione vocale e strumentale degna dei migliori Led Zeppelin quando allungavano, dal vivo le canzoni della scaletta, per poi di nuovo terminare con l’arpeggio acustico iniziale.

Si tratta di un disco che sicuramente risente del tempo che è passato dal suo concepimento (riscontrabile soprattutto nelle matrici beat), ma nello stesso tempo può essere considerato uno dei gioielli del prog italiano, per la sua quasi perfetta commistione tra beat, rock dalle matrici hard, blues e parti sperimentali. Un disco sicuramente da non mancare per gli appassionati del genere, e consigliato, quantomeno per un ascolto, anche per chi ha sempre considerato il prog tricolore come una versione “di serie B” di quello britannico. Chissà che ascoltandolo non cambi improvvisamente idea…



VOTO RECENSORE
84
VOTO LETTORI
87.85 su 7 voti [ VOTA]
Galilee
Mercoledì 5 Luglio 2023, 13.10.34
21
Pessimo no dai. Io lo adoro. Ha alcune scene che sono da manuale del cinema. Poi vabbè, la sceneggiatura è quel che è, ma come diceva Bava, le bollette bisogna pur pagarle.
Shock
Mercoledì 5 Luglio 2023, 12.25.34
20
pessimo film quello
Alex
Sabato 28 Maggio 2022, 19.14.31
19
Rapportato e valutato secondo il periodo in cui uscì, a me è sempre sembrato un buon album. Personalmente lo preferisco al successivo, forse perchè mi appare più grezzo, istintivo e sfaccettato. "Ti risveglierai con me" si ascolta sul finale del film "5 bambole per la luna d'agosto" di Mario Bava.
Rasta
Venerdì 27 Maggio 2022, 14.16.00
18
... ma certo, non si può mica essere sempre tutti d'accordo. Ognuno fa le sue valutazioni. Ti rispetto... stretta di mano. /// PS la"scuola" dei percussionisti partenopei dei vari DEL PRETE, ESPOSITO, DE PISCOPO, CERCOLA... fa capitolo a sé. Chiuso OT e domando scusa!
Lele 13,5 DiAnnṏ
Venerdì 27 Maggio 2022, 10.25.26
17
Questa della cordiera abbassata mi sembra un'affermazione temeraria, come tratto distintivo di una scuola poi... So che sei un fan del Biglietto, ma a me il batterista pare anonimo, tranne forse l'uso del charleston, cmq un po' rigido.
Fabio Rasta
Venerdì 27 Maggio 2022, 1.00.35
16
Lele 13,5 DiAnnṏ: Dovendo essere sintetici x via dell'ot non è facile spiegarlo. Forse "scuola" non è esatto dal momento che non è riconosciuta come tale, ma ad un ascolto vero e proprio, appare chiaro che come mezzi sia strumentali che di incisione gli italiani si sono dovuti arrangiare assai rispetto ai colleghi anglofoni. Cosa in cui eccelliamo l'arte di arrangiarsi e ciò ha lasciato queste perle, nonostante fossimo sempre dieci anni indietro. Penso non sia una questione di nomi, quanto mi ripeto di stile, sound e approccio utilizzati x cercare di avvicinarsi ai canoni esteri con i propri mezzi. E nella batteria, questo fenomeno risulta particolarmente evidente tanto da creare un timbro riconoscibile con un uso preponderante del rullante (rigorosamente con le molle giù). Penso ai FORMULA 3 o certi accompagnamenti del primo BATTISTI, o alle colonne sonore dei poliziotteschi tipo quelle dirette da FRANCO MICALIZZI (il MORRICONE di quel genere) in cui non saprai mai chi ci suonava ma basta metterli su e senza nemmeno leggere appena parte la musica dici: Questi sono Italiani! Appena parte Un Posto qui lo senti bene. Senti GNECCHI dei BIGLIETTO su Il Nevare: nessun batterista Rock suonava in quel modo. Ha dei momenti che sembra CLIVE BURR su Killers. Poi oh.. io non sono nessuno, ascolto molto, quello si. / Saluti a tutti!!!
Lele 13,5 DiAnnṏ
Giovedì 26 Maggio 2022, 11.10.05
15
@Fabio Rasta non è la prima volta che nomini questa "scuola italiana" di batteristi... a parte Stinga e del Prete, chi sarebbero gli altri esponenti?
Area
Mercoledì 25 Maggio 2022, 15.10.21
14
@Zess: L'unica cosa davvero Prog in questo disco é la Title Track tutto il resto é Hard Rock e Psychedelia, lo si sente anche solo dalle "Schitarrate"
Area
Mercoledì 25 Maggio 2022, 15.08.06
13
@progster78, si ma vedi oggi un disco così non potrebbe più uscire perché il contesto giovanile e di conseguenza quello socio-politico é completamente diverso. Ma non solo questo, tutti i dischi Beat, Psych e quelli Prog. Questi dischi erano tutti figli di quel momento dell'Italia e delle influenze che arrivavano dall'estero. Ma attenzione questa roba era considerata vecchia già negli anni 80 figurati nei decenni a seguire.... @Fabio Rasta, a parte che dipende dai gusti ma... il confronto con la classifica é desolante per i motivi di cui parlavo sopra. A proposito di classifiche , questo disco fu un Flop per l'industria e per anni e anni non si é nemmeno saputa la Line Up che ci ha suonato dentro e tutt'oggi proprio come allora é presente solo la foto di loro che registrano in studio. Non so se fu Gianni Leone o lo stesso Ajello o Cecioni a rivelarla molti anni dopo.
Fabio Rasta
Mercoledì 25 Maggio 2022, 8.42.50
12
Non sarà certo un capolavoro x via di qualche pezzo sotto e alcune ingenuità purtroppo inevitabili considerati anno e paese, ma contiene ottimi spunti (Neve Calda, Ci Sarà ...) e la suite che vale da sola il prezzo del disco. Disco indimenticato, quasi mitologico x i veri appassionati del settore. / Il batterista è un ottimo esempio della scuola italiana di quegli anni, che x ragioni varie (tra cui fondamentale la carenza di mezzi a disposizione in confronto ai colleghi stranieri) vantava uno stile personalissimo di tocco, approccio e sound. /// Di qualche anno antecedente a questo, sempre da Napoli, c'era un curioso gruppo completamente dimenticato chiamato FABIO CELI E GLI INFERMIERI (!!!) che utilizzava ben due Farfisa, ingombrantissimi organi dal suono molto particolare. Interessanti x lo sviluppo del movimento. /// I miei preferiti rimarranno sempre i BIGLIETTO X L'INFERNO.
Salvatore
Martedì 24 Maggio 2022, 17.57.19
11
Io penso che le generalizzazioni non siano mai utili (o corrette), in tutti i periodi storici c’è stata musica mediocre e musica di alto livello, e ancora oggi è così. Cambiano i contesti, cambia la società, cambia il pubblico, ma alla fine c’è sempre qualcuno che si spende per fare della musica di qualità, anche “in Italia” (n. 7). Poi, se uno pone l’attenzione sui gruppi da classifica il quadro che ne viene fuori non può che essere desolante…
Zess
Martedì 24 Maggio 2022, 16.41.44
10
Per me bellissimo (e no, qui di prog non c'è NULLA), anche se praticamente parliamo di due band diverse se facciamo il paragone con il disco successivo.
progster78
Martedì 24 Maggio 2022, 15.25.14
9
Area,volevo semplicemente far notare come all'epoca la qualita' e la ricerca musicale non mancava anzi...a differenza di oggi dove la merda regna sovrana. Tutto qui. Lo so sara' anche retorica ma e' la semplice verita'. Missione Sirio 2222 vale quanto tutta la roba prodotta in Italia negli ultimi vent'anni.
Area
Martedì 24 Maggio 2022, 14.10.46
8
@progster78: Scusa ma che paragone é? Tralasciando che di loro penso siano fake vintage e che non propongano nulla di nuovo ... tra questi due gruppi ci sono 6 decadi di differenza visto che il balletto iniziò negli anni 60 e "Neve Calda" uscì come singolo nel 69. Poi sta roba ai tempi andò malissimo.
progster78
Lunedì 23 Maggio 2022, 15.24.28
7
Quando in Italia c'era grande musica,come gia' detto lavoro piu' orientato sull hard rock che sul prog. Questa e' storia,purtroppo adesso abbiamo i Maneskin...tristezza.
Area
Lunedì 23 Maggio 2022, 14.40.31
6
Ah piccola aggiunta... vi consiglio di andarvi a leggere il racconto di Gianni Leone di quando si unì al Balletto! Praticamente per alcuni mesi esistette una versione allargata di questa formazione con l'aggiunta di Gianni che era il più giovani di tutti e venne convinto da Ajello. Racconta degli aneddoti veramente interessanti di quel momento e sui componenti storici del gruppo.
Area
Lunedì 23 Maggio 2022, 14.32.22
5
Uno dei miei dischi preferiti dell'Italia anni 70. Purtroppo in Italia ebbe poco successo e sia al tempo che addirittura tutt'oggi nelle varie ristampe non viene MAI riportata la formazione. Musicalmente non é proprio un disco Prog o non completamente... qui c'era una commistione di Rock Psychedelico, Beat Italiano e anche un po di Prog soprattutto nella suite omonima. Anche la voce e i testi sono ancora di ispirazione Beat ma più fricchettoni, tutti i pezzi sono stati composti a fine anni 60. Per alcuni é una canzonetta ma Neve Calda mi é sempre piaciuta tantissimo. Album fondamentale!
Black Me Out
Sabato 21 Maggio 2022, 11.35.45
4
Gran bella recensione per un album che mi è sempre piaciuto moltissimo. Certo, riconosco la ricerca di gran lunga superiore che muove il successivo "Ys", ma qui le influenze più smaccatamente beat e hard rock rendono l'ascolto molto più godibile per i miei gusti. Una chicca sul brano "Ti risveglierai con me": la musica era stata scritta originariamente dal mitologico Piero Umiliani (uno dei miei idoli assoluti) e faceva parte della colonna sonora di "5 bambole per la luna d'agosto" di Mario Bava, scritta per l'appunto da Umiliani; quando la band decise di farne una propria versione elettrificata il regista decise di utilizzare quel pezzo al posto dell'originale di Umiliani e infatti si può ascoltare nei titoli di coda, anche se venne registrata con un titolo diverso ("Ti risveglierai accanto a me"). Inoltre, nel cd della colonna sonora del film il brano dura venti secondi in più rispetto alla versione contenuta in "Sirio 2222", aggiungendo una bella sezione strumentale che, probabilmente, la band era solita eseguire dal vivo.
Lizard
Sabato 21 Maggio 2022, 11.25.41
3
@Konradz: sistemato, grazie.
Rob Fleming
Sabato 21 Maggio 2022, 11.16.37
2
Bel disco, da conoscere. Come è scritto bene in recensione è più vicino all'hard rock che al prog propriamente detto. Anche se con tutte le influenze che presenta, a ben vedere, è a suo modo autenticamente prog(ressivo) proprio perché è vario e ricco di tante sfaccettature diverse. 80
Konradz
Sabato 21 Maggio 2022, 11.13.33
1
Fa molto piacere leggere una così bella recensione di questo disco. Album eterogeneo che raccoglie ispirazioni diverse. L'ultima traccia, bellissima, ne è sicuramente l'apice. Certo il successivo "Ys" dimostrerà una personalità compiutamente prog e per certi aspetti spiazzante nel panorama progressive italiano. Ma questo album risulta sempre piacevole all'ascolto. P.S. il nome della band è qui riportato correttamente con l'articolo "il" mentre nella recensione di Ys è "Balletto di bronzo". Nel motore di ricerca appaiono quindi come due band diverse.
INFORMAZIONI
1970
RCA Italia
Prog Rock
Tracklist
1. Un posto
2. Eh eh ah ah
3. Neve calda
4. Ma ti aspetterò
5. Meditazione
6. Girotondo
7. Incantesimo
8. Ti risveglierai con me
9. Missione Sirio 2222
Line Up
Marco Cecioni (Voce, Chitarra ritmica)
Lino Ajello (Chitarra solista)
Michele Cupaiuolo (Basso)
Gianchi Stinga (Batteria)
 
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