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Enio Nicolini and the Otron - Hellish Mechanism
06/09/2022
( 850 letture )
Chiunque frequenti il mondo dell’heavy metal nostrano conosce di certo il nome di Enio Nicolini e la sua storia di musicista. Per gli altri, basterà ricordare i suoi trascorsi con Unreal Terror, The Black, Akron e, tornando molto più indietro, coi Respiro di Cane. Una band davvero pesante per la scena italiana dei primi anni 70. È comunque nella sua veste di responsabile di un progetto personale che ce ne occupiamo oggi, per analizzare il suo operato come Enio Nicolini and the Otron e il suo ultimo lavoro intitolato Hellish Mechanism. Preliminarmente, va ancora una volta notato come l’esclusione delle chitarre da un lavoro prettamente heavy a favore dell’uso del basso a sostituirne l’effetto - lo strumento di Nicolini - denoti quantomeno la voglia di fare qualcosa di diverso dal solito, rischiando in proprio. Suonato sempre in power chord per ottenere linee melodiche e ritmiche, una seconda linea di basso viene usata in maniera più convenzionale, arrivando a un effetto non lontano da quello delle canoniche chitarre, ma peculiare. La presenza di synth ed elettronica, la pesantezza delle parti di batteria e la voce di Luciano Palermi (un altro nome che torna) fanno il resto.

Rimaneggiata la formazione – vedi note tecniche a margine - Enio Nicolini ha messo insieme un lotto di pezzi che complessivamente restano ben al di sotto dei quaranta minuti di durata, ancora una volta ambientati in “uno scenario Sci-Fi dove si raccontano storie distopiche di un mondo cibernetico in cui si cercano vie di fuga a sistemi di algoritmi di potere”. Ben confezionato dal punto di vista grafico, Hellish Mechanism è un lavoro con molti richiami al passato, ma con molta voglia di guardare al futuro. Per quanto riguarda i primi, echi di armonie anni 60 e 70 si notano ascoltando con attenzione The Dream, The Prophecy e A Brand New World. Senza contare la chiara appartenenza concettuale al settore progressive de L’Osservatorio, l’unico brano cantato in italiano e probabilmente anche il più affascinante. L’elettronica inserita con discrezione nel tessuto musicale della band, l’uso del basso cui abbiamo accennato nel primo paragrafo e la batteria che incalza fanno il resto. La voce di Palermi, che tutti quelli che hanno dimestichezza col metal nostrano conoscono (ma più o meno volontariamente anche alcuni di quelli che seguono radio e cinema*), conferisce carattere a un CD che ne ha già molto di suo. Le canzoni sono apparentemente molto dirette, ma necessitano di vari ascolti per isolare le scelte produttive che hanno caratterizzato la registrazione. Mettendo insieme un numero congruo di ascolti però, pezzi come Celestial Armada, Hellish Mechanism, Single Higher Thought e Final Clash (video di presentazione) si qualificano come decisamente riusciti. Questo in virtù dell’equilibrio tra semplicità e buon gusto delle linee melodiche principali e professionalità nell’amalgamare il tutto. Senza contare una certa aggressività di fondo che non può mancare in un prodotto del genere e qualche accenno ad ambientazioni più oscure (ancora A Brand New World).

Registrato presso i Sound Distillery di Castelfidardo (AN) e poi masterizzato a Dresda ricorrendo agli As Records Studios, Hellish Mechanism è quindi un lavoro interessante sotto vari aspetti. Intanto, per la coerenza con cui Enio Nicolini segue il suo percorso, ottenendo l’encomiabile effetto di non far notare l’assenza di chitarre in formazione. Un risultato rimarchevole se consideriamo che si tratta dello strumento principe del metal, quello con cui tradizionalmente si identifica l’essenza stessa della musicalità del settore. Poi, per aver ottenuto un prodotto compatto e senza cedimenti. Forse troppo, a voler essere pignoli, dato che manca un brano che faccia da singolo vero e proprio e si possa interpretare come ambasciatore dell’album presso il pubblico generalista. Ma probabilmente è anche questa una scelta stilistica “integralista” è perciò rispettabile. Hellish Mechanism è in conclusione un CD curato, che porta avanti un discorso personale e contemporaneamente una tradizione altrettanto personale.
Non se ne trovano più moltissimi, a ben guardare.

*Palermi è stato per oltre dieci anni conduttore radiofonico per KTYM 1460 AM e corrispondente radiofonico dagli USA per Radio Rai, Radio Vaticana, Radio 24 e Radio Montecarlo e ha lavorato nel cinema. Ha cantato ad esempio Hai capito in What’s New, Scooby-Doo del 2003 (wom.altervista.org).



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
45 su 4 voti [ VOTA]
DaveHC
Venerdì 9 Settembre 2022, 19.17.27
1
L'ho ascoltato su bandcamp. Sicuramente un disco dal suono particolare vista la scelta di utilizzare il basso al posto delle chitarre, ho trovato il disco un po' monotono, personalmente avrei preferito venissero maggiormente sviluppati certi passaggi con una atmosfera più oscura che a mio avviso avrebbero reso più vario e intriganti il disco.
INFORMAZIONI
2022
Hellbones Records
Heavy
Tracklist
1. Celestial Armada
2. Hellish Mechanism
3. The Cogwheel
4. The Dream
5. The Prophecy
6. The Old Lady
7. Single Higher Thought
8. A Brand New World
9. L’Osservatorio
10. Final Clash
Line Up
Luciano Palermi (Voce)
Enio Nicolini (Basso)
Gianluca Arcuri (Synth)
Damiano Paoloni (Batteria)
 
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