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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Nestor - Kids in a Ghost Town (Reissue)
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21/10/2022
( 1476 letture )
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Tenetevi forte, perché qui c’è il significato recondito della vita, con mille accezioni e bivi mai inforcati. Stranissima la storia legata a questa band. A volte il mercato discografico schiude destini che si allacciano a fattori apparentemente morti e cremati, pronti ad essere riproposti, addirittura dopo oltre trent’anni, una cosa incredibile, da romanzo. L’esordio discografico dei Nestor, formatisi nientemeno che nel 1989, avviene solo oggi, anche se in verità la Napalm Records ristampa sul mercato che conta, il disco autoprodotto dalla band l’anno scorso, rieditandolo in vari formati, perfino con un cofanetto ricco di vinili colorati e gadget vari. La band, anche grazie alla congiuntura favorevole dell’esplosione del melodic rock di stampo nordico che comanda gran parte del genere, ha deciso di riformarsi e tentare la fortuna, loro che hanno un curriculum di tutto rispetto avendo, negli anni, supportato live leggende come Alice Cooper, Kiss e i conterranei H.E.A.T.. Un AOR cromato e di classe cristallina, con punte hard rock, imperniato su melodie, soluzioni armoniose di spettacolare lignaggio, coralità eccelse e arrangiamenti preziosi.
Sin dall’apertura di On the Run, lanciato come singolo con tanto di videoclip ironico che si prende gioco del glam e dei costumi roboanti degli eighties, gli spunti hard si incrociano con il velluto Aoristico e coralità limpide, contando su un cantante dall’ottima estensione e un bunch strumentale di primo livello... buonissima la prima! Kids in a Ghost Town parte con una svisata della guitar, significativo riff e affondo di puro AOR che sfocia in un ritornello ipermelodico che rimembra qualcosa tra Foreigner e Journey; ottimo il guitar solo patinato e piroclastico. Pezzo magnifico! Stone Cold Eyes gode di ritmi più rilassati ma resta immutata la sorgente splendidamente melodica da big band. These Days è miracolosa in tutto: strofa, scrittura, esecuzione e ritornello dorato (resta veramente da capire come una band di siffatto, scintillante, talento abbia imboccato un oblio che li ha quasi inghiottiti); i filamenti eighties lampeggiano forte su questo frammento, ma vengono sparpagliati un po’ ovunque nell’intera release. Tomorrow che vede la partecipazione di una star di quegli anni, la procace Samantha Fox, è una ballad delicata e zuccherina, ispiratissima e pianistica, con un pedigree americano di grande splendore: se fosse uscita 35 anni fa avrebbe fatto sfracelli, ma ha un’ampia valenza ancora oggi. Da ascoltare assolutamente il duetto tra le due voci e il solo della sei corde, ricolmo e brividoso. Perfect 10 (Eyes Like Demi Moore) riscopre le sonorità e il feeling degli anni ‘80: ve li trovate appiccicati addosso, con quell’uso delle tastiere che hanno fatto scuola non solo nel rock ma nei successi in rotazione su MTV; ritagli di grande spessore e un briciolo di nostalgia, con un solo-guitar sofferto. We Are Not Ok sprizza sensazioni sofisticate e benefiche, una ballatona elegante e di grande seduzione, con il singer che tocca picchi elevati di qualità vocale, pizzicando le corde giuste. Firesign appare la song più hard rock dell’intero lotto: riff di chitarra, ritmo spedito, insomma quando c’è da spingere i ragazzi non si fanno pregare di certo, immancabile il grande ritornello catchy. 1989, emblematico come titolo, spara bordate melodiche da empireo, un inciso platinato e il bridge che sale, pari pari, al chorus di una song dei Kiss che pochi ricorderanno (I’ll Fight Hell to Hold You). It Ain't Me chiude questa “golden parade” libidinosa con uno slow solenne, che vola nella stratosfera, con l’ugola del singer che si gode il meritatissimo paradiso. Pensavate fosse finita? Eh no, perché nella ristampa della Napalm ci sono anche tre bonus tracks, una più bella dell’altra, che decretano il livello spaziale di questo combo. Signed in Blood sbuca fuori dagli U.S.A. edonistici degli eighties, con una resa corale superba e tagli melodici emozionanti alla Journey, oltre a un solo sinfonico di Jonny Wemmenstedt. I Wanna Dance with Somebody è la cover della prima grande hit planetaria di Whitney Houston resa in rock style; semplicemente spettacolare! E infine A Losing Game, altra stilettata AOR di pura brillantezza.
Un disco così ma chi se lo aspettava? Ma dove sono stati per oltre tre decadi questi assoluti fuoriclasse? I Nestor sprigionano valore, prestigio e casato superiori, quindi è lecito chiedersi cosa avrebbero potuto fare se non si fossero eclissati per così tanto, troppo tempo. Questo è un disco semplicemente cosmico! Chi ama il genere deve assicurarselo a tutti i costi, una band così straordinaria, fatta di sconosciuti, e non una super big band, non si sentiva da anni e anni. 13 brani, uno più emozionante dell’altro, commoventi, trascinanti con una sublimazione melodica che solo le grandi band possiedono. Mamma mia che debutto, che disco, che qualità suprema! Qui ogni singolo secondo di musica suscita palpitazioni e tremiti di piacere, ma fatemi spendere alcuni aggettivi per un cantante pazzesco, versatile ed entusiasmante, un chitarrista con un gusto e una tecnica debordanti, le tastiere sono il top e la sezione ritmica mostra delicatezze e muscoli non indifferenti. Una sorpresa mega, letteralmente imperdibile!! Fenomenali Nestor.
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11
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..Azz Ho rischiato di perdermeli perchè quel nome mi faceva un po ridere ! Grazie al cielo il voto pieno 100/100 ! di un noto portale non lasciava dubbi.. Un\' opera rock(melodic) che rimarrà nella storia, i riferimenti sono Survivor, Aviator(!) e,strano che il recensore non lha messi, i recenti NightFlightOrchestra di cui sembrano praticamente i gemelli più heavy e meno sperimentali però secondo me.
Per dirla alla NESTOR \"Non siamo una semplice band Siamo qui per riportare alla gloria il vero rock!!\"
..Voto? ..Naah Senza voto! Questo è già un classico. |
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10
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Che bel lavoro in pieno stile anni '80,These days ricorda le atmosfere dei Toto come We Are Not Ok nella parte iniziale affonda a piene mani nei Foreigner...l'ho recuperato solo adesso ma devo dire che resterà per un bel po' nel lettore.voto 88. |
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9
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Non esageriamo. Preferisco l’ultimo degli Heat o i Fair Warning o gli Steelhouse Lane se proprio ci si vuole esaltare con queste sonorità. |
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8
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Questo è l'album più bello degli ultimi 10 anni in campo hard rock melodico.....pezzi ispirati e divertenti....nulla di inventato eh...ma sanno scrivere!!!...adoro tutti i brani che sono intrisi da quegli stilemi dell'epoca d'oro....bravi ragazzoni cresciuti...la Svezia ormai da anni ha soppiantato Los Angeles!!!!!! |
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7
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Il miglior disco di melodic rock/hard rock/aor o quello che volete voi uscito negli anni 10 e 20 nel nuovo millennio. Non c'è nulla fuori posto, anche i cosiddetti plagi sono così calibrati che risultato originali. La Frontiers se li sogna storie e progetti del genere. Vincitori di tutto |
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6
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Questo me l’ero perso l’anno scorso. Rimediato adesso. Ascoltato praticamente in loop tra ieri e oggi. Risultato: carrellizzato seduta stante. Grandissimo disco, riff e ritornelli da antologia, assoli travolgenti, ecc. ecc., tutte le caratteristiche indispensabili per il genere proposto sono al top. Voto 89 |
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5
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Spettacolo puro. Miglior album di genere del 2021 |
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4
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....quoto shock....che bel disco....ah....gli anni 80..... |
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3
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Quoto Shock, disco meraviglioso |
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2
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Preso la reissue. Un ascolto leggero e meraviglioso che mi sta accompagnando in un periodo forsennato. Songwriting d'altri tempi. Recensione spot on. Complimenti. |
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1
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Verrebbe da dire, meglio tardi che mai. Il miglior disco dell'anno scorso nel genere A.O.R. ed in assoluto uno dei migliori dischi da anni a questa parte! Un gruppo che sembrava perso sul finire degli anni ottanta e che invece oggi si ritrova e scrive un mezzo capolavoro. La reissue la devo ancora sentire, ma l'originale non ha punti deboli, un hit dopo l'altro, voce meravigliosa, Samantha Fox (!!!), riff, cori, melodie, cosa volete di più? Un must. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Fanfare for the Reliable Rebel (Intro) 2. On the Run 3. Kids in a Ghost Town 4. Stone Cold Eyes 5. These Days 6. Tomorrow 7. Signed in Blood 8. Perfect 10 (Eyes Like Demi Moore) 9. I Wanna Dance with Somebody 10. A Losing Game 11. We Are not Ok 12. Firesign 13. 1989 14. It Ain't Me
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Line Up
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Tobias Gustavsson (Voce) Jonny Wemmenstedt (Chitarre) Martin Frejinger (Tastiere) Marcus Åblad (Basso) Mattias Carlsson (Batteria)
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RECENSIONI |
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