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Byzantine - Oblivion Beckons
( 4012 letture )
Lo scioglimento di una band è un evento triste. Ritengo che lo sia a prescindere, intrinsecamente, e che la band sia valida o no, è la fine di un piccolo mondo a sé. Ed eccomi a recensire un album che, appena venuto alla luce, è rimasto orfano. Infatti i Byzantine, un po’ come avevano fatto i compianti At The Gates di Slaughter of the Soul, hanno voluto salutare i loro fan o più generalmente il panorama alternative metal con un ultimo album intitolato Oblivion Beckons: un disco dall’essenza estremamente groove, sfaccettato da spunti presi un po' qua un po' là nei vari generi metal ( secondo quali criteri non ho ancora ben inteso).

Chitarre acide, con riff che variano dal thrash più soffocante evidentemente ispirato agli Slayer, a momenti stoner, a ritmiche metalcore incalzanti e veloci, fino a trapanate che nulla hanno da invidiare per malsanità alle più stimate band black old school; si evince una discreta tecnica chitarristica, non solo nelle parti ritmiche bensì anche nei soli infilati a mo di digressione in alcune canzoni (Catalysm) e in alcuni frame azzeccati (Expansion and Collapse): una mistione eccezionale, se non fosse che è totalmente disorganica.

La batteria si cimenta in pattern adatti a tutti i sovracitati generi dimostrando una tecnica non indifferente, mentre il basso in tutto ciò rimane abbastanza anonimo. La voce, seguendo a ruota le fondamenta musicali appena descritte, alterna growl e semi growl, screaming e un amaro cantato pulito che in determinati ritornelli vorrebbe forse sembrare melodico, ricordando lievemente i Nevermore (Absolute Horizon), ma è nella maggior parte dei casi così acre da risultare insalubre: la melodia è infatti realmente raggiunta solo nel chorus della title track.

Questa aria nociva si respira in verità per tutta la durata dell’album, totalmente privo di armonia, seppur abbastanza tecnico: a parte l’arpeggio finale di The Gift of Discernment, l’interlude Renovatio e qualche isolato momento meglio architettato che fa sperare in un miglioramento, quest’album è nero come la pece ed emana una serie di radiazioni negative tali da impedirne quasi l’ascolto. Le composizioni troppo ansiose e troppo spezzettate e, insieme alla scelta di inserti stilistici troppo diversi tra loro, mandano in frantumi i buoni propositi dei Byzantine e rendono l’album un concentrato di sconnessione.

E così un lavoro che forse voleva lasciare il segno e chiudere in bellezza la propria carriera, è in realtà il modo peggiore per concluderla. Ma la cosa più triste è che ormai per i Byzantine non c’è più possibilità di riscatto.



VOTO RECENSORE
57
VOTO LETTORI
37.66 su 30 voti [ VOTA]
Lynch
Lunedì 27 Novembre 2017, 16.19.58
4
Disco da 75-80! Ma che razza di recensione è questa, chi cavolo l'ha scritta, topo gigio????
Dissection
Lunedì 17 Marzo 2008, 22.10.53
3
ma dai..qui stiamo rasentando la follia..Questo è un grande album,nmolto valido con tante belle canzoni (Nadir su tutte).Non conosco gli altri album,ma adesso andrò a cercarmeli. Scusa,ma penso che la recensione sia completamente "sballata"..
Broken Dream
Sabato 15 Marzo 2008, 0.09.04
2
Non mi trovo d'accordo con la valutazione. Lo trovo davvero valido.
Bruno
Lunedì 10 Marzo 2008, 11.08.32
1
Dopo l'ottimo secondo album mi sarei aspettato qualcosa di meglio da questo "Oblivion Beckons".., ma dare un giudizio insufficiente mi sembra un pò esagerato... peccato perché le potenzialità c'erano..il mio voto;66
INFORMAZIONI
2008
Prosthetic Records
Alternative Thrash
Tracklist
1. Absolute Horizon
2. Nadir
3. Oblivion Beckons
4. The Gift Of Discernment
5. Expansion And Collapse
6. Catalyst
7. Pattern Recognition
8. Renovatio
9. Centurion
10. Receiving End Of Murder
11. All Hail The End Times
12. Deep End Of Nothing
13. A Residual Haunting
Line Up
'OJ' : Vocals, Guitar
Tony : Guitar
Wolfe : Drums
Skip : Bass
 
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