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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Trastorned - Into The Void
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26/01/2023
( 17391 letture )
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Ecco qui l’ennesimo disco che, come se ce ne fosse ancora bisogno, conferma l’ottimo stato di salute del thrash metal sudamericano. Dopo un’annata marchiata da diversi exploit, Höwler e Critical Defiance sono i primi nomi che ci vengono in mente, ci pensano gli esordienti Trastorned a riportare il campanile al centro del villaggio -ci scuserete la metafora cristiana- fin dalle prime battute di questo neonato 2023. Quasi a voler fugare ogni dubbio riguardo al fatto che il thrash metal vecchia scuola sta vivendo una nuova, indiavolata giovinezza nelle mani delle nuove leve d’America latina.
Debuttanti sì, ma nemmeno tanto giovani né soprattutto sprovveduti: i Trastorned nascono infatti nel lontano 2008 (ehssì, già quindici anni fa) e si mettono al lavoro sul loro primo full-lenght ben 11 anni, diversi demo e cambi di formazione più tardi. La pandemia e qualche difficoltà logistica si sono messe nel mezzo, ma poco importa, il genere suonato dai Cileni di certo non rischia di invecchiare ancora. Ce ne si accorge fin dall’opener Witch Hunt, che sguaina un thrash metal velenoso sulla scia di Forbidden, Morbid Saint e Demolition Hammer. Qualche rimando agli eterni Slayer condisce un suono dal sapore americano che si colloca qualche parte tra i tardi anni Ottanta e i primissimi Novanta, l’apogeo della potenza toccato da un genere ancora incontaminato, prima insomma che il thrash imboccasse diversi e più o meni felici sentieri. E l’impatto certo non manca ai nostri Trastorned, che impilano instancabilmente una valanga di riff, stacchi, ripartenze e assoli di discreta fattura. Sotto questa notevole potenza di fuoco pulsa tutta l’urgenza della proposta, conservata miracolosamente intatta tra i solchi del disco. È un thrash metal spietato quello eruttato da Into the Void che, salvo il tetro interludio acustico Dreadful Fate, non concede un attimo di tregua. Titoli quasi ingenui nel loro carattere vecchia scuola condiscono una proposta bestiale quanto tecnicamente ineccepibile. Spicca a questo proposito la prestazione del bassista, curiosamente non accreditato, il cui strumento, messo prepotentemente avanti nel mix, è spesso protagonista di piccoli e gustosissimi stacchi, come emerge ad esempio in Metal Violence. Le chitarre non sono da meno nel tessere riff angolosi e travolgenti, mentre la voce di Felipe Lonza, riverberata e a dire il vero un po’ monocorde, quasi fatica a imporsi sugli strumenti, accentuando sicuramente il feeling nostalgico della proposta. Questo risente positivamente anche dell’ottima produzione, calda e pulsante, ma è la prestazione del gruppo come ensemble ad impressionare maggiormente, forte di una coesione e una compattezza figlie di anni di esperienza comune.
Difficile citare un episodio rispetto ad un altro, i brani sfilano via senza sforzo e l’album si consuma nel giro di una mezz’ora scarsa, malgrado un pugno di canzoni non particolarmente distinguibili tra loro, forse unico vero neo della raccolta, comunque sicuramente trascinante. Beninteso, non c’è un grammo di novità nel debutto dei Trastorned, e se è questo che cercate, allora conviene guardare altrove. D’altronde, questa non era sicuramente in cima alla wishlist del gruppo di Santiago, e vent’anni buoni di revival thrash metal hanno ormai provato il valore delle giovani generazioni, riuscite a riappropriarsi dei codici dei Padri in maniera eccelsa. Into the Void è un ennesimo atto d’amore per la vecchia scuola, e quello che manca in originalità, i Nostri ce lo mettono senz’altro in grinta e personalità.
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4
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Bel debutto da parte dei nostri amici cileni. Ennesima band che emerge dal panorama sudamericano...che scena.@duke indispensabile no, però non si può rimanere ancorati sempre al passato, altrimenti fra 10 anni andremo solo ai cinema a vedere i vecchi video dei live delle band degli anni \'80, per questo viva la NWOTM che mantiene vivo il thrash... |
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3
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Li ascolterò presto. So comunque che il cantante è un ottimo chef, famoso per gli arrosti di maiale. |
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1
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..ma per chi ha tutti i dischi di...slayer...forbidden...morbid saint...demolition hammer...questo cd...e\' davvero indispensabile?....voto 50..... |
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INFORMAZIONI |
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Dying Victims Productions
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Tracklist
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1. Witch Hunt 2. Metal Violence 3. Black Fire 4. Miasma of Death 5. Into the Void 6. Dreadful Fate 7. Insanity 8. Reborn Through Hate
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Line Up
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Felipe Lonza (Voce) Fabián Piña (Chitarra) Felipe González (Chitarra) Adrian Gsc (Batteria)
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RECENSIONI |
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