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Katatonia - Sky Void of Stars
31/01/2023
( 4322 letture )
Il ritorno dei Katatonia nel 2020 con City Burials, dopo un periodo di pausa durato quasi quattro anni, era stato accompagnato da una metamorfosi nella musicalità del quintetto di Stoccolma, segnando un allontanamento dalle sonorità e arrangiamenti più complessi dei lavori precedenti in favore di un alleggerimento dei suoni e uno snellimento delle composizioni. Una virata verso lidi più soft e mainstream, che pur mantenendo ben salda la propria identità artistica, aveva garantito alla band svedese un successo commerciale seguito da dati di vendita non indifferenti, facendo scalare a City Burials le classifiche di mezza Europa. Poi gli anni della pandemia ad arrestare bruscamente questa ascesa, e tarpare le ali ad un tour mondiale dove i Katatonia erano stati richiesti un po’ ovunque. Ma Jonas Renkse, leader della band, non è uno facile da mettere al tappeto, e sfruttando questo lungo periodo di inattività ha lavorato duramente alle composizioni sia del side project Bloodbath che ovviamente della band madre, i Katatonia, completando di fatto due album quasi contemporaneamente. Ad anticipare ed aprire la strada ai due full length, la discografia dei Katatonia si è arricchita pure di una splendida doppia raccolta di inediti e b-sides, Mnemosynean, uscita a fine 2021. Ma le novità non finiscono certo qua visto che la lunga pausa forzata ha contribuito a fare maturare un’altra clamorosa decisione al leader della band svedese; lasciare dopo otto album la label di una vita, l’inglese Peaceville Records, ed approdare alla Napalm Records. Una scelta conscia quest’ultima, come ammette lo stesso Jonas Renkse, che gli ha permesso di sfruttare i potenti mezzi dell’etichetta austriaca per poter fare un definitivo salto di qualità anche sotto l’aspetto distributivo e promozionale.

Confermata in toto la formazione di City Burials, i Katatonia pubblicano ad inizio 2023 la dodicesima fatica sulla lunga distanza, Sky Void of Stars, alla luce di una rinnovata ambizione e creatività. La scelta degli studi di registrazione invece è dettata da una ricerca di continuità con il recente passato, e ricade nuovamente sugli Hansen Studios in Danimarca, sotto la guida e direzione dello stesso Jacob Hansen in persona, che si occupa del missaggio e della produzione. Stilisticamente Jonas Renkse, unico compositore degli undici brani dell’album, si discosta parzialmente dalla direzione intrapresa con City Burials, senza tuttavia ritornare a soluzioni adottate nel passato e senza tradire l’evoluzione artistica della band. Sicuramente una maggiore ispirazione, e forse il tempo per poterla tradurre in composizioni all’altezza, giocano un ruolo chiave nella realizzazione di Sky Void of Stars, dove la cura certosina negli arrangiamenti e nelle soluzioni adottate conferiscono all’album massima varietà e profondità.
Pur non essendo un disco metal nella sua interezza, Sky Void of Stars può contare su un impatto maggiore in brani come l’opener Austerity, la massiccia Birds così come la traccia di chiusura (se si esclude la bonus track Absconder) No Beacon to Illuminate Our Fall. Le chitarre di Ander Nystrom e Roger Ojersson, in queste canzoni, si conquistano il proscenio, a volte con la durezza dei riff, altre grazie ad assoli di squisita fattura. L’alternanza di brani più veloci e potenti a composizioni di più ampio respiro mantiene viva l’attenzione durante tutto l’ascolto senza quei cali di tensione che si avvertivano nel comunque più che valido City Burials. L’effetto d’insieme però in Sky Void of Stars è quello di grande compattezza e coesione, e in questo gioca un ruolo chiave il lavoro Daniel Moilanen alla batteria. Libero da restrizioni e finalmente a suo agio e in sintonia con le composizioni di Jonas Renkse, il batterista sfodera una prestazione maiuscola, andando a coprire anche quei momenti e quegli spazi dove il brano rischierebbe di risultare troppo ripetitivo nell’architettura. Cambi di tempo, variazioni stilistiche e una perizia tecnica ben oltre alla media creano una tridimensionalità all’interno della composizione senza limitarsi alla semplice ossatura ritmica, ma divenendo parte organica dell’arrangiamento del brano. Colossal Shade, uno dei picchi di Sky Void of Stars, è una canzone che rischierebbe di sembrare un collage spezzettato senza essere sorretta da una sezione ritmica all’altezza. Un’apertura dall’incedere deciso lascia spazio ad una fase centrale molto vicina al progressive di band come Evergrey e Opeth, per poi sfociare in una coda dove riecheggiano le sonorità più oniriche dei Pink Floyd. Queste tracce di progressive affiorano con decisione anche in altri brani di Sky Void of Stars, e non è un caso che Joel Ekel, cantante dei Soen, sia ospite di Impermanence, brano che ammicca alla musicalità ricca di melodia propria dei Soen, tingendola di quegli sprazzi malinconici che sempre più di rado emergono ormai nelle composizioni di Jonas Renkse. E la ricchezza di generi, attraverso i quali naviga un album così sfaccettato come Sky Void of Stars, pare quasi inesauribile, andando a lambire darkwave ed alternative rock in brani come il singolo apripista, Atrium, così come Sclera e l’eterea Opaline. Gli arrangiamenti si riducono all’osso, i synth definiscono i confini entro i quali possono esplodere ritornelli che marchiano a ferro la memoria e l’immaginazione, in una riuscita incursioni in territori lontani dal metal. I rimandi a Wisdom of Crowds, album frutto del sodalizio del cantante svedese con Bruce Soord, vocalist dei Pineapple Thief, non sono certo casuali. Un discorso a sé merita la bonus track Absconder, incomprensibilmente lasciata ai margini di Sky Void of Stars. Le chitarre tornano con prepotenza sia nei riff che in dimensione solistica, e l’atmosfera creata dai contrasti tra la saturazione strumentale e le parti in cui la voce di Jonas Renkse si erge solitaria, è da capogiro. Sì, perché la seconda protagonista del dodicesimo album dei Katatonia è appunto la prova vocale del leader, deciso ad accettare una sfida che paradossalmente egli stesso ha lanciato. Mai come in Sky Void of Stars l’interpretazione di Jonas Renkse riesce ad esprimere concretamente in note e melodia tutte quelle idee e quegli spunti che animano la sua fantasia e la sua ispirazione, a dare forma e sostanza ai sogni. Niente male per un ex batterista reinventatosi cantante.

Sky Void of Stars, pur non essendo un album privo di difetti, gode di numerosi pregi, tra i quali una performance sugli scudi di tutti i membri della band, chiamati a riconfermarsi in un cammino volto a percorrere nuove strade, non necessariamente delimitate da un retaggio che oramai rischia di zavorrare la fantasia di un leader carismatico come Jonas Renkse. Con uno sguardo comunque attento al passato, con il chiaro intento di non snaturare l’anima della band che guida, il cantante svedese compie delle scelte stilistiche che possono anche non incorrere nell’approvazione del fandom. Incurante di generi e vuote etichette i Katatonia possono finalmente liberarsi dalle pastoie di definizioni ingombranti, cristallizzate in una stasi evolutiva che non contempla crescita e trasformazione. Usciti da anni dal bozzolo di certi canoni, i Katatonia si scrollano di dosso le ultime vestigia di band gothic metal a tutti i costi, appellativo attribuito da una critica specializzata anch’essa impervia e non recettiva del cambiamento avvenuto in seno alla band svedese. Melodie avvolte di malinconia echeggiano ancora in più di un brano e i testi di Jonas Renkse comunque non rinnegano una poetica affine al gothic, ma non ne sono più ossessionati né tantomeno si fanno delimitare da stucchevoli luoghi comuni. Sarà ora compito di Jonas Renkse condurre per mano la sua creatura plasmandone la forma e i colori in nuove e stimolanti direzioni. Non esiste miglior commiato delle parole dello steso cantante svedese, fieramente convinto delle proprie scelte:

I think we don’t have any more limits if we ever had them. Maybe some years back, we were still stuck in a “metal” label or tag like Gothic metal. Now, we have the whole universe to play with.



VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
69.66 su 556 voti [ VOTA]
GT_Oro
Martedì 28 Febbraio 2023, 18.15.04
26
Al contrario di City Burials, che non mi ha detto granché, i Katatonia ritornano a un ottimo livello, anche se un gradino sotto quel capolavoro che è Fall of Hearts. Certo che Moilanen è quel valore aggiunto che trasforma un accompagnamento classico in qualcosa che non ti aspetti.
Marco
Martedì 7 Febbraio 2023, 18.13.00
25
Recensione molto curata che descrive bene l\'anima di questo disco che regala tante perle e una grande cura delle melodie da parte di tutta la band. Ottimo disco non sbagliano mai un colpo. Voto: 88
Epic
Domenica 5 Febbraio 2023, 11.32.10
24
Devo ammettere che con gli ascolti è cresciuto, lo sto ascoltando tanto, non stanca mai. Non è il discone meraviglioso che si legge in giro, ho letto dei commenti entusiasmanti davvero assurdi. È un buon album, molto gradevole. 72
Tago mago
Domenica 5 Febbraio 2023, 11.04.57
23
Orrore! Bah! Abbiamo toccato il fondo. Hanno perso lo stile di una volta.
Aceshigh
Domenica 5 Febbraio 2023, 11.03.27
22
A dirla tutta, a me è piaciuto un poco più del precedente. Chiaramente non al livello dei capolavori del passato (sarebbe stato miracoloso), ma, calcolando che sono in giro da trent’anni, che siamo al dodicesimo album… beh, pezzi come Austerity, Colossal Shade, Atrium non possono che lasciarmi soddisfatto. Rimangono sempre dei signori musicisti (concordo col recensore sulla bella prova di Moilanen). Voto 79
DEEP BLUE
Domenica 5 Febbraio 2023, 7.58.25
21
preferisco i Coldplay
Hellion
Domenica 5 Febbraio 2023, 7.54.50
20
Lo sto letteralmente consumando, disco stupendo. Visti venerdì sera a Trezzo, suoni imbarazzanti, il fenomeno al mixer mi ha rovinato la serata, un vero peccato.
alessandro
Sabato 4 Febbraio 2023, 18.07.15
19
c\'è poco da dire, questo è un disco progressive rock, e anche uno di quelli validi.
The Fool
Sabato 4 Febbraio 2023, 11.39.14
18
Ascoltato un po\' di volte e non riesce a prendermi. I Katatonia sono dei musicisti della madonna ma mi sembra che qui si siano un po\' troppo adagiati sulle soluzioni stilistiche che hanno caratterizzato i loro ultimi lavori. Ho preferito il precedente City Burials che magari nel complesso non sarà un capolavoro ma due/tre pezzi interessanti li ha eccome. Spero che nel prossimo lavoro Nystrom riesca ad imporsi un po\' di più sulla direzione artistica data da Renkse.
Tino
Venerdì 3 Febbraio 2023, 12.46.31
17
Se qualcuno l\'ha ascoltato due volte facile dire che non resta nulla, tutto il contrario più si ascolta più ti prende. Eppoi Vasco è invece troppo simpatico
McCallon
Venerdì 3 Febbraio 2023, 12.12.47
16
@vasco Lo dico con dispiacere ma purtroppo spesso il voto lettori lascia il tempo che trova, a causa di qualche buontempone che appena esce la recensione passa a valutare con 30. Poi certo, essendoci 111 voti immagino e spero che la maggior parte siano sinceri.
vascomistaisulcazzo
Venerdì 3 Febbraio 2023, 11.45.38
15
mah, mi metto tra quelli che tanto colpiti non sono, tutto bello e perfetto ma non resta nulla alla fine dell\'ascolto, noia e a giudicare dalla media voti tanta soddisfazione non c\'è
giulio70
Giovedì 2 Febbraio 2023, 19.36.50
14
Devo dire che questa ultima prova dei Katatonia mi sta piacendo, sicuramente più del precedente. Inutile paragonare ogni loro ultimo disco con i loro classici capolavori,perchè credo che non sussiste alcun paragone.I Katatonia di oggi sono questi, e per me non sono per niente male, capaci ancora di rapirci con le loro atmosfere.Author il brano che preferisco. Voto 85
Matto666
Giovedì 2 Febbraio 2023, 18.44.49
13
Piatto, anonimo, scolorito. Non mi è piaciuto
Ishtar
Giovedì 2 Febbraio 2023, 13.05.55
12
Bella recensione ! L\'album mi sta piacendo molto. Superata la diffidenza iniziale sono riuscita ad apprezzarlo pienamente , in questi giorni sta girando spesso nei miei ascolti.
Diego
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 19.35.15
11
da fan dei katatonia non amo assolutamente questo album. di una banalità unica. confusionario nel suono e basso inesistente. capisco che niklas sandin non è martin mendez (opeth) però a volte mi domando che ci sta a fare il basso in questo album. è nascosto e di accompagnamento. non mi trasmette nulla quest album. tanta elettronica come il predecessore. mi dispiace dirlo il peggiore per me. mi piacciono le evoluzioni dei gruppi e i cambi di rotta (vedi gli operh non hanno sbagliato un album) ma qui siamo al limite dei Coldplay... un album uscito solo per vendere! 60/100
Metallycra
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 19.12.38
10
Per me delusione totale. Dopo \"Opaline\" il disco mi diventa noioso e ripetitivo. Peccato. City Burial mi era piaciuto un bel po\' e ripone o molte speranze su questa uscita. Co. U que vedo che è piaciuto a molti.
Tino
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 18.02.30
9
Per me il più bel disco dai tempi di last far e di tonight decision. Gli ascolti ripetuti premiano e accrescono la qualità percepita dell\'intero lavoro. I singoli sono strepitosi, pregevoli i soli di chitarra. Per me 85
Joker74
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 13.31.32
8
Malinconico, immerso, onirico e sicuramente superiore al suo predecessore. Musicisti superbi e Renkse difficilmente sbaglia un disco!
Havismat
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 12.19.57
7
Non sbagliano un colpo
McCallon
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 12.02.52
6
Un disco che mi ha dato sensazioni particolari: i pezzi presi singolarmente sono di qualità, non riuscirei a indicarne uno \"brutto\", che non mi piaccia. Al contempo, l\'ascolto dell\'album dall\'inizio alla fine mi lascia meno coinvolto di quanto non faccia sentire un pezzo preso singolarmente. Nonostante ciò, sono convinto che possa crescere con gli ascolti, anche perchè come dicevo i brani sono di alto livello. \"Author\" è il pezzo che spicca, a mio avviso.
Epic
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 10.39.55
5
Comprato subito, a seguito dei commenti positivi, però non mi sta piacendo, così come era stato per i precedenti. Dopo The Great Cold i Katatonia non sono più riusciti a folgorarmi. Magari con gli ascolti crescerà.
Lacrimosa
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 9.24.20
4
Album stupendo, mi ha davvero sorpreso e lo sto ascoltando tantissimo in questi giorni. Nettamente superiore al precedente City Burials, anche se io sono di parte e dei Katatonia non butto via assolutamente nulla! La voce di Renske è unica e i brani che mi hanno colpito di più per ora sono Colossal Shade, Author e Atrium, ma tutti sono davvero ben riusciti. Confermo il fatto che il disco cresce con gli ascolti... Grazie ai Katatonia per questo meraviglioso regalo di inizio 2023 *-*
Black Me Out
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 7.33.02
3
A differenza del disco precedente - che conteneva bei momenti, ma eccessivamente diluiti in brani molto poco coinvolgenti - questo è un bellissimo album a mio parere, che tiene bene dall\'inizio alla fine e si collega in maniera diretta al - per me stupendo - \"The Fall of Hearts. Per ora il mio brano preferito è \"Author\", ma solo perché mi ha colpito nell\'immediato. Con gli ascolti sicuramente tutto il disco continuerà a crescere. Come sempre un\'ottima recensione di Graziano, che mi trova concorde su praticamente tutto.
Adrian Smith
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 5.51.49
2
Ben confezionato, ma mediocre e ripetitivo. Voto 65.
Vittorio
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 0.47.27
1
Gran bella recensione, complimenti.
INFORMAZIONI
2023
Napalm Records
Gothic
Tracklist
1. Austerity
2. Colossal Shade
3. Opaline
4. Birds
5. Drab Moon
6. Author
7. Impermanence
8. Sclera
9. Atrium
10. No Beacon to Illuminate Our Fall
11. Absconder
Line Up
Jonas Renkse (Voce)
Anders Nystrom (Chitarra)
Rojer Ojersson (Chitarra)
Niklas Sandin (Basso)
Daniel Moilanen (Batteria)
 
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