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Cattle Decapitation - Terrasite
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26/05/2023
( 3142 letture )
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Chi avrebbe scommesso, vent’anni orsono, un solo piccolo dollaro su una death-grind band di giovanotti californiani? Una tra le decine di centinaia di band del genere oltretutto…Chi avrebbe scommesso che più di due decadi dopo sarebbero diventati una icona del genere? I Cattle Decapitation non devono più stupirci oramai, così come non c’è da stupirsi del fatto che i cinque come sempre son riusciti a migliorarsi ulteriormente compiendo altri passi in avanti, e questo Terrasite ne è la dimostrazione messa in note. Dieci nuove tracce nevrotiche, ossessive, frenetiche e al contempo melodiche, che rimarcano ulteriormente uno stile ed un songwriting unico e personale che offre soluzioni stilistiche solide e tremendamente efficaci.
A rafforzare ciò ci pensa una produzione enorme, densa e cruda dove chitarre arroganti e una batteria molto profonda sono in prima linea a dettare ritmiche e tempi, seguiti da un basso particolarmente vivace e metallico e da una voce che spazia ampiamente tra scream e growl in maniera tanto naturale quanto disarmante, Travis Ryan si conferma e riconferma uno dei più affidabili e trainanti vocalist del genere metal in toto.
I binari su cui si muove questo mastodonte musicale chiamato Terrasite sono quelli ormai standardizzati dai californiani, ossia innestare gemme melodiche su ritmiche poste sui limiti estremi del death e del grind, giocando con una naturalezza imbarazzante con BPM più che estremizzati. Al fronte di ciò il “canonicizzare” le strutture rendendo chorus e strofe e parti a sé stanti più riconoscibili e marcate è un ulteriore punto decisamente a favore dei nostri, nonostante ogni composizione goda di una forte e marcata personalità e riconoscibilità, durante tutti i cinquantadue minuti di durata non si ha mai la sensazione di mono-tonia, ripetitività e senso di stasi. E sia, sin dallo scoccare di Terrastic Adaption si resta travolti dalla magnitudo delle sonorità della opener, ma anche dalle vorticosi ritmiche di We Eat Our Young e dalla chirurgica folle ferocia mista a tratti prog di The Insignificants. Non da meno la seconda metà dell’album con gemme del genere di A Photic Doom carica di groove, ossessività e aperture improvvise, ma soprattutto i dieci minuti della conclusiva Just Another Body, una suite quasi inaspettata, coraggiosa e pienamente riuscita.
In questo preciso momento storico della loro carriera i Cattle Decapitation non hanno/avevano più nulla da dimostrare e dopo un mezzo (o pieno) capolavoro come il precedente Death Atlas ci si poteva aspettare una riuscita paritaria o un cambio direzionale o un passo falso ma nulla di tutto ciò è avvenuto: Terrasite è un’ulteriore passo in avanti, una ulteriore splendida e concreta certezza.
In ricordo di Gabe Serbiam
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Per me Top Album 2023. Un capolavoro completo, a partire dai testi e poi alla musica.. In questo disco c\'è tutta la sofferenza del mondo.. Tutto il dolore e la rabbia. Assolutamente miglior album del 2023.. E ve ne sono moltissimi altri eccellenti.. |
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Per me top album del 2023 insieme a Dodheismgard e Sulphur Aeon. 3 capolavori |
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Band aliena che si riconferma ad ottimi livelli. Uno dei migliori dischi dell\'anno. Per me è un 90. |
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Ottima la recensione, bravo davvero, non troppo lunga (che a volte molti sono di un prolisso) e ottime le indicazioni del recensore.
Non il mio genere (doomster incallito), ma lo sto ascoltando con grande piacere e devo dire che è veramente un grande lavoro.
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25
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Niente, riescono ancora a superarsi.
9.99 il voto, per me 🤗 |
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Album veramente figo. Solo qualità. Sembra Linda. Ha qualcosa di magico. |
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X Lucio77. Bene, mi fa piacere ti sia piaciuto. Anche per il mio orecchio è il più adatto. Difatti dopo Monolith ho smesso di seguirli. |
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Per Galilee: ho ascoltato The Harvest Floor e devo dire che è l\'Album che ho maggiormente apprezzato fra quelli sentiti fino a questo momento.. Bello compatto, veloce, parti melodiche dosate al punto giusto,minutaggio abbordabile e anche Cantato in falsetto o giù di lì, ridotto ai minimi termini.. Anche gli altri non sono male, però questo è il più adatto al mio orecchio. |
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@lucio spiace ma gli angel corpse sono troppo unici. o cmq alla fine se vuoi una roba simile devi andare in direzione morbid angel ma difficile trovare un pete helmkamp che faccia la differenza |
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Volevo dire Harvest.. Mi sa che alla fine, un ascolto lo do a tutti.. |
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Ciao Galilee: mi pareva di aver capito che Death Atlas venga reputato il loro miglior Lavoro.. A sto punto ascolterò entrambi.. Se questo Monolith... avrà sonorità alla Angelcorpse, credo che incontrerà il mio gradimento. |
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X Lucio 77.. Quale sarebbe il loro capolavoro? Io ti consiglio di ascoltarti di the Harvest floor. Per me un album davvero eccezionale. Fammi sapere. Monolith... già non mi era piaciuto così tanto. |
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L\'ho finalmente ascoltato. Sicuramente prosegue il discorso del disco precedente. Sicuramente come già ho scritto il genere death/grind è ormai solo una solida base su cui poi si installano melodie e influenze deathcore e metalcore e in diversi passaggi sono evidenti ampi richiami all\'alternative metal più tirato. La produzione è piuttosto bombastica e un po\' plasticosa (per fortuna non eccessivamente) , sicuramente adatta al loro sound moderno, ma che personalmente è ciò che mi piace meno di questo disco (e del precedente del resto)... Ammetto di essere un nostalgico di un suono più vecchia scuola soprattutto nel metal estremo, per le atmosfere sinistre e marcescenti che con questi suoni pompati e troppo cristallini finiscono per perdersi... |
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Questo è il primo loro Album che ascolto, quindi non ho termini di paragone con i precedenti.. Detto questo: la dicitura Death/Grind sotto la copertina, mi ha tratto in inganno, perché (colpa mia) ho ascoltato il Lavoro senza prima leggere la Recensione.. Ho letto tanti pareri positivi, per non dire entusiasti, però a Me non ha fatto sobbalzare.. Alla lunga manca di Compattezza e l\'interesse è andato un po\' a scemare.. La Voce malefico/demoniaca mi è piaciuta molto, mentre quella in \"falsetto\" mi ha urtato abbastanza.. In definitiva, bene ma non benissimo.. Comunque un ascolto al loro Capolavoro glielo darò.. |
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tutto impeccabile in questo disco ma al momento dopo una settimana di ascolto forzato l\'ho messo da parte xkè mi annoia un attimo. almeno x il momento. sarei curioso di sapere se c\'è qualcuno che la pensa allo stesso modo. |
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Io. Io ci avevo scommesso.
Anche dopo il botto di \"Death Atlas\".
Il processo evolutivo di questo gruppo è semplicemente mostruoso.
Inutile stare qua a discutere su competenze e capacità dei singoli elementi che sono a portata delle orecchie di tutti.
Mi soffermo sempre volentieri sulle tematiche dei testi che constraddistinguono di Cattle Decapitation, scrivere un testo gore è per (quasi) tutti, ma qui siamo su di un altro livello.
Sempre meglio.
Voto: 93. |
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Death Atlas è un capolavoro assoluto ma anche questo ci va molto vicino.. Un brano come Just another body da solo vale l\'acquisto immediato.. |
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Mah, ho dato diversi ascolti prima di arrivare ad un giudizio e devo dire che mi ha deluso. Lo trovo abbastanza monocorde, con qualche bel guizzo ma da loro mi aspettavo molto di più. E\' sicuramente un disco sufficiente, ma Death Atlas lo eclissa. |
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11
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Grande ritorno. E non era facile dopo un album come Death Atlas. Forse un filo più quadrato e compatto del precedente, a parte la lunga (e bellissima) traccia finale, ma alla fine conta poco quando cali sul tavolo pezzi come Terrasitic Adaptation. Voto 85 minimo. |
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10
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Mi piacciono sempre di più, album dopo album! Sono una band straordinaria, unica e riconoscibile dopo pochi secondi. Grandissimi CATTLE DECAP! |
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9
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Mai digeriti... Troppo melodici |
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8
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*Terrasitic Adaptation 😉 |
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7
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Si gioca con l’ultimo ne obliviscaris (attendo la recensione XD) la palma di disco dell’anno.
Disumani. |
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6
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Album che consiglio a tutti. Melodico cattivo e in alcuni casi persino innovativo. Questo 2023 mi sta stupendo in positivo |
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5
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Non l\'ho ancora ascoltato, ma se continua sulla falsariga del precedente direi che il genere death/grind è ormai riduttivo... Il loro è un sound molto personale, moderno ma anche tradizionale, estremo ma melodico, tecnico ma anche immediato... Insomma, vedrò di ascoltarlo al più presto! |
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4
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Assolutamente d\'accordo con @lisablack, è un degno candidato ad album dell\'anno! È da quando è uscito che non ascolto altro! Velocità, violenza, groove, melodia e phatos perfettamente bilanciati in un disco che non annoia mai, anzi più lo ascolto più scopro dettagli nuovi e più ho voglia di ascoltarlo! |
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3
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Un possibile top album 2023...bellissimo 90 strameritato |
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2
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Beh si questi qua sono veramente grandiosi. Non hanno mai sbagliato un colpo. |
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1
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Correrò a prenderlo, questi sono una garanzia da sempre per me, infatti adoro pure \"To serve man\" ma a quei tempi li avevano bollati come cloni di altri gruppi più famosi!!!!
e invece.....boooom |
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