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i-Ten - Taking a Cold Look
10/06/2023
( 451 letture )
Un album strepitoso, un piccolo capolavoro questo primo e ultimo disco degli I-Ten. Un disco misconosciuto ma che negli States godette di critiche a cinque stelle per la bellezza racchiusa nei solchi, l’alto lignaggio delle composizioni e il vasto esercito di collaboratori e ospiti di livello siderale. Tom Kelly e Billy Steinberg magari non dicono molto come nomea mondiale ma sono gli autori di super hit, queste sì note a livello planetario, come Like a Virgin per Madonna, ma anche per Tina Turner, Cyndi Lauper, mettendoci anche The Pretenders e Roy Orbison: due songwriter dall’anima rock che, nei primissimi anni 80, decidono di mettersi in proprio con questo album.10 pezzi AOR, innervati da un gusto supremo, scritti dalle loro penne diamantate e registrati nei famosi Good Nigh L.A. Studio di Van Nuys, a Los Angeles, con la produzione di Keith Olsen e Steve Lukather, che si adopera anche alle chitarre, in compagnia di uno stuolo di musicisti top. Qui infatti troviamo una buona parte di Toto, calibri come David Paich e Steve Porcaro, Richard Page, che poi formerà i grandi Mr. Mister, Mike Baird dei Journey e un grande interprete dei tasti d’avorio come Alan Pasqua (Giant).

Oltre 38 minuti di musica paradisiaca per chi ama il genere, con una copertina quasi electropop, e tanti pezzi inclusi che, in seguito, verranno coverizzati da altri artisti; il caso più eclatante è Alone che, nelle mani degli Heart, la band delle sorelle Wilson, conquisterà le vette delle classifiche americane e non solo. L’insolito nome della band deriva dall’interstate 10, la highway più a sud degli Stati Uniti che unisce le due coste, east and west, partendo dalla Florida e morendo in California. Un sorta di abbraccio che racchiude tante influenze, musicalità calde e melodie raffinate, energiche e cantabili, custodite in una specie di compendio, che richiama quella miscela musicale che le radio FM a stelle e strisce, ancora oggi, diffondono senza interruzione, quotidianamente. Venature pop, pistilli rock, impasti sonori determinati da soluzioni con classe da vendere, stilemi, che uniti e solidificati, segnano il territorio americano nella sua tradizione radiofonica. Un disco che avrebbe meritato ben altre fortune in termini di vendite e popolarità. Invece Taking A Cold Look, vagito iniziale, divenuto poi epitaffio dell’ensemble, non sfonderà mai: nessuna esibizione live, zero promozione, a parte il video clip della title track, nessun supporto dalla label. Insomma, un peccato capitale che questo lingotto sia passato presto nel dimenticatoio, nonostante gli ottimi feedback giunti della critica. Così, dopo la profonda delusione consumata dall’insuccesso di questo platter, i due bandmaster costruiranno la loro carriera fortunata, scrivendo per altri artisti, incamerando guadagni di alte proporzioni ma abbandonando per sempre le velleità legate agli I-Ten.
La titletrack apre il sipario con armonie soffuse che diventano energiche nel chorus, richiamando, nemmeno a dirlo, alcune cose dei Toto, tastiere dilatate e chitarre ficcanti con cori che spalancano la dimensione del pezzo: ottima partenza. In Quicksand fanno capolino i Supertramp con quelle atmosfere auree punteggiate dal piano elettrico e dalla sezione ritmica cronometrica; completano il tutto arrangiamenti brillantissimi e melodie rotonde e pregevoli, pervase da una vocalità estremamente espressiva e un bel guitar solo, mentre su Alone c’è poco da aggiungere, vista la diffusione che avrà in seguito grazie agli Heart: diciamo che questa versione primordiale illuminerà la strada per Ann e Nancy Wilson, con la consapevolezza che gli stilemi stupendi che conosciamo, sono già fermamente qui presenti. Workin' For a Lovin' appare saltellante e vivace nel nome e nella modalità di comporre del duo. Lonely in Each Other's Arms, con la firma anche di Alan Pasqua, risulta il brano più lungo del lotto e si configura con un sound tipicamente pop di inizio eighties, ma con sprazzi di classe suprema e una vena cinematografica che prende corpo battuta dopo battuta: esperimento molto intrigante. I Don't Want to Lose You è energica nelle chitarre, il ritornello catchy, ottimi i saliscendi e le sensazioni che Lukather conosce alla perfezione. Time To Say Goodbye è americana al 120% nelle cellule e nello sviluppo, con l’uso del falsetto, incagliature vocali che creano pathos, note filate e vibrati che emozionano, il tutto legato da un ritornello sferzante per energia e chitarre corpose, mentre The Easy Way Out appare più oscura nel sound, ma si rivela un vero inno nell’inciso con quella chitarra che sottolinea e fa tremare la struttura con la sua compattezza; altro grande centro. L’album sta per finire e non resta altro che godersi la soave I’ve Been Crying che spicca per un gran bel lavoro di chitarra e impasti vocali cangianti, vellutati e solari senza disdegnare intensità melodica, poi Pressing My Luck chiude la scaletta e riscopre forte il cuore dei Toto, sfoderando accordi a salire e pause improvvise che tratteggiano un’ottima song, che avrebbe meritato maggior fortuna, come tutto il full length del resto.

Dopo quasi un ventennio di polvere accumulata, il lavoro è stato rinfrescato e ristampato in CD nel giugno 2000 dalla Rewind Records e poi nel febbraio 2009 dalla Rock Candy. Il music biz è ricco di misteri fitti che non troveranno mai una versione reale e concreta per un mancato successo o la non esplosione di un combo di immenso valore, la storia degli I-Ten appartiene proprio a questo filone inspiegabile. Un lavoro assolutamente da recuperare e ascoltarsi all’infinito, chi ama il genere si troverà di fronte a gigantesche gemme di una purezza totale. Listen to it!



VOTO RECENSORE
84
VOTO LETTORI
79 su 5 voti [ VOTA]
Voivod
Lunedì 12 Giugno 2023, 15.42.58
7
Semplicemente uno dei migliori album aor di sempre.
Rob Fleming
Domenica 11 Giugno 2023, 9.33.37
6
Ogni tanto lo rimetto su. E\' un bel disco con punte massime in Taking a Cold Look e ovviamente Alone. A volte si ha \"bisogno\" di raffinatezza, belle melodie, una bella produzione. Ecco, in questo album si trova tutto questo. 80
Shock
Sabato 10 Giugno 2023, 17.03.40
5
Dopo anni in cui non mi diceva nulla, negli ultimi anni ho \"scoperto\" l\'aor ed ho scoperto album strepitosoli. Uno di questi è questo unico degli I-Ten, un capolavoro di hi-tech aor, con venature pop (d\'altronde Kelly e Steinberg hanno scritto decine di hit pop famose di vari artisti) che in dieci brani potrebbe avere dieci potenziali hit. Un disco cantato, suonato e prodotto in modo straordinario, che si può considerare attuale ancora oggi. Un must del genere.
hard & heavy
Sabato 10 Giugno 2023, 14.51.11
4
comprare per dio comprare
d.r.i.
Sabato 10 Giugno 2023, 14.20.50
3
Discone nulla da dire
progster78
Sabato 10 Giugno 2023, 13.44.12
2
Non li conosco ma visto la rece e gli ospiti che ci sono vedrò di recuperarlo.
Fabio
Sabato 10 Giugno 2023, 13.05.01
1
Incredibile album di aor, un vero must nel genere. Alone è solo uno dei fantastici brani, ed esempio la title track verrà coverizzata dagli Honeymoon Suite ( The Big Prize non può mancare nella collezione dei fans dell\'aor ) in Racing After Midnight
INFORMAZIONI
1983
Epic Records
AOR
Tracklist
1. Taking a Cold Look
2. Quicksand
3. Alone
4. Workin' for a Lovin’
5. Lonely in Each Other's Arms
6. I Don't Want to Lose You
7. Time to Say Goodbye
8. The Easy Way Out
9. I've Been Crying
10. Pressing My Luck
Line Up
Tom Kelly (Voce solista, Chitarra, Tastiera)
Billy Steinberg (Voce, Chitarra)

Musicisti Ospiti:
Steve Lukather (Chitarra, Tastiera)
Alan Pasqua (Tastiera, Sintetizzatore)
Richard Page (Cori)
David Paich (Tastiera, Sintetizzatore)
Steve Porcaro (Sintetizzatore)
Mike Baird (Batteria)
Dennis Belfield (Basso)
Lenny Castro (Percussioni)
 
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