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Greta Van Fleet - Starcatcher
22/08/2023
( 2118 letture )
Allinterno di un universo musicale come quello del Rock, con moltitudini di generi e sottogeneri pi o meno definiti e definibili, ci sono band che riescono a far parlare di se pi di altre: molto spesso grazie alla qualit musicale proposta, sia in passato, sia in tempi attuali, con la necessaria evoluzione del caso; poi vi sono band che, prescindendo dalla qualit musicale proposta, risultano essere divisive. Ad ogni uscita discografica questa tipologia di band otterr sempre reazioni nette tra chi li esalta alla follia e chi li disprezza alacremente a prescindere dalla qualit oggettiva delle canzoni e, a torto o ragione, i Greta Van Fleet rientrano proprio in questultima categoria di band.

Saliti alla ribalta nella seconda met degli anni 10 grazie alla loro forte somiglianza con gli immortali Led Zeppelin, i quattro ragazzi del Michigan, giocando forse anche pi del plausibile su questo paragone, hanno saputo subito infiammare gli animi del pubblico. Da un lato hanno suscitato lodi e apprezzamenti per la loro capacit tecnica/interpretativa e la qualit dei brani che in alcuni casi sembravano vere e proprie outtakes degli Zeps; dallaltro sono stati oggetto di fiumi di critiche da parte di chi li accusava (e li accusa tuttora) di essere dei meri epigoni senza talento alcuno, ma con grandi capacit di rendere omaggio alla band di Plant & Co.
Come spesso succede la verit multisfaccettata e si compone di stratificazioni e complessit che mal conciliano con gli estremismi.

Giunti con il qui presente Starcatcher al traguardo del terzo platter, solitamente punto critico nella carriera di una band, il gruppo dei fratelli Kiszka prosegue fermamente il percorso intrapreso con il precedente The Battle at Garden`s Gate, ovvero il progressivo e costante allontanamento da paragoni ingombranti, tramite la ricerca di un suono personale che affondi comunque le sue radici in un decennio musicale evidentemente a loro molto caro, i gloriosi Seventies.
Lopener Fate of the Faithful infatti, risulta essere, oltre ad una canzone di pregevole fattura, anche un ponte diretto sia con lo spirito del disco precedente, sia con i Seventies, ovvero un viaggio in quelle sonorit rock di matrice progressive e psichedeliche che accompagnavano le sperimentazioni di quel decennio. Anche la scelta sonora intrapresa a livello di produzione va in quella direzione, in quanto sia sul pezzo in questione, sia in generale su tutto il disco, i suoni proposti per i vari strumenti risultano essere fortemente riverberati ed effettati, creando di fatto un effetto vintage che ammanta il tutto.
La prova dei quattro musicisti assolutamente apprezzabile: a livello strumentale il pezzo scorre che una meraviglia, con parti di chitarra e tastiera che colorano bene il tutto, mettendo in risalto le vari parti della canzone e dando la possibilit a Josh Kiszka di potersi esibire in gorgheggi e scale vocali di sicuro pregio. Contro ogni aspettativa, per proprio il giovane Kiszka la potenziale vulnerabilit del gruppo, sia in maniera incolpevole, sia in maniera decisamente consapevole. Lincolpevole quanto ricercata somiglianza della sua voce con quella di Robert Plant ormai pi un fardello che un valore aggiunto e di conseguenza il suo consapevole sforzarsi di allontanarsene con vocalizzi sempre pi estremi ed al limite, rischia di stancare gli ascoltatori, danneggiando di fatto tutto il lavoro che il gruppo continua a fare in sede di composizione ed arrangiamento dei pezzi.
Detto ci, il disco prosegue con la successiva Waited All Your Life, canzone dallapproccio ed andamento acustico che permette nuovamente al giovane Kiszka di esibirsi in linee vocali decisamente colorate; di fatto un buon brano che lascia il posto a The Falling Sky, uno dei 4 singoli estratti, che riporta la band su lidi rock pi diretti e familiari, impreziosendo il break centrale con passaggi di armonica a bocca davvero riusciti. Siamo dalle parti del blues con la successiva Sacred the Thread, pezzo dallincedere pi cadenzato e con linee vocali e ritornelli ben centrati e non esasperati, che dimostra quanto il gruppo possa ben fare nel momento in cui decide di dosare adeguatamente lesuberanza giovanile. Prima del giro di boa i Greta Van Fleet decidono di deliziarci con un simpatico divertissement di meno di 2 minuti, ovvero una straripante Runway Blues le cui influenze sono evidenti e non necessarie di esposizione.
Decisamente buona la fattura dei successivi tre pezzi, con particolare menzione per la bella e cadenzata Frozen Light, impreziosita da un ritornello sicuramente riuscito e da buoni spunti strumentali, e per la successiva The Archer, dove allinterno di un andamento alternato tra acustico e distorto, i nostri danno bella prova delle loro capacit ed influenze, soprattutto per quanto riguarda le parti di chitarra. Nonostante le buone cose ascoltate finora, arriva quasi alla fine il vero colpo di coda del gruppo, ovvero la semiballad Meeting the Master, canzone ispiratissima che finalmente mette in mostra tutte le vere potenzialit della band. Scelta come primo singolo ed accompagnata da un onirico quanto bellissimo video, di fatto uno dei pezzi migliori non solo del platter, ma pi ampiamente della discografia dei Greta Van Fleet e dovrebbe fungere, non tanto nella tipologia di canzone ma come approccio alla scrittura, da bussola direzionale della band.
Chiude il disco Farewell for Now, canzone che, come anticipato dal titolo, ha il compito di accompagnarci alla fine del disco e che risulta piacevole sia nel suo svolgersi, sia nellascolto, ma che onestamente non aggiunge niente a quanto ascoltato finora.

Non semplice tirare le fila del tutto, in quanto Starcatcher effettivamente un buon disco, che prosegue a livello di scelte sonore quanto iniziato nel precedente The Battle at Garden`s Gate e che a livello qualitativo gli si avvicina molto. Purtroppo, non risulta essere quel deciso passo in avanti che a questo punto della carriera ci si aspetterebbe dai Greta Van Fleet e questo perch a dispetto di tutto, le potenzialit dimostrate dai 4 ragazzi sono decisamente tante ed un pezzo come Meeting the Master sta l a dimostrarlo, ma rischia allo stato attuale di passare solo per un momento isolato.
Una cosa certa: sia che li abbiate apprezzati sin dallinizio, sia che li abbiate criticati, non sar certo Starcatcher a farvi cambiare opinione sui Greta Van Fleet, anche se per onest intellettuale, dobbiamo loro riconoscere il merito di aver riportato in auge presso il pubblico mainstream un certo tipo di sonorit date ormai per morte e sepolte.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
76.4 su 15 voti [ VOTA]
Barfly
Domenica 12 Novembre 2023, 16.34.10
19
Pi lo ascolto e pi mi piace ,nella mia top ten annuale di sicuro. Quando canta e non urla lo trovo pazzesco, mi da emozioni. I miei preferiti gli ultimi due pezzi ,Meeting the Master e Farewell for Now, delicatissimi ed evocativi. E nel 2023 se ci sono ancora gruppi che si ispirano ai Led Zeppelin ben vengano! Quando li ho visti live 4 anni fa mi erano piaciuti ma mancavano di qualcosa, dovevano ancora scrivere delle canzoni top e diventare grandi , questo disco ,secondo me,un bel passo avanti. P.S.: Secondo me i Kingdom Come ed in particolare Lenny Wolf sono tra i pi sottovalutati di sempre,li adoravo.
Carlo
Venerd 22 Settembre 2023, 2.15.11
18
A me fa piacere vedere una band di giovani che sa suonare e comporre del buon Classic hard rock. E non dimentichiamo che hanno raggiunto il successo con il passaparola e suonando un genere che viene considerato l\'antitesi del pop commerciale. Hanno strappato al rap e trap una generazione di giovani americani. Alcuni brani, soprattutto le ballad, sono stupendi, es. Meeting the master e farewell. Bisogna solo ascoltarli senza preconcetti.
Kenobi(RobertoKawaForeverDalla Casa)
Domenica 17 Settembre 2023, 23.42.33
17
Apprezzo la band da sempre... e mi piace il percorso intrapreso... li promuovo e questo vinile mi piace veramente molto.. 90 il mio voto....
Carmine
Gioved 14 Settembre 2023, 13.10.55
16
Sta band sbagliata sotto ogni punto di vista. Dalla musica al concetto. Sulle scopiazzature (palesi almeno da un miglio) si detto di tutto e di pi in questi anni, non aggiungo altro a riguardo... ma il problema che pure quando provano a distanziarsi un po dai loro artisti di riferimento tirano fuori delle robe che almeno per me suonano mosce e anonime. E quando apre bocca quello al microfono fa venire voglia di stoppare all\'istante, per quanto forzato ed inascoltabile. Concettualmente parlando, in tutta onest, sono una carnevalata. Le persone fanno fatica a definire credibili dei ventenni che nei testi fanno i nomi di stupefacenti usciti fuori produzione da almeno quarant\'anni. Alla prossima che succede? Fanno ripartire i moti anti-Nixon? Per quanto mi riguarda, questa a mani basse la peggiore rock band contemporanea. Ideata male, impacchettata peggio, messa in moto per accontentare pi che altro le orecchie dei pi attempati. Niente di pi, niente di meno.
Giorgio
Gioved 14 Settembre 2023, 10.38.23
15
Ascolti il 1 pezzo e rimani sorpreso, per che bel pezzo ! e non scontato come la maggior parte dei loro antecedenti. Poi prosegui e si ricade nelle loro copie/scontate verso il Led sound. Ma c\' un altra cosa che non mi spiego, la voce del cantante sarebbe una copia di Plant ? maaa daaii non scherziamo !!! non nemmeno paraonabile. Questo signorino ha una brutta voce, non neghiamolo, in certi frangenti quasi fastidiosa, Plant, che i Led piacciono o no, una meravigliosa voce. Ricodo i Kingdome Come di Stargazer, quelli siii erano cloni dei LED con le palle !!!, ma mica semplice esserlo Questi Greta sono cloni da lunapark led Peccato il 1 pezzo non era male qua, ma poi nuovamente il solito brodino di dado
Kurujai
Domenica 27 Agosto 2023, 17.50.54
14
Un conto ispirarsi a una determinata band o movimento, un conto finire per essere talmente simili da rimanere schiacciati nel confronto
AfterDark
Sabato 26 Agosto 2023, 7.09.44
13
@maroz06, che nella sostanza quello che ho detto io, ovvero che stanno continuando a personalizzare le loro composizioni, che sono bravi e fanno buoni pezzi, che il precedente era migliore di questo, ecc. ho solo aggiunto che il potenziale punto debole proprio la voce di Kiszka, che nel processo di personalizzazione, rischia di stancare in quanto tende ad esagerare inutilmente; nei pezzi dove non straf, apprezzabilissimo; negli altri du palle.
maroz06
Venerd 25 Agosto 2023, 23.46.06
12
Cheppalle con sti Led Zeppelin, posso capire le chiare similitudini presenti nel primo album ma da allora hanno scritto cose sicuramente diverse e per quanto mi piacciano i GVF non ho nessun problema ad ammettere che i loro brani sono molto pi \"semplici\", immediati, diretti, \"facili\", sia musicalmente che per quanto riguarda il songwriting , di quelli dei LZ (e non certo un complimento ai GVF, o forse s, dipende dai momenti...) Detto questo, penso che continuando ad accostare i GVF ai LZ, con l\'intento di screditarli, si rischi pi di fare un torto a dei mostri sacri come i LZ, che sono ovviamente difficilmente raggiungibili. Detto questo, l\'album in questione mi piaciuto meno del precedente, forse perch hanno provato a fare qualcosa di pi particolare e meno diretto, rimane comunque un buon lavoro... Avercene di gruppi cos
Ivan75
Venerd 25 Agosto 2023, 20.36.39
11
In alcuni pezzi del primo disco il richiamo ai LZ era forte. Dal secondo disco riuscirono a trovare un\'identit pi marcata. Nonostante questo, come se questa \"onta\" per la critica non potesse essere perdonata. Nel rock puoi rifarti a chi vuoi, ma pare che i LZ non si possano toccare. Quasi un dogma. Se pensiamo agli AC/DC, cosa dovremmo dire dei vari krokus, rhino bucket, airbourne?
Shock
Venerd 25 Agosto 2023, 20.14.19
10
I Kingdome Come furono bersagliati, giustamente, dalla critica perch nel primo album c\'erano canzoni letteralmente copia/incolla di quelle degli Zep, e loro furono cos furbi da dire che neanche li conoscevano. Infatti il loro secondo album non solo era meglio del primo ma molto meno Zep.
Ivan75
Venerd 25 Agosto 2023, 19.10.47
9
Condivido il fatto, e l\'ho anche scritto sotto, che Kiszka potrebbe dare di pi, lavorando su un range vocale pi ampio. Non serve essere Tate per farlo. E ritengo lui abbia le capacit, supportato dalla band, di uscire da quella gabbia in cui certamente si trova a suo agio, ma che alla fine rende i dischi piuttosto piatti. Se sentiamo un singolo alla radio, e in questi giorni li passano parecchio, piacevole ascoltarli. Filarsi invece tutto un disco diventa un p pesante.
MetalFlaz
Venerd 25 Agosto 2023, 14.44.24
8
personalmente non ho nulla da ridire sulla parte strumentale, la voce invece continua a non convincerci, non che sia brutta, ma mi sembra che cerchi sempre di infilarci vocalizzi un po\' fini a se stessi
Ivan75
Venerd 25 Agosto 2023, 8.20.04
7
Concordo che sui kingdom come le influenze c\'erano - sopratutto nei primi dischi - ma di qui all\'isteria che si cre, ne passa. Con gli anni a mio parere si crearono un loro spazio di autonomia. Cmq grande band sottovalutata.
AfterDark
Gioved 24 Agosto 2023, 22.53.23
6
@Ivan75 hai perfettamente ragione sui Kingdom Come, grande band che sub una ingiusta ghettizzazione causa somiglianza agli zepscerto le similarit era presenti, ma assolutamente gestibili, e sicuramente non cos pesanti da boicottarne la carriera
Ivan75
Gioved 24 Agosto 2023, 21.16.10
5
Una cosa che mi fa prendere le difese dei GVF questa: al.di l di situazioni di plagio di singole canzoni, nel mondo del rock puoi rifarti a chi vuoi e nessuno si scalder pi di tanto. Tuttavia, mai farlo ispirandosi ai led zeppelin. L la critica non perdona. Pensiamo ad esempio ai kingdome come che ne uscirono distrutti.
Vitadathrasher
Gioved 24 Agosto 2023, 14.58.57
4
Non mi dispiacciono, se non fossero una copia sarebbero una buona band, vanno presi come un passaggio di testimone di una certa band.....Comunque anche plant ha dato una pacca (bonaria) simbolica a questo cantante.
McCallon
Gioved 24 Agosto 2023, 11.50.50
3
Concordo con la rece e con il voto, ma anche con il commento di Ivan qui sotto; forse, l\'ho gradito solo un filo meno rispetto a voi due, penso che possano fare meglio. Ad oggi, non mi hanno ancora conquistato, anche se li seguo con un discreto interesse.
Ivan75
Mercoled 23 Agosto 2023, 9.23.19
2
Non mai facile giudicare un disco dei GVF, proprio per i riferimenti musicali nei quali sempre si ricade. Il disco piacevole, come sempre ben suonato. Nel divenire, emerge comunque una certa stanchezza nell\'ascolto, per l\'uniformit delle composizioni. Mi aspetterei che, da un punto di vista locale, Kiszka si esprimesse su range pi ampi. Un p quanto faceva Ray Gillen nei Badlands. Parliamo ovviamente di un grande cantante, ma anche Kiszka a mio parere pu dare di pi. Nel complesso darei un 75.
Ivan75
Mercoled 23 Agosto 2023, 9.23.13
1
Non mai facile giudicare un disco dei GVF, proprio per i riferimenti musicali nei quali sempre si ricade. Il disco piacevole, come sempre ben suonato. Nel divenire, emerge comunque una certa stanchezza nell\'ascolto, per l\'uniformit delle composizioni. Mi aspetterei che, da un punto di vista locale, Kiszka si esprimesse su range pi ampi. Un p quanto faceva Ray Gillen nei Badlands. Parliamo ovviamente di un grande cantante, ma anche Kiszka a mio parere pu dare di pi. Nel complesso darei un 75.
INFORMAZIONI
2023
Lava Records
Hard Rock
Tracklist
1. Fate of the Faithful
2. Waited All Your Life
3. The Falling Sky
4. Sacred the Thread
5. Runway Blues
6. The Indigo Streak
7. Frozen Light
8. The Archer
9. Meeting the Master
10. Farewell for Now
Line Up
Joshua Kiszka (Voce)
Jacob Kiszka (Chitarra)
Samuel Kiszka (Basso, Tastiera)
Daniel Wagner (Batteria)
 
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