|
02/12/23
TAILOR\'S WAVE
CIRCUS ROCK CLUB, VIA DELLA TRECCIA 35/3 - FIRENZE
|
|
Midnite City - In at the Deep End
|
15/09/2023
( 1025 letture )
|
I britannici Midnite City, arrivati al loro quarto album, sono in vita dal 2017. Nascono per volontà di Rob Wylde, ex singer dei Tigertailz seconda versione (non quelli degli inizi per intenderci) con album stimati come il debutto Young and Crazy (1987) e Bezerk del 1990, ma con i glamster gallesi il nostro, ricoprendo diversi ruoli in formazione sin dal 2012, si è dato parecchio da fare. Poi ha deciso di mettersi in proprio, fondando questo quintetto dedito all’hard/glam ottantiano, con buoni risultati a dirla tutta, suonando parecchio in giro in Europa e a breve in Giappone. Mixata dal produttore vincitore del Grammy Award, Chris Laney (Europe-Crash Diet-Crazy Lixx), questa è un’opera che rappresenta al 100% il quintetto e lo testimoniano anche le parole del leader: Non capita spesso di poterci rilassare dopo che un album è finito ed esserne soddisfatti al 100%. Ma in questo caso possiamo dire con tutto il cuore di sì. Questo è l'album per eccellenza della band e speriamo che vi piaccia tanto quanto noi ci siamo divertiti a realizzarlo per voi.
Copertina raffigurante un mondo sommerso, forse un po’ troppo scura, poi parte la musica, superando l’intro si giunge subito alla stoccata in apertura di Ready to Go, dove compaiono corpose tastiere AOR. Wylde ha una voce perfetta per il genere e innesca sapientemente cori stentorei e profondi che colorano un buon ritornello, le chitarre un po’ nascoste escono fuori sul solo melodico, che si attaglia benissimo alla composizione: bella partenza! Someday è molto Danger Danger nell’approccio, nelle melodie e nello sviluppo, anche nel solismo della guitar a dirla tutta, non per niente gli americani figurano nei gusti e nelle preferenze assolute del singer. La ballad seguente, Hardest Heart to Break, sputa ancora miasmi del quintetto americano del Queens, New York; spiccano gli arrangiamenti e i cori azzeccatissimi così come le melodie incastrate perfettamente, con le key in evidenza. Good Time Music, come dice il titolo, è scrittura a sette note scanzonata, solare e con gusto californiano, apparendo fresca e saltellante, con coralità molto Warrant-iane. All Fall Down strizza l’occhio a Bon Jovi e White Lion ma ha una sua valenza; Girls Gone Wild è hard rock losangelino che più eighties non si potrebbe con il fantasma di You Give Love a Bad Name che fa capolino (parecchio); Beginning of the End è una semiballad che mostra tutta la bravura scrittoria ed esecutiva della band, insaporita da scansioni melodiche, assai apprezzabili e un solismo intimista. Raise the Dead rappresenta un manifesto hard anni ’80: ritmiche serrate, sonorità inquietanti delle tastiere che diventano magniloquenti nel break, con i cori a condire il tutto e un intervento spumeggiante della sei corde. Bella botta pregevole, seguita dal pezzo più lungo della release, It's Not Me It's You, ballatona che sprigiona effluvi dal sapore gotico, mischiati con coralità forti. Like There's No Tomorrow pone fine alla scaletta con un hard allegro, che ripropone caratterizzazioni in scia con la band di Bruno Ravel.
Rob Wylde è un cantante e un performer di pedigree, che sa spingere, arrochire o pulire i toni ma sempre centratissimo nelle interpretazioni, chi lo accompagna sa il fatto suo musicalmente e anche il look è quello degli anni splendenti. I Midnite City pubblicano un buon disco che è impossibile slegare dagli anni ottanta, lo fanno con la loro personalità e visione moderna, anche se alcuni passaggi molto derivativi si potevano assottigliare; però il quintetto suona rotondo e va dritto all’obiettivo di chi ancora oggi si diletta ad ascoltare questo genere musicale. 10 tracce tra aromi AOR, sapientemente mischiate con steccate hard, un coacervo piacevolissimo che si eleva sopra la media, con gusto, qualità e tanta nostalgia dei tempi in cui ogni uscita rischiava di sfondare le classifiche.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Outbreak 2. Ready to Go 3. Someday 4. Hardest Heart to Break 5. Good Time Music 6. All Fall Down 7. Girls Gone Wild 8. Beginning of the End 9. Raise the Dead 10. It's Not Me It's You 11. Like There's No Tomorrow
|
|
Line Up
|
Rob Wylde (Voce, chitarre) Miles Meakin (Chitarra solista) Shawn Charvette (Tastiere) Josh “Tabbie” Williams (Basso) Ryan Briggs (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|