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02/12/23
TAILOR\'S WAVE
CIRCUS ROCK CLUB, VIA DELLA TRECCIA 35/3 - FIRENZE
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17/09/2023
( 338 letture )
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Chi si ricorda dei With Honor? Fiorito nel popoloso calderone del melodic hardcore d’inizio secolo, il gruppo del Connecticut si è poi perso in un silenzio discografico lungo quasi vent’anni, dopo due album pubblicati nel 2004 e nel 2005. Rieccoli oggi tornare in pista con un nuovo disco, nato come tanti altri dalla pandemia, scritto e registrato nell’arco di due anni. Rispetto agli esordi, tanta acqua è passata sotto i ponti, e l’HC melodico che spopolava allora è ormai diventato un genere vintage -i più maligni potrebbero anche dire invecchiato male. Al di-là dei gusti, è innegabile che questa maniera di suonare riporti immediatamente la mente all’inizio degli anni Duemila, così come del resto lo stesso moniker del gruppo.
Bisogna dire che i With Honor non se ne nascondono e ritornano al mondo come se questo fosse rimasto fermo al 2005. Boundless offre infatti un puro concentrato di nostalgia, nella forma di quell’hardcore sì melodico e malinconico, ma che conserva integro tutti gli stilemi costitutivi del genere e che vede nei primi Comeback Kid i propri nomi tutelari. Ci si potrebbe chiedere quale sia l’interesse di riportare in auge tali sonorità, ma i potenziali dubbi vengono spazzati via dalle prime note dell’opener My Anchor. Schietto, muscolare, e allo stesso tempo velato da una grigia patina di malinconia, il brano colpisce le sinapsi nel punto giusto, provocando una deliziosa vampata di nostalgia. Questa piacevole sensazione trova conferma durante tutta la durata di Boundless, costantemente in equilibrio tra l’emozione e un assetto puramente hardcore che dà ai brani una spinta e una pacca notevoli. Dalla trascinante The Weight -assortita da un videoclip che riunisce tutti i tópoi del genere- alla tirata Nonviolent Redemption, passando per episodi più esplicitamente melodici (Grown Up And Gone), i Cinque dimostrano di saper convocare la stessa passione e la stessa energia giovanile che ne hanno definito gli esordi. I brani pulsano infatti di un’urgenza immutata, difficilmente incanalata in un riffing diretto ma sempre frastagliato. Spicca in questo ambito la prestazione del cantante Todd Mackay, che detta i tempi oscillando tra un aspro timbro urlato e passaggi in clean, ma quello che colpisce in assoluto è l’estrema compattezza dell’insieme. L’evidente affiatamento che unisce i membri del gruppo converge in un suono corposo, messo in valore dall’azzeccata produzione e dinamizzato dall’esperienza accumulata nel tempo. Gli anni trascorsi danno infatti corpo alla musica, la rendono più solida e, per certi versi, più adulta, pur restando giovanile per natura. Da questo punto di vista, e proprio alla luce di tali considerazioni, non crediamo sia esagerato affermare che Boundless sia migliore dei suoi predecessori.
Classifiche a parte, pare proprio che il tempo non sia passato invano per i With Honor, capaci di rileggere un genere datato in maniera sorprendentemente fresca. Certo, Boundless non rivoluzionerà l’hardcore melodico e non aggiunge nulla a quanto è stato già detto, ma regala una mezz’oretta di musica coinvolgente, energica e ottimamente composta. In altre parole, fa molto bene il suo lavoro. Il terzo disco degli Statunitensi offre dunque un rinfrescante tuffo nel passato, ma con le carte in regola per interessare anche al di-là del cerchio dei nostalgici. Promosso.
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Questo è un disco proprio carino: un hardcore in bilico tra melodic old school e tendenze più moderne che risulta sempre credibile. È vero, come dice Alberto, che ascoltandolo pare di essere tornati indietro di vent\'anni, ma d\'altronde i With Honor erano attivi appunto vent\'anni fa. 😁 Voto che condivido, la recensione anche, ascolto consigliato. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. My Anchor 2. Trees 3. The Weight 4. Open Hands 5. Nonviolent Redemption 6. Both/And 7. To the Mourning 8. Sovereignty of Soul 9. No Escape 10. Rank and File 11. Love Is All 12. Grown Up And Gone
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Line Up
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Todd Mackay (Voce) Jay Aust (Chitarra) Jeff Aust (Chitarra) Jack Caron (Basso) John Ross (Batteria)
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RECENSIONI |
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