Introdotto da un artwork giocato sulle tonalità del bianco, del viola e del nero – quindi perfettamente nel mood del disco – “Vision of the Truth” è il secondo lavoro targato The Void, band italiana dedita ad un dark metal molto oscuro, che però non disdegna affatto incursioni in territori molto pesanti, spostando il baricentro di VOTT verso situazioni quasi black.
Si tratta di un lavoro che, pur mostrando buoni fondamentali, un gusto macabro e teatrale molto opportuno per una band simile, ed alcune buone idee disseminate qua e là per tutto l’album , mostra parallelamente anche una serie di limiti che contengono molto la valutazione finale.
Innanzi tutto non sono affatto convinto della produzione, che mi sembra non sia assolutamente in grado di esaltare la musica, specialmente per ciò che riguarda la batteria, a mio giudizio mixata in maniera non ottimale e sempre un po’ troppo “di retroguardia” e scolastica, ed anche il cantato, accettabile sulle tonalità medie, diventa un po’ forzato sulle altre, arrivando ai limiti della stonatura e talvolta anche oltre, dando complessivamente l’idea che il cantante-chitarrista Diego Fogliacco sia più a suo agio con la chitarra che non con il microfono, mentre per ciò che attiene alle influenze sulla musica dei The Void credo sia possibile citare Paradise Lost, Tiamat, ma anche Pentagram per l’anima più Doom-oriented del disco e, dato che le parti molto tirate non mancano affatto, addirittura i Moonspell.
Lavoro discontinuo, che oscilla tra parti molto ben riuscite, (“Light”, “Macha”, “Sad Moon”, ottime sintesi tra Doom e Black), ed altre decisamente raccogliticce ed indecise, (“Fearless Gladiator”, “Vision of the Truth”), va comunque notata la voglia della band di cercare di proporre qualcosa di originale, qualcosa di personale, anche se , come detto, i risultati non convincono appieno.
Se la band avrà la forza e, per alcuni versi, l’umiltà di eliminare quello che non va, insistendo ulteriormente sull’aspetto teatrale ed ossianico della loro musica limitando quello più standardizzato, (magari trovando un singer più dotato), e se reperirà i mezzi per ottenere un suono migliore in studio, potrebbero riservare delle interessanti sorprese future, per il momento sospendo il giudizio.
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