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20/02/23
TURMION KATILOT
LEGEND CLUB - MILANO
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Nevermore - Dead Heart, In A Dead World
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( 12047 letture )
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I Nevermore sono una di quelle band che, nel corso degli anni, hanno (meritevolmente) conquistato la stima del pubblico e della critica metal: vuoi per le indiscutibili capacità tecniche, vuoi per il quantum di personalità che è parte delle proprie composizioni, vuoi per la componente “teatrale” (così viene spesso definita) che tanto caratterizza il loro sound o per la profondità psicologica dei testi, sta di fatto che il combo di Seattle ad oggi vanta una nutrita schiera di fan e un grosso numero di recensioni positive dei loro lavori (questa recensione non sarà da meno).
Dead Heart, In A Dead World, quarto album della band statunitense, inizia col botto: Narcosynthesis è la classica mazzata nei denti, è quel pezzo che ogni metal band che si rispetti deve avere in repertorio, quello che ti fa scuotere la testa e cantare a squarciagola (ardua impresa: Warrel Dane fa saggio uso delle proprie doti canore e non è semplice stargli dietro); insomma, non riesco ad immaginare un’apertura migliore di questa. A seguire troviamo We Disintegrate, un up-tempo caratterizzato da un refrain melodico e non-canonico, in cui la voce di Dane si interseca agli arpeggi favoleggianti di Jeff Loomis; completamente diversa la terza traccia, Inside Four Walls, che denuncia un sistema giuridico incoerente e contraddittorio: e quasi a rafforzare il senso del testo, le chitarre suonano riff pesanti e in certi punti dissonanti; un applauso va a Van Williams, che fa sentire la sua “voce” con pochi ma efficaci colpi di doppia cassa. Con la quarta canzone i Nevermore ci mostrano quello che pochi altri sanno fare altrettanto bene: coniugare il verbo all’armonia, la parola alla nota; Evolution 169 è un pezzo lento, decadente nella strofa e malinconico nel ritornello: il riff con cui si conclude il brano, accompagnato dal continuo ripetersi della frase "Don’t set your mind to one side, è un vero e proprio incoraggiamento all’indipendenza dal potere dei media. The River Dragon Has Come, quinta canzone dell’album, dà a Dane e Loomis la possibilità di sfruttare al meglio le proprie capacità: infatti la voce si sposta pian pianino su registri molto alti, in cui l’uso del falsetto non è fine a se stesso ma requisito dalla natura stessa della strofa; neanche a dirlo, l’assolo di chitarra (che è di una difficoltà mostruosa) è perfettamente inserito nel contesto armonico del brano: come sempre, Loomis sa quello che fa e non si perde in inutili virtuosismi, ma suona l’unico assolo di cui la canzone ha bisogno.
Siamo arrivati a metà CD e, finora, le aspettative non sono state deluse: e anche se il disco è meno “sognante” del precedente Dreaming Neon Black, non importa. Questo è un album diverso dagli altri, ma comunque di grande spessore e prova ne è The Heart Collector, malinconico brano che narra la storia di un uomo che “raccoglie” i cuori delle persone, così che non possano più soffrire: se questa non è classe, allora non so cosa lo sia. Il pezzo successivo, settimo nella tracklist, è Engines Of Hate: come in Narcosynthesis, la sezione ritmica è tipicamente thrash ma, a differenza dell’opener, il risultato non è altrettanto buono (tutto quel casino dopo un po’ stufa): rimane comunque l’unica nota stonata del disco. Come ottava traccia troviamo The Sound Of Silence, riarrangiamento del pezzo del celebre duo Simon & Garfunkel: che poi dell’originale rimane la melodia del ritornello, accennata dalle chitarre solamente all’inizio della canzone, e il testo: tutto il resto è puro metal-made-in-Seattle, caratterizzato dal continuo alternarsi di riff velocissimi e di quelle sezioni groove che, ancora una volta, quasi costringono il collo a spingere incessantemente la testa sù e giù. Fortunatamente per la nostra spina dorsale, Insignificant (nona canzone) rallenta i ritmi e apre alla melodia: il testo, strutturato come una vera e propria poesia, pone al suo centro la constatazione che l’uomo, rapportato alla complessità dell’universo, non è altro che un essere privo di significato ("and then one day you’ll realize/just a speck in the spectrum/insignificant, am I?"; traduzione libera: “e così un giorno ti renderai conto/di essere solo un granello di sabbia nel deserto/. Che io sia insignificante?”). Più o meno sulla struttura di The Heart Collector, la decima canzone (intitolata Believe In Nothing) è molto melodica e alterna la canonica strofa acustica all’altrettanto canonico e incazzoso ritornello: nulla di particolarmente innovativo quindi, ma la musica è bella e la canzone contribuisce ad aumentare il valore di questo già meraviglioso CD. A seguire, gran finale: Dead Heart, in a Dead World, undicesima e ultima traccia dell’album, si presenta con un tranquillo arpeggio di basso, accompagnato dalla voce di Dane: ma lo sappiamo bene che è tutta una truffa… in meno di un minuto e mezzo, infatti, parte “la canzone vera e propria” quella che, come per la pluri-citata Narcosynthesis, quasi costringe l’ascoltatore a prendere a testate il muro della propria camera: le chitarre sono serratissime e, nella migliore tradizione Nevermore, la coppia Van Williams/Jim Sheppard dà il meglio di sé costruendo una sezione ritmica di terrificante efficacia. Insomma, non si poteva immaginare una più degna conclusione per un disco che ha definitivamente consacrato i Nevermore, rendendoli una delle band attualmente più apprezzate del panorama metal internazionale.
Una nota finale: il CD che ho in mano contiene anche due video (Next In Line, tratto da The Politics Of Ecstasy, e What Tomorrow Knows, opener di Nevermore, rispettivamente secondo e primo full-length della band). I video sono belli, le canzoni anche. Non aggiungono nulla al CD, che era già perfetto prima di questa trovata esclusivamente commerciale e sostanzialmente inutile, dato che grazie a siti come YouTube questi “trucchetti-per-invogliare-a-comprare” diventano totalmente superflui (a meno che uno non abbia internet). Detto questo, concludo consigliando questo disco a tutti gli amanti del thrash e a tutti gli amanti della buona Musica (senza distinzione di genere): se non l’avete già fatto dategli almeno un ascolto, ne vale veramente la pena.
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VOTO LETTORI
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79.62 su 200 voti [
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40
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Album con una buona manciata di pezzi memorabili...sono cmq d accordo con Lucio77 che la cover di The sound of silence sia da dimenticare... |
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39
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Bravo Madligion 71, infatti khaine i trucchetti delle casa discografiche sono nulla confronto a Youtube e We disintegrate bombarda la tecnologia, giustamente: metal on the wild side. Disco strepitoso |
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38
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Se posso trovare un punto debole, ma è come cercare il pelo nel uovo, la cover di The sound of silence non mi è parsa azzeccata.. Da appassionato di Simon & Garfunkel non mi è piaciuta... |
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37
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Voto 99 disco inarrivabile per chiunque.
Masterpiece. |
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36
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Album che a vent’anni di distanza non ha perso un milligrammo della sua carica emotiva. Anche per me rimane il loro picco massimo. Narcosynthesis, Evolution 169, We Disintegrate, Insignificant, Inside Four Walls, The Heart Collector sono da pelle d’oca, ma in realtà tutto il disco a livelli di ispirazione quasi inspiegabile. Voto 95 |
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35
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Disco della domenica e sempre disco della madonna.... Non ho più parole, mi ha annientato.
Voto massimo.
Ossequi! |
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34
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lo acquistai appena uscito e fu amore a primo ascolto. A mio parere il loro capolavoro. voto 100. |
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33
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Capolavoro. 95 minimo, trovatemi un altra band che sia riuscita a proporre un sound così personale e originale nel power/thrash negli ultimi vent'anni, sono stati unici e inarrivabili. |
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32
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ogni tanto lo riascolto un lavoro veramente inspirato,la copia che ho io non ha i video ma degli inediti ,peccato che negli anni abbiano sprecato il lore enorme potenziale Loomis sara' anche un "genietto" ma se attualmente fai l'endorser per la Schecter,va bene lo stipendio ma ci si aspetterebbe qualcosina di piu'...voto 80/85 dipende se sono in vena di ascoltare accordature in detuning... |
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31
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Fantastici....il mio album preferito,lo comprai a scatola chiusa appena uscito,li ho visti in passato dal vivo e vi assicuro che sono delle autentiche macchine da guerra....i pogo piu' massacranti e a rischio di essere schiacciati che ho preso parte......ma adesso devo dire che ai concerti metal sembra di essere quasi a un concerto di ligabue....la gente in prima fila sta tutto il tempo con il telefonino invece di godersi al meglio l'evento....che peccato....il bello del live metal della fine anni 90 era qualcosa di spettacolare...che bei ricordi |
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30
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Mi è arrivato oggi, per questioni di cuore però do la precedenza a Hardwired dei Metallica, uscito in rete proprio poche ore fa. Ad un primo ascolto questo dei Nevermore mi era sembrato comunque molto bello! |
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29
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Album molto buono davvero. I nevermore sempre ai massimi livelli, già solo le prime tre canzoni valgono l’acquisto, non sono d’accordo invece con il giudizio su Engines of hate, per me è comunque un buon pezzo. comunque concordo con il voto finale. |
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28
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Line up stellare che qui ha raggiunto l'apice compositivo ed interpretativo! tutto straperfetto, dalla prestazione dei singoli alla produzione; una ventata di freschezza nell'ambiente thrash irripetibile...la loro futura disgregazione lascerà un vuoto ad oggi incolmabile, ma per fortuna questo (ed altri loro) disco resterà imperituro nell'olimpo del metal! Capolavoro!!! |
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27
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Grande disco. Tecnica e ispirazione ai massimi livelli. In ogni occasione cmq autori di un thrash maturo e moderno ai massimi livelli mondiali. Enormi. |
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26
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semplicemente eccezionale |
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25
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L'album dei nevermore per eccellenza. Voto 99 e qui mi chiedo: come mai un voto così basso di Khaine dopo una così bella recensione? Davvero il top della band e tra i top del genere! Il mio voto è 99 ma solo x' 100 non si può mettere!!!! |
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24
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Molto probabilmente stiamo parlando del capolavoro della band. |
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Un thrash maturo, completo, rotondo, dalle musiche ai testi (considerando le tante cazzate che si sentono in giro). Visti anche dal vivo mi sono piaciuti molto, tecnicamente superiori ai gruppi più blasonati. |
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22
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Il mio preferito dei Nevermore. Un disco bellissimo dall'inizio alla fine, troppo troppo bello! Compratelo ad occhi chiusi, non ve ne pentirete. Io voto 93. |
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21
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Ascoltato 1200 volte,il mio preferito dei Nevermore. Voto 99 perchè 100 non si può dare. |
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20
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Uno dei tre capolavori del combo di Seattle. Arduo trovare punti deboli, le tracce sono tutte qualitativamente molto buone, anche se personalmente taglierei l'ultimo minuto di "The Heart Collector", ma è un giudizio prettamente personale. Da avere. 89/100 |
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19
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Fare meglio di DNB era veramente difficile, ma anche qui siamo a livelli altissimi! Qua i Nevermore sembrano prendere lo stesso discorso di POE solo che c'è un tocco di malinconia in più; Engines of Hate è il mio pezzo preferito. |
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18
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il mio disco preferito in assoluto, a mio parere il master of puppets del nuovo millennio, 100 E LODE. questo album è storia! |
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I Nevermore sono una delle mie band Thrash preferite, forse i primi in assoluto! Oppure i secondi dopo gli Annihilator... anche se Anacrusis e Voivod lottano per il podio. Ma, detto questo, come si può non dire che questo è il loro album con meno difetti? Tutte le canzoni sono da cinque stelle. Narcosynthesis è una thrashata superlativa, We Disintegrate ha un ritornello che è il migliore che abbia mai ascoltato nella storia del Metal (migliore anche di The Count of Tuscany dei DT), Inside four Walls ha un ritmo trascinantissimo, Evolution 169 non ha un difetto (tranne forse la fine, che dà un po' alla testa ma fa molto effetto), The River Dragon Has Come è feroce e pulita al punto giusto, The Heart Collector mi fa piangere ogni volta che l'ascolto, Engines of Hate è forse il peggior brano del disco ma ha un che di Power che mi piace molto, The Sound of Silence non sembra nemmeno una cover (quindi io non la prendo come tale e l'apprezzo lo stesso un sacco), Insignificant ha un ritornello poetico e strappalacime perfetto, Believe in Nothing è un piccolo capolavoro (leggermente commerciale rispetto ai Nevermore-standard, ma non per questo non buono) e Dead Heart in a Dead World, benché cominci quasi da ballata, è il brano più bestiale dell'album e il miglior modo per concluderlo. 100 e lode. |
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16
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Non c'è niente da dire, questo album è un capolavoro, forse il migliore album thrash di tutti i tempi... Riffoni thrash cazzutissimi (inside four walls), breakdown che insaccano qualsiasi band metalcore, melodie e voci malate... VOTO: 100 |
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15
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Ah, e Insignigicant? mamma che canzone...voto al disco 95 |
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ma quanto è stupendo questo disco? Ad ogni ascolto un emozione...believe in nothing è da lacrime... |
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13
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Un disco che non stanca mai. Praticamente perfetto. |
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anche per me è il più grande disco partorito dalla band. Narcosynthesis, We Disintegrate, Inside Four Walls, River Dragon Has Come, The Heart Collector, la titletrack, Believe In Nothing...mamma che pezzi !!! Voto:90 |
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11
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Anche per me, nonostante sia dura scegliere, questo è il mio preferito. E' senza dubbio il loro disco che ho ascoltato di più, si rasenta la perfezione, 93/100. |
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10
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a mio parere il miglior album del gruppo di Seattle...da 10 anni continua a girare nel mio stereo senza stufarmi...meraviglioso! Voto: 95 |
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9
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Per me l'apice della loro straordinaria discografia!All'inizio non riuscivo a digerire il timbro vocale di Dane,col tempo xò ho iniziato ad amarlo........... secondo il mio modesto parere vale un pò più di 85...... |
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8
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Come non concordare con "me"? |
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7
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pitticca sa cagara... (poco grande la cagata tanto...) ceeee.... tutto messe nere, diavolo e quelle cose brutte... sangue... k vergogna tokio hotel 4 ever, i miticixxximi angioletti dark bravi pure i dari... altro che sta schifezza di ssssaranah... va va |
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6
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Voto 100..il disco della mia vita... |
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5
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Il più bello non lo so, secondo me il meglio è stato Dreaming Neon Black... |
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4
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l album piu bello dei nevermore...... |
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3
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Grazie ad entrambi  |
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Assolutamente impeccabile la rece, e ovviamente ottimo il disco. |
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1
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Voto e analisi azzeccatissime |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Narcosynthesis 2. We Disintegrate 3. Inside Four Walls 4. Evolution 169 5. The River Dragon Has Come 6. The Heart Collector 7. Engines of Hate 8. The Sound of Silence (Simon & Garfunkel cover) 9. Insignificant 10. Believe in Nothing 11. Dead Heart, in a Dead World 12. Next in Line (bonus video track) 13. What Tomorrow Knows (bonus video track)
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Line Up
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Warrel Dane: Voce Jeff Loomis: Chitarra Jim Sheppard: Basso Van Williams: Batteria
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