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Atheist - Unquestionable Presence
( 14018 letture )
Un testamento e una rinascita, questo album. Testamento perchè a Unquestionable Presence è legato il cordoglio per la scomparsa di Roger Patterson, bassista originario del gruppo, morto a causa di un incidente stradale occorso al tourbus della band (il parallelo con Cliff Burton è immediato e straziante) poco prima che la band entrasse in studio per registrare; rinascita perchè con questo album gli Atheist si affrancano dallo spettro che legava il precedente Piece Of Time alla scuola Thrash Bay Area, introducendo influenze jazz e fusion che portano di nuovo la band a svettare sui suoi contemporanei e meritandosi quello che da questo momento in avanti sarà il “titolo“ della band ovvero “the benchmark of tecnical metal”.

Come l'album precedente anche Unquestionable Presence si apre con una prova di forza della sezione ritmica (il posto di Patterson ora è occupato da Tony Choy, ex-Cynic), che dimostra come delle linee decisamente jazz possano essere sufficientemente pesanti da aprire un disco Death Metal e relegando le due chitarre a comprimarie. Che il gruppo è cresciuto esponenzialmente lo si avverte in ogni singola battuta, già dall'opener Mother Man: il thrash non esiste più, se non in alcune soluzioni solistiche delle chitarre, le ritmiche non seguono più il canonico 4/4, i riff di batteria sono un mosaico fluido, quasi solismi, il basso spazia tra arpeggi e accordi che danno una spazialità sonora che all'epoca nessun'altra compagine estrema è stata in grado di eguagliare. L'aggressività non è sparita comunque dal DNA del gruppo di Sarasota, che ce lo ricorda con la seconda traccia, la title-track, diretta e d'impatto ma più simile ad un'ordinata offensiva che non alla carica furiosa di On They Slay. Sempre ineccepibile a sezione ritmica, avanti decine d'anni rispetto alla concorrenza. Sulla stessa linea si muove anche la successiva Your Life's Retribution, in cui però a farla da padrone è l'istrionismo di Rand Burkey e Kelly Shaefer che sfoderano tutta la loro classe con una serie di virtuosismi che farebbero mangiare le mani a più di un chitarrista neoclassico. Come da copione (se così è lecito esprimersi parlando di una band che ha fatto dell'originalità la sua bandiera) i cambi di atmosfera all'interno delle canzoni si susseguono, tra scorci di John Mc Laughlin alternati a lampi di Jaco Pastorius, il tutto filtrato da una sana dose di attitudine metallica.Enthralled in Essence è una traccia che definirei profetica... tra i solchi di questa canzone si possono trovare i semi di decine e decine di band attuali, dal mid-tempo grattuggiato dell'incipit al riff del verso, che tanto viene ripreso da band death e death-core i cui componenti probabilmente gattonavano ancora all'uscita di questo disco, una particolarità del quale è appunto l'essere archetipo di un suono e di un modo di suonare e comporre che tutt'ora è moderno e attuale. La metà del disco arriva inaspettata, tanta è l'attenzione che le mille sfaccettature delle composizioni riescono a suscitare nell'ascoltatore, il quale ha come naturale reazione una crescente curiosità riguardo a quali altri sorprese i nostri saranno capaci di estrarre dal cilindro. E proprio di sorpresa è lecito parlare, visto che dopo le furiose note finali di Enthralled In Essence è un arpeggio acustico che farebbe invidia a Santana a introdurre la successiva An Incarnation's Dream, forse la song più “schizofrenica” del lotto, con cambi marcatissimi, in alcuni casi forse un po' forzati. La successiva The Formative Years si configura come un ponte col precedente lavoro, con un po' meno attenzione alla forma e un po' più di sano headbanging. Brains ritorna su territori più complessi con ritmiche sincopate e pause che cadono quasi a spezzare il fiato dell'ascoltatore, ulteriore riprova del livello eccelso della sezione ritmica, sempre e comunque a fuoco e sempre e comunque sopra le righe, che ci regala un finale al confine col free-jazz. Chiusura affidata a And the Psychic Saw... altra traccia condita da una sana dose di pazzia, con un riffing che riesce ad essere tanto fiaccante ed ossessivo, quanto vario sincopato e... tremendamente rock n' roll in alcuni punti...

In conclusione un album che mantiene tutte le promesse fatte dal primo capitolo, risultato di una evoluzione stilistica che ribadisce le capacità non comuni dei musicisti artefici del progetto, e fa presagire la possibilità di un'ulteriore evoluzione, la presenza di un ulteriore gradino salito il quale non sarà più lecito parlare di death o di metal, si entrerà in quell'olimpo per cui l'unica etichetta sufficientemente calzante sarà quella di “musica”.



VOTO RECENSORE
98
VOTO LETTORI
86.33 su 145 voti [ VOTA]
LucaNekrowizard88
Mercoledì 6 Settembre 2023, 15.12.58
78
Un album assolutamente FAVOLOSO... e per me il punto massimo della scena \"tecnnical death metal\". Neanche i Death si sono mai avvicinati a una roba del genere... qui gli Atheist raggiungono il picco massimo di tecnica e ferocia. Amo tantissimo questo capolavoro perchè è il degno rappresentante di cosa voglia dire suonare brutale e ultratecnico e intricato allo stesso tempo, ma senza far cadere le palle agli ascoltatori. Otto canzoni, otto esempi di death/thrash cervellotico e impazzito... assolutamente strabiliante ed alienante. Certo, ci vogliono NUMEROSISSIMI ascolti per fartelo entrare bene nelle vene, e ad ogni ascolto si scoprono sempre mille particolari in più, tanta è la massa di musica intricata e davvero ispirata contenuta qui dentro. Robe pazzesche come la title track (la mia preferita), oppure \"Your Life\'s Retribution\" (surreale e allucinata), \"An Incarnation\'s Dream\", \"The Formaiive Years\"... che pezzi. Ma comunque tutto il disco è altamente ispirato. E poi la prova dei musicisti è incredibile (Steve Flynn in questo album è un mostro totale!!), Tony Choy sostituisce degnamente Patterson (RIP) e non lo fa rimpiangere per niente (sebbene lo preferivo di più) e tra riffing schizzati e soli tecnici ma incisivi (e a volte molto catchy) davvero si rimane estasiati. A mio gusto personale gli preferisco più la violenza del primo, ma rimane comunque un capolavoro che amo alla follia (è stato sempre tra i primi dischi death da me comprati).
Tifone
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 16.49.49
77
Bello, però mi piace poco la voce del cantante. 80
Dome
Martedì 21 Luglio 2020, 23.49.00
76
Oro puro. Perfortuna ai tempi non mi era sfuggito. Non so neanche se consigliarlo alla gente, perché mi piace talmente tanto che se poi non mi rispondono "è davvero un capolavoro" ci resto male, ahahahaha! Voto 100
thrasher
Lunedì 29 Giugno 2020, 17.21.21
75
Commento 39....
AL
Lunedì 29 Giugno 2020, 14.51.45
74
disco meraviglioso che rasenta la perfezione. il death tecnico non rientra nei miei gusti metal preferiti ma questo album è eccezionale. Ora devo approfondire gli altri tre.
Kiodo 74
Domenica 12 Aprile 2020, 1.21.10
73
Ricordo bene che in quei primi anni 90 la sacra triade delle bands che suonavano un Death Metal "diverso" perché più dedito alla tecnica e alle contaminazioni da altri generi era composta da Atheist, Cynic e Pestilence..... Ognuna delle tre tirò fuori dischi spaziali che divisero però le varie orde di metallari.....come del resto è sempre successo ogni qual volta un artista ha apportato dei cambiamenti nel suo stile. A me piacquero subito quelle nuove produzioni mentre a tanti miei amici fecero pena....poi con il tempo alcuni si sono ricreduti..... per fortuna dico io! Delle tre bands gli Atheist sono stati sempre i miei preferiti e questo recensito insieme ad Elements capolavori assoluti, come d'altronde Focus e Spheres..... Però alla fin dei conti U. P. è quello che ho ascoltato ed amato di più e si becca il massimo voto.... Ossequi!
Prof
Sabato 11 Aprile 2020, 23.03.34
72
Ecco, lo sto ascoltando, e un commento qui sotto mi ha illuminato: come diamine ho fatto nel 1991 a comprare il black album e non essermi procurato questo capolavoro.
Philosopher3185
Sabato 18 Gennaio 2020, 19.21.28
71
Insieme ai Cynic sono stati una altra band stratosferica che ha elevato il Death metal verso nuovi orizzonti.
thrasher
Martedì 9 Aprile 2019, 11.23.55
70
Commento 39
Macca
Martedì 9 Aprile 2019, 10.22.45
69
Un album geniale, nel quale il death si amalgama con jazz e fusion come mai prima di allora. Incredibile come l'elevatissimo tasso tecnico dell'album non risulti mai fine a sé stesso ma sempre funzionale ai brani, donando anche varietà e longevità al tutto; e poi, momenti come Mother Man e il bridge di An Incarnation's Dream sono da strabuzzare gli occhi. Band che insieme ai Death rappresenta l'apice dell'intero movimento. Voto 94
lucignolo
Sabato 20 Ottobre 2018, 17.59.16
68
Mi sono dovuto abituare alla voce,ma è strepitoso,non si può parlare di metal,ci sento molte influenze sopratutto fusion,ma anche hard rock,anche se la struttura resta metal,ma non è predominante.grandi musicisti,ma è un album troppo ostico da etichettare,questo secondo me lo ha penalizzato. il voto di per se sarebbe 100,ma davvero in questo caso sarebbe relativo.
Silvia
Venerdì 19 Ottobre 2018, 14.54.09
67
Grande @No Fun!
No Fun
Venerdì 19 Ottobre 2018, 12.28.08
66
Guarda @thrasher, il problema è che sembra che dobbiate per forza contrapporre gente a cui piace l'innovazione ad altri che ascoltano le stesse cose. Come dice @Silvia invece può piacere Fear of the Dark e Unquestionable Presence, capendo che sono diversi, e li si ascolta in momenti diversi per motivi diversi. Ad esempio mi piace il Gipsy Jazz, lo ascolto e vado a dei concerti, è una musica che può essere definita sempre uguale da chi non l'apprezza, Tcha Limberger mi fa la stessa musica di Django Reinhardt e allora? E meno male perché se vado a un concerto di Gipsy Jazz non voglio sentire bebop o musica barocca da camera. Questo non vuol dire non ascoltare musicisti più innovativi, anzi. Mi posso leggere Roberto Bolaño che mi piace un sacco ed era unico e sperimentava e poi il duecentesimo libro di Stephen King. Prendi la @Lisablack, è sempre entusiasta di quello che ascolta, può essere l'ultimo degli Immortal (minestra riscaldata secondo alcuni) o questo degli Atheist. Non è una gara a chi ascolta le cose più fighe.
ElectricVomit
Venerdì 19 Ottobre 2018, 12.09.30
65
Per non parlare di Time Does Not Heal dei Dark Angel o, spostandoci, verso qualcosa di meno tecnico, Butchered at Birth dei Cannibal.
ElectricVomit
Venerdì 19 Ottobre 2018, 12.07.05
64
Dico una cosa del tutto di pancia, quindi mi farò molti nemici, ma amen: reputo ridicolo ricordare il 1991 come anno importante per il metal per l'uscita di quel cd insopportabile (per me) che è il Black Album, quando si sono avuti tre capolavori imprescindibili come questo cd degli Atheist, Human dei Death e Sailing the Seas of Cheese dei Primus.
Silvia
Venerdì 19 Ottobre 2018, 12.06.46
63
Ah che spaccchi alla grande non c’è dubbio, la chiusura poi (come anche in Piece of Time) è pazzesca 😃. Geni 😃
thrasher
Venerdì 19 Ottobre 2018, 12.00.41
62
A me non pare così strano sinceramente... anzi... spacca alla grande
Silvia
Venerdì 19 Ottobre 2018, 11.58.14
61
@thrasher non condivido, e la dimostrazione è che proprio questo disco all’epoca non ebbe successo perche’ non venne capito se non da pochi. Me lo ricordo benissimo perche’ piaceva a pochi di noi, x alcuni era “strano” rispetto ad altro thrash/death piu’ immediato. Invece ebbe una grande importanza perche’ il compianto Chuck ne trasse ispirazione x dare impulso al death tecnico./// A me non importa delle etichette ma era solo una curiosita’ x condividere una visione con chi c’era.
thrasher
Venerdì 19 Ottobre 2018, 11.45.48
60
Se una persona è abituata al 4/4 a qualche mid tempo e soluzioni musicali standardizzate oramai, di sicuro non piacerà questo disco... chi non accetta le evoluzioni, perché di evoluzione stiamo parlando in questo caso, si fossilizza e accetta per buono la solita minestra girata e rigirata dei soliti nomi... come cambiano i tempi una volta c'era l interesse e la ricerca musicale sempre migliore, ora ci si preoccupa, con tutte le etichette che ci sono, se è heavy se è Speed se è thrash e se ci sono tutti gli elementi che caratterizzano il genere. Se ci sono il disco è ok, poi se è anonimo e dopo due ascolti non ne puoi più non importa.... sono stati fedeli al loro genere... beh questa band anche e si è evoluta proponendo un sound sempre più vario e di classe....
Silvia
Venerdì 19 Ottobre 2018, 11.45.11
59
@Electric, non intendevo dire che dobbiamo basare la discussione solo nel gusto inteso come “mi piace, non mi piace”, altrimenti è gia’ morta in partenza o finisce in due righe. Intendevo cio’ che dice lisa al #56 e cioe’ che una sintonia di gusto comune dev’esserci x spiegare la grandezza di questo disco, e a volte non basta neppure quella. X dirti, a chi ascolta glam non penso che importi molto della sperimentazione degli Atheist, viceversa io non potrei capire la grandezza di un disco dei Motley Crue (esempio senza disprezzare, parlo di gusto inteso anche come poter recepire la grandezza del lavoro artistico )///. Poi non penso che ci siano dischi che abbiano piu’ senso di altri in una collezione di album perche’ alla fine l’arte x me e’ soddisfazione di emozioni. Es. Leopardi e’ un grande (x riprendere No Fun con cui concordo ) ma io mi emoziono mille volte di piu’ con Garcia Lorca che in alcune poesie voleva solo descrivere dei momenti e nulla piu’. Se invece vogliamo discutere dell’importanza di un disco sulla scena beh sicuramente questo ebbe molto piu’ spessore di un Fear of the Dark (che a me piace un sacco comunque, x inciso )
ElectricVomit
Venerdì 19 Ottobre 2018, 11.18.20
58
@No Fun: Antonella Elia mi è rimasta nel cuore da quando ha litigato con Mike per la pelliccia rifiutata dalla tipa che ha partecipato alla Ruota dell Fortuna. Hai ragione, forse doveva citare Flavia Vento. Al di là delle battute, era per dire che, per cultura generale, passami il termine, è più sensato avere questo cd che l'ultimo dei Maiden. Non "al posto dei Maiden", ma al posto di una parte di produzione che non dice nulla di nulla. PS: Alfieri ha avuto un'influenza importante su Leopardi e Foscolo, non esattamente due sconosciuti, oltre che essere statp l'unico tragediografo italiano degno di nota e il punto di passaggio tra Illuminismo e Romanticismo. Un autore assai sottovalutato.
No Fun
Venerdì 19 Ottobre 2018, 8.33.25
57
@Electric 😂 scusa ma chi è Antonella Elia? Il paragone non regge, ok paragonare questo all'Alfieri (anche se in realtà non lo legge nessuno e ha avuto un'influenza solo sui suoi contemporanei, non certo adesso, questo disco è paragonabile a opere classiche e sperimentali nello stesso tempo) ma paragonare i Maiden (non li hai nominati, li nomino io come esempio di grande gruppo che pubblica sempre, secondo te, la solita solfa) a una sconosciuta non mi sembra il caso. Invece il grande gruppo, ma anche il piccolo gruppo, che pubblica l'ennesimo lavoro uguale, è apprezzabile come può essere apprezzabile leggere il centesimo libro di Agatha Christie. Vai sul sicuro, piace, ci si è affezionati, etc, non sono cose difficili da capire.
lisablack
Venerdì 19 Ottobre 2018, 7.13.30
56
Purtroppo non per tutti ha senso avere un disco come questo, le discografie sono personali e comandano i gusti come sempre. Io sono sicura che su 100 persone nel 1991, 20 hanno comprato questo e 80 Blessed are the Sick, gran disco intendiamoci, questo per far capire che anche chi ascolta death, potrebbe preferire qualcosa di più "alla mano". Figuriamoci chi non segue proprio questo genere..
ElectricVomit
Venerdì 19 Ottobre 2018, 6.39.05
55
La questione mi pare più semplice: questo cd è un punto di riferimento difficilmente catalogabile in quanto troppo avanti coi tempi. Questo cd è stato profetico in ambito Death e non solo. Ha più senso avere questo cd che, diciamo, l'ultimo di un grande gruppo che ha pubblicato sempre la solita solfa (è un esempio per spiegarmi, non scaldatevi). Un po' come dire che ha più senso avere nella propria libreria la Vita dell'Alfieri che la biografia di Antonella Elia (altro esempio, non scaldatevi). Se poi uno preferisce Antonella Elia è un altro discorso. @Silvia #51: un po' credo sia chiaro come la penso sulla questione dei gusti e dubito che ci sia vero confronto costruttivo quando i gusti sono simili. Si finisce solo col darsi ragione. Questo cd è difficilissimo ma è obiettivamente un caposaldo del metal sperimentale, al di là dei gusti.
Metal Shock
Venerdì 19 Ottobre 2018, 5.15.41
54
@Thrasher: semplicemente non mi piace e lo ha detto Lisa, questione di gusti.
Silvia
Venerdì 19 Ottobre 2018, 1.18.12
53
@No Fun, ma infatti è bello ascoltare cose diverse. Nel genere gli Atheist sono quelli che mi son sempre piaciuti di più anche se a dire il vero ricordo che allora non venivano catalogati...
No Fun
Giovedì 18 Ottobre 2018, 23.45.42
52
Un po' concordo con @thrasher al 37, ma in un senso diverso. E' un disco impressionante, siamo d'accordo, ma in effetti dopo aver sentito questo, Non So Vile e qualcuno dei Death, direi che sono album talmente esuberanti che saziano completamente. Potrei anche tirar via tutti gli altri dischi death tecnico o prog death o brutal jazz chiamatelo come vi pare. Bastano questi. Non ho bisogno di sentire altro nel genere. Invece mi tengo stretti album di altri generi perché dopo aver ascoltato Unquestionable Presence quattro volte di fila mi tuffo diretto nel magnifico piattume musicale dei Thergothon o nel grezzume degli Antiseen, per dirne due...
Silvia
Giovedì 18 Ottobre 2018, 23.02.48
51
Verissimo perché alla fine è questione di gusti. Infatti le discussioni sono belle e costruttive quando di fondo c'è una mimima sintonia di gusto. Invece tornando all'album è vero che tocca tanti generi ma vengono mescolati con maestria. A volte il rischio di questi dischi è che diventino un insieme di sperimentazioni senz'anima. Non è questo il caso, grande feeling.
lisablack
Giovedì 18 Ottobre 2018, 22.35.20
50
Può' anche non piacere un disco del genere..siamo sempre li' col discorso, non accessibile a tutti.
Hattori hanzo
Giovedì 18 Ottobre 2018, 21.41.04
49
Me cojoni , una bomba!!!
duke
Giovedì 18 Ottobre 2018, 21.30.51
48
disco incredibile....i primi tre sono fantastici ....tanta tecnica e feeling.....classici del metal estremo ....
thrasher
Giovedì 18 Ottobre 2018, 21.26.03
47
Metal shock spiegami al di là del genere come fa a non piacere un disco del genere? Per me non di può catalogare in un genere, c'è heavy c'è thrash c'è death c'è progressive c'è jazz boh ho saltato qualcosa? Quando si ascolta un album così ti si apre la mente
lisablack
Giovedì 18 Ottobre 2018, 20.48.52
46
Quoto Silvia.
Silvia
Giovedì 18 Ottobre 2018, 20.38.07
45
Secondo me il voto dei lettori è molto spesso una burla @Electric. Invece voglio sottolineare che al di là della genialità di questo album così avanti con i tempi, ciò che colpisce è che è proprio anche bello da riascoltare. A volte ci sono album tecnici x cui c'è grande ammirazione ma magari non vien voglia di ascoltarli spesso. Questo è diverso x me. Lisa hai ragione anche RIB è una gemma
Metal Shock
Giovedì 18 Ottobre 2018, 20.17.20
44
@Thrasher: sentito.....mi tengo la mia discografia.....(ma se ad uno non piace particolarmente il genere?).
ElectricVomit
Giovedì 18 Ottobre 2018, 20.12.22
43
E vogliamo parlare dell'82 dei lettori?
lisablack
Giovedì 18 Ottobre 2018, 19.31.40
42
Si, come il 98 a Reign in blood..inguardabile
thrasher
Giovedì 18 Ottobre 2018, 18.50.03
41
Quel 98 non si può vedere però
lisablack
Giovedì 18 Ottobre 2018, 18.46.48
40
Capolavoro immenso..ho detto tutto..
thrasher
Giovedì 18 Ottobre 2018, 18.40.46
39
Questo disco è una perla più unica che rara... dopo aver ascoltato un album del genere tutto il resto diventa monotono
ElectricVomit
Giovedì 18 Ottobre 2018, 18.36.35
38
Amen, Thrasher!
thrasher
Giovedì 18 Ottobre 2018, 18.34.03
37
Questo disco non è un disco metal... è il metal punto... voto 10000... qui siamo a livelli altissimi mai più sentiti in nessun altra band... ci esaltiamo ancora per l ultimo metallica? Sentite questo disco che roba e dopo il solo ascolto della prima canzone cestinerete metà della discografie che avete a casa
ElectricVomit
Giovedì 18 Ottobre 2018, 17.29.56
36
Questo cd dovrebbe essere messo come ascolto obbligatorio a chiunque si approcci al metal.
Korgull
Lunedì 23 Luglio 2018, 20.05.26
35
Probabilmente il voto giusto era 100. Non sarà "popolare" come altri album da 100 recensiti nel sito ma il voto giusto sarebbe quello. Perchè qui non manca niente: tecnica, fantasia, gusto, composizione perfette, una gran ricerca dei suoni e poi ha il dono che pochi dischi hanno ma che tutti dovrebbero avere...ci porta lontano dalla quotidianità, ci perdiamo nei suoni di questo capolavoro e quando l'album finisce....niente è come prima. Capolavoro non del metal, della musica
Hagen
Giovedì 12 Luglio 2018, 22.56.03
34
Musicalmente ineccepibile, peccato per la voce che trovo irritante, ma dato che Schaefer è anche chitarrista glielo posso perdonare
No Fun
Venerdì 22 Giugno 2018, 10.07.29
33
Impressionante, questo è jazz fusion, ma non più veloce, mica è lento il jazz, ma pesante, un jazz fusion fatto da una banda di ciclopi epilettici. Ogni canzone sembra durare il triplo ma non per la noia no ma per la varietà di suoni e cambi di tempo che si susseguono. Il disco infatti finisce in fretta, si resta a bocca aperta, ci si chiede che cosa cavolo abbiamo ascoltato e si spinge di nuovo play, e ancora, e ancora.
Silvia
Domenica 3 Giugno 2018, 19.09.12
32
Hai ragione lisa, e' un album che ascolto parecchio ancora oggi e alla fine mi da' sempre un senso di appagamento difficile da spiegare. Una specie di sfogo a fine giornata... (come Reign in Blood, diversissimo ma mi da' lo stesso effetto).
lisablack
Domenica 3 Giugno 2018, 19.04.59
31
Album immenso..qui il 100 ci stava meglio. 98 è poco!
Silvia
Sabato 30 Dicembre 2017, 23.29.19
30
Album stupendo, originale e avanti con i tempi, anzi direi eterno! Un lavoro davvero creativo e suonato in maniera incredibile, la bellissima recensione lo spiega in maniera perfetta, complimenti! Gruppo sfortunato (in tutti i sensi, RIP Roger) ma davvero seminale x tutti i tipi di death (vengono citati anche dai Dark Tranquillity fra le influenze principali) secondo me. Definire questo album death metal è riduttivo perchè si sentono tanti altri stili che lo farebbero apprezzare anche a chi ascolta altri generi. Non c’è un filler, tutti i pezzi sono incredibili, forse quelli che preferisco sono The Formative Years e soprattutto And the Psychic Saw, bellissimo il riff portante! voto 100 x gusto e valore storico (anche se non riconosciuto).
Havismat
Martedì 28 Febbraio 2017, 18.30.58
29
Straquoto thrasher.
thrasher
Venerdì 24 Febbraio 2017, 14.59.31
28
Perché queste band non hanno mai avuto il successo meritato? Quest album spazza via il 90% delle uscite odierne.... solo 28 commenti compreso il mio... forse ho sbagliato tutto dovevo commentare e aggiungere il 132529 commento al ultimo dei Metallica....
Shan Tsung
Mercoledì 21 Dicembre 2016, 10.32.53
27
Capolavoro
Gilli97
Mercoledì 21 Dicembre 2016, 8.54.41
26
100. Sti cazzi
gianmetal
Domenica 20 Novembre 2016, 14.21.31
25
Pochi dischi technodeath posso tenere testa a questo capolavoro, 100
Ezio
Giovedì 25 Agosto 2016, 23.22.02
24
IL MIGLIOR ALBUM TECHNICAL MAI INCISO, INARRIVABILE
MetalFlaz
Martedì 8 Settembre 2015, 8.30.10
23
Capolavoro 100 tondo tondo
simo
Giovedì 22 Gennaio 2015, 21.00.02
22
Delirious cit. Presa dal buon Luca Signorelli
valerio
Giovedì 22 Gennaio 2015, 20.24.18
21
siccome so' un cojone,nonostante io abbia questo disco da 10 anno, ho cominciato a sentimme st'album solo a 33 anni. 10 anni della mia vita buttati. GRANDIOSI
Delirious Nomad
Domenica 28 Ottobre 2012, 18.40.04
20
Cito un'altra recensione: "forse uno dei dischi più tecnici mai incisi. La sezione ritmica si contorce in una serie di virtuosismi da infarto, tali da indurre le canzoni a una sorta di continuo stravolgimento tellurico." Mai definizione fu più azzeccata. Grandioso tra fusion, death e fraseggi ultratecnici.
Ascarioth
Giovedì 7 Giugno 2012, 20.16.56
19
Vorrei poterlo definire una mazzata di disco, ma è troppo poco lineare e con tanti cambi di tempo. Diciamo che è come se mi stesse prendendo a mazzate un ninja. Comunque massimo voto.
xutij
Martedì 20 Marzo 2012, 20.52.19
18
Rubo questo spazio per dire la mia. Album immenso, contorto, malato,inimitabile. Patterson era un genio, un genio che ancora è troppo sottovalutato,perchè su Cliff Burton si sprecano pagine e pagine, e sul povero Patterson niente ? Mother Man,la title track e tutte le altre mostrano come si può fare un Death metal diverso da tutti. Naturalmente il voto è il massimo (sono di parte, gli Atheist sono il mio gruppo preferito del genere) e considero questo disco neanche il loro apice. FOLLIA
enry
Sabato 15 Ottobre 2011, 7.48.47
17
Sound...sono le 8 del mattino, del resto...XD
enry
Sabato 15 Ottobre 2011, 7.46.16
16
Uno dei VERI capolavori della Storia del Metal tutto, consigliata anche la ristampa rimasterizzata del 2004, che migliora il suond senza snaturarlo, oltre a includere ben 9 bonus-tracks. Questa volta la parola 'capolavoro' l'ho dovuta usare per forza.
SNEITNAM
Venerdì 14 Ottobre 2011, 21.07.01
15
Fantastici e geniali! Cazzo! Che altro dire? Quest'album è una bomba!
onofrio
Giovedì 7 Ottobre 2010, 22.17.37
14
Unquestionable Presence C A P O L A V O R O punto e basta.
Maiden1976
Mercoledì 21 Aprile 2010, 15.18.32
13
@ Paul the boss: praticamente li trovi in qualunque mailorder del pianeta!! Sono stati ristampati tutti e tre gli album dalla Relapse Records qualche annetto fà, li comprai appena usciti. Davvero ben curati, con delle bonus track ed un ricco booklet.
Paul the boss
Mercoledì 21 Aprile 2010, 15.07.00
12
Mi spiegate dove si trovano dei cd degli atheist? nn ne ho ancora trovato uno.. hanno fatto ristampe?
Sugara
Mercoledì 17 Febbraio 2010, 13.49.54
11
Cavolo che disco! Ogni volta che lo sento mi accorgo di qualcosa di nuovo. Io lo adoro e di teoria musicale non so nulla, non oso immaginare che cosa rappresenta questo album per chi mastica spartiti quotidianamente...
maiden1976
Giovedì 15 Gennaio 2009, 16.45.27
10
capolavoro...quasi al pari di Elements
Bruno
Mercoledì 23 Luglio 2008, 17.03.54
9
CAPOLAVORO
Il Mentalista
Martedì 1 Luglio 2008, 13.54.09
8
Il mio preferito degli Atheist. Complimenti per la bella recensione!
Khaine
Lunedì 30 Giugno 2008, 23.17.55
7
anche perchè ragazzi, parliamoci chiaramente... di uscite del genere oggi come oggi se ne vedono moooolto poche...
Syd
Lunedì 30 Giugno 2008, 23.09.06
6
Quoto quanto stato detto in precedenza.
Sergio Vinci
Lunedì 30 Giugno 2008, 17.51.59
5
Qua ogni commento è superfluo! ogni album di questa band è qualcosa di totalmente incredibile...
Khaine
Lunedì 30 Giugno 2008, 16.31.23
4
yeah!
The Atheist
Lunedì 30 Giugno 2008, 11.40.18
3
ovviamente la prossima è elements ^^
Khaine
Lunedì 30 Giugno 2008, 11.37.01
2
Recensione perfetta: disco magnifico, tanto raro che meno di 98 sarebbe un'offesa. Must have!
Nikolas
Lunedì 30 Giugno 2008, 11.19.43
1
E 2! Altra puntuale recensione per un disco storico che non smetterò mai di amare!
INFORMAZIONI
1991
Active Records
Death
Tracklist

1. Mother Man
2. Unquestionable Presence
3. Your Life's Retribution
4. Enthralled in Essence
5. An Incarnation's Dream
6. The Formative Years
7. Brains
8. And the Psychic Saw...
Line Up
Steve Flynn– Drums
Kelly Schaefer - Guitars/Vocals
Rand Burkey– Guitars
Tony Choy - Bass
 
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