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21/03/24
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The Obsessed - Lunar Womb
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( 7312 letture )
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Parlare degli Obsessed è parlare in particolar modo di Scott "Wino" Weinrich, colui che ha creato, nutrito, seppellito per poi in seguito riesumare la sua creatura per farne una delle band più importanti ed influenti della storia del doom. Maryland, fine anni '70, un giovane Scott ancora alla scuola superiore decide di cercare dei compagni per suonare rock con chiare influenze sabbathiane in un ambiente, quello americano, dove solamente i Pentagram e qualche altra minuscola realtà underground aveva all'epoca recepito e fatto proprio il verbo del quartetto di Birmingham. Nascono i Warhorse, che cambieranno nome in The Obsessed. Wino è per certi versi un precursore, per altri uno sciamano del nero groove dei Black Sabbath, personaggio schivo e di una coerenza etico-musicale davvero difficile da trovare. Con la sua prima sezione ritmica, i desaparecidos Marc Laue al basso e Ed Gulli alla batteria, registra un paio di demo nei primi anni ’80, fino alla pubblicazione nel 1983 di Sodden Jackal per Invictus Records, un 7 pollici di tre pezzi oggi introvabile quanto fondamentale dal punto di vista storico. Dopo questo EP Wino decide di sciogliere la band per accettare l’offerta dei doomster Saint Vitus (altro gruppo cult di quell’epoca) lasciando così il Maryland per trasferirsi in California. Tre album e molte soddisfazioni con il gruppo di Los Angeles, il quale nel 1990 firma con Hellhound Records. Fu proprio questa etichetta a rilanciare il nome degli Obsessed nel circuito musicale, pubblicando in quell’anno The Obsessed, riedizione del demo autoprodotto del 1982. La nuova vita degli Obsessed porta Wino a rimettersi al lavoro per un nuovo album, lavoro che culmina in questo Lunar Womb del 1991; una sfolgorante rinascita.
Lunar Womb non è solamente doom, nonostante quest’album sia considerato un imprescindibile punto di riferimento del genere. E’ piuttosto un omaggio fiero e totale al Rock 'n Roll, al suo spirito selvaggio espresso tramite svariate influenze e diramazioni secondarie. Lunar Womb è Libertà. Ma non quella luminosa ed utopica che sfocia nell’utopica auto-rappresentazione di sé. In Lunar Womb c’è una libertà vera, profonda, esistenziale; dove le ombre esistono e sono parte della sua essenza. Tramite il tormento esistenziale l’uomo si libera dalle proprie paure: qui risiede lo spirito del doom, qui risiede la forza primordiale cercata da Wino. Sciamano appunto, e non vano taumaturgo. Catalizzatore di energie interiori e non ciarlatano vano ed ammiccante. La scelta della copertina, il celebre quadro di Goya, non fa che estendere la ricerca della libertà in una dimensione totale e mitologica, in cui Saturno lotta contro il tempo e finisce per divorare suo figlio, il suo pensiero stesso.
Lunar Womb non è solamente opera di Wino ma anche di una sezione ritmica favolosa: Greg Rogers alla batteria e soprattutto Scott Reeder al basso, che entrerà poi nei Kyuss. I primi brani rappresentano il meglio che si possa chiedere in questo ambito; infatti ci ritroviamo subito davanti ad una sequenza di brani davvero perfetta. Si passa con estrema disinvoltura dall'hard rock potente e muscolare di Brother Blue Steel alla furia travolgente venata di thrash di Bardo; dalla crepuscolare malinconia di Hiding Mask al ritmo trascinante di Spew. Ma a dover essere onesti, nonostante adori in maniera spropositata questo lavoro, nella parte centrale dell'album la tensione sembra calare un po', anche se ci imbattiamo in pezzi favolosi come Back to Zero, carica di groove, No Mas, piena di quel feeling dei seventies sporcato di nero e l'oscura Jaded. Con le ultime tracce l'album riprende quota fino a raggiungere il pathos epico di Endless Circles, viaggio interiore culminante con il tesissimo quanto liberatorio assolo finale. La title track rappresenta invece una summa della tecnica chitarristica di Wino: di prim'ordine dal punto di vista tecnico ma con un tocco quanto mai nervoso e muscolare, che lo porta a variare continuamente i registri stilistici e a cambi di tempo improvvisi e talvolta appena abbozzati. Embryo chiude degnamente questa gemma di rock oscuro.
Album assolutamente da avere per tutti gli amanti del doom tradizionale, ma anche per chiunque ami il rock nella sua totalità e in tutte le sue potenzialità espressive. Dopo Lunar Womb, la storia di Wino proseguirà con la pubblicazione di un altro album prima del secondo (e definitivo) scioglimento, e poi con le avventure in svariate band: Spirit Caravan, Place of Skulls, The Hidden Hand e collaborazioni varie, fino al rientro nei Saint Vitus e la successiva cacciata in seguito ad un arresto in Norvegia.
La Leggenda vive ancora tra noi...
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8
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Comunque gli obsessed grandissima band.leggendari! |
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7
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I prong sembrano roba vecchia perché gli ultimi album non sono un granché,ma è pur vero che hanno fatto album seminali e hanno inventato il post metal a cui si sono ispirate tante band! |
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6
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"Embryo" uno dei 10 riff più spettacolari della storia. Grande disco, ricercato e rustico al tempo stesso; voto 85 |
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5
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madonna che gruppo!!!!che musica!!!!grande Wino immortali Obsessed!!!!non capisco come ci sia sempre lo stronzo di turno che si diverte a dare voti di merda!!! |
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4
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il voto 90 , disco bello ancora oggi |
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3
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beh i prong ... dove sono e che fanno ora ? allora anch io ascoltavo i prong , wino nn sapevo chi fosse ... la storia poi da ragione a tutti ... riprova ora a riascoltare i vecchi dischi dei prong o riascolta gli obsessed o i st vitus di allora , nn per niente nuovi gruppi si ispirano a loro , mentre la musica dei prong e roba vecchia ora .... |
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2
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Li ho visti nell 1994, erano di spalla ai Prong, furono immolati sull altare degli autori di Cleansing, ke macello, mai visto un gruppo spalla essere disintegrato in quella maniera...si si lo so che è un genere diverso...it s time to prove you wrong....! |
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1
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Un grandissimo disco, buona la prima! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1.Brother Blue Steel 2.Bardo 3.Hiding Mask 4.Spew 5.Kachina 6.Jaded 7.Back To Zero 8.No Blame 9.No Mas 10.Endless Circles 11.Lunar Womb 12.Embryo
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Line Up
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Scott "Wino" Weinrich (Chitarra, Voce) Scott Reeder (Basso) Greg Rogers (Batteria)
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RECENSIONI |
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