|
26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
|
|
Fall Of The idols - The Séance
|
( 1830 letture )
|
Dai membri della punk/metal band finlandese Adder nasce nel 2000 Fall of the Idols, progetto dedito a sonorità doom tradizionali. Sul percorso tracciato da band quali Reverend Bizarre e The Gates of Slumber questa band propone in brani epici e suggestivi un omaggio corale alla storia del doom. Evidenti infatti sono i richiami a Count Raven , Cathedral e alla stessa band di Sir Albert Witchfinder (il quale ha curato personalmente l'artwork del primo full-lenght dei finlandesi: The Womb Of The Earth). Non solo manieristico omaggio però; i Fall of the Idols sanno trattare egregiamente la materia doom riuscendo a riplasmarla continuamente e rendendola così sempre fresca e viva al nostro ascolto, anche se l'impressione di fortissima dipendenza dai modelli sopracitati è sempre dietro l'angolo.
L'apertura è affidata a Nosophoros, un mid tempo epico che si dipana in otto minuti di intrigante maestosità. Bella The Conqueror Worm, dalle linee vocali fortemente debitrici al grande Bob Liebling e dall'ottimo pathos esecutivo. In At the Birth of the Human Shadow sembra di ascoltare i Cathedral più possenti di The Ethereal Mirror; si tratta di un pezzo davvero trascinante e pregno di quell'atmosfera di sinistra minaccia perpetua che sfocia nel refrain liberatorio. My Home the Gallows colpisce per le chitarre che tendono a dissolversi in uno spazio indefinito, grande atmosfera funeral con qualche lontano eco di sonorità alla Anathema. Cathedral of Doom è un brano doom per eccellenza; il tributo qui si fa esplicito (soprattutto verso i Count Raven) anche se i finlandesi sanno metterci qualcosa di personale. Cold Air è costruita interamente su un riff carico di groove ed estremamente trascinante, che di certo può risultare già sentito ma allo stesso tempo il brano risulta molto piacevole. An Age Comes to Its End si ricollega direttamente alla track d'apertura e fornisce una degna conclusione a questo lavoro, in un'atmosfera marcia completata da vocals stizzite e declamatorie. Da segnalare la duttilità espressiva del vocalist Jyrki Hakamaki, che con la sua ugola camaleontica sa passare da registri più prettamente doom (Lee Dorian su tutti) a vocalizzi più strascicati e amari che ricordano un certo hard rock primi anni '90 (Alice In Chains in particolare), ma il lavoro del bravo Jyrki pare talvolta penalizzato dalla produzione che tende a lasciar affogare la sua voce tra gli strumenti. Buona la prova degli altri membri della band: le chitarre svolgono il loro compito senza strafare, riuscendo a integrarsi alla perfezione in un muro di suono a tre voci (tre sono infatti i chitarristi impegnati) preciso e ordinato l'apporto della sezione ritmica.
Certo, nel doom è difficile pretendere originalità, poiché gli schemi compositivi da seguire in fondo sono sempre gli stessi oramai da decenni, ma è pur certo che band del genere rischiano di diventare degli Uroboro senza neanche accorgersene, poiché nella volontà di omaggiare una tradizione è facile perdere il senso del proprio contributo artistico. Personalmente, ritengo che l'intero genere si avvii a questa sorte autocelebrativa (se non ci si è già arrivati) ma un pizzico di personalità è sempre e in ogni caso auspicabile. Promossi senza dubbio, sperando però che sappiano un poco distaccarsi dai propri modelli in futuro.
Le qualità ci sono, manca solo un po' di coraggio.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Concordo con il voto e con l'analisi. Bravo Born! |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
I Hate Records / Masterpiece
|
|
|
Tracklist
|
1. Nosophoros
2. The Conqueror Worm
3. At The Birth Of The Human Shadow
4. My Home The Gallows
5. Cathedral of Doom
6. Cold Air
7. An Age Comes To Its End
|
|
Line Up
|
Jyrki Hakomäki (Voce)
Tommi Turunen (Chitarra)
Rami Moilanen (Chitarra)
Jouni Sihvonen (Chitarra)
Vesa Karppinen (Basso)
Hannu Weckman (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|