|
Iced Earth - The Crucible of Man (Something Wicked Pt. 2)
|
( 6913 letture )
|
E giunge alfine il capitolo conclusivo anche per il concept di Jon Schaffer riguardante la solita razza aliena che cerca nuova linfa dalle nostre parti; con The Crucible of Man si registra inoltre il ritorno dietro al microfono dello storico singer Matt Barlow al posto di Ripper Owens.
Curioso il destino di quest’ultimo, il quale, a dispetto di indubbie doti canore, sembra essere stato scelto dalla sorte per impersonare il ruolo del “sostituto sostituito”, e questo mi dispiace perché Tim mi è sempre stato simpatico fin dai tempi dei Judas, a prescindere da queste considerazioni però ciò che è lecito domandarsi è: “La band ci ha guadagnato nel cambio”? Probabilmente sì, e ciò semplicemente perché un Barlow nuovamente motivato dopo la più che legittima crisi interiore post 11 Settembre che lo ha portato ad impegnarsi nel mondo reale in veste di Cop, è più “dentro” le composizioni di Schaffer di quanto possa esserlo chiunque altro.
La differenza sostanziale rispetto alla prova precedente è tutta lì, in quanto la maggiore propensione di TCOM verso atmosfere più spiccatamente liriche, possenti senza necessariamente pestare più di tanto, si deve al timbro di Barlow ed alla conseguente maggior disponibilità di Schaffer a comporre in un certo modo più spiccatamente identificabile con il marchio Iced Earth.
Tutto ciò ha prodotto un miglioramento sostanziale rispetto a Framing Armageddon? Credo di no, perchè se è vero che l’album risulta complessivamente più equilibrato – e la ragione principale l’ho detta – è anche vero che, all’interno di una formula musicale collaudata e correttamente applicata – ancora una volta manca lo spunto qualitativamente superiore, quei due o tre pezzi almeno che facciano compiere un deciso balzo in avanti al lavoro tale da porlo nella fascia qualitativamente più alta del mercato.
C’è di tutto in questo disco – almeno tutto quello che ci si aspetta che ci sia – aggressività, tecnica, spunti addirittura Floydiani in alcune soluzioni adottate nella ballad A Gift of a Curse, una solennità che pervade l’album fin dal suo intro forse mai toccata in precedenza, ma non so… dopo alcuni ascolti manca la voglia di rimettere il CD nel lettore, si sente che non è un album destinato a rimanere nel tempo a dispetto della sua complessità - forse a causa di un eccessivo insistere su tempi medi costruiti per assecondare certi testi - mentre probabilmente è in grado di assecondare magnificamente l’anima live del gruppo.
Devo onestamente dirvi che gli Iced Earth non mi hanno mai preso veramente e che, quasi certamente, chi invece li ha sempre apprezzati e seguiti fedelmente -e sono parecchi- sarà più soddisfatto del sottoscritto di TCOM che, lo ripeto, segna un affinamento del risultato rispetto al suo predecessore; per mio conto lo considero buono, ma non certo entusiasmante.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
16
|
Album a mio giudizio abbastanza inutile, privo di veri punti alti e piuttosto ripetitivo... peccato perché, come evidenziato in recensione, questa è forse la miglior prestazione vocale di Barlow fin dai tempi di BO. |
|
|
|
|
|
|
15
|
riascoltandolo devo ammettere che è il loro peggior lavoro.. mi spiace perché questa band mi piace ma che barba, che noia, che noia, che barba.. |
|
|
|
|
|
|
14
|
se non ci fosse stato barlow sarebbe stato un pò palloso (come il pt. 1). la sufficienza la prende grazie al vocalist figliol prodigo. |
|
|
|
|
|
|
13
|
Sì proprio, i Blind Guardian infatti hanno fatto montagne di concept albums... |
|
|
|
|
|
|
12
|
Opinione personale: Iced Earth, ennesima ottima band rovinata dall´influsso nefasto dei Blind Guardian e della loro mania di fare concept albums! |
|
|
|
|
|
|
11
|
si salva per barlow ma questi concept hanno stufato.. spero nel prossimo lavoro.... |
|
|
|
|
|
|
10
|
M i associo al commento di ludometal sul ritorno di Barlow,uno dei miei cantanti preferiti in assoluto e la vera marcia in + degli Iced earth (nonostante anche Owens sia bravissimo).Secondo me dovrebbe essere il prototipo del cantante metal: grande voce ma soprattutto grande interprete e grande feeling.comunque il disco non è davvero niente di che anche se non totalmente da buttare |
|
|
|
|
|
|
9
|
CD mediocre,dopo qualche canzone mi viene una tale nostalgia dei vecchi pezzi che mi vado subito a riascoltare per esempio quel capolavoro di Alive in Athens, live immenso che consiglio a tutti coloro che vogliono ascoltarsi il meglio della band insieme al mitico Days of Purgatory. |
|
|
|
|
|
|
8
|
Non è grande come i lavori passati, non è a livello di burnt offering o Night of the stormrider, ma nemmeno da buttare via!! |
|
|
|
|
|
|
7
|
Grande ritorno di Matt Barlow,grande voce,uno dei migliori (anche Tim Owens era mostruoso).Davvero bravi gli Iced Earth,confermano la loro capacità,il loro trash con influenze power è perfetto,bravo Shaffer come Barlow.Una band veramente di qualità.Una vera amalgata di riff,momenti più melodici ed epici e cori maestosi. |
|
|
|
|
|
|
6
|
..ad esser sinceri, preferisco Barlow nell'ultimo cd dei Pyramaze. Atmosfere molto più cazzute alle spalle... |
|
|
|
|
|
|
5
|
un buon disco, ma siamo lontani dai capolavori come dark saga e swtwc del 98 e ancora di piu dalla cattiveria presente nei primi tre cd. O tornano indietro o siamo alla fine di un eccellente gruppo heavy. Sono d´accordo con la recensione |
|
|
|
|
|
|
4
|
In effetti ho dato un voto in + rispetto al precedente solo per il ritorno di Barlow, ma adesso hanno completamente esaurito il credito nei miei confronti, una eventuale prox release su questi livelli mi lascerebbe decisamente freddo. |
|
|
|
|
|
|
3
|
sai, io conosco tt la loro disco...ed è triste ammetterlo, ma per quel che mi riguardo il tramonto è omrai bello inoltrato... |
|
|
|
|
|
|
2
|
Può darsi, ma forse ciò accontenterà molti lettori che guardano queste cose visto che si armonizza col 72 del precedente |
|
|
|
|
|
|
1
|
mi dispiace ma come voto è troppo alto |
|
|