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Neal Morse - Lifeline
( 4782 letture )
Torna già sulle nostre pagine Neal Morse, subito dopo la recensione del suo fantastico DVD Sola Scriptura & Beyond. Questa volta ci tocca parlare del suo nuovo album, Lifeline, quarto platter in soli cinque anni di carriera solista.

La principale differenza dal passato più recente di Neal (Sola Scriptura) risiede nel fatto che Lifeline non è un concept album. Inoltre, proprio rispetto all’ultimo album, c’è stato un leggero alleggerimento del sound, tranne qualche eccezione, e mi riferisco, fondamentalmente, a Leviathan.

Cominciamo dalle cose che non mi hanno convinto. La tracklist in primis. La scelta d’inserire quattro ballate (o comunque pezzi strutturalmente lenti) non mi ha pienamente convinto. Se salvo, a causa della loro raffinatezza The Way Home e God’s Love, avrei sicuramente sacrificato Children Of The Chosen, davvero scontata e semplicistica nel suo incedere. Da salvare, in ogni caso, il lavoro “spagnoleggiante” di Morse alla chitarra. Molto riuscita, invece, la conclusiva Fly High, coinvolgente ed emozionante nel suo crescendo.

Altro punto che mi ha fatto leggermente storcere il naso è il tema su cui si basano tutti i testi, diventati ormai croce e delizia di Morse. Se la sua crisi mistica aveva dato i suoi frutti nel 2003 col doppio album Testimony, ci ritroviamo dopo cinque anni, e altri quattro album pubblicati, a parlare, in sostanza, dello stessa tema. L’amore di Gesù Cristo che ha radicalmente cambiato la vita di Morse. Non fraintendetemi, non che abbia dubbi sulla fede di Neal, però continuare a testimoniare, ad oltranza, questo suo amore per il Signore lo sta lentamente, e pericolosamente, paralizzando in un immobilismo stilistico abbastanza evidente.
Terzo ed ultimo punto a sfavore del disco è la sua scarsa vena progressive.

Adesso, però, passiamo alle cose buone che, nonostante tutto, il trio Morse-Portnoy-George fanno registrare su Lifeline. Partiamo proprio dalla title track, ottima canzone in bilico tra lo stile degli Spock’s Beard di V e quello dell’ultima produzione di Morse. Partenza strumentale di notevole fattura fino a quattro minuti e mezzo (secondo più, secondo meno) quando la calda voce di Morse inizia a narrarci la sofferenza patita fino a quando il Signore gli ha lanciato quella corda che Neal ha afferrato in maniera incondizionata. Gran bel pezzo. Emozionante come pochi al giorno d’oggi. Almeno per me è così. Neal Morse è uno dei pochi artisti capace, ancora, di emozionarmi, nel senso più puro della parola. Dote non da poco direi.

Della seguente The Way Home abbiamo già detto, per cui concentriamoci su Leviathan, una vera e propria perla, dove l’eclettismo di Morse & co. viene fuori in maniera quasi sfacciata. Sei minuti in cui si passa dal sax iniziale a chitarre “pesanti” e tempi dispari in pieno stile prog metal; una complessa struttura che sfocia in un finale da brividi. Non servono altre parole.

Dopo le già citate God’s Love e Children Of The Chosen, Neal Morse piazza un altro grande colpo, anzi, il più grande, considerati i ventinove minuti di musica di So Many Roads. Una suite articolata in sei movimenti, in cui si narra della scelta di vita di Neal. Ormai, la risposta dovreste conoscerla da voi. Musicalmente parlando, il mastodontico pezzo scorre via piacevolmente, passando in rassegna tutto lo spettro delle soluzioni stilistiche che Morse ha maturato durante la sua lunga carriera. Da segnalare il gran lavoro del sax durante The Humdrum Life, terzo passaggio della suite. Intorno ai tredici minuti il ritmo cala bruscamente per poi riprendere, in maniera convincente, con All The Way To The Grave, in cui Randy George si mette evidenza col suo basso. Gran finale carico di pathos con The Eyes Of The Savior e So Many Roads Reprise, dove viene ripreso il tema iniziale, ma viene arrangiato in maniera più ampia e corale. Insomma, se amate Neal Morse sapete a cosa andate incontro. In caso contrario, preparatevi a una mezz’ora di progressive rock antologico. Chiude i giochi, come detto, l’ottima ballad Fly High, canzone strutturalmente semplice e con un ritornello arioso ed estremamente melodico. Nulla di miracoloso, però un pezzo così farebbe la fortuna di molti gruppi. Ottimo assolo di chitarra sul finale del pezzo.

Siamo arrivati alla resa dei conti. Dovendo bilanciare i punti a favore e quelli a sfavore, mi sento di promuovere Lifeline, pur se continuo a preferirgli Sola Scriptura. Credo che una pausa di riflessione, a fine tour, farebbe bene a Neal Morse. Almeno potrà essere certo della strada da intraprendere col suo prossimo full-length.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
43.63 su 30 voti [ VOTA]
JC
Giovedì 10 Agosto 2023, 22.08.27
11
Il mio disco preferito di Neal Morse solista. Coinciso e le canzoni hanno tutte una direzione
Alex80
Giovedì 2 Febbraio 2012, 18.22.45
10
Qualche accozzaglia spacciata da gente del calibro di Tool o DT...... definire i Tool come un gruppo che si spaccia per band progressive non che sostenere che produca accozzaglie è veramente imbarazzate.... probabilmente ho capito male il senso della tua frase
Rob
Sabato 13 Marzo 2010, 20.00.53
9
Leggi con attenzione Fabio. Non ho scritto che non è prog, ma che lo è meno rispetto al solito standard di Neal. Ti voglio fare una domanda, 'Lifeline' ti sembra prog come 'Sola Scriptura'?
Fabio
Sabato 13 Marzo 2010, 13.38.00
8
Ho capito che questo è "Metallized"...possiamo discutere per ore sulla validità o la stucchevolezza o la ripetitività di questo lavoro ma che non sia prog! A meno che per prog non si intenda quell'accozzaglia spacciata da gente del calibro di Tool o DT!
The Cerberman
Sabato 18 Aprile 2009, 18.11.14
7
Altro disco molto valido per Neal... qui ha voluto inserire canzoni più ampiamente pop ma esse sono davvero belle comunque... e poi le due tracce lunghe sono davvero pregevoli. Tutt'altro che un passo falso.
Mat
Mercoledì 12 Novembre 2008, 20.44.04
6
Sono d'accordo con te Rob, Neal si sta troppo ripetendo, inizia a stufare e le idee mancano, sempre gli stessi riff e addirittura le melodie della voce sono quasi in stile pop , praticamente su 1 nota in certi tratti! Vabbè, si vede che in questo modo sta vendendo parecchi cd!!! Io preferisco gli Spock's che producono un cd ogni due anni, e forse ci sono più idee da mettere assieme.
Rob
Giovedì 30 Ottobre 2008, 23.19.17
5
Nel senso che alcune soluzioni semplici, vedi le ballads citate, non sono "degne" delle migliori soluzioni progressive di Neal, tutto qui. A mio avviso è il disco "meno" progressive di Neal. E poi che questo sia Neal non ne avevo dubbio, però il progressive deve, o almeno dovrebbe "progredire", cosa che Neal sta pericolosamente dimenticando di fare.
Francesco
Mercoledì 29 Ottobre 2008, 14.00.36
4
beh... "Scarsa vena prog"?? Hanno parlato tutti di un ritorno alle origini. Un ritorno agli Spock's Beard (a "Snow",in particolare). E se quello non è prog... In quanto alle carenze di idee non sono molto d'accordo. Quello è Neal. Punto. E' la sua musica. E' fatta così. Transatlantic, Spock's Beard, le canzoni scritte per il solo album del fratello. Io penso che sia il suo stile. Con qualche variante, certo. Ma questo è Neal Morse.
Rob
Venerdì 17 Ottobre 2008, 13.05.09
3
Non ti preoccupare Francesco, non mancheranno occassioni per doppie, triple e quadruple!!! Thx Luca!
Arakness
Venerdì 17 Ottobre 2008, 11.20.04
2
Concordo pienamente con quanto scritto da Rob. L'album parte veramente benissimo con una opener di livello: strutturata, intensa, progressiva, ma fruibile. Purtroppo nel complesso e a lungo andare il platter mostra il fianco e in buona sostanza si rileva carente di idee. Ho sempre più l'impressione che vi siano tante energie "sprecate".
Raven
Venerdì 17 Ottobre 2008, 8.42.30
1
Purtroppo non sono arrivato in tempo x la doppia, me ne scuso pubblicamente con Rob. Ti faccio sapere il mio giudizio quando arriverò ad ascoltarlo.
INFORMAZIONI
2008
Radiant Records
Prog Rock
Tracklist
1. Lifeline (13:28)
2. The Way Home (4:20)
3. Leviathan (6:04)
4. God’s Love (5:28)
5. Children of the Chosen (4:55)
6. So Many Roads (28:43)
I – So Many Roads
II – Star For A Day
III – The Humdrum Life
IV – All The Way To The Grave
V – The Eyes Of The Savior
VI – So Many Roads Reprise
7.Fly High (6:31)
Line Up
Neal Morse – Vocals, Guitars, Keyboards
Randy George – Bass
Mike Portnoy – Drums

www.nealmorse.com
www.radiantrecords.com
www.billevansmedia.com
 
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