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18/02/21
IMONOLITH + LOGICAL TERROR
MK LIVE - CARPI (MO)
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( 7623 letture )
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In ambito power uno dei gruppi che ultimamente ho tenuto sotto controllo sono i Sabaton. Dediti ad un monolitico power metal, roccioso e travolgente, la band svedese a suon di gradite uscite si è scavata una nicchia all’interno di un filone da molti considerato saturo. Fondata nel 1999 a Falun, città svedese capoluogo della conte della Dalarna, ha all’attivo la pubblicazione di quattro album. Quattro che in verità sarebbero cinque se si comprende nella lista il primissimo Fist For Fight uscito nel 2001, sotto etichetta italiana, e in seguito ricompreso in Metalizer del 2007. The Art of War quindi può essere considerato il quinto capitolo della loro discografia. Capitolo che, seppure con qualche leggera innovazione, segue le sorti dei precedenti, sia strutturalmente che musicalmente. La proposta offertaci è infatti il solito power metal granitico, veloce e di facile assimilazione, fatto dovuto anche all’ampio utilizzo delle tastiere. Per quanto riguarda le tematiche gli svedesi sono da sempre legati ad argomenti bellici. Riguardo alle innovazioni c’è da segnalare che per la prima volta la band fa uso del concept. Infatti i brani di questo lavoro narrano particolari avvenimenti storico-bellici che hanno segnato il corso del secolo passato, con occhio di riguardo per le sanguinolente azioni militari della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Ritmi mozzafiato, chitarre taglienti, batteria massiccia e tastiere onnipresenti sono gli elementi portanti di questo platter che ci aggredisce con il suo impatto ruvido. Il marchio di fabbrica degli svedesi è ben rappresentato da brani del calibro di Ghost Division, 40:1 e Cliffs of Gallipoli. Il primo brano tra quelli citati narra dell’invasione del suolo polacco da parte dei Nazisti nei primi di settembre del 1939, azione che diede praticamente il via al secondo grande conflitto. La famosa guerra lampo, Blietzkrieg in tedesco, è dunque il motivo portante di Ghost Division. Per quanto concerne 40:1, cavalcata devastante che travolge tutto ciò che incontra lungo il suo cammino, viene tirato in ballo lo stesso accadimento bellico, con la differenza che la sortita militare è raccontata dal fronte polacco. Cliffs of Gallipoli invece può essere considerata una ballad. I ritmi, stavolta frenati, si lasciano andare ad uno struggente ricordo degli orrori della Grande Guerra. Su una malinconica base di tastiere viene descritta la Battaglia di Gallipoli, odierna Gelibolu, sulle cui spiagge si verificò uno scontro cruentissimo. Questa battaglia è importante a livello storico perché vide la prima invasione moderna avvenuta dal mare e prodotta da mezzi anfibi. A onor di cronaca la battaglia si rivelò un fallimento per le truppe anglo-francesi che conobbero la sconfitta sul Dardanelli, contro l’impero Ottomano. In conclusione, una volta descritti i brani più rappresentativi di The Art of War, possiamo tranquillamente affermare che questo album non verrà di certo ricordato dai posteri ma, grazie alla sua freschezza e alla sua carica, riesce a sollevarsi con rispettabilità dalla marmaglia paludosa delle uscite power degli ultimi anni. Consigliato.
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9
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In Unbrakable ci sono i Metallica (Fade to Black) nella prima parte, ai limiti del plagio, i Running Wild nella parte centrale e i Saxon in quella finale. Grande pezzo, che purtroppo si perde dentro un album troppo ripetitivo. Superiore ad Attero Dominatus, inferiore a Primo Victoria. 62 |
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8
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Segnalo che non è vero che ghost division tratta dell'invasione della polonia, "Ghost Division" era il soprannome dato alla 7^ divisione corazzata del generale Rommel, durante il maggio del '40, ovvero il mese dell'invasione della francia. Il soprannome derivava dalla folle velocità alla quale si muoveva la divisione, portando continuo scompiglio nelle retrovie francesi, tanto da essere, appunto, soprannominata "divisione fantasma" |
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7
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Bell'album di una band che ho piano piano rivalutato. Ok i loro album sono praticamente uguali con pezzi diversi...ma cmq piacevoli. Inoltre su questo c'è un pezzo come Union (slopes of st. Benedict) che ad ogni ascolto mi da un brivido essendo natio (pur avendo sempre vissuto tra Roma e provincia) per parte di madre dei posti narrati nel pezzo...in pratica fa riecheggiare in me i racconti degli anziani e dei miei nonni sulla seconda guerra mondiale, vissuti per conseguenza diretta sulla loro pelle a ritmo di bombardamenti...Mi fa piacere che questi svedesotti ne abbiano ricordato gli eventi..dato che la storia l'ha praticamente scordato. Tornando alla musica...penso il 75 sia giustissimo. |
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6
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e chissà quante citazioni che non colgo io, data la mia modesta cultura musicale... |
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5
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piacevole, ma mi pare di cogliere qualche "citazione spinta" di troppo...'Cliffs of Gallipoli' riprende decisamente 'Gutter ballet' dei Savatage e 'Unbreakable' fa lo stesso 'Into the coven' dei Mercyful fate...ok le famose "canzoni tributo" alla Sabaton, ma non so fino a che punto invece i casi da me citati siano da considerati tributi dichiarati o plagi... |
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4
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Una precisazione: Ghost Division parla dell´invasione della Francia e non della Polonia, come spiegato nell´introduzione al testo dagli stessi Sabaton. Era la divisione di carriarmati di Rommel,che, proprio perché introvabile e rapidissima sul suolo nemico, fu detta Divisione Fantasma. |
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3
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Un disco che si distingue nettamente dal panorama Power... potente, possente e epico. Molto riuscite The Art Of War e The Price of a Mile. Panzerkampf e The nature of Warfare sono veri e propri inni... |
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2
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Se vi piace il power monolitico, compatto, epico, d'atmosfera, The Art of War è secondo nel 2008 solo a The premonition dei Firewind (seppur di genere diverso i Firewind, più tipo Masterplan per capirsi). Non solo The Art of War è caldamente consigliato, ma anche la precedente discografia. Certo, non troverete impressionanti variazioni stilistiche, ma vi invito ad andare su YouTube a vedere i video fatti dagli utenti sulle basi delle canzoni dei Sabaton... epica allo stato puro. |
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1
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Mi tocca ascoltarli adesso..  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sun Tzu Says 2. Ghost Division 3. The Art Of War 4. 40:1 5. Unbreakable 6. The nature of Warfare 7. Cliffs of Gallipoli 8. Talvisota 9. Panzerkampf 10. Union (Slopes of St. Benedict) 11. The Price of a Mile 12. Firestorm 13. A Secret
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Line Up
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Joakim Broden - Vocals Rikard Sunden - Guitars Oskar Montelius - Guitars Daniel Mÿhr - Keyboards Par Sundstrom - Bass Daniel Mullback - Drums
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