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Amon Amarth - Twilight of the Thundergod
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( 17871 letture )
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Se dovessi dare il monopolio del melodic viking/death metal a una band, senza pensarci due volte lo assegnerei agli Amon Amarth. In effetti, se dovessi trovare un sinonimo di ‘vichingo’, probabilmente questo sarebbe ‘Amon Amarth’. Non solo perché per aspetto, stazza e barba Johan Hegg e compagni niente avrebbero da invidiare a qualunque guerriero norreno che fu, non solo perché i testi della band sono fortemente ispirati alla mitologia nordica, ma anche e soprattutto perché con la loro musica i cinque svedesi hanno sempre saputo incarnare quella forza tipica degli antichi combattenti delle terre del nord, quell’aggressività piena d’onore di un popolo fiero e senza paura.
Insomma, ascoltare un album degli Amon Amarth ha sempre significato per me una sicura immersione nel mondo vichingo, nel freddo della Scandinavia più incontaminata, e un sicuro trasporto ed emozione dovuti ad una violenza straziante (chi ha sentito il chorus dell’emblematico cavallo di battaglia Without Fear sa a che cosa mi sto riferendo).
L’attesa del nuovo album Twilight of the Thundergod è dunque stata un po’ l’attesa del nuovo episodio di una saga vichinga entusiasmante, ma devo ammettere che sento una lieve lievissima punta di amarezza dopo l’ascolto: i vichinghi ci sono ancora, lottano ancora, e Odino è ancora al loro fianco, ma sento che manca qualcosa; premettendo che è palese che nel corso della loro carriera i nostri siano passati da un viking fortemente tirato e volto al black a influenze decisamente più death (fenomeno osservabile a primo colpo nella voce) e melodiche, la base ha sempre il trademark Amon Amarth, fatto delle valide sonorità che ormai conosciamo bene, quali trapanate chitarristiche fra il dissonante e il melodico su accordi aperti, grugniti e grida tendenti all’animalesco e scariche di batteria grezza, ma indubbiamente il lavoro ha perso qualcosa in potenza (leggasi ‘violenza straziante’ di cui sopra) e in atmosfere.
Senza comunque togliere nulla alla sua validità prettamente musicale, la questione è che i punti un po’ carenti di Twilight of the Thundergod sono proprio quegli aspetti che caratterizzavano fortemente il sound della band, che lo rendevano totalmente rievocativo dei vichinghi e della loro potenza. Gli AA non aggiungono niente di nuovo (a parte un non so che di canzone da stadio nella titletrack...) anzi forse sottraggono qualcosa al loro sound, non sappiamo se con intenzione o senza volerlo; il lavoro tutto sommato ha ancora una buona parte di quegli aspetti positivi che hanno fatto degli Amon Amarth ciò che sono, ed essi controbilanciano le mancanze, rendendolo un album discreto sebbene un po’ fiacco a momenti. Nel complesso canzoni come Guardians of Asgaard o Embrace of the Endless Ocean riconfermano gli svedesi quali portabandiera del genere.
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74.59 su 188 voti [
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a me piaciono tutti i loro dischi e li ascolto spesso e volentieri non essendo la mia band preferita, e questo thunder... é ottimo. |
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Album che è diventato un classico nella loro discografia, diversi brani sono ormai dei veri e propri inni della band (title track, Guardians Of Asgaard, Live For The Kill, Free Will Sacrifice) e vengono puntualmente riprodotti nelle esibizioni live. Per me l'ultimo album di alto livello della band: i due successivi discreti, mentre gli ultimi due non sono riuscito ad ascoltarli più di una volta. Voto 85 |
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Voto bassissimo per un album osannato in tutta Europa. In Italia sempre troppo critici. Poi ci lamentiamo se da noi le band fanno poche date. Da noi gli Amon a malapena riempiono l Alcatraz mentre in Europa riempiono le arene e sono headliners a festival importanti....mah... |
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Se rallentano un poco potrebbero partecipare a San Remo le melodie sono quelle se non un poco piu' retro' |
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Ditemi che non sono l'unico che si mette a piangere quando alla fine di embrace of endless ocean Johan grida "father I die alone". Mi rattrista non poco. Comunque album di buon livello |
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Non capisco perché sia così osannato questo album. Ok la title track è favolosa. Free will sacrifice e where is your god non mi piacciono affatto. Guardians of as garden alla lunga annoia. Varyags of miklagaard è godibile ma fin troppo prevedibile secondo me. Live for kill ha una buona qualità solo grazie agli Apocalyptica. Il resto invece mi piace molto. 75 |
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Fino ad adesso tra quelli che ho ascoltato e` l`album del gruppo ch mi piac di piu`. Guardians of Asgaard e` un vero e proprio macigno, stupenda, e tutti gli altri brani sono su un ottimo livello, specie la titletrack con quel suo coro particolare. Per me un 85 non lo toglie nessuno. |
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E' vero i dischi degli Amon Amarth sono molto simili tra loro, ma tutti di ottimo livello Li ho tutti e tutti mi piacciono 85 |
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Gruppetto sopravvalutato da sempre, dischi tutti uguali o quasi. |
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Dio s... Che cazzo di voto gli avete dato? Un 90 sarebbe più ragionevole. |
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a mio parere il loro migliore |
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Ahahahahahaha! Ricordo che anche l'altra volta che ne avevamo discusso non eravamo riusciti a cavare un ragno dal buco ed ognuno era rimasto con le proprie convinzioni . Alla fine l'importante è discutere serenamente esponendo con calma e rispetto le proprie opinioni e a me basta questo perchè la discussione diventi interessante e coinvolgente, che poi non ci si trovi d'accordo su un determinato argomento pazienza, stasera ci berrò sopra un bicchierino di idromele . Comunque sugli AA la penso allo stesso modo, dopo i primi tre viene questo disco (effettivamente un 74 gli sta piuttosto stretto, almeno un 80 direi) ed anche a me Surtur Rising non era piaciuto. Anzi, a dirla tutta, anche il precedente With Oden on our side non mi dice niente. |
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Almeno ci siam fatti due chiacchiere serene, comunque sto disco degli Amon Amarth rimane uno dei migliori, dopo i primi tre questo è il loro quarto gioiello, i restanti prodotti finiscono subito dietro, mi auguro quindi che il nuovo non prosegua l'andazzo melodicamente troppo "easy" di "Surtur Rising" e riprenda almeno le sonorità di questo "Twilight Of The Thundergod". |
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Questo perchè gli Ensiferum e gli Amon Amarth non c'entrano nulla con il Viking, essendo Power/Melodeath i primi e Melodeath i secondi . Come ho già scritto nel precedente intervento è semplicemente colpa dell'uso improprio che viene fatto dell'etichetta dagli addetti ai lavori, che nel corso degli anni ci hanno buttato dentro di tutto, addirittura i nostrani Krampus che nell'ultimo disco son Metalcore col violino. Ma non predenterla, è una mia opinione, non ho la pretesa di convincere nessuno anche perchè le etichette le abolirei seduta stante. Ovviamente bisogna distinguere in quanto i Darkthrone non suonano come i Kreator ma alla fine è tutto Metal . |
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Ti faccio un esempio più chiaro: ciao, che suona la tua band? Viking, risposta possibile: Sto xazzo... cioè? che vuol dire? Perché suoni come gli Amon Amarth, i Manegarm o gli Ensiferum? I primi sono melodic death, i secondi all'inizio erano più black e hanno cambito in corsa, i terzi hanno riferimenti power, quindi? Stesso discorso: ciao, che suona la tua band? Melodic death. Risposta ah ok. Qui il discorso lo puoi allargare muovendoti sempre nello stesso settore, perché è la musica che comanda, non l'ambito tematico. Per me è questo che rende il viking in sé tutto tranne che un genere. |
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Sono perfettamente d'accordo con te circa il fatto che gli Enslaved sono sempre appartenuti al mondo del Black, basta vedere ad esempio lo split con i Satyricon, ma non mi trovo d'accordo sul resto. Il termine Viking è venuto fuori nella seconda metà degli anni novanta perchè il quel periodo il genere ha cominciato a prendere piedi se escludiamo i già citati Enslaved oppure band come i Bathory che avevano già fatto molta strada, basta vedere i Mithotyn che hanno debuttato nel '97 con il magnifico In the sign of the ravens, i Falkenbach nel '96 mentre i Moonsorrow addirittura nel nuovo millennio come giustamente scrivevi. Io francamente non vedo molte similitudini per quanto concerne la proposta tra i Vintersorg e band come gli Skyclad oppure gli Storm di Nordavind del buon Fenriz per citare due gruppi Folk; mentre vedo molti punti di contatto tra band come ad esempio Mithotyn, Moonsorrow, Vintersorg, Windir, Thyrfing e non solo per quanto riguarda le tematiche ma per quanto concerne la stile in quanto in tutte le band da me citate c'è un comune denominatore, ovvero una componente Black che si somma al "fattore folcloristico" come lo chiami tu e a delle venature Epic ad esempio marcate nel citato Kivenkantja. Ovviamente rispetto la tua opinione, ho un paio di amici che la pensano allo stesso modo, ma io resto della mia. Anche se come ho scritto più volte senza farne mistero con nessuno per me l'unica vera band ad aver suonato Viking come deve essere sono i Bathory da Blood Fire Death (la titletrack e A fine day to die per me sono i primi esempi) in poi e i loro eredi, ovverosia i Moonsorrow di Kivenkantaja e Vojmasta Ja Kunniasta . |
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Certo che quando scrivo di getto, virgole, punti e punteggiatura in genere va a meretrizio, ma alla grande... sorry |
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Gli Enslaved quando ho iniziato ad ascoltare musica estrema, nel 1993 erano totalmente appartenenti al mondo black e sono sempre stati considerati una band legata a quel genere, poi che le tematiche siano di stampo odinista o maggiormente naturalista rispetto a quelle incentrate al tempo su concetti ritualistici cambiava nulla, l'etichetta tematica "VIKING" è venuta fuori dopo la seconda metà degli anni Novanta e non è a caso che hai citato Vintersorg il cui prim album è del 1998 e i Moonsorrow che giungono al debutto nel 2001. Vikinglir Veldi degli Enslaved con chiunque parlassi negli anni Novanta, quelli che contano, dell'era Black era a tutti gli effetti un'uscita appartenente a quel movimento. La dicitura folk va benissimo con tutte queste realtà, l'ambito folcloristico è contemplato in ognuna di esse, però se parliamo di stile, il Viking non lo è, è un'estensione indirizzata allo sviluppo tematico come lo è del resto il pagan, infatti ti sembrerebbe normale che una band di cosiddetto viking si esponesse su concetti legati a esempio al sentiero della mano sinistra? Direi di no, automaticamente si escluderebbe dal filone... non GENERE. |
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Perdonami Undercover (non so ne abbiamo già discusso altre volte, ma penso di sì ), a mio parere il Viking esiste e non è una questione di tematiche, come invece avviene col Pagan. Purtroppo la grande confusione, come ho scritto altre volte, è generata dagli addetti ai lavori che buttano dentro al calderone band come AA, Turisas, Ensiferum, Finntroll, addirittura gli Elvenking, realtà che non c'entrano una sega con band come i Mithotyn, Falkenbach e Windir per citare un paio di nomi. Purtroppo, non mi stancherò mai di dirlo, il Viking e il Folk sono le due etichette più utilizzate alla cazzo in ambito metal, probabilmente anche più del Gothic e ci finisce dentro di tutto, basta che parli di vichinghi o che hai le atmosfere da Osteria metal di quarta serie come basta inserire tre note di violino per essere Folk. Se il Viking non esiste sono estremamente curioso di sapere come etichetti Till Fjalls dei Vintersorg, Kivenkantaja dei Moonsorrow oppure Vikingligr Veldi degli Enslaved per portare tre esempi a caso. |
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@Under: grazie del consiglio li proverò sicuramente! |
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@Macca non so se conosci i tedeschi Obscurity, altra band inserita nel filone Viking, beh, i cui dischi, sopratutto l'ultimo e il precedente, sono particolarmente Amon Amarth come attitudine, provali magari potrebbero piacerti. |
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@Under: sarà che io collego automaticamente l'idea di viking al sound folk, più che alle tematiche trattate nei testi....motivo per cui mi viene da etichettare viking più i Manegarm o i Finntroll piuttosto che gli AA. Ma pur piacendomi il genere non ne sono profondo conoscitore, quindi mi fido |
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@macca non esistendo il viking come genere il problema non si dovrebbe porre, dato che viene considerato solo ed esclusivamente a livello tematico, loro ne sono un'incarnazione a tutti gli effetti. |
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PS. secondo me questo disco è una figata. |
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Secondo me col viking c'entrano abbastanza poco, questo è death/melodic death....cmq una gran band nel suo genere, anche se gradualmente hanno reso il loro sound più melodic e un pò meno death |
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Mi sembra un po' troppo dire che gli AA siano il sinonimo di Viking |
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se posso esprimere il mio personale punto di vista,questa recensione mi sembra alquanto tirata e vuota...ecco,quest'album sembra quasi recensito coi piedi XD |
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L'ho appena notato: ci fate caso che ogni volta che si recensisce un album epic, power o viking, chi commenta sono sempre gli stessi... mi sa che siamo troppo fissati ragazzi miei!!! Eh eh eh!!!!! \m/ \m/ |
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Album favoloso a dir poco... L'ho ascoltato 15 volte in una giornata!!! Puro viking metal al 100%. Comunque è vero: i Bathory non vanno dimenticati perchè sono i padri del viking. E' come innalzare band epic come i Majesty e dimenticare la band che li ha ispirati, i Manowar!!! Comunque li ho visti al Gods prima del maxi concerto della band di DeMaio & Co, e rendono moltissimo!!!All Hail Amon Amarth!!!! |
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Album trita ossa , per me un 80 ci stà tutto . |
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Sinonimo di viking gli Amon Amarth! Oh Gesù Cristo e i Bathory, Moonsorrow e Mithotyn dove li mettiamo, tanto per citare tre big, dove li mettiamo??? Comunque gli Amon Amarth sono una grande band che ha sfornato due-tre dischi davvero ottimi, Hegg è un grandissimo "personaggio", molto vichingo e questo disco merita un buon 78! Ma a mio parere confrontare questa band con altre tipo la triade già citata, o i Manegarm, i Menhir ecc e come confrontare un topolino con un leone. In ogni caso rimangono una grande band, che con il loro stile death melodico misto viking hanno scritto un'importante pagina di Viking !! |
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E' il miglior disco della band, e non lo penso solo io.. come cazzo fate a dargli solo 74??? sto album si meriterebbe un 90 pieno, la melodia che si unisce con il grezzo e l'estremo in maniera armoniosa, i testi sono magnifici e vogliamo parlare della melodia unica e meravigliosa di "live for the kill" realizzata (il pezzo finale) dagli Apocalyptica? per me gli AA si stanno confermando come miglior band melodeath del momento |
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scusatemi ma pur avendo i primi 4, questo lo reputo il migliore in assoluto degli AA. Potenza e melodia si sposano alla perfezione creando atmosfere vichinghe molto evocative, le uniche due sottotono mi sembrano Where Is Your God e No Fear for the Setting Sun, le altre è impossibile metterle in classifica, sono una meglio dell'altra! Questo è forse l'unico disco per avere il quale sarei disposto a uccidere! |
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Avrà anche i suoi filler ma quest'album mi piace non poco, è stato il primo che ho ascoltato di questa band. A mio modesto parere quest'album merita più di 74, solo per l'assolo di Latvala! |
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Per essere un bell'album è un bell'album. Ha delle gran canzoni come la title-track, l'osannata "Guardians of Asgaard" e altre due-tre, e poi le solite traccie per riempire il disco come ogni album di qualsiasi gruppo ha. Sono traccie meno riuscite ecco tutto. Bisogna anche dire che canzoni come la title-track e "Guardians of Asgaard" hanno anche assoli davvero emozionanti, tra l'altro quello della title-track l'ha fatto Latvala dei CoB. Beh è un ottimo album di melo-death con sprazzi di vichinga epicità, come si suol dire, dico che un 89 è meritato. |
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Molto meglio di 'Surtur..', 80/100 ci può stare. |
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Sicuramente una pietra miliare! Ingiusto il 74! Per me è 95! |
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E infatti i lettori hanno fatto giustizia con un voto vicino al 90. Dai 74 é quasi vergognoso per un album che quando uscí fu osannato da vari giornali specializzati e soprattutto dai fans. A quanto pare su questo sito non é piaciuta per niente la svolta da dopo Versus the world. A me invece si e poi molti collegamenti al passato ci sono ancora, eccome! |
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Che disco spettacolare....forse il migliore della band! |
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Live for the kill e Free will sacrifice sono spettacolari!!! troppo belle! |
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E' il miglior disco che han fatto fra gli ultimi quattro pubblicati, il pezzo con Petrov "Guardians Of Asgaard" è una legnata, "Where Is Your God" e la titletrack sono travolgenti e il resto del platter a seguito segnando momenti veramente intensi e che t'invogliano a cantare i refrain a sguarciagola, il 74 è decisamente ingeneroso, per me è da 85. |
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Aspetto con impazienza il prossimo cd. Grande band ,forse meriterebbe ancora piú consensi visto il valore. Qualcuno ha notizie di una prossima pubblicazione? |
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bando alle ciance,è un CAPOLAVORO.. |
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é lo stesso anche per me! Grande album. |
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Questo album mi esalta ogni volta che lo ascolto, gia solo la prima canzone è bestiale!!!! |
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Noto con piacere che i voti dei lettori rendono giustizia a questo grande album. Grandi Vichinghi,avanti cosí.Lo sento da un anno e non mi stufo mai. |
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Penso che si poteva dare di più forse un 80 sarebbe stato più adatto,anche perchè a mio parere è un album davvero bello,direi del tutto riuscito.......... |
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Più vicino forse al Melodic Death Metal che al Viking,trovo quest'album comunque incredibilmente riuscito,e dopo averlo ascoltato mi son ripromesso di ascoltare tutta la discografia della band! Questo è esattamente quello che definirei un gruppo "Fichingo" xD |
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Grande scoperta per me visto che non sono un fan del genere ma del metal classico. Gran disco:ben suonato,epico,chitarre precise e ritmiche esaltanti. Il cantato non mi piace molto per i motivi detti prima ,ma le parti strumentali sono grandiose e dannatamente catchy! |
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mi piace quest'ultimo, gli AA sn tra quelle poke band ke nn si sn commercializzate, per me voto 88 |
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bell'album. Ho tutti i loro album e, si hanno perso qualcosa rispetto a The Avenger ma sono sempre i mitici AA. la migliore canzone e Guardian of Asgaard e anche il video è molto bello |
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una bella mazzata epica! più bello di with oden on our side |
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Non mi ero pronunciato ancora perchè volevo ascoltarlo bene... ma in effetti adesso sono d'accordo con Vale, hanno peso qualcosa... la freschezza e la spontaneità che li distingueva... |
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Una piccola annotazione: il cambio vocale di Johan Hegg nel corso degli anni non è plausibilmente causato da una mera scelta stilistica tra black e death, ma è semplicemente dovuto ad una maturazione delle capacità vocali, da cui deriva il timbro. Ai tempi di "Once Sent..", Johan era giovane e nn era in grado di esprimere un growl vero e proprio (infatti era un gracchio.....) |
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Io sono un grandissimo fan degli AA. Li ho sempre seguiti fin dagli inizi. Devo dire che questo album non mi entusiasma per nulla. L'album precedente scorreva bene, questo proprio mi urta i nervi, a parte qualche episodio come la title track che e' esaltante. |
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Io non ho ancora ascoltato gli album precedenti, ma questo a mio parere è veramente un grande album. 90 |
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A me è piaciuto molto. 80. |
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Io credo che quest'album meriti decisamente di più. Brani come la title-track, Varyags of Miklagaard e Embrace of The Endless Ocean sono capolavori e vi si può coglierere l'atmosfera dei primissimi album. E' palese che gli AA abbiamo ceduto un pò del suond più radicale per accogliere privilegi commerciali, come è palese che la voce di Hegg non è più la stessa, ma se TOTTG non sarà un capolavoro, è di certo un grande album. 87 |
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ummmm lo dovrò sentire, su questa band ho sempre nutrito grosse aspettative... sentiamo, sentiamo... |
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