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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 1673 letture )
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Ci sono gruppi -nel panorama metal- che riescono a sfondare e restare sulla cresta dell’onda pur non facendo chissà quali grandi album mentre altri, nonostante sfornino ottimi lavori, non riescono mai ad avere quella considerazione, a livello internazionale, tale da proiettarli nell’Olimpo che invece meriterebbero. Oggi tocca ai bravissimi House of Shakira, che di sicuro sono da annoverarsi nella seconda categoria: la band svedese, infatti, è attiva dal 1991 – anche se la loro prima release ufficiale è datata 1997 – e nel corso di questi anni ha sempre pubblicato album di grande qualità, dischi di ottimo hard rock e AOR sempre prodotti e suonati con grande perizia e bravura ma che, inspiegabilmente, sono rimasti nella sfera dell’underground senza riuscire a riscuotere consensi più ampi. Eppure le carte giuste ci sono tutte: non si tratta di semplice hard rock che segue canoni datati o banali, ma di un sound che riesce a fondere le diverse anime della musica che ci piace tanto, passando dal rock melodico ad episodi acustici e finendo a pezzi davvero duri degni di una band power heavy “sporcata” da distorsioni ruvide e grezze.
Il dischetto in questione, III, altro non è che la versione rimasterizzata dell’omonimo album già pubblicato nel 2000, impreziosito ora da un DVD live che mostra di cosa sono capaci on stage questi cinque ragazzi svedesi.
Pellucid Pt. 1 apre maestosamente l’album, nella quale si sentono echi di cori africani che ben presto lasciano posto all’ energica e potente Alien. Non prendetemi per matto ora ma, nella successiva Wings, ad un certo punto ho sentito suonare nelle mie orecchie Kashmir: sarà solo una citazione ovviamente perché il tutto è molto velato, ma il tempo e le dissonanze costituiscono un climax che si associa facilmente al capolavoro di Page&Plant. Il sound è – in alcuni casi – vario ed eclettico, con punte di assoluta genialità e potenza come Black and Blue Skies; in altri invece è un po’ più scontato, come l’acustica Splittered Hears, dal sapore molto Extreme, e la bonjoviana Nearly Orgasmic. Ancora hard melodico è quello di Miracle - bella sia nell’assolo di un ottimo Anders Lundstrom , sia nel finale dai riferimenti ancora una volta africani.Time that Passed è una potente ballad mentre altri grandi pezzi di hard rock sporco e street sono Unspoken e I am, nei quali si percepisce anche una certa vena punk che rende il sound ancora una volta fresco e originale. Chiusura dell’album affidata alla seconda parte di Pellucid, qui in una versione più complessa nella quale spicca la grande prova vocale di Andreas Eklund che raggiunge ottave davvero notevoli.
Buona quindi l’idea di riproporre un album, sicuramente di grande valore tecnico-compositivo, in una versione rimasterizzata che ha, di fatto, eliminato i difetti di produzione della prima release e che sicuramente si gioverà di una distribuzione e una promozione di ben altra caratura. Un album che merita più di un ascolto e che, si spera, possa spingere gli House of Shakira un po’ di più verso una notorietà che sicuramente spetta loro, con la speranza di indurre l’ascoltatore ad approfondire maggiormente il loro percorso musicale portandolo a scoprire - e sicuramente apprezzare - anche i lavori passati.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 Pellucid Part 1 2 Alien 3 Wings 4 In Your Head 5 Nearly Orgasmic 6 Black And Blue Skies 7 Splitted Hairs 8 Miracle 9 Rainbows And Butterflies 10 Time That Passed 11 Unspoken 12 I Am 13 Unforgiven 14 Pellucid Part 2
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Line Up
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Andreas Eklund - Lead vocals Mats Hallstensson - Guitars, vocals Anders Lundström – Guitars Per Schelander - Bass, vocals Tony Andersson - Drums
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RECENSIONI |
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