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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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( 3424 letture )
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Davvero interessante questo Vega, secondogenito degli italiani Janvs, ottimo esempio di buon metal made in Italy.
Il trio ci propone una buona commistione di diversi elementi provenienti prevalentemente dal black e dal prog, con l’aggiunta di un pizzico di “pepe” creando una ricetta del tutto personale ed originale, difficile da comparare con qualsiasi altro gruppo.
Questo non vuol dire che ci troviamo davanti qualcosa di completamente avanguardistico o futuristico, anzi sono presenti diverse influenze e si fanno sentire, ma il modo in cui vengono espresse queste influenze, lo studio quasi morboso di ogni singola melodia, di ogni minimo passaggio, rende questo disco davvero innovativo ed apprezzabile da molti. Infatti, tutte le canzoni si rivelano essere molto melodiche, emotive ed evocative; espressione di un senso estetico non indifferente da parte dei nostri che riversano classe e raffinatezza contrapposte alla normale natura grezza del black metal, donando all’album una buona ascoltabilità.
Sette tracce, per un totale di 49min. d’ascolto, sembrano passare in un batter di ciglia nonostante i tempi siano quasi sempre andanti: merito di riff mai scontati, sempre molto melodici – spesso con gradevoli giochi di quinta – e di una tastiera sporadica, ma quasi perfetta nei suoi interventi. Per quanto riguarda la voce, Vinctor sfodera la sua rabbia con uno screaming “grosso” e salivare – non il mio tipo di scream preferito, ma comunque accettabile - in linee vocali sempre azzeccate e rigorosamente in italiano. Mi ha stupito, inoltre, la massiccia presenza di voce pulita - uno dei pilastri portanti di questo CD – che contribuisce in modo rilevante a regalare musicalità in ogni traccia con interventi buoni, ma non eccellenti a dirla tutta e questo è abbastanza grave considerando l’importanza del ruolo che riveste. Inoltre la timbrica piatta del vocalist di certo non aiuta, tantomeno una metrica non sempre congrua al contesto musicale. Probabilmente l’uso della lingua inglese avrebbe migliorato un po’ la situazione sotto questo aspetto considerando la fonetica generalmente a suoni più chiusi e mai nasali.
Forse la sezione batteristica avrebbe potuto essere un po’ meglio organizzata, soprattutto nelle parti più “violente” dove il nostro m:A Fog troppo spesso si lava le mani suonando un tipico cassa-battere, rullante-levare, ma niente di troppo importante tutto sommato, ha comunque fatto un gran bel lavoro. Per quanto riguarda gli altri strumenti davvero niente da obiettare, un ottimo lavoro sotto ogni aspetto: chitarre distorte e pulite buonissime contornate da effetti spesso stile ambient di tastiere mai invadenti e che sanno bene quale sia il loro compito, e di certo il basso non è da meno.
Se avete bisogno di rilassare un po’ le vostre orecchie ed i vostri pensieri e non avete la “fobia” delle voci melodiche, senza per questo rinunciare al buon vecchio black, penso proprio Vega vi piacerà com’è piaciuto a me.
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4
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dopo ad esempio, aggiungo "aiuta"! |
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3
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Il problema della lingua non è dovuto a motivi fonetici/fonologici, bensì a un problema di metrica, in quanto l'accentazione Italiana è molto più incisiva rispetto a quella inglese. L'ho riscontrato nel mio gruppo: fondamentalmente, una buona conoscenza della poesia, ad esempio. Al di là di questo, un gran disco! |
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2
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Credo che sia uno dei dischi migliori metal italiani degli ultimi 10 anni, insieme agli Spite Extreme Wing, l'orgoglio nazionale per eccellenza.Una nota da obiettare, sò che il cantato in madrelingua può far storcere il naso, ma questa parte della recensione non la capisco proprio: " Probabilmente l’uso della lingua inglese avrebbe migliorato un po’ la situazione sotto questo aspetto considerando la fonetica generalmente a suoni più chiusi e mai nasali." Perchè siamo malati di Inglese?mah... |
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1
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Sono davvero bravi i nostri compatrioti Janvs. Molti ci hanno detto che noni eterna scomunica ci somigliamo seppur noi non li avessimo mai ascoltati prima che ci facessero questa osservazione. Questo disco è davvero bello, il tipico stile di metal (a mio parere non c'è poi tanto black negli Janvs) che mi piace, quello che ti fa viaggiare per paesaggi e foreste. L'originalità è tutto sommato discutibile in quanto a mio parere le somiglianze con i Novembre sono davvero palesi. Comunque davvero un bel lavoro! Mik |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Torri Di Vetro 2. Saphire 3. Tarab 4. Dazed 5. Mediterraneo 6. Vega 7. Vesper II
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Line Up
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Matteo “Vinctor” Barelli - Guitar, Vocals, Synth Claudio “Malphas” Fogliato - Bass Massimo “m:A Fog” Altomare - Drums www.myspace.com/janvsdotit
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RECENSIONI |
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