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Vision Divine - 9 Degrees West of the Moon
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Quante volte mi avete sentito ripetere, negli ultimi tempi, frasi come: “Il power è in ambasce”, “Il power è morto”, “Solita roba già sentita e senza idee” o roba simile? Bene, ecco alfine l’eccezione che conferma la regola, perché se è vero che è sempre più difficile ascoltare qualcosa di valido è altrettanto vero che la nuova fatica dei Vision Divine è un signor disco, ben scritto, ben prodotto, ben suonato e soprattutto con una sua precisa personalità ed un suo filo conduttore.
Registrato il ritorno in formazione di Fabio Lione - sempre più in stand-by con i Rhapsody ed a mio parere perfetto per le composizioni di questo album - ed assestata la formazione in modo ad ottenere potenza e classe esecutiva, Olaf Thorsen ci consegna un lavoro con pochi , pochissimi punti deboli ed in grado di riconciliare col Power Melodico le schiere di ascoltatori sfiduciati da una serie di delusioni a raffica che ormai sembravano non lasciare alcuna speranza ai cultori del genere.
I Vision Divine sono giunti ad un punto in cui non hanno alcun bisogno di spingere sull’acceleratore senza criterio, un punto in cui più della potenza pura conta la classe e la capacità di scrivere ed eseguire buona musica basata su melodie azzeccate, sorrette da ricami musicali che , anche quando raggiungono il limite dello Shred non risultano mai boriose, pesanti, e da linee vocali che forse non rivoluzioneranno la storia delle musica, ma che, oltre ad essere subito riconoscibili come appartenenti al gruppo ed a Fabio Lione, sono semplicemente “giuste”, fanno funzionare il pezzo facendolo scorrere sempre in maniera fluida, e quando si concedono qualche virtuosismo, questo non è mai fine a sé stesso.
La stessa apertura affidata ad un pezzo come Letter To my Child Never Born, un pezzo dall’atmosfera intimista e privo di aggressività nel modo in cui di solito si intende denota non tanto coraggio, quanto coscienza dei propri mezzi nell’affidarsi a partiture e vocalizzi che di solito vengono posti in chiusura di album come questi. La seguente Violet Loneliness è già una perfetta dimostrazione di quanto ho sostenuto in precedenza: niente di nuovo, niente di incredibile, ma un pezzo costruito semplicemente bene e nobilitato da un ritornello che segue una linea vocale che ha il pregio di stamparsi immediatamente in testa senza dare assolutamente l’impressione di essere banale – anzi - e viene poi arricchito da una parte più lenta anche questa bene armonizzata col resto. Linee vocali che risultano molto ricercate nella seguente Fading Shadow, che sia avvale anche di un pregevole rincorrersi dei soli di chitarra e di tastiere ed ancora una volta di un ritornello peculiare. Quadrata e rocciosa Angel in Disguise, brano in crescendo fatto per esaltare Lione e nobilitato dalla presenza di archi. Spiazzante The Killing Speed of time, un Lione insolitamente aggressivo pilota lo svolgersi di un pezzo marcatamente speed-metal sostenuto dal basso di Bertocchi e dalla batteria di Bissa, strano nel suo irrompere all’interno di un lavoro dalla caratura prettamente introspettiva, ma sicuramente bello da seguire scuotendo il capo. Ancora un pezzo vincente con The Streets of Laudomia, un‘altra perla compositiva di Thorsen - forse la migliore del lotto - sempre efficace nel comporre con classe melodie apparentemente semplici e fare poi in modo, assieme a Lione ed a tutti gli altri eccellenti strumentisti che compongono la realtà Vision Divine, di darle quel quid che le rende ottimali. C’è tutto quello che un ascoltatore del Power si aspetta che ci sia: pathos, eleganza, potenza, raffinatezza, cifra tecnica ed armonia, mi pare possa essere sufficiente, no? Fly ha la sola colpa di seguirla, un buon pezzo nobilitato da piano e violoncello e da un ottimo chorus. Ancora un grande pezzo con Out in open Space, perfetto per le esibizioni live e ancora una grande prova di coesione tra voce e chitarra, come in quasi tutto il lavoro. Da punto di vista prettamente compositivo e da quello della sintesi la title-track è probabilmente da considerarsi come il manifesto dall’album: ciò per cifra stilistica ed equilibrio espressivo tra tutte le componenti della band, impegnate a valorizzare la melodia e non a rubarsi la scena come talora accade quando musicisti molto dotati lavorano insieme. A chiudere la cover di Touch of Evil dei Judas Priest e soprattutto la versione demo di Fading Shadow utilissima per capire come un brano molto buono possa diventare ottimo dopo un professionale lavoro in studio.
In conclusione una prova eccellente, che necessita di parecchi ascolti per comprendere tutto il lavoro fatto in sede compositiva e produttiva – a proposito, c’è la mano di Timo Tolkki in questo lavoro, e sono convinto che il confronto col suo ultimo prodotto con i Revolution Renaissance sia impietoso – quanto bravi siano tutti i musicisti impegnati – non ho parlato del chitarrista Puleri e non ho citato espressamente il tastierista Lucatti - e quanto di classe sia in particolare il lavoro di Thorsen, ma che si candida sin da ora ad essere il principale lavoro di settore dell’anno.
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67.08 su 178 voti [
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A mio avviso il brano migliore è la cover di Touch of evil, ma non si può negare che Letter to my child never born, Angels in disguise, The killing speed of time e Streets of Laudonia sono grandi esibizioni di forza e classe del gruppo. |
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Càpita |
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@raven: a me invece è capitato il contrario.. è finito nel dimenticatoio.. |
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Disco meraviglioso che però deve essere ascoltato più volte per essere apprezzato. |
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disco pessimo diciamo la verità, si salvano un paio di canzoni... |
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Uno di quei dischi che si apprezza di più dopo molto tempo. |
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Un grande album. La stesura delle linee vocali è marcatamente diversa da quella di Luppi. Diversa , ma NON peggiore, e la sezione ritmica si adatta di conseguenza. Fly forse è la mia canzone favorita di questo album. Un Lione in gran spolvero. Ritornano un pò al sound dell'omonimo primo album. Un ottimo lavoro. Aspetto con ansia il prossimo album (semai ci sarà). Peccato che rispetto ad altre band siano sottovalutati, ingiustamente. |
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@Grewon: ti ricordo che nel primo disco dei Vision Divine c'era Lione, e peraltro quel disco era eccelso. Quindi se c'è un intruso, per quanto bravo, quello è Luppi. |
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Disco orribile, piatto e noiosissimo. Fabio Lione è un grande coi Rhapsody, ma coi Vision Divine non centra proprio niente... rivoglio Michele Luppi! |
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Dopo il trittico da paura con Luppi ecco un altro grande disco dei VD. Lione è una garanzia assoluta e tra lui e Luppi è davvero una gran bella sfida (io preferisco lievemente Luppi però). Detto ciò comunque preferisco i 3 dischi precedenti anche se qui si sta ugualmente su livelli eccelsi! |
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ho avuto modo di apprezzarli dal vivo dove hanno suonato tutto questo cd.. sono veramente bravi (il tastierista è un fenomeno!) e Fabio è il cantante giusto per i VD. Luppi è bravo ma penso che con Lione i VD siano meglio. L'esperimento "thrash" di "Killing speed " è ottimo. |
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Domenica dovrebbe essere on line l'intervista. |
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La copertina fa davvero cagare però Splendido disco |
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A me pare un grande disco,davvero bravi tutti i musicisti,soprattutto Olaf e Federico,sono molto veloci.I Vision Divine sono sicuramente una delle realtà della scena metal italiana.Perfetti sia dal punto di vista della potenza che da quello della melodia.Le vere sensazioni si percepiscono sicuramente,grandi e bravi così. |
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A me questo disco non convince: d'accordo, è suonato molto bene ma le canzoni mi sembrano tutte molto simili tra di loro e non c'è nessuna che spicca tra le altre.. |
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ASCOLTO DOPO ASCOLTO QUESTO DISCO TI REGALA NUOVE SENSAZIONI.E' VERAMENTE STRANO,ALL'INIZIO NEANCHE A ME ERA PIACIUTO PIU' DI TANTO MA,POI,CON IL SENTIRLO SPESSO SI E' SVELATO PER QUEL CHE E', OSSIA UN OTTIMO DISCO. |
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Non sono per nulla d'accordo, i brani sono APPARENTEMENTE semplici, ma ripeto, ne parleremo |
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E' naturale che Thorsen dica che questo disco è il capolavoro della band...Secondo me "9 degrees..." non è un disco da 85. Mi appare spompato e decisamente privo di una propria personalità, dato che fa troppo il filo ai primi due cd della band. In più la costruzione dei brani a volte è davvero troppo semplice. Per quanto mi riguarda è un passo falso, tutto qui. Approvo i commenti di Nightbalst e maxx. Magari non avrei dato 5 ma mi sarei fermato ad un 60 politico. |
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Secondo me è stato solo libero di essere sè stesso, senza seguire linne melodiche imposte da terzi, e chi vuol capire capisca. |
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Boh...questo disco non mi ha detto granchè. Soprattutto, non mi piace per niente l'operato di Lione. Per me il capolavoro dei Vision rimane Stream of Consciousness, forse perchè è stato l'album col quale li ho conosciuti... |
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Olaf Thorsen la pensa molto diversamente, ne leggerete più in là |
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in questo disco i vision divine nn dicono nulla di nuovo...in alcune canzoni mi fanno abbastanza pena anche...però ci sono dei suoni spaventosi e io darei 80 solo per la produzione |
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E' quel che dico, sembra "normale". ma ad ogni ascolto si scopre qualcosa. |
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ASCOLTO DOPO ASCOLTO IL CD DEI VISION DIVINE MI PIACE SEMPRE UN PO' DI PIU'. |
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Ribadisco: essere d'accordo sempre è semplicemente stupido, quindi la tua posizione ci sta, (a parte che continuo a considerare il 55 come...ingeneroso ), in ogni caso quello che ho voluto fare è premiare un disco che, confrontato con altri che si avviluppano su loro stessi senza filo logico e senza una linea musicale chiara, questo scorre, funziona, anche se non è certo rivoluzionario. E poi c'è un grande - e centrato -lavoro in studio. Ne parleremo prossimamente con Olaf Thorsen. |
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Il mio 55 non è un voto di antipatia, lo assicuro. Il fatto è che i Vision Divine stanno percorrendo un sentiero a dir poco "contorto" . A mio avviso hanno perso la spontaneità che li caratterizzava agli esordi. Adesso è come se facessero album nel tentativo di accontentare tutti. Parti al limite del Thrash, Lione che a volte canta in uno pseudo growl, spruzzate di Progressive, e Power che spesso rasenta il minimalismo. Ditemi voi se da un gran gruppo con ottimi elementi si deve avere un disco come "9 Degrees..." Ultimamente ho ascoltato l'ultimo degli Empyrios...Il genere è distante anni luce, ma il disco è puro, sincero e diretto. Può non piacere, ma almeno è fatto col cuore... I Vision si sono persi nella loro tecnica e nella loro "fama" dimenticandosi che il Metal va fatto col cuore e non seduti ad un tavolo...Raven, tu sei un grande, e devo dire che ho sempre apprezzato le tue recensioni (specialmente quelle fatte alla mia Band) ma non posso trovarmi d'accordo con te stavolta...Il disco dei Vision mi ha deluso, forse perchè seguo la band da sempre...Penso che adesso stiano facendo dischi per vendere e non per amore del Metal... |
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A giudicare dalla completezza del commento di Nightblast, i riferimenti impliciti ai Rhapsody e così via, non mi pare proprio che ci sia un'antipatia per il genere...men che meno per la band visto che come me Nightblast apprezza il loro primo disco. FORSE semplicemente il suo è stato un ascolto affrettato. Ripeto, nn vedo l'ora di ascoltarlo per poterlo giudicare a mia volta. |
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E' questo il punto... il 55 è ridicolo... |
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55 effettivamente è troppo poco...ho come l'impressione che in quel 55 ci sia anche una certa antipatia verso lione o la band o magari addirittura il genere xkèp altrimenti nn mi spiego un voto cosi basso |
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Ripeto, non essere sempre d'accordo è del tutto normale, sarebbe singolare il contrario. Io continuo a consigliare ascolti ripetuti per apprezzare il lavoro in studo ed il fatto che molti pezzi hanno il pregio di stamparsi in testa senza essere banali, ma scorrendo cmq con naturalezza. In ogni caso 55 è fuori dal mondo |
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Concordo con Nightblast sul fatto che dopo il primo ottimo disco i Vision Divine hanno perlopiù annoiato... spero di cambiare idea ascoltando questo. |
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A me è in fase di recensione...infatti la rece è giusta e ben motivata...anzi ottimamente motivata...nn credo si possa discutere il talento di raven. Solo che io preferisco mettere un voto un attimino + basso e poi sono dell'idea che con Luppi hanno davvero dimostrato di essere dei grandi e sono cresciuti molto...cmq la rece è bella, anzi ottima!!! |
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Ragazzi.. per carità ci sta non essere d'accordo con Francesco... ma per curiosità, quante volte l'avete ascoltato questo disco? |
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Oddio, non essere d'accordo può capitare, ma 55...... |
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Ragazzi perdonatemi ma per la prima volta, e sottolineo prima non mi trovo d'accordo col Raven..."9 Degrees..."è il peggiore cd mai fatto dai Vision...Sono il primo a supportare il Metal tricolore...lo vivo...ma non possiamo dire che sia un bel disco. Mancano le idee e la voce di Lione è un lamento (non eroico).Vi ricordate il primo album? Quello era davvero un gran disco. Di sicuro i sccessivi sono stati grandissimi, con Luppi alla voce, ma il pathos e l'atmosfera del primo sono unici. Questo "9 Degrees..." non è altro che un tentativo di far rivivere il primo album...Altro che passo avanti. Delusione totale.L'Italia è piena di grandi gruppi che non hanno la fama ed il potere di band come i Vision...Sarebbe ora che i vari Vision Divine e company, si dessero davvero da fare per dimostrare di essere ancora all'altezza. Il mio voto: 55 |
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Una parte del voto è dovuto anche all'alto numero di ascolti che ha stupito anche Olaf quando gliene ho parlato, e che fa apprezzare il grande e "centratissimo" lavoro di studio da paragonare con quello degli altri prodotti simili. |
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mah...non saprei...la band è di alti livelli ma sto ultimo disco non è che mi ha colpito più di tanto...preferivo il precedente. |
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...e cmq la copertina è una merda stratosferica ghghghgh |
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Ritengo questo cd nella prima parte davvero interessante ma nelle ultime 4-5 tracce davvero palloso. Lione è bravo e non si discute ma preferivo e preferirò sempre Luppi. Tra qualche giorno la pubblicherò io con un bel 70-75. Ah dimenticavo...bravi tecnicamente |
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Davvero un grandissimo disco!!! Ottima recensione come sempre... io avrei dato lo stesso voto! Bravo Raven! |
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curiosamente ho gli Eyefear nel lettore proprio ora, ma non ho trovato tempo di occuparmene , per Lione forse da effettivamente quell'impressione, ma è un pò il suo stile e conferisce altri elementi distintivi al lavoro. |
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SI',MI SEMBRA PROPRIO CHE LA RECENSIONE DI RAVEN COLPISCA IN PIENO NEL CENTRO.LA COSA CHE PIU' MI HA COLPITO E' SICURAMENTE LA SCORREVOLEZZA DEI BRANI CHE SI SUSSEGUONO:OGNI COSA E' AL PUNTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO.FORSE SOLO "VIOLET LONELINESS" SEMBRA UN PO' FIACCA RISPETTO AL RESTO DELLE COMPOSIZIONI CHE ALTRIMENTI SONO TUTTE GRADEVOLI E SOPRA LA MEDIA.OTTIMA LA PROVA,SECONDO ME DELLA SEZIONE RITMICA,MENTRE LIONE NELLE TONALITA' UN PO' PIU' ALTE SEMBRA UN PO' "APPESO".GRAN BEL DISCO CHE,INSIEME A QUELLO DEGLI EYEFEAR,SEGNATEVI IL NOME SE NON LI CONOSCETE,SI VA A COLLOCARE COME UNO DELLE MIGLIORI USCITE DEGLI ULTIMI MESI.GRANDE RAVEN. |
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Calma ragazzi, l'errore c'era, ma l'ho corretto, infatti nella mia risposta facevo l'occhiolino, ma era un semplice errore di battitura, il tono del commento sembrava effettivamente un pò scostante - e ti faccio presente caro Gof, che avrei anche potuto non dire nulla e farti passare per uno che ha preso un abbaglio - e sembrava che volesse solo far notare un errore ignorando il resto. x Metallico: infatti ho scritto che non si tratta di un disco rivoluzionario, si tratta di un disco di gusto, dove tutto funziona ed è fatto come si deve con in più la capacità di catturare l'attenzione e- nel mio caso dopo 18 ascolti - non stancare per nulla, di quanti dischi power possiamo dire lo stesso, Revolution Renaissance in testa? |
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....caro Gof urgono degli occhiali!!! a parte questo concordo sul voto che ha dato Francesco...l'ho ascoltato solo un paio di volte ma forse è uno dei migliori della loro carriera...che ne pensate? |
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in questo disco secondo me hanno dei suoni della madonna però mi sembra che dal punto di vista creativo non dica più di tanto...cioè alcune canzoni belle, un Fabio Lione più nel genere di Luppi, però è una sorta di minestra riscaldata...un crescendo come quello di angel in disguise nel power metal si è sentito 13000 volte! ... |
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..e cmq ciao Gof, eh... |
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Non vedo nessun errore |
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Il batterista si chiama Bissa non Blissa... |
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