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Zombi - Spirit Animal
( 2622 letture )
L’APPARENZA SA INGANNARE
Zombi: con un nome del genere verrebbe da pensare che a questi ragazzi manca un po’ di fantasia, perché se già ti fai chiamare in una maniera banale figurati che razza di musica puoi offrire: invece no, il duo di Pittsburgh colpisce e affonda con un disco che ha il potenziale per lasciare di stucco anche gli ascoltatori più ostici, quelli che odiano i suoni del sintetizzatore e che nella musica cercano elementi ben precisi come la velocità, la grinta, gli assoli al fulmicotone, i testi incazzatissimi e para-sociopatici. Ebbene sì, signori: questo Spirit Animal non offre niente di tutto ciò eppure è atto ad essere apprezzato da un pubblico molto più vasto di quello verso cui naturalmente si dirige; spero pertanto di riuscire a convincere quante più persone possibile ad ascoltare quello che ritengo essere un album assolutamente favoloso.

ANALISI DI UNA RARA GEMMA
Partiamo specificando una cosa: questo platter è nella sua interezza strumentale ed è stato concepito per essere suonato da strumenti prevalentemente digitali e per ospitare atmosfere che definire tendenzialmente “sci-fi” non è ne esagerato ne riduttivo; si potrebbe poi aggiungere che in determinati casi –discorso valido per tutta l’opener Spirit Animal– il focus compositivo è incentrato esclusivamente sulla melodia, sui giochi di tonalità, sugli incastri tra diversi suoni e sulla capacità descrittiva del complesso degli strumenti virtuali: tutto insomma tranne che il ritmo, gli accenti e la dinamica – che pure esistono, solo in una dimensione molto meno evidente di quella a cui sono abituati i timpani del rocker medio. Dunque un disco incompleto? No: un disco completato nella giusta maniera, un disco altamente espressivo e, soprattutto, un disco che si fa ascoltare a lungo, complice anche una composizione intelligente della setlist, fatta in maniera tale da tenere sempre sveglio l’ascoltatore. Infatti il secondo brano, Spirit Warrior, si pone in evidente antitesi a quanto ho appena detto: qui la coppia di musicisti finalizza tutto il proprio lavoro alla vitalizzazione del ritmo, che gira intorno ad un sei ottavi sincopato, spesso sorvolato da accenni melodici o da lunghe note tonali, quasi a volerci ricordare che oltre all’accento esiste anche la nota.

Con Earthly Powers invece veniamo catapultati in una dimensione ibrida, che concettualmente si pone a metà strada tra quanto proposto da i due brani che la precedono: qui si fa leva tanto sul groove formato dal basso e dalla batteria che su una certa costanza melodica sviluppata da chitarra e synth; gli scenari, che sono molto meno “fantascientifici” e molto più “urbani” rispetto al resto del disco, non nascondono comunque un certo calo di qualità, dato che questa traccia mi sembra essere a tratti troppo ripetitiva, anche se bisogna ammettere che gli arrangiamenti vengono sfruttati tanto bene che alla fine il peso della mia critica si potrebbe anche notevolmente ridurre. Passando a Cosmic Powers invece mi rendo conto che la mia testa, pian pianino, inizia ad oscillare su e giù... che siano forse i cambi di tempo a farmi quest’effetto? Son completamente matto se penso che se questi riff fossero stati arrangiati per chitarra elettrica probabilmente ora staremmo parlando di progressive metal e non di space rock? Non è che forse dovremmo, giusto per un momento, abbandonare le definizioni e pensare solo alla musica in se e per se? Quale che sia la risposta al mio interrogativo, credo sia il caso di tornare alla musica e dunque di evidenziare come anche Cosmic Powers, purtroppo, soffra della stessa malattia del precedente Earthly Powers; in questo caso, tuttavia, il pezzo si risolleva con l’interessante variazione di batteria posta alla fine del brano: nulla di spettacolare o mai sentito, ma di certo non si tratta di un’aggiunta superflua o mal gradita.

Quanto alla traccia conclusiva del cd, intitolata Through Time, non c’è molto da dire a questo punto: la sorpesa per un approccio compositivo ed esecutivo originale è quasi del tutto esaurita, così come l’entusiasmo per un tipo di musica a me quasi completamente sconosciuto prima d’ora. Rimane comunque il piacere d’ascoltare un interessante mistura di melodie sia celestiali che oscure, di ritmi in parte ostinati e in parti tribali, di grasse distorsioni e ariose tastiere: tutto ciò avviene contemporaneamente per la gran parte del brano e, in chiusura del disco, non posso negare che le doti di Steve Moore e A.E. Paterra, per quello che hanno dimostrato di saper fare in questo Spirit Animal tanto come musicisti quanto come esecutori, hanno influito molto sulla mia valutazione complessiva dell’album.

IN POCHE PAROLE
Non direi la verità se dicessi che questo è un disco per tutti, ma non farei neanche il mio lavoro se non consigliassi a tutti voi che state leggendo questa recensione di ascoltare Spirit Animal degli Zombi: credetemi, ne vale la pena. Se avete mezzora di tempo andate sul myspace della band e sparatevi tutti i samples che sono presenti, possibilmente usando delle cuffie e alzando il volume, in modo tale che gli eventuali rumori di sottofondo non rovinino il vostro ascolto. Sappiate inoltre che questa non è una di quelle band che vendono milioni di copie nel mondo, perciò se questo prodotto vi piace e avete qualche soldo da parte siate altruisti e compratelo: nel frattempo io, nel mio piccolo, mi limito a premiare la bravura e, perché no, anche il coraggio di due musicisti che, da soli ed in mezzo ad un mercato discografico sovraffollato da uscite che sanno troppo spesso di già sentito, hanno ancora per una volta osato vendendo musica inusuale e curata in ogni dettaglio.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
19.5 su 20 voti [ VOTA]
Khaine
Domenica 22 Febbraio 2009, 23.24.58
2
Hehehehe i DC sono una figata ma questi c'hanno poco a che vedere... diciamo pure che sono, per un insieme di motivi, più e meno originali di loro
Nikolas
Domenica 22 Febbraio 2009, 19.12.06
1
Mi hai davvero incuriosito, dovrò assolutamente provare! L'ultima volta che mi hai incuriosito così ho scoperto i Don Caballero (e me li sono pure visti dal vivo XD) quindi mi fido di te XD
INFORMAZIONI
2009
Relapse Records
Inclassificabile
Tracklist
1. Spirit Animal
2. Spirit Warrior
3. Earthly Powers
4. Cosmic Powers
5. Through Time
Line Up
Steve Moore (Basso Elettrico e Acustico, Chitarra Elettrica, Sintetizzatore)
A.E. Paterra (Batteria, Sintetizzatore)
 
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