|
|
( 17857 letture )
|
C'è sempre un momento, nella carriera di un artista, in cui ci si rende conto di aver detto tutto su un certo argomento. In quell'attimo si realizza cosa significa sentirsi completi ed appagati dai propri sforzi. D'altro canto, a questa euforia si affianca di norma un senso di svuotamento, di reset mentale. Quello che ad una prima occhiata poteva sembrare una vittoria -e probabilmente lo è, dal punto di vista dell'ego- rischia di rivelarsi il momento più critico ed imbarazzante per la carriera musicale. "E adesso cosa posso fare?" si chiederà l'artista. Il bivio che gli si parerà davanti sarà cruciale per il suo avvenire: una mossa falsa, e tutto sarà perduto. E' come all'esame di maturità: per quanto tu possa aver studiato i 5 anni precedenti, quei 3 giorni di prove scritte ed orali saranno definitive. I fan possono essere crudeli, a volte spietati. All'artista basta abbassare la guardia un attimo, ed il lavoro maturato in tanti di esperienza può essere cancellato come si cancellano col bianchetto gli errori sul foglio della bella copia.
Io immagino Mikael Åkerfeldt afflitto da pensieri simili, alle soglie del 2008, in procinto di entrare nei Fascination Street Studios per registrare il nono disco targato Opeth. Ne è passata di acqua sotto i ponti, dal suo esordio come bassista, nel lontano 1990, passando per l'acclamato ruolo di cantante in sostituzione di David Isberg, e finendo per assurgere addirittura ad icona del death metal made in Sweden. Åkerfeldt può ritenersi soddisfatto del suo passato, avendo sfornato una serie di successi incredibili. Ma, come ogni grande artista che si rispetti, nel 2008 Mikael ha dimostrato anche di sapersi mettere in discussione, rimaneggiando la proposta musicale della band senza perderne minimamente l'identità. Onestamente, quanti artisti possono dire di aver compiuto un'azione di questo tipo senza fallire? Quanti sono in grado di chiudere un capitolo musicale ed aprirne uno nuovo, mantenendo il giusto legame con il passato ed apportando il giusto grado di freschezza al nuovo sound? Pochissimi. Il più delle volte la band perde consensi, perchè osa troppo, o perchè è palesemente schiava della direzione artistica del produttore (chi ha detto Metallica?)
Ebbene, solo da dei geni -e gli Opeth lo sono- avrei potuto aspettarmi un incipit completamente acustico, Coil, dove lo straordinario timbro vocale di Åkerfeldt trova il giusto sostegno nell'ugola delicata della giovane Nathalie Lorichs e nel controcanto del corno francese e dell'oboe di Lisa Almberg. E che dire della successiva svolta doom, affidata ai 9 lunghi minuti di Heir Apparent? Sembra impossibile riuscire a coniugare due atmosfere tanto diverse, eppure la band di Stoccolma è sgusciata da un capitolo all'altro senza la minima esitazione, e senza lasciare tracce. Nessuno sforzo nemmeno nel trattare il tema delicato proposto dal singolo apripista, Porcelain Heart. Tutto il disco in definitiva svolazza liberamente tra periodi angoscianti e claustrofobici, memori dei passati successi quali ad esempio Still Life, ed ampi spazi melodici su cui si innestano sapientemente intimi violini, violoncelli, flauti, chitarre acustiche e soprattutto tante tante clean vocals, forse mai così pressanti prima d'ora.
Nel momento in cui gli Opeth sembravano aver detto veramente tutto con Ghost Reveries (e forse anche una parola di troppo), sono riusciti a tornare alla loro forma originaria, quella di menestrelli della tristezza, dolci cantori della solitudine interiore. Chissà cosa gli riserverà il futuro. Al momento, gustiamoci questo eccellente platter, e dimentichiamo le solite etichette: arriva il momento in cui è saggio saper guardare oltre di esse.
|
|
|
|
|
VOTO LETTORI
|
82.71 su 155 voti [
VOTA]
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
58
|
Assieme a \"Blackwater Park\" il vertice creativo di questo gruppo meraviglioso. \"Coil\" è un capolavoro assoluto. |
|
|
|
|
|
|
57
|
Assieme a \"Blackwater Park\" il vertice creativo di questo gruppo meraviglioso. \"Coil\" è un capolavoro assoluto. |
|
|
|
|
|
|
56
|
Capolavoro assoluto, il canto del cigno di una band che poi avrebbe intrapreso un’altra, discutibile strada. Seguivo già gli opeth da parecchio ed ero scettico o quantomeno curioso di vedere che cosa avrebbero partorito dopo l’abbandono di Lindgren e Lopez, ma Watershed ha confermato che quando una band ha nelle corde il talento nulla è precluso. Lode e gloria agli Opeth del periodo 1995-2008 e a quello che ci hanno donato, che rimarrà per sempre scolpito nell’eternità della creazione musicale. |
|
|
|
|
|
|
55
|
Solo il trittico iniziale vale il prezzo del biglietto, per non parlare poi dell'uno/due Hessian Peel/Hex Omega. Leggero calo nella parte centrale in cui (soprattutto in Burden) si possono intravedere i prodromi di quel che sarà. Alta scuola cmq, altri livelli. Fuoriclasse. |
|
|
|
|
|
|
54
|
Ho letto commenti tipo "questo disco non sarebbe dovuto uscire", "stanchezza di fondo", "non aggiunge niente di nuovo" "il batterista è un incapace"... Non riesco a capacitarmi. Questo disco è semplicemente PERFETTO. |
|
|
|
|
|
|
53
|
Ma quanto è bella Hessian Peel? Miglior canzone dell'album insieme a Porcelain Heart e ovviamente la magica Burden. Nel complesso un album da applausi: delicato e rabbioso, cupo e arioso, tecnico e potente. Insomma c'è un po' tutto in questo Watershed che considero l'album della maturità degli Opeth. Voto 94 |
|
|
|
|
|
|
52
|
Ma quanto è bella Hessian Peel? Miglior canzone dell'album insieme a Porcelain Heart e ovviamente la magica Burden. Nel complesso un album da applausi: delicato e rabbioso, cupo e arioso, tecnico e potente. Insomma c'è un po' tutto in questo Watershed che considero l'album della maturità degli Opeth. Voto 94 |
|
|
|
|
|
|
51
|
Ma quanto è bella Hessian Peel? Miglior canzone dell'album insieme a Porcelain Heart e ovviamente la magica Burden. Nel complesso un album da applausi: delicato e rabbioso, cupo e arioso, tecnico e potente. Insomma c'è un po' tutto in questo Watershed che considero l'album della maturità degli Opeth. Voto 94 |
|
|
|
|
|
|
50
|
Ma quanto è bella Hessian Peel? Miglior canzone dell'album insieme a Porcelain Heart e ovviamente la magica Burden. Nel complesso un album da applausi: delicato e rabbioso, cupo e arioso, tecnico e potente. Insomma c'è un po' tutto in questo Watershed che considero l'album della maturità degli Opeth. Voto 94 |
|
|
|
|
|
|
49
|
Non riesco a smettere di ascoltare Burden. |
|
|
|
|
|
|
48
|
Fino a qua solamene capolavori di una carriera stellare. Dal 2011 il vuoto, il nulla cosmico, che tristezza |
|
|
|
|
|
|
47
|
Gran bel disco, riascoltato proprio stamattina...ennesimo capolavoro...poi, la fine |
|
|
|
|
|
|
46
|
Fa a botte con Blackwater Park per quanto è bello, anzi spesso mi ritrovo a riascoltare con più piacere questo. Mistura di generi geniale, giustapposizione dei pezzi perfetta. Lotus Eater pezzone da oscar. Burden pura magia. Ragazzi, tutta sta "stanchezza di fondo" io non l'ho sentita... ma magari era troppo "di fondo" per percepirla, soffocata dall'estro e dalla genialità di tutta l'opera... |
|
|
|
|
|
|
45
|
Altra prova convincente. Coil e Burden le mie preferite per i loro rimandi, soprattutto la seconda, ai King Crimson degli esordi con un assolo d'organo infuocato. Bella anche Hessian peel. |
|
|
|
|
|
|
44
|
Io amo gli opeth. Mi ero fermato a ghost reveries, un po intimorito da commenti letti su internet, e dalla dipartita di lindgren e martin. Ammetto che i primi cinque album sono dei capolavori ASSOLUTI, MONUMENTALI. Ebbene damnation, deliverance mi piacciono ma li ho trovati un po noiosetti, considerati i dischi precendenti. Mi sono fatto coraggio e ho ascoltato questo watershed, avevo bisogno di nuovo materiale "opethiano" da ascoltare. Che dire, spettacolare, spazza via damnation e deliverance, ghost reveries senza pensarci due volte. BELLISSIMO, CHI OSA DIRE CHE "NON SAREBBE MAI DOVUTO USCIRE È DA ERGASTOLO. Hessian Peel, Burden ma anche tutto il resto che discone della madonna signori, Akerfeldt è un dio. A TUTTI QUELLI CHE HANNO FATTO IL MIO STESSO ERRORE: NON CI CASCATE, SE AMATE LA MUSICA E AMATE GLI OPETH CONCEDETEGLI UN ASCOLTO. I gusti sono soggettivi, ma questo è un Album monumentale DEGNO DEL NOME CHE PORTA. Un album OPETH al 100%. Non metto nemmeno il voto, i numeri per questo genere di lavori sono inutili. |
|
|
|
|
|
|
43
|
Dopo gli ultimi due album retro rock non brutti ma decisamente inutili all'interno della loro discografia , tornare indietro e riascoltare i loro vecchi platter mi evoca un senso di nostalgia . Riassaporare album come still life , blackwater park, fanno pensare alla grande maestria di un grande gruppo che forse oggi vive solo degli echi che furono . |
|
|
|
|
|
|
42
|
Gente, io finora di questo Album ho ascoltato solo Burden........ mi basta. Novanta a salire........ più altri 10 punti perchè hanno detto di essre vecchi fan dei Deep Purple! |
|
|
|
|
|
|
41
|
@Gouthi: su Hessian Peel quotone con hola incorporata e pubblico tutto in piedi ad applaudirti estasiato... veramente un pezzo incredibile... |
|
|
|
|
|
|
40
|
Sono d'accordo con Danimanzo, "Una stanchezza di fondo" è evidente. A me non è piaciuto, c'è troppa stanchezza di fondo, poche idee...noiosissimo, banale ed inutile, un album che non avrebbe dovuto vedere la luce per nessuna ragione al mondo! |
|
|
|
|
|
|
|
|
38
|
Ultimo e grande album prettamente metallico degli Opeth. Sono convinto che Mikael abbia fatto la scelta giusta cambiando genere nell'ultimo "Watershed". Questo disco è bello, ben arrangiato e perfettamente bilanciato tra assalti sonori e trame ricercate ed atmosferiche. Ma si avverte tra questi solchi una certa stanchezza di fondo e questo è innegabile. |
|
|
|
|
|
|
37
|
Disco splendido come tutti i precedenti: monolitico, pesante come un macigno ma pregno di melodia ed atmosfera e sicuramente mai e dico mai noioso. Da qualche altra parte ho letto il contrario anzi addirittura qualche furbone l'ha chiamato watershit...bah se questo è un disco brutto è come dire che Jessica Biel è brutta... |
|
|
|
|
|
|
36
|
Non hanno detto ne più ne meno di prima....un riempitivo della loro discogrfia..... Senza infamia e senza lode. Hanno l'estro per saper fare molto meglio!!! -Voto 70- |
|
|
|
|
|
|
35
|
Hessian Peel vale da sola il costo dell'acquisto di questo gran bell'album... |
|
|
|
|
|
|
34
|
Mi hanno consigliato Heritage pochi giorni fa...li sto scoprendo piano piano e ammetto che sono veramente molto bravi. Da fan del progressive e psichedelia d'antan sono arrivato all'avantgarde (sopratutto arcturus e solefald ) dopo una vita passata dietro ai maiden e i judas. Gli Opeth mi hanno ricordato la mia personale ricerca musicale: idee, suoni estremi e puliti in ogni loro forma (heavy, blues o qualunque essa sia), idee, cuore. Per un vecchio metal-.maniac dei primordi è sempre bello trovare musica che ti fa alzare il sopracciglio (arcturus, king Crimson, Opeth) |
|
|
|
|
|
|
33
|
Com'è che mi ricordo ogni singola nota e atmosfera di ogni secondo di ogni canzone degli Opeth, anche quelle da quarto d'ora? Sarà che sono parte della mia anima, forse. Comunque, a mio parere, Watershed è fantastico, come gli altri Ogni album di questi geni mi piace per qualche motivo, per ogni momento ho un particolare album degli Opeth... |
|
|
|
|
|
|
32
|
Io invece spero di non doverlo rimpiangere... |
|
|
|
|
|
|
31
|
sono convintissimo che all'uscita di heritage molti scorderanno questo disco cazzuto e noiso... |
|
|
|
|
|
|
30
|
Questo album è IMMENSO! |
|
|
|
|
|
|
|
|
28
|
decisamente un lavoro inferiore rispetto a gosth reveries e di molto..il batterista è meglio che vada a cercar cartone, quì assistiamo alla fiera del pestone, zero dinamiche... con un batterista così si rientra nella media dei" tanti" del genere, dal vivo poi è ancora + scandaloso, colpi confusi, pezzi accellerati, doppia cassa confusa..in una parola ...Mancano le basi....Torna nei Bloodbath(Ki..??), siamo lontani dalle magie dell' immenso MARTIN LOPEZ....peccato perkè il Songwriting di un gruppo di tale levatura nn merita dietro le pelli un improvvisato di questo genere...(Ma mikael akerfild che cazzo di audizioni fai??)......Delusione. |
|
|
|
|
|
|
27
|
ok ragazzi, perdonatemi... per me il prog erano solo i Dream Theater, ignoravo l'esistenza degli Opeth: con questo album mi sto ricredendo: stupendo, immenso |
|
|
|
|
|
|
26
|
...è sempre un piacere essere tra voi...A presto! JTG |
|
|
|
|
|
|
25
|
Proprio come Hendrix, ma con più stile |
|
|
|
|
|
|
24
|
Uhè Jimi, ogni tanto ritorni eh? |
|
|
|
|
|
|
23
|
"Il linguaggio opera interamente nell'apos;ambiguità, e la maggior parte del tempo non sapete assolutamente nulla di ciò che dite" (Lacan). Trovare la scelta delle parole per commentare ancora una nuova "opthra" di questo gruppo si rende molto difficile ed impegantivo il compito. Lontano forse da quel gruppo che conosco(iamo). Dura è la via. Ancora più dura dimostrare di essere un gruppo solido ed eccellente...e non solo alla platea, ma alla casa discografica. Atmosfere ricche, vuote e lucubri. Ottimo lavoro. JTG |
|
|
|
|
|
|
22
|
Album spettacolare: The Lotus Eater uber alles! Chi non l'avesse ancora fatto proprio lo potrà trovare in questi giorni in offerta a meno di undici euro... approfittatene! |
|
|
|
|
|
|
21
|
Non mi aspettavo che l'ultimo album fosse al pari degli altri ma appena l'ho preso ho cambiato immediatamente idea |
|
|
|
|
|
|
20
|
impossibile nn amare questo disco. lo consiglio cecamente anche a chi nn è appassionato di death in quanto contiene un capolavoro dopo l'altro. meglio ache di still life. il voto è anche troppo basso. |
|
|
|
|
|
|
19
|
Condivido in pieno il voto la recensione e i commenti. Gli Opeth producono atmosfere con fantasia e tecnica. A dispetto del genere e dagli argomenti trattati, le loro musiche sono colorate da molti strumenti sapientemente utilizzati. Sperimentano senza sosta nuovi suoni ad ogni traccia ed ogni album racchiude una cascata di emozioni sempre differenti. Uno dei migliori gruppi in circolazione, maturo e originale. |
|
|
|
|
|
|
18
|
mamma mia, questo é un capolavoro come tutti gli altri lavori degli opeth. album fantastico, evocativo, dolce, melodico ma anche aggressivo e terribilmente crudele a tratti. oramai sono entrati nell'olimpo del metal e credo che ci rimarranno fino alla fine perkè è difficile non riporre speranze in musicisti di questo calibro |
|
|
|
|
|
|
17
|
grazie Ross e grazie Fabio |
|
|
|
|
|
|
16
|
DIFFICILE TROVARE UN DIFETTO AGLI OPETH,OGNI COSA CHE SUONANO DIVENTA ORO PER LE ORECCHIE.ORAMAI NON SI POSSONO PIU' RESTRINGERE IN NESSUNA ETICHETTA,PERCHE' IL LORO TALENTO COMPOSITIVO LI PORTA A SPAZIARE DOVE VOGLIONO SENZA SBAGLIARE MAI NULLA.BAND DI UNA CLASSE INFINITA.GRANDE LA RECENSIONE. |
|
|
|
|
|
|
15
|
Lavoro di grande spessore artistico. Ottima recensione |
|
|
|
|
|
|
|
|
13
|
sono le persone come te che ci danno lo stimolo ad impegnarci, ancora grazie |
|
|
|
|
|
|
12
|
prego e continuate così,perchè questo è un sito serio,fatto di gente competente e mai sgarbata,cosa che apprezzo moltissimo. |
|
|
|
|
|
|
|
|
10
|
E saggio sei tu Renaz,dandoci in pasto una rece bella e che condivido in ogni suo punto.Amo questi musicisti, perchè le loro composizioni riescono ad entusiasmarmi come poche altre bands sanno fare.Le immagini,quando ascolto musica,devono arrivare e con gli Opeth arrivano puntuali,belle e struggenti.Grande disco. |
|
|
|
|
|
|
9
|
Confermo...disco enorme! |
|
|
|
|
|
|
8
|
mi trovo d'accordo su lopez..aveva un tocco molto migliore. faceva degli arrangiamenti davvero superlativi. ma soprattutto perchè aveva influenze extra-metal e si sentiva. axenrot ha un'impostazione molto più metal (ricordiamo che viene dai bloodbath), ma rimane comunque un ottimo batterista. |
|
|
|
|
|
|
7
|
grandissimo disco come sempre..ma rispetto al passato si e' perso qualcosina secondo me..cmq la batteria con martin lopez era un altra cosa..alla fine son sempre i migliori |
|
|
|
|
|
|
6
|
fialmente la recensione di questo discone!!! meglio tardi che mai. |
|
|
|
|
|
|
5
|
aaah finalmente la recensione di questo disco. voto pienamente condiviso, album di livello eccellente (come qualsiasi altro firmato Opeth). Non a caso sono tra i miei gruppi preferiti, forse al primo posto...visto che non c'è una sola canzone che non mi piace di tutti gli album. ogni CD degli opeth è diverso dall'altro, è questo il bello. c'è sempre innovazione, sempre sperimentazione. Mantenendo sempre quella classe, quella rraffinatezza, quel tocco che da sempre li contraddistingue. Poi da blackwater park in poi, si parla davvero solo di pietre miliari della musica. IMPECCABILI E PERFETTI IN TUTTO. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Disco controverso ma bellissimo...Gli Opeth hanno doimostrato come cambiare non vuol dire per forza stravolgere. |
|
|
|
|
|
|
3
|
....concordo in pieno con la votazione...un discone! |
|
|
|
|
|
|
2
|
ancora oggi non sono ancora riuscito a d ascoltarlo, ma mi aspetto un discone |
|
|
|
|
|
|
1
|
Bella recensione , in molti si sono sprecati in paragoni con dischi del passato lasciando cadere in secondo pano la qualita' superlativa di un album coraggioso , intenso ed appassionante . Death , prog , folk , metal sono solo etichette musicali che si disitegrano davanti al genio e alla sensibilita' di chi dopo tanti anni di carriera riesce ancora concretizzare le proprie emozioni in splendide canzoni. Flavio |
|
|