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Blind Guardian - The Forgotten Tales
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Pubblicazioni come The Forgotten Tales negli ultimi anni si sono moltiplicate nel panorama discografico internazionale. Sebbene abbiano poco da offrire a livello artistico, sono spesso utili alle band come “pausa creativa” e alle etichette per sfruttare il potenziale commerciale di qualche act al culmine della propria parabola ascendente. Questa raccolta di ri-arrangiamenti, cover e b-sides dei Blind Guardian rappresenta il perfetto compromesso tra due facce della stessa medaglia.
La tracklist si apre con due cover, Mr. Sandman del quartetto vocale femminile The Chordettes e Surfin' USA dei Beach Boys – troveremo più avanti anche Barbara Ann in medley con il rockabilly classic Long Tall Sally dei Little Richard – che non aggiungono nulla ai rispettivi originali in termini d'arrangiamento; discutibile la scelta di includere nel catalogo questi classici del rock 'n roll americano anni '60, soprattutto se pensiamo a quanto strida l'immagine sole, spiagge e fantasie hawaiiane dei ragazzotti californiani antesignani di Ricky Cunningham & Fonzie paragonata a quella fin troppo sobria di Hansi Kürsch.
Bright Eyes, dall'immaginifico Imaginations From The Other Side, è invece la prima di quattro tracce già pubblicate dai bardi di Krefeld e qui riproposte - alcune in acustico, altre in versioni per così dire più “sofisticate”. Il risultato generalmente è scadente; il semplice fatto che la propria musica peschi a piene mani nel folklore e nella tradizione medievale non autorizza a sedersi attorno ad un fuoco e rielaborare buona parte della produzione sotto quest'influenza. Tant'è che se si esclude Morderd's Song, le altre sono risibili (rasentano l'assurdo Lord Of The Rings e Black Chamber, dove sembra passare l'idea che gli originali fossero semplicemente da buttare, data l'assenza di modifiche sostanziali alla struttura delle canzoni).
The Wizard degli Uriah Heep e Spread Your Wings dei Queen confermano l'impressione di trovarsi all'ascolto di un album dove la band ha semplicemente aggiunto o tolto il gain alle chitarre (a seconda di quanto proponeva l'originale), con l'aggravante di prestazioni vocali più che mediocri – impietoso il confronto con Freddie Mercury. L'unica traccia degna di nota è To France, hit del 1984 di Mike Oldfield, la sola del lotto ad avvicinarsi per sonorità e atmosfere ai lavori dei Guardian. A completare la scaletta troviamo uno degli innumerevoli live dell'anthem The Bard's Song, A Past And Future Secret, ripresa paro paro da Imaginations..., e una versione “orchestrale” di Theatre Of Pain, da Somewhere Far Beyond, pezzo che già nella sua veste originale lasciava più di qualche dubbio.
The Forgotten Tales stupisce per la sua banalità, molto di più si poteva osare nella scelta dei pezzi e nei loro arrangiamenti, ma è forse troppo da pretendere per una simile uscita. Il mercato internazionale ne poteva sicuramente fare a meno, anche se per i fan irriducibili può considerarsi un cimelio da collezione.
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Sarà che mi riporta sempre bei ricordi, ma secondo me cover e riarrangiamenti sono ben riusciti |
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Potevano tralasciare di pubblicarlo. Disco inutile nella discografia della band. |
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Ho riascoltato da poco la Lord of the Rings orchestrale di questo disco; per mio gusto, surclassa l'originale, che è già un grandissimo pezzo in un grandissimo album. Tuttavia, la versione qui contenuta mi fa impazzire. |
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A me è sempre piaciuto, trovo le cover riuscite (quanto mi manca il fatto che non chiudano più i concerti con Barbara Ann), e i pezzi riarrangiati non male. Adoro i queen e Mike Olfield e spread your wings è uno dei miei pezzi top . |
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Ma...55? No, dai. Un disco di cover e reinterpretazioni, però pienamente Blind Guardian. Per me, siamo ancora nella fase migliore della loro carriera e si sente. |
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Vengo a commentare perchè lo sto riascoltando proprio adesso, che bello ci sono affezionato particolarmente. Comprato nel giugno del 1996 a Firenze ero lì per lavoro ed ho dei bei ricordi e riascoltandolo riaffiorano. "Raccolta" che va presa così senza pretese in quanto non è un best of, piuttosto un voler omaggiare alcuni artisti e riarrangiare altri brani "arricchendoli" con delle orchestrazioni. Non do il voto perchè non riuscirei ad essere obiettivo e forse in questo caso non serve nemmeno. Da ascoltare e godere. |
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Disco piacevole e che, a distanza di anni, ancora ascolto.
Piccole perle pescate con originalità e proposte nel bardo stile dei Blind Guardian. Per me ci sta, voto 68. |
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Album dall'acustica stupenda con sonorità soavi, unico nel suo genere, sembra di stare nella Terra di Mezzo! E lo dice uno a cui i Blind Guardian in formato Metal non piacciono e non ha mai capito il vero perché (me lo chiedono tutti sbigottiti, ma credo che l'attrito principale rimane il timbro vocale di Hansi). |
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eddai sù! ci sono delle buone cose. Neanche la sufficenza mi sembra esagerato. Sarà che è stato uno dei primi CD dei Guardian e ci sono affezionato |
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In quest'album, tutti i loro pezzi ri-arrangiati sono (manco a dirlo) fantastici. Mordred's song fa venire i brividi; mette in risalto le qualità di Hansi molto più dell'originale e l'orchestrato dà la giusta atmosfera al pezzo. Qualcuno si lamenta dei pezzi come Surfin' in the U.S.A? Ba', smettiamola di fare i super metallari e facciamo un bel sorriso ascoltando questi classiconi del rock suonati dai Guardian. Spread your wings, fatta da loro mi piace molto (amo i Queen) e forse hanno addirittura messo qualche abbellimento in più, rispetto all'originale. Come la canta Kursch be'... è forte ma non è il suo genere, eh. To France si presta benissimo al loro stile: mi sembrava un loro inedito! Tutti i loro pezzi di questo disco li preferisco agli originali. 55 non dà giustizia a questa raccolta. Secondo me un 70 ci poteva stare. |
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Il disco in sè non è un granchè anche perchè personalmente come detto nella recensione non vedo molta coerenza tra lo stile dei Blind Guardian e le allegre canzoncine da surfisti. Mordred's song la preferivo decisamente in Imaginations form the other side, tuttavia darei la sufficienza al disco solo per Lord Of The Rings (che nella versione orchestrale a mio parere è parecchio migliorato e molto più evocatico ed adatto a trasportare gli ascoltatori nelle magiche terre di Tolkien) e A Past And Future Secret (un pezzo magistrale che anche se non rinnovato o modificato è più che degno di far parte di una raccolta e in particolare per questo caso ne alza il livello generale semplicemente con la sua presenza). Alla luce di ciò VOTO: 62 |
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A me piace tantissimo la versione di Lord of The Rings (molto più dell'originale). Voto troppo basso un s.v. serebba stato la cosa migliore |
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55 a quest'album mi sembra una gran cazzata, viva la sincerità!!! Io avrei messo un furbo SV... e se proprio dobbiamo appiopare un voto, un 65 ci stava tutto! |
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Non merita questo voto, come minimo un 65... |
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Dai, su.... non merita proprio per niente una bocciatura. La versione orchestrale di Lord of the Rings è un mezzo capolavoro ma ce ne sono anche altre di carine (Theathe of pain, Mordred's song).... voto ingiusto |
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Suvvia,questo disco è ottimo per passare il tempo,e la versione ochestrale di Theatre of Pain mi piace ^^ |
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questa raccolta m'è sempre piaciuta tantissimo...ricordo quando un sabato di 11-12 anni fa mi trovai al dylan dog di rimini a ballare surfin' usa e barbara ann per poi "scoprire" che erano i BG a suonarle. Ricordi di gioventù, ma ancora oggi il disco - di tanto in tanto - gira nello stereo. Come dice qualcuno "e fattela na risata!" |
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vai tra... i gusti sono gusti |
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x Paul: penso di essere l'unico nel mondo a ritenere nightfall un disco discreto e niente più. ma non mi prende per nulla ) |
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concordo con AL per S.V. anche se ha sparato una gran boiata dicendo che nightfall è da 70 |
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vista la particolarità del disco era più giusto dare S.V. secondo me... |
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Sissi assolutamente, mica volevo dir quello... solo che di solito quando si apprezza una band si tende ad apprezzare con più semplicità i suoi lavori, quindi il fatto che tu abbia dato una valutazione negativa mi fa pensare a cosa potrebbe pensare di questo disco dei BG una persona che la band non la conosce affatto... |
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beh il fatto che mi piaccia un gruppo e che abbia a casa tutta la loro discografia non significa per forza di cose che li debba incensare per ogni scorreggia che fanno... per me critica costruttiva = onestà intellettuale, e viceversa ovviamente... |
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IN effeti il discorso di filippo e renaz non fa una piega... più che altro, vedere una band come i BG valutati in questa maniera da da pensare, soprattutto se la valutazione negativa proviene da estimatori della band come renaz e pippo (io, che sono pure estimatore, la valuto in maniera positiva... ma sono uno contro due!) |
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Brutto all'inverosimile |
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ma sì è il solito discorso che tratto da tempo: quali sono gli album da 10/100, 20/100, 30/100, se già un 50 fa scalpore? |
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l'importante è che si capisca l'impressione (negativa) generale, il voto è abbastanza relativo... in effetti 55, 50 60 o 65 non fa molta differenza, anche perchè si dovrebbe parametrare il tutto ad un 100 di riferimento del genere (e già lì mi vien da ridere) e valutare di conseguenza... |
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Beh io non gli avrei dato 55, ma l'analisi è comunque esatta... |
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Madò ma son l'unico a cui è piaciuto sto cd |
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album praticamente inutile ma ottimo per i collezionisti dei BG. |
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Ebbravo FIlippo, c'hai azzeccato in pieno |
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Recensione puntuale e inappuntabile. Discutibilissima la scelta dei brani, terribile Spread Your Wings, le poche volte che mi è capitato di ascoltarla sono dovuto correre ad ascoltare l'originale! |
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