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Wolves in the Throne Room - Black Cascade
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Non è un facile onere recensire un album dei Wolves in the Throne Room, soprattutto nella condizione di chi li ha conosciuti da poche settimane e ha avuto la fortuna di vederli in sede live nella prima data italiana della loro tournée americana/europea. Non semplice essere oggettivi nei confronti di una band capace di risvegliare l’attenzione della critica internazionale sia per l’originalità intrinseca della musica prodotta quanto per il pensiero intellettuale che la supporta. In questi casi, per comprendere appieno il messaggio di artisti avanguardistici di tale caratura, risulta saggio informarsi su chi si cela dietro ad un moniker affascinante quale Wolves in the Throne Room. Questa (rara) precauzione dell’ascoltatore non può essere più azzecata che in questo caso: non si può prescindere dal pensiero filosofico dei fratelli Weaver se si vuole capirne l’opera, il messaggio e quindi il suo significato.
Estate 2002: il chitarrista cantante Nathan Weaver dopo un raduno dell’Earth First (movimento ecologista radicale americano) viene folgorato dall’idea di creare un gruppo capace di unire il proprio pensiero eco-spirituale alle cupe atmosfere del black old school norvegese. Ritiratosi in una cascina diroccata nei boschi delle Cascade Mountains di Washington con il fratello Aaron, dà vita ai Wolves in the Throne Room e, con essi, ad una personale critica all’umanità e alla scena black metal mondiale. Ispirati da filosofi quali H.D.Thoreau e Rudolf Steiner i fratelli Weaver richiamano l’uomo all’ascolto dei propri istinti primordiali, alla profonda spiritualità che solo attraverso una vita in completa simbiosi con la natura si può raggiungere. Ne consegue la feroce critica alla modernità, alla falsità di ciò che oggi chiamiamo progresso, civilizzazione, tecnologia: questo è l’inferno in terra, ed è per questo che il black metal dev’essere la chiave per urlare l’odio nei confronti dell’umanità e quindi essere la via spirituale per riscoprire le potenze primordiali della natura. Il black metal risulta dunque profondamente legato all’eco-filosofia: non si può suonarlo né ascoltarlo se non si ha capito che la profonda afflizione che lo alimenta risiede nella consapevolezza dell’uomo moderno della propria totale incapacità di poter tornare al mitico mondo rurale che in realtà anela nei profondi meandri del proprio inconscio. L’uomo moderno è un fallimento, il black metal nichilistico, satanista o fascista è il simbolo massimo di esso: solo andando oltre il nostro stesso fallimento, cercando nella natura la nostra profonda spiritualità e forza, potremo capire realmente ciò che esso esprime.
Black Cascade è il trionfo di questo personale viaggio spirituale dei Wolves in the Throne Room. Dopo un album di debutto che già è considerato dalla critica internazionale un capolavoro (Diadem of 12 Stars), il secondo platter Two Hunters, un live album e il mini Malevolent Grain, ecco l’opera definitiva del combo americano. Black Cascade rivela già dal titolo le tematiche sviluppate: cascate, boschi, montagne, la natura stessa è racchiusa in questo prodotto unico e inimitabile. Essa si rivela quale oscura protagonista in tutte e quattro le tracce per un totale di cinquanta minuti di black metal contaminato da folk, thrash e drone. L’opener Wanderer Above the Sea of Fog è ispirata all’omonimo quadro del pittore romantico Caspar David Friedrich raffigurante un uomo di spalle sull’orlo di un precipizio, avvolto da un vortice di densa nebbia che lascia intravedere i boschi e i monti sottostanti. È una canzone violenta, epica e maestosa all’insieme: il blast beat di Aaron è perpetuo, lo screming di Nathan straziante, le chitarre si rincorrono come spire di nebbia, intrecciandosi in melodie minimali e mai banali. Il riffing distorto è sostenuto dall’effettistica del secondo chitarrista Will Lindsay che rende mistica la rabbia espressa dalla band: la qualità del suono raggiunta rigorosamente senza l’uso di computer durante la registrazione lascia a bocca aperta. Ahrimanic Trance raggiunge apici di perfezione superiori alla precedente traccia confermandosi la migliore dell’album: siamo alla catarsi pura, la furia cieca del black metal viene trascesa da un’aurea mistica palpabile. Mentre nella strofa e nel ritornello iniziali (se li si può identificare come tali) i chitarristi duettano a forza di screaming brutali, l’intermezzo e l’ountro del brano rivelano la vena ambient-drone caratteristica della band: suoni atmosferici mozzafiato smorzano le chitarre sino ad assorbirle coinvolgendoci in un gioco dialettico di strumenti totalmente fuori dal comune. L’ountro in particolare è una marcia funebre nel bosco: la batteria ci accompagna tra gli alberi costringendoci ad un lento incedere mentre echi di urla ci colgono alle spalle e le chitarre con i loro riverberi ci insegnano il suono del vento tra i capelli, poi, il silenzio. È dal profondo che nasce Ex Cathedra, uscendo dal buio in fade in si dimostra il brano più cadenzato dell’abum lasciando maggior spazio all’intrecciarsi delle scale di Nathan e Will ed al sempre più incredibile lavoro dietro le pelli di Aaron. La conclusiva Crystal Ammunition è la seconda suite di ben quattordici minuti che lascia ammutolito l’ascoltatore che ha seguito sin qui la band. Iniziando con un riffing claustrofobico e depressivo esplode in un’epicità disarmante e coinvolgente al contempo per poi sfumare in un arpeggio straniante che è solo una “breve” pausa per il gran finale. Con un lungo, cadenzato e decadente mid tempo arricchito dagli abbellimenti in doppia grancassa di Aaron i Wolves in the Throne Room ci lasciano nell’insensatezza del nostro mondo civilizzato dopo averci fatto saggiare ciò che si prova dinnanzi alle forze della natura.
Per quanto il pensiero e la musica dei Wolves in the Throne Room siano discutibili o non condivisibili, non si può non ammettere la coerenza delle loro affermazioni e lo spiccato talento che caratterizza ogni nota della loro opera totalmente fuori dalle righe. In un panorama saturo di album ultra modificati e potenziati dalla tecnologia di cui ormai ogni studio dispone, acquistare Black Cascade datato 2009 registrato su nastro da due pollici e mixato su un Neve Console del 1973 dal produttore Randall Dunn (Sunn O))), Earth, Grails) mi sembra sinceramente un dovere morale. Per quanto le mode abbiano tentato di invadere e deturpare del significato profondo il black metal, i Wolves in the Throne Room sono una di quelle realtà che mai scenderà a compromessi di sorta, e sempre esprimerà ciò di cui il black metal deve parlare: foreste selvaggie, montagne incontaminate, in poche parole: natura, furiosa e vendicativa.
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64.09 su 358 voti [
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É cmq necessaria una certa predisposizione mentale,e la rinuncia a quelle apparenti comodità che ci avvelenano.Per chi ha famiglia mi rendo conto sia poco praticabile,ma interiormente è impagabile. |
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Io non me la sentivo più di alimentare questo ingranaggio folle e ora vivo del necessario nella natura.Non è questione di sognare i buoni propositi,ma di spezzare l\'incantesimo e ricominciare a vivere veramente. |
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Infatti guarda come è impostato il mondo e cazzo siamo messi.. |
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La Società siamo Noi.. Anche a Me piace passare del tempo fra i Monti, ma la questione non è dove si vive ma come.. I nostri Comportamenti determinano il presente e futuro delle nostre esistenze.. Umile parere. |
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Società fallimentare in tutto.. Dove ogni giorno scannano una donna. W la natura.. Condivido al 100 % |
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Band di persone straordinarie fautori di una filosofia naturalistica di cui pochissimi anno coscienza e che quasi nessuno osa vivere.Bisogna tornare alla natura e abbandonare questa forma di società fallimentare..Io l\'ho fatto. |
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Band e disco sublime.. Adorazione. Anche l\'ultimo ep è grandioso
Voto lettori demenziale |
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Il primo album che ascoltai dei lupi, una piccola perla. |
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Questo Album, ascoltato l'altro ieri notte in montagna, con la pioggia battente, rende che è una meraviglia.. Sempre un piacere risentirlo... |
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...capolavoro....musica e testi all'altezza..... |
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Alla faccia del bicarbonato di sodio!!! l'ho appena riascoltato dopo tanto tempo e che capolavoro! |
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Disco maestoso, e la recensione gli si addice a pieno. Un viaggio negli abissi alla ricerca di ciò che rimane di un mondo ormai alla deriva. |
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Disco comprato su consiglio di un mio amico. Non finirò mai di ringraziarlo. Per me 100 |
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Crystal Ammunition vale da sola tutto l'album. finale epico e malinconico! |
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Uno dei loro migliori. Voto: 90 e se lo merita. |
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Un capolavoro assoluto, uno dei dischi black più belli di sempre, complimenti ai Wolves in The Throne Room per questo e tutti i loro altri album e a Pandemonium per la bellissima recensione. VOTO 99 |
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Hai ragione BigLomax... mea culpa. |
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Wow, questo sembra davvero un disco interessante, cercherò di procurarmelo! P.S. Spero di non apparire pedante ma spiace leggere in un ottimo sito come questo e in una recensione di questo livello errori banali come "civilizzazzione" e "afflizzione"... |
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Recensione splendida e toccante per un disco altrettanto meraviglioso. Complimenti a Stefano e, ovviamente ai WITTR |
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Antichristian, da quanto tempo! Piacere di rileggerti |
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Secondo me un disco eccelso da parte di una band eccelsa. E' da diversi mesi ormai che mi sto appassionando al Black Metal, e le band così concrete come i Wolves non sono molte. Concreti, perché a differenza di altre band sono pieni zeppi di riff, e ogni riff è impregnato di melodia - un gruppo alla Nyktalgia, insomma, e io amo i Nyktalgia. Molto bella anche la recensione! |
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@Enzo: vero, è ancor meglio coglibile dalle interviste ufficiali della band: le hai lette? La filosofia dei Wolves è rintracciabile da parecchie fonti: questo determina la necessità di non esplicitarla in sede recensoria? Io per primo ho conosciuto Thoreau grazie a loro, non dovevo citarlo perchè era scritto su wikipedia? Accetto critiche sulla forma, non sui contenuti: questi sono affare degli artisti e dato che si parla di arte in una recensione è inutile e dannoso censurarli. |
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@ enzo: a parte che la wiki italiana non presenta queste informazioni -che invece sono presenti su quella inglese- io vorrei sottolineare che le informazioni non è che se le è inventate wiki eh, sono note agli addetti al settore black Inoltre, commento personale, la parte flosofica sulla pagina wiki inglese non è neanche paragonabile a quella qui contenuta in realtà: gli studi personali di Stefano hanno un'incisione profonda in questo senso, e wikipedia non centra proprio nulla ma qui preferisco lasciare la palla al buon Stefano, che ne sa a palate più di me. |
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dico solo che vada per la buona recensione dell'album ma la presentazopne della filosofia del gruppo l'avevo appena letta 5 minuti prima su wikipedia... tutto qui...bastava rimandare a santa wikipedia |
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Io l'unica cosa che trovo su wikipedia sono le info "tecniche" sul disco e dieci righe scarne di presentazione della band, ti spiacerebbe essere un po' (molto) più chiaro? |
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@ enzo: a chi ti staresti riferendo, scusa? |
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complimenti per la scopiazzatura da wikipedia..ma una semplice recenzione non facevi prima ? |
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non sono un ascoltatore di black ma se continui a scrivere recensioni così spettacolari mi sa che dovrò convertirmi al metallo nero....sei un grande..... |
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Come darti torto Nikolas, quest'album dimostra che l'arte di qualità non esiste senza salde fondamenta concettuali. La coesione di pensiero e azione, la fusione di riflessione e creatività artistica in questo capolavoro sono più che tangibili, quasi entità fisiche che attanagliano il nostro animo durante l'ascolto e più passa il tempo, più ci si accorge di questa verità. Ti consiglio il debutto, Diadem of a 12 Stars, altro nero capolavoro di originalità, stile ed intelligenza invidiabili. |
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Continuo ad ascoltarlo, e sono sempre più convinto che Pandemonium abbia centrato al 100% la questione. Questo disco è semplicemente un'opera d'arte, che si poggia su un magnifico lavoro di songwriting, elementi atmosferici da sogno, linee vocali che sembrano arrivare dal black migliore degli anni '90. Epico, aggressivo, talvolta melodico in maniera mai esagerata, Black Cascade è senza ombra di dubbio la migliore uscita black dell'anno, e di gran lunga rientra anche tra le migliori degli ultimi -molti- anni. Mi ero quasi dimenticato di cosa volesse dire black di VERA qualità. |
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Ho appena terminato l'ascolto (il primo)... e vorrei seriamente averlo ascoltato prima. Anzitutto per poterti fare i complimenti e parlarne con te di persona domenica, e poi perché questo è un vero e proprio capolavoro. Quoto ogni singola frase, parola, sillaba di quello che hai scritto nella tua (bellissima) recensione! Soprattutto quando dici che la migliore è Ahrimanic Trance... assolutamente devastante il lavoro delle chitarre, ma sono proprio la parte centrale e l'outro a costituire il picco qualitativo inarrivabile di questo album. Grazie Stefano per avermi invogliato a scoprirli, grazie ad enry per averli fatti conoscere tramite il topic. |
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Ottima rece, davvero. Sul disco...beh, ci ho aperto un topic. Capolavoro. |
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Sono il primo a rimanere senza parole. Leggere complimenti di questa portata mi è capitato tanto raramente quanto non sono abituato a riceverli. Tengo quindi a sottolineare che il merito maggiore non sta nel mio scritto, ma nel pensiero e nell'arte dei Wolves in the Throne Room che lo ha ispirato. Vi ringrazio tutti nella speranza che le mie non siano parole apprezzate unicamente per la loro forma, ma che trovino nel vostro sentire la corrispondenza necessaria per capire quest'opera d'arte. |
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un' altra pagina come questa e sarai costretto a cercarti un editore.Veramente ben scritta questa recensione.Ora non mi resta che procurarmi il disco,sperando sia bello quanto il tuo scritto.Complimenti. |
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Io non ho parole: questa recension è un'opera d'arte in tutti i sensi... Stefano continua così, dacci dentro. Ora vado a cercarmi i WITTR: anche io voglio capire! |
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Grazie ragazzi. Spero di esser stato efficacemente esauriente nel presentarvi i Wolves in the Throne Room e vi giuro, che ho sudato per farlo... ma è stato solo un piacere |
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Mi associo al Giasse, veramente una gran bella recensione |
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E' una delle più belle recensioni che abbia mai letto in ambito black! Il disco è stupefacente... e Pandemonium pure. Bravissimo davvero! |
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