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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Steppenwolf - Steppenwolf
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( 10564 letture )
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"I like smoke and lightning Heavy metal thunder Racin' with the wind And the feelin' that I'm under Yeah Darlin' go make it happen Take the world in a love embrace Fire all of your guns at once And explode into space
Like a true nature's child We were born, born to be wild We can climb so high I never wanna die
Born to be wild Born to be wild"
L’avete riconosciuta? Sicuramente sì, si tratta di uno standard rock che conoscono tutti, ma veramente tutti dopo che è stato consegnato all’immortalità dal suo inserimento nella colonna sonora , ed in particolare in una delle scene più riuscite, del celeberrimo film on the road Easy Rider e che contiene nel suo testo la prima citazione del nostro genere musicale, anche se il copyright in assoluto se l’aggiudica un prodotto letterario, quel The Soft Machine di William Borroughs del 62 che cita il personaggio di Uranian Willy, the Heavy Metal kid, senza contare che in Nova Express del 64 l’espressione HM viene usata come metafora per le sostanze stupefacenti, ma questa è un’altra storia. Gli Steppenwolf erano nati soltanto un paio di anni prima mutuando il moniker da un romanzo di Herman Hesse intitolato Il Lupo della Steppa cioè Der Steppenwolf nell’edizione originale, (John Kay è di origini tedesche), ed all’epoca di Easy Rider erano già piuttosto famosi. Nati in piena ondata Beat/Hippie si posero subito ai vertici del movimento insieme ai Greatful Dead e pochi altri, grazie anche al fatto che la Dunhill Recods credette subito nella loro miscela di rock, folk, blues, country, Psichedelica e nascente HR. Il tutto produsse i prodromi dell’HM prossimo venturo.
Steppenwolf è il loro album di debutto del 68 ed i singoli estratti , come diremmo oggi, “spaccavano” davvero, in particolare la cover di The Pusher di Hoyt Axton,(vi ricordate il personaggio di Randall Peltzer in Gremlins? E' lui) pezzo-manifesto contro la droga che nel film accompagna la vendita di cocaina di Wyatt e Billy al personaggio interpretato da Phil Spector e , come detto, Born to be wild divennero manifesti generazionali nel 69 quando vennero inclusi nella colonna sonora del film prima citato. Il motivo di tanto successo risiedeva probabilmente negli accenti marcatamente HR che superavano la psichedelica ancora radicata nei gusti musicali delle masse giovanili dell’epoca, spostando il focus della musica su coordinate più moderne ed aggressive assicurate soprattutto dalla voce di Kay, dalla chitarra di Monarch e dalle tastiere di McJohn, più in linea con l’evoluzione sociale e l’ammaloramento delle tradizioni fin lì immutabili, fatti che si sarebbero appalesati nella loro interezza nel decennio successivo e che scompaginavano gli equilibri raggiunti.
Pezzi trainanti dell’album erano anche Sookie Sookie, blues rock grezzo e di effetto; Hoochie Coochie Man, cover Muddy Waters rielaborata per Hammond e psichedelia; il R’n’R classicheggiante di Barry Rides Again contenente la reprise di Johnny Be Good e la ballata Desperation. Invito poi ad ascoltare attentamente il brano conclusivo, The Ostrich, confrontarlo con le cose fatte dai Doors e poi chiedersi chi influenzò chi. Ovviamente i brani più in vista rimarranno sempre i due della colonna sonora di Easy Rider, vuoi perché effettivamente di grande qualità, vuoi perché ormai inscindibili dal film e da una intera generazione che a certe cose ha fatto riferimento. Altro ci sarebbe da dire, ma , come spesso faccio in occasione di recensione riguardanti certe pietre miliari, invito chi non conosce questo prodotto a procurarselo ed a farsi un'idea propria a prescindere da qanto scritto dal recensore di turno.
Rimangono da sottolineare alcune note di colore in ordine sparso: di Born to be wild sono state fatte innumerevoli covers, tra queste troviamo quelle degli Slayer, dei The Cult e soprattutto quella a cui sono più affezionato, quella firmata Udo/Raven la cui recensione vi invito a cercare nel nostro data base. Inoltre, come spesso accade, le storie di vita che si intrecciano a quella musicale sono sempre interessanti: la canzone simbolo del gruppo e di tutta una parte della storia sociale del rock è firmata da un tizio che non compare nella line-up, tale Mars Bonfire, chi era costui? Era il chitarrista che la scrisse e che ebbe la felice intuizione di andarsene per tentare la carriera solista poco prima dell’uscita di Steppenwolf, il tizio fece uscire poi il pezzo all’interno del suo album, ma non se lo filò nessuno, càpita. Gli Steppenwolf, tra innumerevoli storie e cambi di line-up , mi risultavano ancora attivi fino a poco tempo fa, ma dopo i successivi due album che ottennero un eccellente successo, non riuscirono più a restare a quei livelli, rimangono comunque pietre miliari per comprendere storia ed evoluzione dell’HR/HM.
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14
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Bel disco, grande Band e voce calda JOHN KAY. Recensione interessante piena di chicche che non conoscevo, come quella su HOYT AXTON e i gremlins (!), PHIL SPECTOR, e su MARS BONFIRE, il quale quest'ultimo si sarà consolato con gli immagino ingenti diritti d'autore, alla faccia degli ex-soci, senza i quali probabilmente, non avrebbe mai beneficiato così tanto. Purtroppo x i canadesi, il botto iniziale li ha forse bruciati, in quanto, x i lavori successivi, forse tutti si aspettavano qualcosa in +. Ma chiunque metterebbe la firma a lasciare ai posteri una Born To Be Wild, con quelle immagini immortali ad accompagnarla x sempre! Sulla seminalità ovviamente non si discute. |
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13
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Disco e gruppo fondamentale per la nascita dell' Hard Rock, Born to be wild canzone proto hard (non ancora Hard Rock), in generale l'album è un Hard Psych/Hard Blues. Grazie a gruppi come loro, assieme a Blue Cheer (Hard Psych), Cream (Hard Blues), Jimi Hendrix (Acid Rock) e tanti altri, nascerà l'Hard Rock vero e proprio di Led Zeppelin (Led Zeppelin I primo disco HR della storia) e Black Sabbath su tutti. |
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12
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Capolavoro. Non mi stupisce il voto dei lettori perchè siamo un paese notoriamente incapace di votare, in qualsiasi ambito. Se poi ci mettiamo anche la sempre nostrana ignoranza facciamo un bel quadretto. |
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11
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No, votano i fanatici del math core prog ambient mechanical resonance death folk! Album epocale! |
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10
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Clamorosamente bello. E qua si va anche oltre a Born to be wild (The pusher; Desperation; Take What You Need ...) 85 |
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9
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Ma chi è che vota? fanatici del math core prog ambient mechanical resonance death con supercazzola? |
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8
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Bel discone che ha fatto storia,che brutto il voto dei lettori |
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Una sola parola FANTASTICO!!!! Si le cover di BTBW sono tantissime; segnalo anche quella fatta da Lizzy Borden anni fa. |
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Innumerevoli sono le varie versioni, ne ho citate solo alcune |
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Born To Be Wild è anche inclusa nel famoso doppio live On Your Feet Or On Your Knees (1975) degli inossidabili Blue Oyster Cult |
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Belle curiosità Raven, grazie per questa recensione! The Pusher rimane la mia preferita e a mio parere la più fedele fotografia del consumo di droga dilagante in quegli anni. Quando l'ascolto è un'emozione unica ogni volta, drogarsi diventa inutie... incredibili... |
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2
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Sempre troppo buono Caino |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sookie Sookie 2. Everybody's Next One 3. Berry Rides Again 4. Hootchie Kootchie Man 5. Born to Be Wild 6. Your Wall's Too High 7. Desperation 8. The Pusher 9. A Girl I Knew 10. Take What You Need 11. The Ostrich
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Line Up
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John Kay - voce Michael Monarch - chitarra Rushton Moreve - basso Jerry Edmonton - batteria Goldy McJohn - tastiere
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RECENSIONI |
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