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The Butterfly Effect - Final Conversation of Kings
( 4343 letture )
I The Butterfly Effect probabilmente non diranno molto alla maggior parte di voi, eppure sono una promettente realtà attiva già da diversi anni, con alle spalle ben due full-lenght nonché un discreto seguito in patria, alias la radiosa terra dei canguri. Apprezzamenti che hanno permesso loro di esibirsi con colossi del calibro dei The Prodigy, Bullet for My Valentine e Neil Young.

A quasi un anno di distanza dalla release-date ufficiale, grazie alla Superball Music giunge finalmente anche nel vecchio continente Final Conversation Of Kings, terza fatica del quartetto proveniente da Brisbane. Appannaggio di coloro che a ragion veduta si son persi le precedenti puntate, tentiamo, seppur con non esigue difficoltà, di confinare in poche parole il sound dei nostri: sostanzialmente le coordinate stilistiche sono riconducibili ad un alternative rock, molto elegante e preziosa, in un certo qual modo affine alle fortune di Steven Wilson e soci. In realtà la gamma di attribuiti musicali è estesa ad una serie di variegate contaminazione, le quali spaziano dal rock più “confidenziale” degli U2, Mars Volta, Placebo, Radiohead e Muse (soprattutto quest’ultimi), passando appunto per il movimento d’avanguardia colmo di note impegnate e pregne di malinconia, caro non solo ai già tirati in causa Porcupine Tree, ma anche agli Alter Bridge, A Perfect Circle e Dredg. Fortunatamente i The Butterfly Effect,non si limitano a svolgere bene il compitino, scopiazzando con destrezza idee altrui. Se da un lato è inequivocabile che le influenza sopracitate conseguano distinguibili in ogni estratto dell’album, è altresì vero che queste non superano mai i livelli di guardi sfociando altrimenti nel plagio gratuito, tant’è che l’espressione risultante trova la sua ragione di vita a favore di una amalgama personale ed estremamente trascinante. Appunto l’ensemble pare aver anche appreso la lezione dei maestri inglesi in materia progressiva, giocando, senza eccede, tanto con il delay e refrain quanto più in generale con la psichedelica. Superfluo sottolineare le capacità esecutive dei musicisti, impegnati in esercizi e divagazioni – anche dalle venature jazzy – che in nessun modo rubano la scena con invadenti incursioni. Difatti sono sempre le languide e ricercate atmosfere il fulcro dell’intero componimento, costruite su più livelli a molteplici gradazioni; a riprova di ciò, come ad aumentare il numero di variabili coinvolte, non mancano all’appello alcune accelerazioni e sfuriate di matrice metal, evidentemente attinenti al meraviglioso universo Tool. Già dalla opener Worlds On Fire, caratterizzata da un crescendo continuo e strabiliante, si ha la sensazione che gli isolani siano riusciti a far centro, con un filotto di motivi indubbiamente catchy, perché in grado di avvincere sin dal primo ascolto, ma non per questo banali o meno impegnati. Basti prestare massimo orecchio a Final Conversation, a detta di chi scrive il miglior episodio dell’intero lotto, per avere ulteriore conferma dello stadio raggiunto e conseguente maturità espressa.

In buona sostanza Final Conversation of Kings è senza ombra di dubbio una delle sorprese più liete che siano passate nei nostri affollati lettori nell’ultimo periodo. Gli amanti della musica accessibile ma ricercata, perché fondamentalmente carica di pathos, sono avvisati: i The Butterfly Effect potrebbero di qui a breve diventare un valido punto di riferimento per il genere.

Nobili!



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
46.54 su 35 voti [ VOTA]
gianmarco
Lunedì 8 Ottobre 2012, 22.56.45
3
scperti grazie ad Anders Jivarp che li ha nominati tra i suoi ascolti preferiti
DAVIDEMONTORO
Mercoledì 22 Settembre 2010, 14.24.06
2
bisogna sempre nominare il disco IMAGO, autentico CAPOLAVORO. buon ascolto, e grande recensione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
taipan
Lunedì 27 Luglio 2009, 0.47.12
1
sto ascoltando" Worlds on Fire" e mi sono ritrovato sul tasto repet perchè insopportabilmente bella e malinconica.Sono d'accordo con la tua analisi e aggiungo che Clint Boge,a mio avviso cantante preparato,interpreta in modo esemplare le songs.Piacevole sorpresa e contento di avere il cd.
INFORMAZIONI
2009
Village Roadshow Music
Prog Rock
Tracklist
1 - Worlds on Fire
2 - Room Without a View
3 - Final Conversation
4 - The Way
5 - Window and the Watcher
6 - ...And the Promise of the Truth
7 - In These Hands
8 - 7 Days
9 - Rain
10 - Sum of 1
11 - Landslide
Line Up
* Clint Boge - voce
* Ben Hall - batteria, percussioni
* Glenn Esmond - basso
* Kurt Goedhart - chitarra
 
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