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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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The Vision Bleak - The Deathship Has a New Captain
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( 3399 letture )
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Leggo l’adesivo: nuovo disco featuring Ulf Theodor Schwadorf degli Empyrium. Si merita già il massimo dei voti. C’è Schwadorf, ma non è il nuovo disco degli Empyrium: dovrebbe essere bocciato a priori. Ma al di là del mio amore rasente il fanatismo nei confronti dell’ormai sciolta band, evito una lunga disquisizione su quanto meraviglioso fosse quel gruppo folk e come recensore cerco di mantenermi obbiettivo nei confronti della nuova creatura del buon Ulf.
Ascolto il disco un paio di volte (horror metal, dice la casa discografica), e la mia impressione è, non vorrei usare questa parola poco forbita, che ci sia una certa “tamarraggine” di fondo. Ma dopo ripetuti ascolti devo ricredermi quasi del tutto, perché è solo la facciata, la proposta dei The Vision Bleak è valida e veramente ben fatta.
Per descrivere il loro stile può essere sufficiente citare lo sticker in copertina, cioè horror metal, ma per essere puntigliosi (e magari esaurienti: cosa sarà mai l’horror metal? I Freedom Call?) è meglio specificare che trattano di gothic metal, non quello con le donnine diafane, ma con voce maschile profonda, come gli ultimi Evereve senza elettronica o dei 69 Eyes più puliti, e delle potenti chitarre che quanto a suoni hanno poco a che fare con il gothic abituale e trovano simili nell’heavy classico.
Le canzoni sono veramente coinvolgenti, catchy sufficientemente per far loro guadagnare un posto al sole per il futuro. L’opener The Night of the Living Dead è una dichiarazione di intenti, serve all’ascoltatore per capire a cosa va incontro, trattasi infatti della canzone d’apertura abbastanza sostenuta e dalla melodia vincente. Non sto a descrivere traccia per traccia, ma mi limito a citare Elizabeth Dane, leggermente operistica, e The Grand Devilry, splendido esempio di ibrido rock. Chiude le danze con The Deathship Symphony, la più particolare, dove soluzioni dal sapore sinfonico si fondono con growling vocals, del tutto assenti nel resto dell’album.
Loro punto di forza è sicuramente l’esperienza, infatti non sono musicisti esordienti, bensì personaggi già in circolazione da diverso tempo e che sanno come esprimere le loro idee al meglio, senza sembrare improvvisati e frettolosi come certi debuttanti o plastici come alcune band già rodate.
Pienamente promossi i The Vision Bleak, nel loro campo sicuramente una grande uscita e un nome su cui puntare per il futuro.
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5
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Disco consumato.A pelle sempre piaciuti |
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4
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Bellissimo album, che @fabriziomagno ha commentato con il dono della sintesi: "musica elegante e gelida al tempo stesso!". Non si poteva dire meglio! Quando lo ascolto mi vengono in mente i racconti di Edgar Allan Poe. Voto personale: 85. |
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3
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album straordinario, musica elegante e gelida al tempo stesso, artwork grandioso...da avere assolutamente!!! |
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2
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Pensavo anche io si trattasse di una "tamarrata", ed invece trovo un buon album con musica incalzante e atmosfere azzeccate (musiche e confezione ti trasportano in storie horror di metà '800!). Trovo inutile il secondo CD con alcune delle canzoni del primo riproposte in maniera solo strumentale. Il voto mi sembra onesto. |
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1
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Grandi i vision bleak, bellissimo album! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Shadow Arose
2. The Night of the Living Dead
3. Wolfmoon
4. Metropolis
5. Elizabeth Dane
6. Horror of Antarctica
7. The Lone Night Rider
8. The Grand Devilry
9. Deathship Symphony
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Line Up
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Ulf Theodor Schwadorf: voce, chitarra, basso Allen B. Konstanz: voce, batteria
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RECENSIONI |
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