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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Karl Sanders - Saurian Exorcism
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( 3846 letture )
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Alzi la mano chi non conosce Karl Sanders. Membro fondatore della famosa death metal band Nile il chitarrista e singer statunitense si affaccia sulle rive del fiume più lungo del mondo per andare ad esplorare le tombe dei Faraoni. Sommersi dalla storia e dalla civiltà egizia i brani di Saurian Exorcism scorrono lenti come la sabbia in una clessidra. Il buon Sanders ci propizia con un folk/ambient ricco di suggestioni che scaturisce da percussioni, chitarre acustiche, sintetizzatori e strumenti tradizionali quali il Baglam Saz, un liuto dal manico lungo di origine turca, e il Glissentar, una chitarra a undici corde senza tasti.
I nove brani presenti nel suddetto disco seguono il filo conduttore del precedente Saurian Meditation immergendo l'audace ascoltatore in una sorta di esorcismo egiziano. Tra riferimenti alla cultura e alla mitologia della civiltà dei Faroni il full-lenght fa fatica a rompere il ghiaccio. La struttura dei brani non consente un'assimilazione lineare e l'assenza di una voce guida che disegni la rotta non fa che appesantire il tutto. Le parti vocali perlopiù si esauriscono in recitazioni di antichi e mistici riti egiziani che stroncano ancora di più la pazienza.
Il fascino dell'opera però è innegabile. Un album focalizzato sulle diverse sfaccettature della mitologia e delle civiltà delle grandi piramidi è sicuramente interessante, ma l'appetibilità è il vero grande problema. L'ambient di per se è un genere fortemente ripetitivo, spesso ipnotico, e l'ombra della noia rischia di svilupparsi dietro ogni angolo. E purtroppo è il caso di Saurian Exorcism. Se con la band principale Sanders è riuscito più volte a stupire la platea con quel death/brutal metal dalle forti tinte mediorientali, con il suo progetto da solista non ha sinceramente colpito il segno. La genuinità e la meticolosità dell'opera e dell'artista non si discutono, ma allo stesso tempo non bastano, in questa situazione, a giustificare la pesantezza del disco in analisi.
L'Antico Egitto è un mondo interessante e variopinto, ricco di costumi e tradizioni, leggende e maledizioni. Una civiltà vivace, intelligente e raffinata. Saurian Exorcism che dovrebbe ammaliare per le caratteristiche intrinseche del popolo cresciuto sulle sponde del Nilo non rispecchia che in minima parte la brillantezza delle sabbie e rischia fortemente di mummificarsi sugli scaffali.
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4
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Dopo le ultime mirabolanti imprese dei Morbid Angel, bisognerà prendere altamente in considerazione il titolo della quarta traccia. |
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3
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Ormai è in fase calante sia come solista che con i Nile, speriamo in una bella botta di vita compositiva perchè se continua così meglio ritirarsi dalla scena. |
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2
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Essendo affascinato dalle melodie mediorentali e dai miti egizi, trovo questo album, come il predecessore, molto evocativo ed interessante, seppur non di facile assimilazione ed ascolto, aihmè è vero...sono album pesanti, ma dopotutto quando si entra nel settore dell'ambiente non ci si può aspettare nulla di veloce ed immediato =) |
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1
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Sei stato anche troppo generoso, sia a parole che a voto... un disco imbarazzante nella sua inutilità, inferiore al predecessore, e suonato peggio... Ma come dici anche tu, il fascino resta, e quindi venderà. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Preliminary Purification Before the Calling of Inanna 2. Rapture of the Empty Spaces 3. Contemplate this On the Tree of Woe 4. A Most Effective Exorcism against Azagthoth and his Emissaries 5. Slavery to Nitokris 6. Shira Gula Pazu 7. Kali Ma 8. Curse the Sun 9. Impalement and Crucifixion of the last Remnants of the Pre Human Serpent Volk 10. Dying Embers of the Aga Mass SSSratu
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Line Up
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Karl Sanders: baglama saz, glissentar, acoustic guitar, guitar synth, keyboards, drums, percussion, vocals Mike Breazeale: vocals, chants
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RECENSIONI |
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