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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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Devastator - Underground’n’Roll
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( 1734 letture )
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I Devastator sono ormai una realtà abbastanza consolidata della scena italiana; giunti al terzo full-lenght i toscani continuano sulla strada del loro thrash metal scanzonatissimo con forti componenti punk.
Il disco è cortissimo -14 canzoni per 25 minuti- ma la sostanziale linearità della proposta permette di farsi un'idea generale già al primo ascolto: composizioni dirette e assolutamente prive di fronzoli, ritmi medio-alti, riffing di chiarissima derivazione punk -talvolta anche troppo- così come il cantato, che solo raramente si appoggia all'aggressività del thrash metal, preferendo un cantato aspro e ruvido.
Il punto di forza della band è sicuramente l'immediatezza della proposta, che non richiede nessuno sforzo da parte dell'ascoltatore per essere assimilata, e che inevitabilmente spronerà molte teste all'headbanging; d'altro canto, questo costituisce anche il principale limite della musica dei Devastator, in quanto il disco è facilmente a rischio noia dopo neanche troppi ascolti; detto questo, se si vogliono sottolineare i lati positivi del disco non si può non guardare al lavoro dietro le pelli di Luke che, seppur canonico e senza particolari spunti personali, mantiene vivo il ritmo delle composizioni senza concedere cali di tensioni, e a quello al microfono di Rob, la cui voce potrebbe risultare indigesta a molti abituati a più cattiveria, ma che comunque si adatta perfettamente al contesto generale contribuendo al tono scanzonato e vivace della musica dei nostri.
Pur ritenendo assolutamente stupida un'analisi title-track in questo caso, devo comunque citare alcuni momenti particolarmente felici: Here We Go, a parte per quei finissimi Vaffanculo!, è un concentrato di thrash minore di due minuti che raggiunge buonissimi livelli di aggressività e cattiveria -senza dubbio il pezzo migliore per il pubblico metal-; Cemetery Beach, esattamente l'opposto della precedente, è il pezzo più punk dell'intero lotto, ma è suonato con tanta capacità, cognizione di causa e, cosa importantissima quando si suona questo genere, voglia di divertirsi, che invoglia all'ascolto più e più volte. Il resto del disco non raggiunge gli stessi livelli, talvolta si ricade sulle stesse soluzioni e la personalità scende a zero (l'attacco di Dead Pride mi ricorda davvero troppo i Green Day), e una produzione non eccelsa non permette alla band di esprimere tutta la propria irruenza.
In linea di massima quella dei Devastator è una prova ambigua: ottime capacità, idee chiare e decise e una band in grado di realizzarle con professionalità; dall'altro lato, le idee stesse appaiono un po' limitate e poco personali. Va detto che la band, ormai al terzo disco, non sembra preoccuparsene troppo, preferendo proseguire coerentemente su questa strada; una scelta rischiosa ma coraggiosa, che in futuro potrebbe premiarli ulteriormente. Al momento promossi, ma non a pieni voti.
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3
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Il meglio è il secondo full ("Alcoholic Invasion"), perfetto equilibrio tra thrash, hardcore e personalità, già meno classico/stantio del primo ma non ancora quasi totalmente hardcore come diventeranno dopo, i pezzi erano più articolati, produzione ottima, cantante di ruolo bello cattivo ecc. |
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2
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bravi i devastator bel crossover un bel gruppo italiano e per fortuna che ci sta gente nel nostro paese che suona cosi |
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1
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li conosco dal loro demo thrash 'n' war, mi sembrano migliorati con questo ultimo lavoro. se vi piace il genere ascoltate i fiorentini turn back time, spaccano! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sambafukka Orchestra 00:36 2. Here We Go 01:48 3. Satan Porno Dog 01:32 4. Cemetery Beach 02:12 5. No Scout? Yes, Party! 02:13 6. Desert 02:32 7. Dead Pride 02:03 8. Rotten Surf 00:54 9. A Very Famous Corpse 01:56 10. Underground 'N' Roll 01:15 11. Smash Metal Drink Beer 01:46 12. My Sweet Cardinal 02:46 13. I Hate Cover Bands 01:58 14. Metal J. Fox 02:19 15. Hypocrisy 04:13
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Line Up
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Rob - Guitars, Vocals Rikka - Bass Luke - Drums
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