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HEADBANGERS PUB, VIA TITO LIVIO 33A - MILANO

Dying Fetus - Descend Into Depravity
( 9392 letture )
I Dying Fetus riusciranno mai a sbagliare un disco? Sì, certo, quando io indosserò un mantello e girerò per Gotham City.

Una delle uscite più attese in ambito estremo, finalmente è piombata nel mio lettore. I Dying Fetus, quanto di più brutale ci sia in commercio da anni a questa parte, tornano col settimo full lenght: Descent Into Depravity. La band, forte di un leader dal carisma e dalla serietà professionale esemplare, continua imperterrita il suo cammino quasi fosse un gruppo all’esordio. Noncurante dei problemi di line up che da anni affliggono il suo gruppo, il signor John Gallagher riesce con i suoi simpatici compagni di brigata, a sfornare un nuovo caposaldo nell’ambito brutal.

Descent Into Depravity conferma da subito la facilità con cui questa band si dimena tra sonorità complesse ed iperboliche nelle dinamiche che nonostante ciò arrivano immediatamente all’ascoltatore, quasi si trattasse di una summa tra qualche accordo e pochi ritornelli. Il nuovo album segue sostanzialmente i binari del lavoro precedente, War Of Attrition. Probabilmente la band ha optato per un abbandono definitivo con il proprio sound più particolare e caratterizzante, quel misto di brutal e hardcore che aveva segnato l’ottimo Stop At Nothing nel 2003. Quella peculiarità, mancante già in War Of Attriction, è assente anche in questa nuova uscita. Di certo la scelta stilistica indicata non influisce granché sulla qualità della proposta, anche perché la band di Maryland ha una tale varietà di riff e di break, una tale padronanza nella gestione del mood, ed una elevatezza nella tecnica strumentale così pacifica, che non si fa nemmeno in tempo a notare flebili cambiamenti di rotta, che l’attenzione si sposta subito sullo scorrere del sound, continuo e fluido. Con l’andare delle tracce, il cui racconto track by track sarebbe assolutamente inutile e pesante, a me vengono in mente domande, così come me ne vengono sulla band ormai da anni. Come farà il signor Gallagher, ogni volta, a seguito dell’abbandono di un componente della band, a trovarne un altro altrettanto preparato? Da dove arriva una tale fantasia nella composizione, quella varietà infinita di giri, riff e break che fotografa questa band da 18 anni? I Dying Fetus riusciranno mai nell’impresa al contrario di sbagliare un disco? Beh la comunanza tra tutte queste domande proviene dalla medesima risposta che ne deriva: i Dying Fetus fanno del mix di passione, sudore e serietà professionale la propria stella polare. Non c’è molto altro da aggiungere, in questo caso c’è solo da ascoltare, per farsi un’idea di come e quanto fruttuosa possa risultare la caparbia mista alla qualità. Quella voglia di non arrendersi, di andare dritti per la propria strada, di fare la propria musica e farla bene, questa è la formula semplice di Gallagher. A poco servirebbe descrivere in maniera minuta questa nuova fatica. Dentro questo masterpiece ci sono “semplicemente” otto tracce in your face con i contenuti tipici di casa Dying Fetus, con le loro velocità assurde e irraggiungibili per tutti o quasi, con la loro tecnica sopraffina, e con una maestria unica nella gestione del mood. Come se non bastasse non ci può tacere sulla qualità dei testi. Provate a dire al signor Gallagher che i testi brutal possono avere solo contenuti splatter e non puntare anche verso il sociale, e vedrete dove giustamente vi manderà a riflettere l’ottimo musicista.

Concludendo si può affermare quanto segue. Assieme agli Origin, la band di Maryland costituisce quanto di meglio si possa esprimere non solo nel brutal, ma nella musica estrema in generale. Probabilmente Descent Into Depravity è un pelino inferiore all’ultima fatica degli Origin, ma sottolineo che si tratta di un confronto al vertice, ed ovviamente di un’opinione personale. Di certo se il 2008 è stato per il brutal l’anno degli Origin, questo 2009 potrebbe essere tutto per i Dying Fetus. Un esempio che assieme a pochi altri, sta riuscendo a modulare e a migliorare una proposta avviata agli albori da band quali Cannibal Corpse e Suffocation, ma che oggi, senza la rinfrescata di gruppi come Dying Fetus, Nile ed Origin, probabilmente sarebbe in netto declino.
Che il destino ce li conservi ancora per molti, moltissimi anni.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
62.43 su 51 voti [ VOTA]
MetalNeverDIE!
Sabato 3 Dicembre 2016, 14.42.47
14
Disco fenomenale, penalizzato solamente dalla produzione veramente schifosa, che va a svalutarne tutto il risultato... si sente un continuo disturbo di sottofondo (l'ho notato sopratutto nelle parti di silenzio che comunque si sentiva un fruscio, detto anche rumore bianco), apparte questo veramente un ottimo lavoro, probabilmente il disco più tecnico dei Dying Fetus, il riffing è brutale... i tecnicismi ci stanno tutti alla medesima, la voce malata di Sean Beasley, ormai è parte dei Dying Fetus. Voto 88/100
gianmetal
Sabato 16 Luglio 2016, 23.59.08
13
BRUTALE!!Loro sono micidiali
Andy '71 vecchio
Mercoledì 14 Agosto 2013, 11.47.51
12
Disco superlativo,pazzesco dall'inizio alla fine!
SNEITNAM
Sabato 3 Settembre 2011, 20.30.25
11
Nulla di innovativo e particolarmente personale ma c'ha un tiro dall'inizio alla fine estremamente valido. Tutte e 8 le canzoni sono ottimamente composte e spaccano il culo di brutto condite con eccellenti parti dotate di varie e orgasmiche ritmiche. Tutti e tre i musicisti poi è gente veramente coi contro cazzi e nell'album si sente benissimo questa cosa, album poi dotato secondo me di un'ottima produzione. Gran gruppo ed eccellente lavoro consigliato estremamente
ROSSMETAL 65
Lunedì 21 Settembre 2009, 19.48.48
10
Disco di una potenza mostruosa capace di incenerire la concorrenza nel campo brutal death!Lavoro superlativo per una band superlativa.
nedogiuda
Lunedì 21 Settembre 2009, 18.29.58
9
Fotonico questo album, i dying fetus sono una garanzia, e questo disco è una spanna sopra al precedente album
Alex Ve
Giovedì 17 Settembre 2009, 14.32.58
8
Grazie a tutti, ed in particolar modo ai Dying Fetus per esistere
Pandemonium
Mercoledì 16 Settembre 2009, 18.09.40
7
Assalto brutale a mani nude! Bravo Alex, hai visto giusto.
Blackout
Martedì 15 Settembre 2009, 13.26.27
6
Lo ascoltavo proprio l'altro ieri e sono rimasto letteralmente folgorato. Grande disco e ottima rece!
Nikolas
Martedì 15 Settembre 2009, 11.11.36
5
I Dying Fetus si confermano inarrestabili! Molto bella la rece, mitica la band!
Maiden1976
Martedì 15 Settembre 2009, 9.38.47
4
Questi spaccano di brutto. Bella rece Alex...come sempre!
Khaine
Lunedì 14 Settembre 2009, 23.37.52
3
PS comunque Alex, quando tu indosserai un mantello e girerai per Gotham City... fantastico incipit
Khaine
Lunedì 14 Settembre 2009, 23.36.58
2
Ah ma questo è quella figata che ho ascoltato l'altra volta sul sito ufficiale? Da avere a tutti i costi! Non esprimo il parere in voti perchè vorrei ascoltarlo bene prima...
tribal axis
Lunedì 14 Settembre 2009, 23.12.58
1
gran disco! e lo dice uno che di brutal ne ascolta poco...
INFORMAZIONI
2009
Relapse Records
Brutal
Tracklist
1. Your Treachery Will Die With You
2. Shepherd's Commandment
3. Hopeless Insurrection
4. Conceived Into Enslavement
5. Atrocious By Nature
6. Descend Into Depravity
7. At What Expense?
8. Ethos Of Coercion
Line Up
John Gallagher: Guitars/Vocals
Sean Beasley: Bass/Vocals
Trey Williams: Drums
 
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