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Von Thronstahl - Germanium Metallicum
( 4597 letture )
Immagino che la maggior parte dei lettori di Metallized sconoscano l’esistenza di questo progetto tedesco, più incline a sonorità apocalittiche che metal, nonostante nell’odierno titolo si possa intendere ben altro.
Seguo le gesta dei Von Thronstahl dal lontano 1998 quando la band, nata come side project dei Forthcoming Fire, esordì con il pesantissimo Sturmzeit, gettando le basi e tracciando un percorso musicale che li vedrà protagonisti di mille polemiche ma che anche li innalzerà a vera icona di un sottogenere estremo e fortemente provocatorio, figlio illegittimo di Death in June e NON.
Le menti che stanno dietro al nome Von Thronstahl sono gli attivissimi fratelli Josef K. e Raymond P., fondatori dell’etichetta personale Fasci-nation Recordings e di una linea di abbigliamento omonima tutt’altro che sobria…

Gli esordi del progetto teutonico, con i fenomenali Sturmzeit, Imperium Internum e E Pluribus Unum, rappresentano l’apice della sfrontatezza sonora mai raggiunto in campo elettronico (eccezion fatta per il divino Boyd Rice, ovviamente) in un tripudio di marzialità neoclassica unito a forti dosi di musica sintetica. Con Re-Turn Your Revolt Into Style e Bellum Sacrum Bellum, gli elementi sinfonici si fanno decisi e riaffiorano le primigenee influenze post-punk che mossero i primi passi musicali dei due fratelli nel loro periodo londinese. Gli album a cavallo del periodo 2004/2005 vedranno una fitta quanto noiosa collaborazione con The Day of the Trumphet Call, caratterizzata da parti strumentali dove i synth si dilungano in tappeti orchestrali ben poco interessanti e coinvolgenti. L’elegantissimo cofanetto di Sacrificare, in pieno stile littorio, non racchiude però nulla di così memorabile da rendere onore a cotanto lusso, confezionando 14 brani orchestrali ma pure parecchio lontani dagli antichi splendori.
Il 2008 vede concretizzarsi la collaborazione con l’amico Damiano Mercuri, noto ai più per l’opera resa con i suoi Rose Rovine e Amanti e session musician on stage del nostro duo che dà alle stampe il doppio Schwanenspiel, null’altro che uno split con brani e cover di entrambi i progetti.

Finalmente giungiamo al 2009, anno in cui i nostri tornano alla carica col nuovo Germanium Metallicum, album grandioso che riporta immediatamente la band sulla cresta dell’onda. Il disco si presenta da subito immenso: 19 brani per quasi 70 minuti di musica con una sfilza nutritissima di collaboratori tra i quali troviamo il già citato Damiano Mercuri e gli italianissimi Sala delle Colonne.
Il lavoro si impone obiettivi ambiziosissimi: la forma-canzone è molto maturata e gli arrangiamenti sono decisamente più curati rispetto al passato, donando al disco uno spessore nuovo che eleva i Von Thronstahl al pari di progetti ormai classici come Laibach e Der Blutharsch.
Nel caso specifico è impossibile non citare l’influenza dell’amico Albin Julius, dato che il percorso musicale intrapreso dal duo germanico segue molto da vicino la deriva verso lidi elettrici già intrapresa dai Blutharsch.
Conclusa la parentesi storico/sociale parliamo del disco.

La tracklist si apre con Self Defence Of Slavery, intro dalle fosche atmosfere impreziosite da splendidi cori femminili che conferiscono quell’atmosfera solenne -direi quasi cinematografica- raggiunta grazie al sapere dei citati Sala Delle Colonne.
Da Heimatfreund & Staatsfeind in poi i brani si susseguono molto compatti e dinamici: si conservano i caratteristici cori che hanno sempre contraddistinto le opere del combo tedesco; si rimpinguano le parti orchestrali che ora si presentano ancora più maestose; si arricchiscono le partiture con l’inserimento delle chitarre “metallicum” (da cui il titolo) che elargiscono finalmente spessore ad un genere fin d’ora costantemente (e miseramente) ancorato ai propri stilemi basici.
Ne è evidente prova Sinnstiftung Total con i suoi inserti di chitarra elettrica, mai eccessivi o invadenti che tuttavia sommergono il classico arpeggio acustico ormai strasentito e obsoleto. Nella successiva Heimat, Kinder, Revolution il discorso si estremizza ulteriormente e compare il primo vero e proprio riff; il brano ha una struttura tranquillamente classificabile come rock: è semplice e lineare ma assolutamente ben riuscito vantando pure ottime melodie di synth.
The Beauty Of Live & Eternal War, The Guns & The Drums, ma anche le successive Respect The Hierarchy e Transzendente Militanz, godono di una vena ai confini con il pop, caratterizzate da un appeal decisamente trascinante che le rende "easy-listening" nonostante l’uso della lingua tedesca (notoriamente ostica e spigolosa).
Le female vocals sono poi quanto di più fashion si sia mai sentito in ambito neo-folk, mentre l’uso di cori e coretti rende i brani al limite del danzabile, come nella bella L’Ennemi Mortel.
Junge Wilde Tiere è un brano semplice, bello e orecchiabile, talmente incline al remix che gli stessi Von Thronstahl, nella successiva Young Wild Animals, si sono bizzarramente coverizzati in chiave rock.
Widerspruch In Symphonie è forse il brano più veloce e sardonico (impossibile da ballare), mentre con le successive tracce si ritorna sui territori canonici del neo-folk, concludendo con Let The World With The Sun Go Down il kilometrico lavoro.

In definitiva Germanium Metallicum riporta la band all’apice della scena noir cancellando, in un sol colpo, tutti i dubbi sulla band insorti l’indomani di alcune pubblicazioni incerte, se mai -realmente- ve ne fossero stati.

Concludo con una nota di “colore”.
Chiunque abbia pregiudizi politici stia alla larga dai Von Thronstahl, band dalle evidenti "tinte" nere.
Per chi invece volesse concentrarsi sulla musica proposta, un solo consiglio: mettetevi comodi e godetevi un grande disco.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
39.33 su 27 voti [ VOTA]
FURIO
Mercoledì 16 Settembre 2009, 20.29.47
4
Grazie per il commento positivo, mi auguro che potremo curare più dettagliatamente tutta la cosiddetta grey-area...
enry
Mercoledì 16 Settembre 2009, 17.08.57
3
Cmq buona rece, rende bene l'idea... Concordo anche sulla noiosetta collaborazione con Days of the trumpet call, anche se bisogna dire che questa band ha fatto cose pregevoli in passato. Ancora rece martial / industrial e neo-folk...Grazie.
FURIO
Martedì 15 Settembre 2009, 20.00.24
2
Ahahah! E' proprio vero, fanno un teatrino niente male! Sono daccordo anche su Triarii, grande disco!
enry
Martedì 15 Settembre 2009, 17.45.59
1
Forse il loro migliore a pari merito con Imperium, decisamente sopra la media del genere. Triarii cmq hanno fatto di meglio negli ultimi anni... 80/100 PS. Per quanto disdicevole possa essere credo che VT, come tanti altri gruppi della Grey-Area, più che propaganda faccia "teatro"...
INFORMAZIONI
2009
Trutzburg Thule
NeoFolk
Tracklist
1 Self-Defense Or Slavery
2 Heimatfreund & Staatsfeind
3 Legrand / Cornet
4 The Global Monster-State
5 Sinnstiftung Total
6 Heimat, Kinder, Revolution
7 The Beauty Of Live & Eternal War
8 The Guns & The Drums
9 Respect The Hierarchy
10 Transzendente Militanz
11 L'Ennemi Mortel
12 Junge Wilde Tiere
13 Young Wild Animals
14 Widerspruch In Symphonie
15 Germania Irredenta
16 Germania Irrationalis
17 Germanium Metallicum
18 National Anarchy In The EU
19 Let The World With The Sun Go Down
Line Up
Josef Maria Klumb e Bernhard
 
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