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18/02/21
IMONOLITH + LOGICAL TERROR
MK LIVE - CARPI (MO)
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Despised Icon - Day Of Mourning
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( 4865 letture )
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Se un terremoto necessitasse di una colonna sonora chiamerei i Despised Icon a comporla.
Per quanto riguarda l'album da trattare, chiariamo subito quanto segue: chi conosce i Despised Icon corra a procurarsi immediatamente Day Of Mourning, questa recensione serve solo a chi ancora non conoscesse la band.
Originari di Montreal, questi sei originali musicisti si sono fatti conoscere nel 2002, con l'album d'esordio, Consumed By Your Poison. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, e quel che identificava la nascita di una band con un buon inizio, ora si è trasformato in un riferimento per molti. Tutto questo perché i Despised Icon con l'ultimo disco segnano nuovi confini in ambito estremo. Cerchiamo di capirne il perché. Essendo di difficile collocazione, sarebbe opportuno evitare di racchiudere il gruppo in un genere preciso. La cosa migliore da farsi è analizzare quanto e come la band riesca a muoversi verso più direzioni, tenendo comunque ben salda la personalizzazione del proprio sound. Questi ragazzi canadesi non sono smaccatamente hardcore, però ne è evidente la base. Non sono totalmente brutal ma spingono in tal senso. A volte accelerano talmente tanto, da risultare grind, ma questo solo a volte, altre invece rallentano come se avessero il freno a mano negli strumenti. Cosa sono insomma i Despised Icon? Per me questa band è l'insieme del tutto, laddove l'insieme produce un senso di novità e non si riduce ad una banale addizione di generi. La dimostrazione di ciò è nel disco, io posso solo tentarne un accenno, il resto dovrete ascoltarlo perché ne vale davvero la pena.
Con l'iniziale Les Temps Changent si intuiscono le coordinate di quel che sarà il platter. Mosh marziale di partenza, intermezzo brutal di gran qualità, ritorno repentino all'hardcore e finale tra velocità e rallentamenti. La seguente Day Of Mourning punta più sul death/core, anche se è bene precisare che si tratta dell'estremizzazione di un genere, interpretato in maniera dura e priva da compromessi. Con la terza traccia, MVP, a me cominciano a sorgere seri dubbi sulla natura umana del batterista. Alex Pelletier esegue dei blast beats di una qualità tale da far passare come legittimo il paragone con quelli presenti nell'ultima fatica targata Origin. Velocità che, per la maggior parte di coloro che abbiano avuto a che fare con una batteria, sembrano difficili anche da immaginare, figuriamoci da riprodurre. Se quel che colpisce di più è la rapidità e la tecnica di esecuzione del batterista, questo però non deve far pensare che gli altri musicisti siano da meno. I Despised Icon, infatti, per l'intero album con le loro linee intricate e sincopate, paiono sempre sicuri dei propri mezzi, ma non per questo ne abusano. Di tecnica ce ne è tanta, ma quel che davvero hanno a cuore i sei è la riuscita finale non una sterile disamina sulle proprie capacità. Per tale motivo quel che segue nelle tracce, non solo è in linea con quanto espresso nella prima parte del disco, ma contribuisce ad evidenziare la facilità con la quale la line-up riesce a modulare la scrittura, senza mai rendere il sound noioso e ripetitivo, ma coinvolgendo l'ascoltatore in un turbinio di break, ripartenze e sincopazioni, un caleidoscopio di hardcore e brutal, di violenza e tecnica. Il vero miracolo per me, è che questo Day Of Mourning si segue dall'inizio alla fine, senza affaticamenti, ma anzi con la voglia di verificare fino a che punto si spingerà la band, quale sarà il limite del batterista e se dopo il prossimo stacco si passerà al brutal, al death/core, al grind o ad altro. Insomma, la band di Montreal produce in me ammirazione e voglia di risentirli. Ammirazione, perché per raggiungere una tale qualità tecnica si deve lavorare sodo, molto sodo. Voglia di risentirli, perché i punti da scoprire e riscoprire in un simile disco sono davvero tanti.
Questa, paradossalmente, è stata una delle recensioni più difficili da realizzare per il sottoscritto. Quando, infatti, ci si ritrova a bocca aperta ad ascoltare un album, stupito per quanto di buono si possa ricavare da un insieme di generi che hanno detto già tutto o quasi, non rimane molto da aggiungere, se non: procuratevelo. Del resto io nella premessa l'avevo già chiarito. Non starete ancora leggendo, vero?
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11
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bello come cd però preferisco The Ills of Modern Man album devastante!!! |
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10
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@Nortz: erano in circolazione, si sono sciolti da circa un anno, purtroppo.. |
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9
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Credo che i Despised siano nel limbo che comprende Brutal e Deathcore; un mix di velocità e tecnica cadenzato da breakdown grassi e grezzi! Senza dubbio uno dei migliori gruppi in circolazione!!! |
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8
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Ho cancellato gli ultimi commenti in quanto contenenti frasi razziste. Grazie mille a Raven ed ad Alex Ve per la segnalazione e la maturità ancora una volta dimostrata!  |
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7
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Kahine: io invece dico di lasciarlo, la gente che si esprime in simili termini (ed a parte il termine razzista si denota una pochezza di linguaggio notevole) deve essere sposta all'ilarità generale, affinchè venga presa in giro per come si esprime e per come pensa. |
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6
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veemenza allo stato puro.Ha ragione Lontano,da avere assolutamente e magari donarlo alla suocera assieme ai fuori onda di Germano Mosconi,per farle capire la nostra stima.Ah ah ah ah.....  |
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5
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Dopo una giornata di lavoro (ed oggi, sottolineo, è SABATO), tornare dall'ufficio incazzato nero e spararsi nelle orecchie qualcosa di brutale come quest'album, è la soluzione allo stress. Azzo (e scusate il francesismo, abito in Francia da 10 anni), non aggiungo altro: album da procurarsi assolutamente, vale i soldi. Garantito. |
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4
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Sì, ma chiariamo, i Despised Icon non fanno metal-core. Decisamente no  |
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3
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dopo la perdita dell'ottimo "bassaro" seguita a The Ills Of Modern Man non avrei pensato potessero proporsi a questi livelli. Disco splendido e produzione semplicemente esemplare, da avere in CD per apprezzare a che livello potrà essere prodotto il suono del metal negli anni a venire, se tutto il metalcore fosse così ... ascolterei molto più metalcore |
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2
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Già, davvero un discone. Potente e fresco. Brutal-Core di grandissima qualità |
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1
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E' vero caro Alex,in questo calderone infernale che risponde al nome di DESPISED ICON,c'e' veramente di tutto quel che riguarda l'estremismo musicale e comprendo anche le tue difficolta',tra l'altro ben superate,a recensire un discone simile.Si',DISCONE,perche' questi ragazzi sono proprio degli straordinari musicisti e il cd e' portentoso.Se in Canada si scaldano quando e' freddo componendo 'sti capolavori estremi,voglio subito un -10 gradi in Italia! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 Les Temps Changent 2 Day Of Mourning 3 Mvp 4 All For Nothing 5 Eulogy 6 Made Of Glass 7 Black Lungs 8 Diva Of Disgust 9 Entre Le Bien Et Le Mal 10 Sleepless
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Line Up
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Alex Erian - vocals Steve Marois - vocals Eric Jarrin - guitar Ben Landreville - guitar Max Lavelle - bass Alexandre Pelletier – drums
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