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Ancestors - Of Sound Mind
( 4977 letture )
IL SUONO DELLA MENTE
Esiste un mondo dove il suono è altro. Un universo parallelo dove tutte le cose hanno un diverso aspetto e un'altra forma. Un mondo ossimorico, ricco di colori sgargianti e bui insopportabilmente opprimenti. Silenzi assordanti e confortevoli frastuoni. Un viaggio iniziatico o meglio un percorso filosofico della mente. Un'ascesi dell'essere musicale. Un'esperienza fuori dal comune, al confine tra il viaggio onirico e il percorso di formazione. Perennemente sul filo della pazzia, questo è il “suono della mente” degli Ancestors.

IL PASSATO: NEPTUNE WITH FIRE
Il precedente full length, Neptune With Fire, targato 2008, lavoro affascinante e pretenzioso, era composto solamente da 2 brani di 20 minuti: l'omonima Neptune With Fire e Orcus' Avarice. Un gradevole connubio di doom, progressive e downtempo (a tratti erano molto simili ai più facili e conosciuti The Sword, soprattutto a livello canoro) ma che alla fine dei conti risultava poco riuscito,forse a causa della mancanza di un'unità di fondo, che faceva apparire l'album come una grande jam psichedelica. La sensazione era quella di avere tra le mani un buon prodotto, frutto del genio di una band che in futuro poteva svilupparsi in forme più ampie e complesse. Cosa che è avvenuta con il nuovo Of Sound Mind che si presenta con una divisione più canonica di 8 brani (anche se From Nothing, Not The Last Return, A Friend e Challenging fungono più da introduzioni musicali) e soprattutto con un disegno preordinato, dove niente sembra più lasciato al caso.

IL DISCO: IL VIAGGIO HA INIZIO
C'è il buio. Il silenzio. Gli indeterminabili rumori di fondo di From Nothing giungono proprio da lì, dal nulla. Tutto è originato dal nulla, ed è dal nulla che ha inizio il nostro percorso. All'improvviso gli spiragli di una epifanica e lugubre luce ci avvolgono con le note iniziali di Mother Animal, un brano dalle psichedeliche atmosfere settantiane dove un sinuoso tappeto d'organo, più Procol Harum che Deep Purple, è assoluto protagonista. La passione per il vintage anni settanta in questo 2009 musicale ha colpito molti musicisti affini alla band californiana, basti pensare ad importanti uscite come Crack The Skye dei Mastodon e Blue Record dei Baroness, che nonostante l'ottima fattura non raggiungono la profonda essenza di Of Sound Mind. Stempera i toni Not The Last Return, un fraseggio dissonante di piano, che riporta alla memoria le gesta di un mostro sacro come Debussy. Assistiamo in maniera graduale ad un rifiuto della materialità che cerca di dilatare verso l'infinito la dinamica dei brani, come un Neoplatonismo imperante pronto a destabilizzare la forma canzone. Il rifiuto della forma è un iniziale e timido approccio verso la vera sostanza dell'essere. Come canti di balena armonie di chitarre nascono e muoiono su un portante e preciso basso. La malinconica e malata linea canora ricca di effetti riesce a guadagnarsi il suo spazio, se pur piccolo (la voce nel corso dell'intero album sarà poco utilizzata,rendendolo quasi un lavoro strumentale) ma intenso. Bounty Of Age unisce sapientemente il coraggioso progressive di stampo King Crimson, la penetrante orchestrazione Pink Floydiana e una profondità molto meditata alla Neurosis. Gli effetti elettronici dal sapore anestetico, in un improvviso eco di modernità, ci catapultano in una dimensione inesplorata con A Friend per poi proseguire immediatamente con la succesiva The Trial, un vero e proprio monumento musicale dall'austerità greca ma dalla sostanza surreale. Diviso in tre grandi blocchi musicali, come le 3 ipostasi, il brano presenta un flusso sonoro altamente camaleontico che alterna momenti di furia elettrica ad atri più pacati, che assumono molte volte la forma di litanie proprie di un mondo sacro e ormai passato. Dopo la ripresa, dilatata e rivista, del tema Debussyano di Not The Last Return con Challenging, è in scena l'ultima tappa del nostro travagliato percorso: The Ambrose Law. Inizia come non te l'aspetti: un riff granitico che sembra uscito dalle dita di Pepper Keenan dei Corrosion Of Conformity a sostegno di ritornelli melodici e catchy su una struttura marcatamente alla Black Sabbath. Ma il processo di destrutturazione è già in atto ancor prima che il nostro intelletto lo percepisca e il tutto si trasforma perdendo la primigenia forma. Il viaggio iniziatico ha termine, l'ambrosia è stata assunta e la definitiva e ultima trasformazione ha avuto luogo. La quintessenza è stata raggiunta e niente sarà più come prima.

Questo Of Sound Mind all'apparenza potrebbe sembrare un platter difficile da digerire, ma non è così. I 70 minuti circa del disco passano in un batter di ciglia e la proposta musicale si carpisce anche con pochi ascolti. Ci troviamo di fronte ad una release monumentale, un capolavoro di filosofia sonora, e forse la migliore uscita di quest'anno. Non oso immaginare cosa ci potranno riservare per il futuro questi ragazzi.
Chapeau!



VOTO RECENSORE
92
VOTO LETTORI
48.45 su 37 voti [ VOTA]
Rob Fleming
Sabato 30 Gennaio 2016, 16.47.54
17
Buono, ma il voto è troppo alto (e parlo della recensione). Quello a sinistra non lo considero nemmeno. 78
Fabius
Venerdì 13 Novembre 2015, 19.45.20
16
azz...perché un voto così basso da parte dei lettori per questo capolavoro????
Undercover
Giovedì 6 Ottobre 2011, 20.31.13
15
Ho adorato quest'album, l'unica cosa che non mi fa impazzire è proprio il riferimento alla band di Steven Wilson che da un periodo a questa parte ha dilagato nel contaminare un certo tipo di sound ledendo non poco il fattore personalità di tante band a scapito di "un porto sicuro" in cui rifugiarsi. Tolto questo dettaglio questo "Of Sound Mind" rimane un gran disco.
Godofthespace
Martedì 25 Maggio 2010, 13.58.33
14
Gran bel disco degli Ancestors. Rispetto al primo, è prodotto molto meglio, migliore è la registrazione e l'attenzione all'edit dei brani che risultano così più puliti e, soprattutto, privi di errori marchiani come nel disco d'esordio. 'Groovano' meglio insomma. Rischio di ripetermi...forse il songwriting non è così coinvolgente come per il suo predecessore, ma recupera con la qualità della produzione. Nulla di particolarmente originale ma coinvolgente. Se esce in Italia un gruppo così, è sicuro che se ne strafotteranno in tanti (purtroppo soprattutto quelli che contano...).
Dephacer
Venerdì 12 Marzo 2010, 13.01.14
13
davvero piacevoli...cetto l'ombra dei pink floyd e dei primi porcupine tree aleggia pesante ma va ascoltato
Bone Pumpkin
Venerdì 12 Marzo 2010, 12.04.18
12
Sono rimasto folgorato da questo album ... eccelso!!! ho ancora la pelle d'oca dall'emozione provata con Mother Animal!!! sento vita nel sangue ... aaaaaaahhh!!! si ... hanno preso nel centro!!!
peve
Domenica 25 Ottobre 2009, 11.57.54
11
grandi
The Darius
Domenica 25 Ottobre 2009, 11.49.04
10
ahah,grazie...però stonato anche senza virgolette dato che sono anche una campana a cantare...
Giasse
Domenica 25 Ottobre 2009, 10.42.59
9
p.s.: ed è pure il caso di metabolizzare per benino il nuovo nato in casa Van Cauter... Cmq benvenuto, mio (per modo di dire) nuovo recensore "stonato"... ))
Giasse
Sabato 24 Ottobre 2009, 17.20.28
8
Buon album e buona recensione per il tuo esordio. Of Sound Mind è debitore di sonorità tradizionali, ma reinterpreta il concetto in una chiave davvero intima ed originale: io non sono un grande estimatore dello stoner puro, ma devo dire che l'album mi piace parecchio, anche nelle parti psichedeliche. Sicuramente è tra le uscite dell'anno, complice anche un 2009 sottotono in ambito doom rispetto al fantastico 2008. Di mio continuo a ritenere impareggiabile -per molti aspetti- il lavoro dei nostrani Arcana Coelestia che però si rivolgono ad un pubblico ben più estremo. E poi vorrei attendere il responso di Born su un'album attesissimo e a mio parere competitivo, anche se un po' più sludge...
born_too_late
Sabato 24 Ottobre 2009, 14.43.52
7
Band strepitosa gli Ancestors, benvenuto Dario!
Nikolas
Sabato 24 Ottobre 2009, 14.04.12
6
Benvenuto! Recensione davvero molto ben scritta!
The Darius
Sabato 24 Ottobre 2009, 13.48.43
5
Grazie a tutti!
Maiden1976
Sabato 24 Ottobre 2009, 13.40.57
4
Bravissimo!!! Benvenuto.
Blackout
Sabato 24 Ottobre 2009, 13.25.56
3
Benvenuto! Ottima rece.
Raven
Sabato 24 Ottobre 2009, 13.24.04
2
Benvenuto
Khaine
Sabato 24 Ottobre 2009, 13.07.59
1
Benvenuto Dario, e complimenti per la bella recensione
INFORMAZIONI
2009
Tee Pee Records
Doom
Tracklist
1. From Nothing
2. Mother Animal
3. Not the Last Return
4. Bounty of Age
5. A Friend
6. The Trial
7. Challenging
8. The Ambrose Law
Line Up
Justin Maranga - Guitar, Vocals
Nick Long - Bass, Vocals
Brandon Pierce - Drums
Chico Foley - Textural Incarnations, Noise, Vocals
J. Christopher Watkins - Organ, Vocals
 
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