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Rosae Crucis - Fede, Potere, Vendetta
( 5180 letture )
E dopo la recensione ritardataria de Il Re del Mondo, ecco a stretto giro di posta quella del nuovo disco Fede, Potere, Vendetta.
Anche in questo caso caso i Rosae Crucis ci ripropongono del materiale datato –si tratta in pratica di un demo edito a fine anni 90- debitamente ri-registrato e dotato di una veste moderatamente più moderna. L’opera di restyling è stata condotta con un certo criterio, dato che il Cd –dotato anche di un nuovo e piuttosto discutibile artwork, ma di un curato booklet- suona più contemporaneo dell’originale, ma i pezzi riescono ancora a trasmettere il sapore che avevano al tempo in cui furono composti. Niente suoni iper-massicci quindi, ma strumenti equilibrati ed effettistica nitida in grado di rendere l’atmosfera ed il periodo che li ha prodotti risultando comunque credibili.

Manowar, Manilla Road, Cirith Ungol, questi i nomi di alcuni gruppi di riferimento utili ad introdurvi alla proposta made in Rosae Crucis laddove non doveste conoscere la band in questione, ma con il valore aggiunto –per me- del cantato in italiano, anche se le numerose parti narrate intensamente da Giuseppe Cialone che legano i vari pezzi soffrono talvolta di una recitazione eccessivamente ridondante, così come alcuni passaggi strumentali, ma d’altro canto è anche vero che stiamo parlando di Epic, qualche forzatura eccessiva è quindi da considerarsi come facente parte della struttura costitutiva del genere.
Quel che è certo è che la lingua italiana, se ben sfruttata, dimostra ancora una volta di essere adatta al metal a patto di aver voglia di lavorare adeguatamente sui testi, cosa che non sempre avviene lasciando spazio alla facilità di adattamento metrico dell’inglese.

Dal punto di vista musicale l’album potrebbe risultare un po’ indigesto a chi non ha la pazienza di ascoltare i numerosi momenti di raccordo che ho trattato nel paragrafo precedente e che trovano subito un clamoroso esempio nella traccia di apertura: La Caduta del Falso, (tre minuti circa di grande pathos narrativo sopra un adeguato tappeto sonoro), ma gli appassionati di Epic-Metal -che in definitiva sono il pubblico d’elezione della band- dovrebbe trovarsi pienamente a suo agio nei racconti epici e guerreschi di ispirazione Howardiana che costituiscono la spina dorsale di Fede, Potere, Vendetta.
Il brano è introduttivo della title-track -primo pezzo vero e proprio- forse il più rappresentativo pezzo dell’album in cui è già possibile apprezzare la qualità esecutiva medio-alta dei musicisti coinvolti nel progetto Rosae Crucis. Altro esempio paradigmatico dell’Epic che più Epic non si può del gruppo capitanato dal duo Cialone/Magini è Crociata, anche se l’introduzione al suo interno di una parte dell’inno d’Italia è tanto discutibile quanto forzato, decisamente più “dentro al pezzo” la coda tratta da La Gerusalemme Liberata.
Piuttosto aggressiva Anno Domini , poi ancora Epic senza ritegno per Le Cronache di Nemedia, Crom e Venarium, (in particolare quest’ultima, con i suoi otto minuti abbondanti e sentiti), e da ultima Sangue Acciaio, scritta appositamente per l’occasione e di qualità solo media.

Disco che trasmette bene lo step compositivo/esecutivo compiuto dai Rosae Crucis tra la prima e la seconda metà degli anni 90 –ed in questo senso migliore quindi de Il Re del Mondo- ma che soffre forse di un eccessivo autocompiacimento che porta, a tratti, ad una sensazione di eccessiva sovrastrutturizzazione dei brani.
Poco importa se siete già loro fans, gli altri ne tengano conto.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
47.74 su 58 voti [ VOTA]
Interstellar overdrive
Sabato 20 Luglio 2013, 10.29.59
7
Sono tornati a cantare in italiano ed è meglio così. L'inglese non faceva per loro. Il disco è bello, loro suonano davvero molto bene. I cori ogni tanto mi fanno pensare alla curva sud dello stadio Olimpico di Roma, ma in fin dei conti ci stanno bene. Bravi, Rosae Crucis.
Sambalzalzal
Mercoledì 13 Febbraio 2013, 17.24.53
6
Questi a Roma negli anni addietro facevano il pienone ai concerti! Anzi ricordo che furono uno dei pochi gruppi a continuare a suonare con buoni responsi da parte del pubblico anche quando la scena oramai era bella che andata! 99 ci starebbe solo per la coerenza!
il vichingo
Mercoledì 13 Febbraio 2013, 17.10.30
5
Anche qui voto lettori inguardabile, e il fatto che ci siano soltanto quattro commenti fa capire quanto è sottovalutata questa band. Mah...
Sambalzalzal
Mercoledì 13 Febbraio 2013, 17.09.21
4
Io ancora conservo gelosamente il demo originale!!! Anno domini è l'apoteosi! brano che avrebbero potuto tranquillamente scrivere i Manowar all'epoca di Kings Of Metal!!!
THOR OF VALHALLA
Giovedì 25 Ottobre 2012, 22.50.34
3
Grandiosi immensi stratosferici sono per me attualmente il miglior gruppo italiano e uno dei migliori di sempre peccato solo non vederli spesso suonare dal vivo nonostante siano di casa,quanto spaccano Crociata e Fede potere vendetta?!!!! HAIL TO METAL!!!!!!!!!
anvil
Domenica 16 Settembre 2012, 13.11.46
2
per me il loro capolavoro .
franco
Lunedì 13 Giugno 2011, 18.00.22
1
disco clamoroso. a mio avviso la versione OVERLORD e' molto meglio pero'.
INFORMAZIONI
2009
JollyRogers
Epic
Tracklist
1. La Caduta del Falso
2. Fede Potere Vendetta
3. Crociata
4. Anno Domini
5. Le Cronache di Nemedia
6. Crom
7. Venarium
8. Sangue Acciaio
Line Up
Giuseppe Cialone - Vocals
Andrea Magini - Guitar
Tiziano Marcozzi - Guitar
Daniele Cerqua - Bass
Piero Arioni - Drums
 
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