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Marzio Bertotti - Il Furore Della Vita Insolente
( 2032 letture )
Marzio Bertotti non è di certo una figura nuova nel panorama musicale. Conosciuto ai più come Mungo è stato per anni il chitarrista della storica formazione hardcore/punk dei Declino. La band torinese ha costituito nei primi anni ‘80, insieme a band quali Raw Power e Negazione, la base sulla quale si è modellata l’intera scena hardcore italiana. Una volta conclusa l’avventura con i piemontesi, all’incirca nella metà degli eighties, il nostro Marzio ha intrapreso una carriera da solista che l’ha portato, negli ultimi tempi, a concentrare i propri sforzi in ambito letterario.

Oggi, a quasi vent’anni dagli esordi, Bertotti torna in carreggiata lanciando sul mercato un album intimistico incentrato sulla ricerca della propria vita spirituale. Prendendo ad esempio l’esperienza del famosissimo Henry David Thoreau che nel corso dell’Ottocento visse per scelta ai confini della società nei boschi di Walden in Massachusetts, il musicista torinese ha abbandonato per alcuni mesi la città rifugiandosi tra le montagne. Da questo ritiro è nato Il Furore della Vita Insolente. L’artista ci propone un disco folk/rock dall’essenza introspettiva e mistica che lascia trapelare un bisogno spirituale di raccoglimento a contatto con la selvaggia natura. L’opera in questione, quasi totalmente acustica, è ricca di ballate folk-rock che non rifuggono da una componente pop. Le liriche e la musica tendono a ricreare l’atmosfera e le sensazioni dettate dalla vicinanza con un ambiente severo ma amico come quello montano, scevro dall’animosità della civiltà, dal quale si può trarre il giusto conforto per tentare di inquadrare la propria dimensione. Per questo non aspettatevi un sound dinamico e aggressivo come ai tempi dei Declino ma brani dai caratteri essenziali e profondi. Il Furore della Vita Insolente rispecchia a pieno l’esperienza vissuta da Mungo e riflette in undici tracce il silenzio e la quiete intrinseca di quei luoghi fatati che l’hanno accolto senza nulla chiedere. Nell’ascolto pare che l’affanno della vita moderna scivoli via dal corpo senza ostacoli, come una ninfea sulle placide acque di un lago.

Il platter va interpretato e ascoltato sotto quest’ottica esistenzialistica, non pretendendo da esso un carattere diverso e più coinvolgente. L’ascolto alla lunga può tediare e il mio consiglio principale è quello di avvicinarsi al disco con la dovuta mentalità, assorbendolo a piccole dosi, e senza forzature di sorta che potrebbero non rendergli giustizia. Marzio “Mungo” Bertotti torna a far parlare di sé con un’opera antitetica all’hardcore che stupisce per la sua emotività sincera e poetica.
Bentornato.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
22 su 15 voti [ VOTA]
Raven
Mercoledì 11 Novembre 2009, 12.14.30
1
Ma guarda chi si risente.....
INFORMAZIONI
2009
Vacation House
Rock
Tracklist
01. Dopo, Il Silenzio
02. Una Donna, Una Madre / Laa Salaam
03. Piccole Acrobazie
04. Dialoghi Senza Inizio
05. Winter Blume (pt.II)
06. Senso Nemico
07. Vetri
08. Briciole Di Nulla
09. Come Una Promessa
10. Winter Blume (pt.I)
11. Aprile
Line Up
Marzio Bertotti : voce, chitarre
Mohammed Rafi : voce, basso
Orlando Furioso : batteria
Romeo Sandri: Hammond, piano, fisarmonica
Norberto Laporte : voce, chitarra elettrica (nel brano Aprile)
x.laido.x : voce, efx
Missin' Mary : voce
Aboli Aka : voce
Master T. (al chimique) : efx
Les Talibans du Rhythme*: percussioni
* Les Talibans du Rhythme sono:
Mullah M.: djembé / Moon Gho: djembé / El Capitán: congas / M. Edusah: percussioni
 
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