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19/04/24
MARLENE KUNTZ
NEW AGE, VIA TINTORETTO 14 - RONCADE (TV)
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“Caldo all'ombra”, tanto da indurre la sfinge ad inforcare un paio di occhiali da sole per non compromettere la propria laser-vista. Hot in the Shade si presenta così, una cover stile cartolina direttamente dalla Piana di Giza. Anche se di gran calore provocato dalla musica, qui dentro, non se ne percepisce molto. Tecnicamente si tratta dell'album più lungo mai registrato dai Kiss: contiene quindici brani per una durata di oltre cinquantotto minuti, ma qualitativamente… ahia, doppio ahia. Registrato tra luglio e agosto del 1989 in uno studio professionale a bassissimo costo, rinvenuto per l’occasione dal tirchissimo Gene Simmons, l’album viene prodotto in proprio dall’accoppiata storica Simmons-Stanley e lascia aperti tanti interrogativi. Alla composizione dei brani dell'album hanno partecipato diversi personaggi noti, tra cui Tommy Thayer, attuale membro ufficiale con il trucco dello Space-man, che ha suonato le chitarre nei brani Betrayed e The Street Giveth and the Street Taketh Away, scritti dal chitarrista assieme a Gene, Michael Bolton, che in precedenza lavorò con Bruce Kulick in alcuni progetti (vedasi BlackJack) che ha composto con Paul Stanley il brano Forever, maggiore hit dell'album, e Vini Poncia, che aveva prodotto Dynasty e Unmasked. Oltre a costoro, i Kiss si avvarranno del contributo di Bob Halligan che aveva partecipato alla realizzazione di alcuni pezzi dei Judas Priest nella prima metà degli anni ’80, mentre nella bellissima, quanto pluricoverizzata Hide Your Heart, si può gustare il contributo di Holly Knight.
Detto della copertina, in verità molto autocelebrativa che servirà come stupenda scenografia per il tour relativo, passiamo a considerare i brani, alcuni, meglio dirlo subito, davvero scarsi e con poca “stoffa buona”. Slide guitar e si parte con Rise To It. Grande pezzo per dar fuoco alle polveri, un andamento sostenuto dal rullante “tipo sparo” di Eric e dall’immaginifica voce di un Paul splendido. Colate chitarristiche di Bruce, chorus esaltante, bel solo brillante e un finale da richiamare folle nelle arene. Ottimo, davvero. Il laser si sposta e riconosce Betrayed, firmata da Gene. Corde vocali malvagie scatenano impuntature di cori profondi mentre la batteria dell’immenso Eric ci da dentro alla grande sgocciolando un ritornello non di certo eccezionale. Pezzo non immarcescibile e pronto a passare nella fascia B o C nonostante il serrate finale con un acuto strappalingua di Gene. Hide Your Heart puzza di capolavoro sin dal primo incedere ed è anche il primo singolo estratto con un clip bellissimo che vede i quattro suonare sul tetto di un hotel losangeleno. Tutto fa tremare i polsi per le emozioni, i cori, il cantato, il groove che emana questa fantastica traccia scritta da Paul con Desmond Child e Holly Knight…a dir poco superba! Talmente bella che venne coverizzata da artisti come Bonnie Tyler, Molly Hatchet e addirittura Ace Frehley nel suo album Trouble Walkin' la ri-registrerà. Prisoner of Love di Gene Simmons è assolutamente trascurabile con segni di respiro solo nel bridge centrale accelerato e per una batteria spaccacollo e una buona chitarra, il resto è carta straccia. Percussioni introducono la sensuale Read My Body che manco a dirlo esce dalla penna del figlio dell’amore stellato. Cori da stadio, strofe arcuate ed eccitanti e un buon ritornello travestono partiture buonissime ma non eccellenti nel senso di classici che rimarranno per sempre. I controcori finali, pregevoli, mettono fine ad un ritmo che fa scuotere. Eric dà subito la sua impronta secca e risoluta a Love's a Slap in the Face che non è brutta come le precedenti composizioni firmate dall’ex vampiro. Facile da cantare, da seguire nel suo sviluppo “lo schiaffo in faccia” è apprezzabile a metà. Troppo compassata, poco emozionante, sicuramente onesta ma non sufficiente per essere ricordata nei lustri. Insomma Gene, che cazzo combini? A distogliere l’attenzione dalle marachelle di Simmons arriva un altro hit assoluto di questo lavoro, una song che affascina e paralizza i flussi vitali per la sua bellezza. Forever è un capolavoro slow, scritta con Michael Bolton, con tante chitarre acustiche e una batteria terrificantemente potente. Io avrei preferito tamburi meno rimbombanti ma questa fu la scelta. Il solo acustico stimola il cuore e Paul ci fa volare su vette siderali con espressioni cantate che ammaliano ancora oggi a vent’anni di distanza. Nemmeno da dire, il pezzo sfregiò le chart americane e di mezzo mondo facendo breccia nei cuori di milioni di persone, giustamente. Silver Spoon è benzina nel motore anche se la strada per giungere al cuore del pezzo non mi pare da leggenda, però il nocciolo centrale è davvero bello con un Paul che fa ciò che vuole con la sua voce unica. Grande prestazione di Eric che si dimostra motore pulsante, ottime le distorsioni delle chitarre e le armonie vocali che indugiano e giocano con le assonanze. Solo della sei corde risibile, purtroppo Bruce è anche e soprattutto questo.Cadillac Dreams è leggermente meglio dei precedenti disastri del linguacciuto ma non è certamente trascendentale. Buona la ritmica saltellante, fiati che compaiono ad affrescare gli arrangiamenti e danno svolte inusitate per i Kiss, tutto qui.
Il “Do it” gridato da Stanley riga l’attesa e scocca King of Hearts, pezzo modesto se non fosse per l’interpretazione, come sempre eccellente, che si sviluppa in un botta e riposta di cori e armonie, la cosa migliore di questi 4 minuti di musica. Il resto è contorno e purtroppo nulla di rimarchevole accade. Piacevole, solo piacevole. The Street Giveth and the Street Taketh Away vede alle chitarre Tommy Thayer che si dimostra più incisivo di Bruce in una struttura finalmente più decente rispetto alle ciofeche firmate da Simmons in questo album. Bello il chorus casinaro che rimane in mente, con una batteria che arriva fino al midollo e cori che acchiappano, tutto il resto viene dimenticato in fretta. Con You Love Me to Hate You anche Paul prende una stecca compositiva. Molto bello lo sviluppo che contiene realtà tipiche del mondo Stanley ma con il ritornello non ci siamo proprio. La chitarra graffia e lascia segnali indelebili, bello il testo, ottima la batteria… passiamo oltre. Somewhere Between Heaven and Hell gode di un drum sound metallico, la cosa migliore del pezzo. Gene delude ancora mettendo riff in un contenitore che sa di polenta rancida abbandonata nel forno da mesi. Nulla di bello, niente di memorabile, neanche un colpo di coda finale. Brutta linea davvero nonostante le schitarrate poco efficaci tentate da un Bruce che mai incide, o quasi. Little Caesar è iniezione di sangue fresco in un quadro immobile. Eric sfodera una prestazione vocale da applausi e si dimostra bravo in tutto nonostante il riff non sia proprio eccezionale. Questo manifesto diventa perla importante in un lavoro bistrattato, con troppi down e pochi up; grande Eric! Non verrà mai eseguita dal vivo, peccato. Boomerang chiude “indegnamente” Hot In The Shade. Insomma, si può dire? Questa traccia è vergognosa, superflua, una vera cagata. Ma perché mettere una cosa del genere in un album ufficiale se non era degna di comparire nemmeno su un demo, vero Gene? Unica cosa salvabile la batteria in doppia cassa in perenne attacco. Il resto nel cesso. Sarà anche l’album più lungo nella trentennale storia dei Kiss, certo che tolti i tre-quattro capolavori presenti…il resto… fa angoscia. Anticipo eventuali polemiche sul voto dicendo che lo stesso è decisamente rivolto ai diamanti di indubbio valore presenti, sia chiaro sin da ora. Il tour fu grandioso, non sbarcò in Europa, e venne contraddistinto da un palco memorabile con la sfinge alle spalle della batteria che sputava laser: la band compariva dalla sua bocca ad inizio concerto e su God Of Thunder parlava ed accompagnava Gene con l’affermazione I’m the Lord Of The Wasteland.
Dopo il tour di Hot in the Shade che fece raggiungere alla band il disco d’oro, Eric accusa problemi di salute ed è costretto al ricovero. I medici diagnosticarono un cancro al pericardio, tessuto che riveste il cuore, che si formò nell'atrio destro dell'organo. Sfortunatamente, la malattia si estese fino ai polmoni ed Eric fu costretto ad una lunga degenza in ospedale a New York. Dopo aver effettuato la chemioterapia, Carr mostrava lenti miglioramenti di salute. Simmons e Stanley si accollarono le spese mediche e desideravano, ardentemente, il suo ritorno nel gruppo, ma le sue pessime condizioni fisiche gli impedirono di proseguire. L'ultima performance di Carr con i Kiss fu l'incisione del brano God Gave Rock N' Roll to You II, partecipando solamente ai cori dato che non era in grado di suonare la batteria (anche se il video lo ritrae dietro ai tamburi in condizioni preoccupanti e con una parrucca visto che la terapia lo lasciò totalmente calvo). Eric sembrava riprendersi e i medici lo dichiararono guarito. Fu una parentesi di breve durata e, a due mesi dalla presunta guarigione, nel mese di settembre, Carr venne ricoverato di nuovo per due inaspettate emorragie cerebrali. Questa volta non ci fu nulla da fare e Paul Charles Caravello si spense il 24 novembre del 1991. La sua morte fu un profondo dolore per la band e per i fans che si assieparono in migliaia al suo funerale. Per uno scherzo del destino, la morte di Eric avvenne nella medesima data di quella di Freddie Mercury. Un grandissimo batterista, un grandissimo uomo, una di quelle morti ingiuste che ancora oggi bruciano nei cuori dei Kiss fans. Eric non è mai stato dimenticato!
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VOTO LETTORI
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71.47 su 112 voti [
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A me gli album dei Kiss piacciono tutti (tranne uno) e sono sempre di una qualità incredibile.
Indubbiamente Hot in the Shade è un po\' lunghetto, ma pazienza, a me la voce di Paul piace così tanto che lo ascolto tutti i giorni.
Quindi potevano anche essere 30 canzoni.
Viva i Kiss. |
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Sfido Aceshigh (in senso buono s\'intende) e gli assegno 85 perché anche a me questo disco nonostante a molti non sia piaciuto l\'ho ascoltato parecchio unico neo in produzione si poteva fare qualcosina di più. |
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Disco sicuramente minore nella straordinaria carriera dei Kiss, soffre di una durata eccessiva, appesantito da alcuni pezzi trascurabili. Recensione al solito godevole, valutazione decisamente severa, diciamo 68/70. Lo ridico anche qui…ma quanto ci manca Eric Carr!! |
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disco molto godibile anche se leggerino. Voto 65 |
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È un disco che sicuramente ha diviso la critica, ma per me non è così scarso come qui si sostiene, almeno nel punteggio. Ed esempio fu disco del mese su Metal Shock. Prosegue un po' la linea di Crazy Night secondo me non arrivando a quel tocco L.A. Rock, strano per una band newyorkese. Voto 75 |
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Neanche io sono d'accordo con la recensione anche perché poi trovo che sia troppo indulgente con gli ultimi lavori che fanno sembrare questo un capolavoro. Ci sono brani ottimi come rise it, hide your heart( brano coverizzato da chiunque e che preferisco nella versione di ace).io apprezzo brani come Silver spoon, king of hearts, love slap in your face, little cesar,. 73 |
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non sono del tutto d'accordo con la rece: a me il disco piace ancora oggi... certo, è anni luce distante da Creatures o Destroyer ma alla fine degli anni '80 il rock che si ascoltava era questo, nel bene e nel male! concordo sul fatto che alcuni brani sono superflui e se, col senno di poi, non fossero stati inclusi, il risultato sarebbe stato ancora meglio..... in sintesi: una istantanea del rock nell' anno di grazia 1989 !!! |
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...disco dignitoso....buono....che si lascia ascoltare....non un capolavoro....ma nemmeno cosi' scadente.... |
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Ancora scadente. Forever é probabilmente la peggior canzone mai registrata dai Kiss, buone invece Rise to It e Hide Your Heart. Little Caesar di Eric Carr e una dei punti salienti dell'album. |
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@Area beh in effetti "ah-ah-ah-ah, he he hey! Doo doo doo doo do do doo do doooo" è ai limiti del trash (con una H sola) ... ma cazzarola a me diverte un casino anche Silver Spoon secondo me è un gran bel pezzo! |
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@Aceshigh, beh i 3 singoli per me sono più che validi, forse l'unica roba che trovo forzata é il "Ah-ah-ah! he he hey" di Hide your heart che é un bel pezzo. Rise to it é orechiabilissima e Forever é una delle migliori ballad dei Kiss ancora oggi riproposta.
Questo disco scorre via anche abbastanza bene. Per me é da 70. |
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Sono andato sempre abbastanza controcorrente per quanto riguarda i giudizi relativi a quest'album, non l'ho mai trovato così scandaloso come universalmente decretato . Certo, il successivo Revenge per esempio è di un'altra categoria, ovvio. Il problema di fondo qui è la costante altalena tra i pezzi di Stanley (che per me sono tutti più o meno belli, 3 splendidi) e quelli di Simmons (trascurabili e in un paio di occasioni decisamente brutti). Poteva essere un grande album se avesse avuto 9/10 pezzi: quelli di Stanley, un paio di Simmons (che ne so... Love's a Slap in The Face e Cadillac Dreams, tutto sommato divertenti) più Little Caesar cantata da Eric. Purtroppo i pezzi totali sono 15... ma per me rimane un album discreto, anche buono volendo. Voto 79 (credo che nessuno abbia osato dare di più di me... ahahah!) |
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@Diego75, veramente anche negli anni 70 qualche disco non memorabile é uscito, dopo Love Gun non é che siano usciti dei capolavori... nonostante Dinasty sia il loro disco più venduto (é comunque godibile come disco) ci fu una ripresa con Creatures of the night e Lick it up e poi ancora con Crazy Nights e qualche anno dopo con Revenge. |
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Comprato all’epoca in musicassetta e la conservo ancora come ricordo....ma sinceramente non mi dice nulla... meglio 100 volte il declassato unmasked che quest’ album ! Poi sinceramente dei kiss post trucco degli anni 80 salvo solo 2 albulms...lick it up e crazy nights....da lì in poi il declino!....voto 30 |
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Disco bruttissimo, salvo solo Hide Your Heart, Rise To It, Read My Body e Little Ceasar, il resto spazzatura... Poi sarà che i dischi da troppe tracce, se non si tratta di un concept, non mi hanno mai attirato... 50 |
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Mah, la copertina... non ci siamo, preferisco i due quadri degli anni '70 (destroyer e love gun) e per gli anni '80 animalize, asylum e crazy nights. Il disco non è tutto questo disastro, il suo difetto maggiore è l'eccessiva lunghezza, tolte magari 3-4 tra le canzoni più butte magari ne avrebbe giovato risultando un disco coi suoi momenti più felici e alcuni riempitivi... |
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Ma, a me non spiace però in effetti è un pò cosi cosi. Hide your heart è fica, ma la preferisco cantata da Robin Beck. Tra i dischi evitabili di questa band. |
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L'album contiene due bei pezzi , Forever e rise to' it supportato dal solo stanley che un Simmons ormai da tempo latitante ......dove siete Ace e Peter verrebbe da urlare..... |
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Questo proprio non mi è piaciuto..forever sara' anche una bella ballata,ma a parte il solo(davvero originale),non mi convince,cosi' come il resto del disco..piatto,anonimo.. |
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discaccio, con pezzi veramente vergognosi, un paio di song decenti, un paio meritevoli. stupenda invece la copertina, per me la migliore del bacio! |
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Troppo basso come voto a mio parere,a parte le più belle dell'album (Rise to It,Hide your Heart,Forever,Little Caesar),ce ne sono anche molte altre! Prisoner of Love,Somewhere between heaven and hell,read my body sono molto belle,quindi sarebbe da dare un 70,minimo. Concordo sul fatto che Boomerang è una cagata,ma il periodo senza trucco è sempre stato "duro" per Gene (eccetto Revenge e forse Lick it Up). Le migliori canzoni sono sempre quelle di Paul,a dir poco stupende Bella recensione |
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come sempre salva tutto paul il vero cuore dei kiss comunque il disco a me piace non e questo flop che si e sempre voluto far passare anzi |
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Sarà che sono un grandissimo fan dei 4 americani,cazzo ma solo per avere al suo interno pezzi come "Rise to it,Hide Your heart e Forever,già si dovrebbe beccare un bel 75!Concordo che i pezzi di Gene sono un pò delle ciofeche,ma secondo me solleva il tutto il buon Paul........"King of Hearts" epica e fantastica!Ovviamente,secondo me sia chiaro! |
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Per la cronaca volevo sottolineare che su almeno un paio di canzoni (Read my body e Love's a slap..) venne utilizzata una batteria campionata, scelta che irrito' ovviamente Eric in un periodo in cui i rapporti del grande batterista con i Boss non erano proprio idilliaci! |
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Al primo ascolto rimasi un pò deluso, non mi piaceva affatto come suonava e certe canzoni proprio non le digerivo (Boomerang su tutte!)... non riuscivo a capire come Beppe Riva, non proprio l'ultimo arrivato, lo avesse promosso a pieni voti sulle pagine di Metal Shock, arrivando a definirlo "un must per gli amanti dell'hard rock made in Usa"... a distanza di tempo l'ho rivalutato molto... concordo con Argo, tagliato qua e là il giudizio sarebbe stato molto positivo, da subito. |
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Buon disco, forse troppo prolisso, se fosse stato tagliato qua e la sarebbe stato memorabile. |
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Disco veramente discutibile, al di sotto degli standard e delle aspettative. Per riprendere quando detta da ace360 ("Questo album sembra una raccolta di demo ripuliti per benino"), questo album non sembra ma è una raccolta di demo ripuliti per benino, è stato reso noto in vari libri e biografie sul gruppo. Piccola precisazione, Little Ceasar è stata eseguita live una sola volta all'inizio del tour, esistono anche delle registrazioni bootleg. |
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un buon album senza lode ma senza troppa infamia. MA PERCHE' non l'hanno ancora presentato nella versione REMASTER come tutti gli albumdei kiss fino al '92? H.i.t.s. è l'unico che manca alla lista nonchè alla mia collezione. Qualcuno me lo sa dire? |
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ahahahah, non ho mai sentito un'eresia simile... Eric Carr anonimo!!!! Lui è stato il collante che ha dato un senso ad un Paul Stanley che ha praticamente continuato a produrre il suo album solista ed un Simmons che di rinunciare alla sua fetta di torta non ci pensava affatto. Eric è stato un trattore, lo si riconosce subito con il suo incedere inarrestabile... Magari non tecnicamente bravo come Eric Singer ma sicuramente ha avuto personalità da vendere... Per quanto riguarda il resto solo i Kiss conoscono la verità, mi riferisco al fatto che Eric prima di ammalarsi stava per essere comunque estromesso dalla band visto le sue richieste per avere un poco di spazio in più! Eric Carr ha lasciato il segno, ha contribuito a definire quello che è stato il Kiss-trademark degli anni '80, un periodo che purtroppo non tornerà più... |
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io adoro le canzoni di paul e the street giveth and taketh away ma che avrei modificato con un altro giro iniziale del riff e con una batteria stile shout it out loud. Mi dispiace per you love me to hate you e per king of hearts che hanno delle ottime strofe e degli splendidi bridges, ma hanno dei ritornelli penosi. Le performance di paul per me sono le migliori di sempre insieme a revange, eric fa delle buone parti di batterie su le canzoni di paul, anche se onestamente non mi è mai piaciuto come drummer, poca personalità e parti di batteria confuse e caotiche, tutta un'altra roba peter per cuore e sound e per eric singer per tecnica e presenza scenica. Bruce anche lui è anonimo e impalpabile senza uno stile come eric, ace è di un altro pianeta mentre vinnie è meglio come penna però pure lui è anonimo e caotico come pure st james |
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.....il peggior disco degli anni 80! Produzione pessima, testi forzatissimi, 0% originalità kissiana, niente! E il solo fatto che Read My Body è scopiazzatissima da Pour Some Sugar On Me dei Def Leppard (grandissimi questi ultimi!!! |
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si read my body= pour some sugar on me. Ma tanto un casino di gruppi l'hanno scopiazzata(vedi reckless love e warrant). |
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li amo alla follia ma questo hot in the shade non mi ha mai convito.concordo con la recensione,le canzoni di simmons sono veramente inutili le atre troppo altalenanti.si salvano un paio di pezzi....forever e rise to hit,mettiamoci anche hide your hearth. |
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Ragazzi, sono io o Read My Body è completamente copiata da Pour Some Sugar On Me dei Def Leppard???? Comunque Kiss Forever |
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Questo album sembra una raccolta di demo ripuliti per benino, contando solo su 2 tracce veramente valide |
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Questo album sembra una raccolta di demo ripuliti per benino, contando solo su 2 tracce veramente valide |
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Mi sono dimenticato di aggiungere you love me to hate you |
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Frankiss io intendevo che hot in the shade se lo potevano risparmiare e se avessero messo in crazy nights hide your heart, forever e forse rise to it quest'ultimo cd avrebbe venduto il doppio. Comunque i kiss da animalize fino a hot in the shade potevano fare solo un album con le canzoni valide di tutti gli album risparmiandosi certe schifezze e facendo un fottuto capolavoro. Questa la possibile tracklist: crazy crazy nights uh all night bang bang you hide your heart forever turn on the night reason to live heaven's on fire tears are fallin hell or high water(sì lo so non piace a nessuno però a mio parere è molto valida) rise to it my way get all you can take it |
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comprato,ascoltato 5/6 vote per "capirlo"...chiuso nella custodia e mai più riaperto! voto 30 |
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Little Caesar a parte,le restanti songs nemmeno me le ricordo.Cosa grave per un fan dei KISS,ma sto disco proprio non lo considero.Grande Frankiss nel ricordare in modo molto sentito Eric Carr,persona amabile e mitico batterista. |
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beh mi permetto di contraddirti Ace360...Crazy Nights è di qualità imparagonabile a questo Hot...e sopratutto sono sonorità totalmente diverse... |
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Per me se i kiss facevano un unico album con le migliori canzoni di crazy nights e di hot in the shade ne usciva un vero e proprio capolavoro |
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grandi Kiss e sono d'accordo con la rece ma questo disco mmmmmhhhhhhhh... |
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Mancano solo gli studio Lick It Up e Revenge! Mi aspetto grandi cose da quest'ultimo! |
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quoto thomas..una delle copertine più immonde che siano mai state realizzate.. |
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Copertina terrificante |
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Concordo con l'ottima recensione. Sicuramente non il loro album memorabile anche se qualche pezzo buono c'è. E' comunque un altro pezzo che non può mancare nella discografia di un buon Kiss fan. Eric Carr grande personaggio indimenticato. Fortunatamente ho avuto l'occasione di vederlo in concerto, almeno il ricordo per me è più forte. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Rise to It 2. Betrayed 3. Hide Your Heart 4. Prisoner of Love 5. Read My Body 6. Love's a Slap in the Face 7. Forever 8. Silver Spoon 9. Cadillac Dreams 10. King of Hearts 11. The Street Giveth and the Street Taketh Away 12. You Love Me to Hate You 13. Somewhere Between Heaven and Hell 14. Little Caesar 15. Boomerang
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Line Up
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Paul Stanley - Guitar And Voice Bruce Kulick - Lead Guitar Gene Simmons - Bass and Voice Eric Carr - Drums and Voice
Guest Musicians
Tommy Thayer - Acoustic and Electric Guitar on track 2 and 11
Phil Ashley - Keyboards on track 3 and 7
Pat Regan - Brass on track 9
Charlotte Crossley, Valerie Pinkston, Kim Edwards-Brown - Backing Vocals on track 8
Kevin Valentine - Drums on track 12
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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