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Mandragora Scream - Volturna
( 3329 letture )
Sono legato ai Mandragora Scream praticamente dagli esordi, quando con Fairy Tales from the Hell's Caves riuscirono a ritagliarsi un piccolo spazio personale e misterioso sia nella scena "alternative-metal" italiana, sia nella scena gothic in generale. La band piombò praticamente dal nulla proponendo delle meravigliose canzoncine dark-pop guidate principalmente dalla trascendentale voce di Morgan che sapeva addolcire anche i passaggi più "metal-oriented".
Il percorso continuò nella direzione giusta con A Whisper of Dew, album coraggioso, vista la difficoltà nel tentare di superare il primo disco. Con questa seconda prova la band abbracciò leggermente di più il mondo gothic metal, fornendo praticamente ad ogni canzone una base in overdrive, anche se il lavoro più importante era ancora svolto da tastiere e voce.
Il terzo disco segnò ancora di più il passaggio verso sonorità più aggressive, più tipicamente gothic metal, nel senso comune del termine; la produzione si digitalizzò fortemente, e le capacità canore di Morgan cominciarono a mostrare i primi segni di cedimento (non tanto nella capacità tecnica, quanto nell'accessibilità dei brani).

Questo Volturna cambia le carte in tavola, non tanto nella freschezza dell'eseguito, piuttosto nell'evoluzione nella scelta dei suoni e della produzione.
Sin dalle prime canzoni si possono sentire che le tipiche tastiere ad "archi" o a pianoforte sono state rimpiazzate da suoni in stile synthpop anni 80 che, accostati ad un pianoforte e a una batteria decisa, riescono a tenere i brani su un livello mediocre. Il suono della batteria per fortuna è stato ammorbidito (quella iper-triggerata e iper-digitalizzata del disco precedente era veramente disturbante e kitsch), così come le distorsioni delle chitarre che hanno sostituito quelle più pompose del precedente album.
Il disco parte decisamente in sordina: i primi brani offrono una prestazione di Morgan praticamente scadente, nei quali la cantante si limita a ripetere le stesse strofe con le stesse melodie, proponendo una voce in parte effettata. Si può tranquillamente sostenere che il disco cominci a prendere forma più o meno dalla quinta canzone: con Breakin' Down infatti, la voce torna ad essere lo strumento portante del disco, riprendendo quel dark-pop delle origini e accompagnando arpeggi ora acustici ora leggermente distorti; Blindness cresce su soliloqui di chitarra in stile flamenco e su una linea vocale patetica (nel senso buono del termine) e orecchiabile. Possiamo ancora piacevolmente sentire che il lato migliore della band risieda appunto in questi piccoli gioiellini, forse derivativi e un po' vecchiotti ma di ottima fattura e sicuramente ammalianti verso chi ama questo genere.
Una buona parte del disco potrebbe quasi essere assimilata all'industrial, dove intrecci vocali creano il primo piano per una sezione ritmica digitale e marziale (Nine Inch Nails, KMFDM...) e dove i sintetizzatori delineano le linee principali, strizzando l'occhio sia al moderno dark-rock, o goth, sia agli esempi synth-pop anni 80. Il capitolo Fade to Gray (cover dei Visage) ne è l'esempio, anche se i Mandragora Scream non è che l'abbiano proprio stravolta, si sono infatti limitati ad aggiungere le chitarre distorte sui ritornelli.
Volturna quindi alterna una buona dose di canzoni orientate al dark goth(ic) più elettronico e "synthetico", alcune di buona realizzazione in chiave pop e più rilassate (l'orecchiabilissima Farewell per esempio, o la ben equilibrata e autocitazionista Nails), altre più industrial, veloci e accompagnate dalle distorsioni chitarristiche. Ed è proprio su quest'ultima tipologia di canzoni che la band espone il proprio tallone d'Achille, palesando uno strafare che rischia di cadere nel facile kitsch e nell'anacronismo (se paragonato inevitabilmente con l'altra tipologia di brani).
Durante l'ascolto dell'album compaiono imbarazzanti screaming e canzoni che hanno tutta l'idea di essere riempitive (A Change from Him, The Calling from Isaiah), esempi quasi totalmente elettronici (addirittura con accenni trance, in The Seagull's Creed) e un rifacimento di Bang Bang -my baby shot me down- (della versione più synth-rock di Cher, piuttosto che quella della Simone -tra l'altro neanche citata nei credits-).
Chiude il disco la bella e riuscita Heartbound Eve, una canzone in stile retrò di voce e piano ai quali si aggiuno violini e batteria sul finale.

Insomma un disco molto altalenante e forse un po' troppo eterogeneo, nel quale si distinguono brani quasi del tutto dark-pop (i più riusciti ed apprezzabili) o brani quasi del tutto industrial goth (un po' pretenziosi), senza arrivare ad una mediazione concreta. Il tentativo di un'ulteriore personalizzazione e rinnovamento si è un po' troppo estremizzato, portando i Mandragora Scream ad essere praticamente una "nuova" band, come se fosse al primo disco; e infatti questo Volturna , se si dovesse considerare come il primo disco di un nuovo percorso, sarebbe ancora un po' acerbo.



VOTO RECENSORE
60
VOTO LETTORI
26 su 29 voti [ VOTA]
patrik
Lunedì 24 Giugno 2019, 21.12.58
6
i dischi con il batterista dei labirinty nn erano male per nulla , il primo lo ascoltai e m i piacque , nonostante nn masticassi troppo il genere , pian piano recuperato anche il secondo e i lt terzo , apprezzabili e magari nn li ho ascoltati a fondo il peridodo era impegnativo di uscite e nn c'è l'ho fatta a sentirli per bene , comunque la fase con furyo e bassista visto la vicinanza con lucca sperai di sentirli dal vivo ,nn ci sono riuscito ma il disco mi ha lasciato un po spiazzato .....magari un momento di transizione , fatto in maniera un po piu veloce ....e poi gli ho persi di vista.... peccato che le generazioni future nn ricambino con band goth nuove o lascino perdere l'ascolto con questa musica, avrei pensato l'opposto ovvero new generation new goth, nulla da fare
Chicco
Mercoledì 9 Gennaio 2013, 20.45.02
5
Sono morti... Purtroppo, già con Volturna, ed il nuovo Luciferland sanciscono la fine di questa band che agli inizia aveva sorpreso molti, compreso il sottoscritto. Forse un musicista dovrebbe occuparsi di fare musica, invece che chiudersi in messaggi e discorsi quantomeno bizzarri, patchwork di idee underground altamente dubbie che girano sulla Rete...
andrea
Venerdì 16 Aprile 2010, 4.21.05
4
a distanza di mesi ancora non mi sono ripreso dal "lutto". uno dei miei gruppi italiani preferiti, 3 dischi (per me) capolavori e poi questo che non riesco letteralmente a tollerare. a onor del vero ho sentito delle cose live su youtube in buona qualità e dal vivo rende meglio ma... sigh, la lacrimuccia non me la toglie nessuno.
Paolo
Mercoledì 2 Dicembre 2009, 15.14.29
3
Io ho preso il cd secondo me e' un capolavoro! non c'e' un pezzo brutto a me piace moltissimo!!
Moro
Mercoledì 2 Dicembre 2009, 13.23.57
2
devo ammettere che quando ho ascoltato Mad House ho detto: "ma che è 'sta zozzerìa ???" con questo nuovo disco non è che si migliora tanto, di positivo c'è che i MS rispolverano 2-3 canzoni fatte nel loro vecchio stile; quelle si, sono molto apprezzabili. Il resto è praticamente da buttare. I primi due album rimangono dei gioielli.
andrea
Mercoledì 2 Dicembre 2009, 2.02.15
1
purtroppo questa recensione, come molte altre peraltro positive, mi conferma quel che temevo dopo gli ascolti delle anticipazioni su myspace. aspetto in ogni caso di comprare il disco per esprimermi, visto che i MS sono dagli esordi uno dei miei gruppi italiani preferiti. non è tanto il leggero cambio di rotta verso altre sonorità, insomma, quanto piuttosto il fatto che sia fatto bene (spero). in ogni caso, una delusione già l'ho provata. da due personaggi colti come morgan e terry (così traspare dalle interviste) l'ultima cosa che mi sarei aspettato era un omaggio alla saga di twilight, scritta con la bravura stilistica di un cavolfiore e diretta con la verve di un tappetino per mouse. ba-ah!
INFORMAZIONI
2009
Lunatic Asylum Records
Gothic
Tracklist
1. Lui
2. I'm Goin' Alone
3. The Circus
4. Deceiver
5. Breakin' Dawn
6. Killin' Game
7. Blindness
8. Farewell
9. A Change from Him
10. The calling from Isaiah
11. Bang Bang (Cher cover)
12. The Seagull's Creed
13. Fade to Gray (Visage cover)
14. Nails
15. Heartbound Eve
Line Up
Morgan Lacroix - Vocals
Terry Horn - Guitars, Vocals, Keys, Programs
Furyo - Drums
Max Rivers - Bass
 
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