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Liquid Graveyard - On Evil Days
( 1602 letture )
No, per me non ci siamo mica!
Se è vero che sperimentare è cosa “sempre” buona e giusta, l’assioma non vale fino in fondo nel caso del poco brillante On Evil Days.
E non è un caso che mi sia riferito al platter, più che alla band.

I Liquid Graveyard, madrileni d’adozione, sono infatti una formazione che nasce direttamente da spoglie blasonate e ben note al pubblico, annoverando tra le proprie fila il buon John Walker, eclettico chitarrista che ha reso famosi i Cancer, ed il meno in vista Adrian de Buitlear, ex-bassista dei Mourning Beloveth ed odierno mastermind della emergente Lugga Productions. Nonostante la premessa dimenticate però la furia cieca che accompagnava i platter degli inglesi deathster, ma pure la semplice schiettezza dei conterranei doomster, dato che da un lato la band preferisce arrangiamenti decisamente più melodici, morbidi e lenti che ne compromettono l’attacco, dall’altro il tessuto complesso e pretenzioso che si è scelto di montare sulle ritmiche li allontana dal gusto per un’indolente mestizia. Detto ciò è chiaro che tecnicamente i Liquid Graveyard vadano considerati quale band piuttosto discreta: non per nulla in questo debut album si notano sporadici ed inconsistenti episodi di prog e di avant-garde metal che reputo tali (inconsistenti) a causa delle velocità sempre (e di gran lunga) sotto la media e della mancata incisività della vocalisti Raquel Walker, a lungo andare persa nelle proprie virtù come Narciso negli specchi. La bravura individuale è però innegabile: alla voce abbiamo, più che una cantante, un vero e proprio soprano dalle indubbie potenzialità (decisamente mal sfruttate); mi preme sottolineare che con Raquel e John non siamo alle prese con un insolito episodio di omonimia, essendo i due legati da fede nuziale! Per quanto riguarda Mr. Walker non ho assolutamente nulla da ridire sulla sua prestazione tecnica: ottimi riff e arpeggi ben delineati, accompagnati da un gusto nel sound davvero invidiabile, rendono la sua prestazione più che buona. Discreta invece la prova di Adrian de Buitlear che con il suo basso riesce a tenere bene il passo delle schizzofreniche ritmiche di John. Infine, e migliore in assoluto, Acaymo Delgado che brilla per precisione e soddisfa (pure) nella tecnica: è l’unico che dà l’impressione di non trovarsi mai a disagio e/o in difficoltà con repentini cambi di ritmo accompagnati da suoni corposi e potenti.

Tecnicamente i Liquid Graveyard sono dunque un progetto interessante ma colpevolmente incentrato in una spasmodica ricerca dell’originalità grazie alla quale non fanno altro che smarrire sistematicamente loro stessi nonché il povero ascoltatore, inducendolo verso uno stato sempre confusionario. Ho utilizzato il termine “originalità” poiché è facile ammettere anche che gli pseudo-spagnoli non suonino nulla di banale e monotono, adattando sempre le loro qualità ad un genere piuttosto “diverso”, anche se, a fronte di ciò, il prodotto risulta essere di medio/basso livello: pezzi come Tower Of Love -al secondo ascolto già noiosi- o Them Greeds -molto simili ai Metallica di Load- sono da bocciare in tronco, mentre gli episodi alla Rumours Are Black Like Machine Guns e We Live Dangerously suonano già più interessanti. Sarà forse merito del growl di John Walker?
Il risultato è comunque poco appetibile e dunque sintetizzabile in una sola sufficienza, leggermente incrementata dai meriti attribuibili alla buona produzione e al piacevole art work che i Liquid Graveyard mettono in campo. In definitiva dietro a questo platter vi è certamente parecchio sudore e voglia di fare, senza che la componente X sia però veramente tagliente ed energica. Un vero peccato!

Valutando la possibilità di acquistare On Evil Days considererei che con quei 15 euro sarebbe accedere a materiale decisamente superiore. Vedete voi…



VOTO RECENSORE
63
VOTO LETTORI
18.94 su 19 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2009
My Kingdom Music
Prog Death
Tracklist
1. Rumours Are Black Like Machine Guns
2. Criministers
3. On Evil days
4. Them Greeds
5. Their Words Grow Thin
6. From The Tower
7. 1760
8. The Blood Inside
9. We Live Dangerously
10. Anthead Grotesque
Line Up
John Walker - Guitar
Raquel Walker - Vocals
Adrian de Buitléar - Bass
Acaymo Delgado - Drums
 
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