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Def Leppard - Retro Active
( 6416 letture )
Retro Active esce nel 1993 ed è il sesto lavoro della band ipergalatttica di Sheffield. Dopo il successo di Adrenalize, non arriva un album nuovo, ma questa collection che in realtà è una raccolta di b-side, pezzi rari e cover dei Def Leppard. Sulla copertina dell'album appariva un adesivo che annunciava quanto sopra. Non fu una vera operazione fatta per procastinare il successo degli ultimi due album, con i relativi "scarti", ma un lotto di song anche importanti. In ogni caso, se si vuole definirli tali, possiamo certamente dire: scarti mica da ridere. Per la prima volta, i Leppard, nati nel clangore metallico della NWOBHM registrano su nastro con una chitarra acustica e un pianoforte! La raccolta contiene ispirazioni e canzoni incise tra il 1984 e il 1993 in studi prestigiosi e da vere rockstar come i Wisseloord Studios in Olanda, Rainbow a Monaco di Baviera e i Bow Lane and Joe's Garage a Dublino. 56 minuti di musica con una copertina straordinaria, una sorta di testa di ponte con il secolo scorso. A firma Nels Israelson e Hugh Syme, l’immagine mostra una signora d’altri tempi davanti ad uno specchio, ma qui sta la sorpresa… osservatela bene perché l’innocente scatto retrò, diventa un teschio con vari particolari: assolutamente geniale! Bisogna aggiungere che la foto fu ispirata dal famoso Tutto è Vanità, lavoro del 1892 di Charles Allan Gilbert. Tutto il packaging è bello e finemente illustrato, con un libretto che riporta i testi e nuove foto del quintetto. Retro Active va visto anche come capitolo di chiusura di una certa epoca a causa della scomparsa del chitarrista Steve Clark, uno dei motori pulsanti della loro musica; morì l'8 gennaio 1991, stroncato da un miscuglio di anti-depressivi, analgesici e alcool; venne sostituito dal validissimo Vivian Campbell (ex Dio).

Le 14 canzoni raggiunsero lo status di platino in pochissimo tempo e in molti paesi, all’epoca i Def Leppard erano una delle band rock per antonomasia, si pensi solo che in quegli anni le vendite rispettive di Pyromania ed Hysteria, i loro due capolavori, stavano appena dietro il best seller di tutti i tempi, ovvero Thriller di Michael Jackson. Prodotto dalla band stessa, Retro Active non vede alla consolle il sesto Lep, quel Mutt Lange -factotum e deus ex machina del gruppo inglese- che ha saputo inventare un sound divenuto marchio di fabbrica inconfondibile e che in questi pezzi si adopera ai cori, cosiccome Ian Hunter suona in Ride into the Sun e il grande Michael Kamen arrangia gli archi nella versione acustica di Two Steps Behind.
Bisogna aggiungere che alcuni brani vennero recuperati dai singoli editati anni prima, altri invece vennero completati durante il tour di Adrenalize, nei day off. Nel particolare, Desert Song e Fractured Love derivano direttamente dalle session del fantastico Hysteria; lasciate incomplete per quell’uscita, vennero portate a termine giusto per questa release, mentre Two Steps Behind, ballad acustica originariamente incisa in versione elettrica fu immessa nella colonna sonora del film di Arnold Schwarzenegger, Last Action Hero e raggiunse, ancora una volta, i vertici delle classifiche USA dove ormai i Def Leppard soggiornavano da anni. Il loro Pyromania, del 1983, raggiunse i 6 milioni di copie vendute, grazie anche a singoli trainanti come Rock of Ages e Foolin; una costante della loro carriera emettere singoli di grande presa e successo. Desert Song apre il dischetto e i suoni, subito riconoscibili, sgocciolano dal loro trademark. Una traccia bella ma non eccezionale, forse un po’ troppo dilatata che non va al cuore del ritornello, cosa strana per loro. Grande lavoro delle chitarre e armonie ben strutturate ma non certo un capolavoro, si capisce perché non abbia trovato posto in precedenza. Fractured Love si addormenta al suono tribale dei tamburi e parte con una voce filtrata e bassa per poi esplodere in un ritornello di grande presa, incominciamo a ragionare. Grande la voce di Joe Elliott che sale di registro con quella sua intonazione particolare e gracchiante muovendo le pedine sulla scacchiera strumentale. Action è una straordinaria cover dei grandi Sweet e in questa sede recupera la grande verve e l’intreccio di armonie che l’ha reso uno dei pezzi più rifatti nella storia del rock. Cori stupefacenti, chitarre che laminano, break fulminanti e un chorus da gridare in piedi, in un’arena, scatenati e felici. Grande scelta, grande esecuzione da parte delle due asce e una sezione ritmica compatta nonostante Rick Allen suoni la batteria solo con un braccio. Two Steps Behind e Miss You in a Heartbeat, scritta da Phil Collen con tanto di pianoforte, sono due gioielli registrati in due version, acustico ed elettrico che soddisfano pienamente. Due ballatone con ritmo, dolcezza e capaci di coinvolgere, non per nulla saranno entrambe lanciate sul mercato come single. In entrambe si notano estrema perizia compositiva, gusto e grande feeling, insomma, alcuni dei grandi pregi dei cinque albionici. She's Too Tough, 3:41 di ritmo e chitarre rock tirate allo spasimo e una voce che sale e scende ricamando immagini da gustarsi a tutta velocità, vero rock pesante. Bella, decisamente. Only After Dark è un pezzo scritto da Mick Ronson, chitarrista già di David Bowie oltre a mille altre collaborazioni, e ha una resa buona ma non ottima non per l’esecuzione ma piuttosto per la struttura non strabiliante del pezzo stesso. Serrato, con armonie ma che non scoppia mai in qualcosa di trascinante; nulla di che ad esser sinceri a parte le vocalità che appuntano alcune parti e un bel solo della sei corde. Ride into the Sun è pesantissima nell’approccio. Batteria infuocata e chitarre che lavorano negli altiforni del rock ma manca la scintilla che colora di straordinario il tutto. Solo devastante a due chitarre, poi si passa a From the Inside che aspira sapori celtici e va in direzioni diverse mantenendo uno standard di qualità alto nei pezzi slow o semiballad con strumenti anomali come il mandolino che danno un sapore di canto popolare. Bella ma poco adatta allo stile della band. Ring of Fire rientra nei canoni ma non esalta particolarmente, sa davvero di canzone di serie B mentre I Wanna Be Your Hero recupera il crescendo e il marchio del Leopardo Sordo. Pur non essendo un pezzo memorabile, piacevole risulta lo sviluppo delle trame elettriche con un bridge chitarristico che sa sempre accattivare e un cantante come Elliott che sa il fatto suo coadiuvato da cori stellari e profondi. Action e Desert Song furono gli altri due singoli estratti da questo lavoro, consuetudine per un combo che ha fatto fortuna con questo tipo di operazioni, e per dirla tutta Hysteria era un album composto interamente da singoli stratosferici; ecco la forza dei Leps.

Retro Active è una buona raccolta a chiusura di un’era ma non può essere certamente uno dei titoli top della loro produzione anche se, almeno un paio di capolavori sono presenti, diciamo un album non trascendentale ma nemmeno del tutto trascurabile. Un’ennesima sfaccettatura, con luci ed ombre ad alternarsi; certo, chi non li conoscesse, farebbe meglio a dirigersi su altri titoli. Ma Action... mamma mia, è straordinaria. Nessun tour fu organizzato a supporto del lavoro, e non ce n’era nemmeno bisogno visti i dati fantastici d’incasso registrati dall’album; la band si preparava ad entrare in un nuovo periodo con un chitarrista come Campbell, che sembrava arrivato nel momento giusto per apportare qualche modifica significativa in fase compositiva.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
68.39 su 53 voti [ VOTA]
venom
Venerdì 27 Maggio 2016, 7.24.54
8
buon album non tra i miei preferiti ma sono sempre i def leppard!
Antonello
Giovedì 26 Novembre 2015, 14.27.53
7
Non concordo affatto con la recensione per quanto riguarda Ring Of Fire: secondo me è trascinante e spettacolare, rock allo stato puro, bellissima, uno dei pezzi migliori dell'album. Consiglio, invece, la versione elettrica di Miss U in a Heartbeat nel cd single di Make Love Like A Man: ha un sound migliore, più morbido ed elegante rispetto a quella elettrica presente in RetroActive
dario
Venerdì 11 Luglio 2014, 19.23.00
6
Sicuramente più ricercato e insolito per i Def. Sempre grandi. A me piace non poco: voto 78.
Argo
Martedì 6 Maggio 2014, 22.58.31
5
Un album di scarti che di certo è migliore di tutto quello che è stata la produzione dei Def Leppard successiva a questo album. Ho scritto scarti, ma abbiamo canzoni stupende. Da avere, voto 9.
polosud
Venerdì 25 Aprile 2014, 0.18.37
4
bello, fa scoprire un lato particolare dei Def leppard, meno commerciale e più ricercato. Un lavoro da riscoprire! 80/100
Def!
Martedì 27 Marzo 2012, 0.14.32
3
ricordo ancora la recensione su Metal shock dell'epoca...che diceva che per essere un album di b-sides, tanto di cappello. Non tutti i pezzi sono eccellenti ovvio, se no non sarebbero b-sides, comunque tanta buona musica e nessuna caduta di tono. I miss you in a heartbeat versione elettrica è stupenda
defsna81
Martedì 12 Gennaio 2010, 11.47.42
2
"Ring of Fire" la adoro...
AdemaFilth
Lunedì 11 Gennaio 2010, 15.44.55
1
Un album che mi è piaciuto abbastanza devo dire, sicuramente non regge il confronto con Hysteria ma va bene cosi. 75
INFORMAZIONI
1993
Mercury Records
Rock
Tracklist
1. Desert Song
2. Fractured Love
3. Action
4. Two Steps Behind (Acoustic Version)
5. She's Too Tough
6. Miss You in a Heartbeat
7. Only After Dark
8. Ride into the Sun
9. From the Inside
10. Ring of Fire
11. I Wanna Be Your Hero
12. Miss You in a Heartbeat (Electric Version)
13. Two Steps Behind (Electric Version)
Line Up
Joe Elliott - voce
Phil Collen - chitarra e voce
Vivian Campbell – chitarra e voce
Rick Savage - basso, chitarra e voce
Rick Allen - batteria
 
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