|
25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
|
|
Absinthe - Chapter One: Urban Fairytales
|
( 3047 letture )
|
Nati nel 2006 come prodotto dell’underground meneghino ed appena riassestati nella line-up, gli Absinthe si muovono in buona parte tra rock e pop aggiungendo qualche ritmica (vagamente) metal ed alcune spruzzate Blues/Prog. Considerando il moniker prescelto, (Absinthe sta per Assenzio, una bevanda fortemente alcoolica in auge fino al primo novecento che provocava forti effetti collaterali e resa famosa da “La bevitrice di Assenzio” di Degas), è lecito attendersi atmosfere rarefatte, perse, talvolta nevrotiche, instabili, ciò anche a causa del fatto che Chapter One: Urban Fairytales è un concept riguardate proprio le nevrosi imposte dalla realtà metropolitana, ma il risultato finale è frustrato da alcune pecche di fondo che spiccano in maniera piuttosto evidente.
Intanto mi sembra di notare un amalgama ancora perfettibile tra i componenti che hanno preso parte alla registrazione, quest’ultima poi presta il fianco ad alcune critiche, con alcuni volumi secondo me non ben bilanciati ed un suono un po’ vuoto, anche se la band non voleva certamente ottenere quel Wall of sound più tipico del nostro settore. Un altro punto a sfavore è il cantato femminile, sia per la pronuncia dell’inglese che probabilmente potrebbe penalizzare la diffusione del Cd al di fuori dei confini nazionali, sia perché il suo tono risulta spesso troppo scarno, e se può essere accettato nelle (molte) canzoni pop, è invece poco centrato per le parti più aggressive. In generale Sara Frusciante mi sembra più a suo agio con le parti più scariche e col cantato in italiano, ad esempio in Domani.
Sono proprio le parti in cui l’approccio pop prende il sopravvento a risultare più scontate, rappresentando quindi il tallone d’Achille compositivo dell’album, e mi riferisco a brani come Crystal e Something per fare un paio di esempi, mentre più riuscite sono quelle leggermente più decise come Watch me Burn e Like a Hollywood Star -nessuna delle due comunque scevre da profonde venature pop- con la seconda che ricorda molto certe cose provenienti dal Regno Unito a cavallo tra i 70 e gli 80. Riuscita la parte finale da Fallin’Down in poi, con quest’ultimo pezzo che ha il merito di essere stato scelto per una campagna di Rock Against Child Pornography nella sua prima edizione.
Una band che forse non è qui rappresentata da una formazione all’altezza, tanto che, come detto, mi risultano parecchi cambi nella line-up con l’entrata anche di una nuova cantante, ma questo è il materiale che mi è stato sottoposto e questo è quello che giudico, e per i difetti che ho elencato in precedenza più un songwriting privo di spunti particolari che lascia scorrere via senza infamia e senza lode Chapter One: Urban Fairytales e che spesso punta più al pop anche da classifica che al rock -non è un crimine in sé, ma gli Absinthe mi sembrano più efficaci quando sono più decisi- il mio giudizio rimane per ora al di sotto della sufficienza.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
Intro Watch Me Burn Crystal Domani Something Like A Holliwood Star Ramblin' Through The City Without You Fallin' Down Blind The Sun Say Limpido (BT) Guardami Bruciare (BT)
|
|
Line Up
|
Sara Frusciante - Voice Stefano Zuccola - Guitar Andrea Costantini - Guitar , Keys Riccardo Lazzari - Bass Mauro Bengotto - Drums
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|