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Slash`s Snakepit - It’s Five O’Clock Somewhere
( 8670 letture )
It's Five O' Clock Somewhere è uno di quegli album che certo non passerà alla storia come una delle pietre miliare del rock, eppure questo album mi pare di cruciale importanza per una prospettiva a posteriori della carriera che poteva essere -ma non è stata- dei Guns n' Roses. Tutto qui? No signori, It's Five O'Clock Somewhere -debut album degli Slash's Snakepit- non può essere liquidato come semplice spin-off dei Guns n' Roses, tutt'altro. Resta però innegabile il fatto che l'album si caratterizza per la sua spiccata vena hard rock, che sicuramente più si avvicina ad Appetite For Distruction rispetto a Use Your Illusion I e Use Your Illusion II. Inoltre, non si può certo non considerare la presenza nell'album di Gilby Clarke, Matt Sorum e Dizzy Reed. Insomma, senza il dispotismo di Axl Rose, nel 1995 i Guns N' Roses avrebbero potuto suonare come It's Five O' Clock Somewhere.

Dall'altro lato però, sarebbe un torto -come detto- considerare questo disco come una semplice progenie ipotetica del gruppo di Los Angeles. E non è certo questa la mia intenzione. Anche perché le pesanti influenze blues che ci sono alla base di questo album non ce lo consentirebbero. E visto che stiamo parlando di blues, non c'è modo migliore per introdurre l'opener del disco: Neither Can I. Il pezzo si apre con un arpeggio che subito scivola in un giro blues tra i più classici, e salta subito all'orecchio la presenza dell'armonica a bocca, vera e propria ciliegina sulla torta. Poi s'inserisce la voce acidissima di Eric Dover che incarna in maniera egregia lo stereotipo sex, drugs & rock n' roll. Il ritornello, semplice e diretto, è come una frustata, una vera e propria bomba. Il disco si regge -senza dubbio- sul grande lavoro di Slash e Gilby Clarke. Slash è davvero ispiratissimo. Le sue dita corrono veloci sulla chitarra come la lama del coltello che taglia il burro. Il suo stile è inconfondibile e cito l'assolo di Dime Store Rock a mo' di esempio.

L'album scorre piacevolmente e le canzoni sono di una qualità media abbastanza alta, pure se non troverete hit del calibro di Welcome To The Jungle o Paradise City. Beggars & Hangers-On fu rilasciata come singolo dalla Geffen, e questa mi pare una scelta sensata perché il pezzo è uno dei più riusciti dell'album. Il disco prosegue a furia di possenti bordate di genuino, grezzo, e sfavillante hard rock. Si continua con l'alternanza di pezzi più veloci e spontanei e pezzi più lenti e ragionati. Anche se quattordici canzoni forse sono un po' troppe, l'album -come detto- viaggia su ottimi livelli, e a tal proposito meritano sicuramente una menzione: Monkey Chow, Soma City Ward e Take It Away per la carica esplosiva e il grande lavoro di Slash; Lower che si snoda su una struttura simile all'opener; Doin Fine per il suo spirito scanzonato e per l'assolo di Slash; Jizz Da Pit per i virtuosismi del trio Slash-Inez-Sorum. Il disco si chiude con una tripletta niente male con Be The Ball -interamente composta da Slash- che dopo più di cinque minuti cede il passo a I Hate Everybody (But You) dal ritornello misogeno e deliziosamente orecchiabile. Last but not least abbiamo una ballad aperta dall'organo di Dizzy Reed e dall'ottima voce di Dover che interpreta in maniera esemplare anche quest'ultimo pezzo.

Davvero singolare il titolo dell'album che sarebbe la risposta che Slash avrebbe dato ad un barista dopo aver chiesto una bottiglia di whiskey ed aver ricevuto un secco no a causa del divieto di vendita di alcolici prima delle cinque del mattino.

In sintesi, questo disco dalla copertina fucsia -che ha venduto più di un milione di copie- merita grande attenzione da parte di tutti coloro che visitano questa webzine, anche per apprezzare l'ottima produzione che ci ha consegnato un sound potente e cristallino allo stesso tempo. Ad Aprile uscirà il nuovo disco solista del serpente col cilindro, nell'attesa io mi tengo stretto questo. Dovreste farlo anche voi.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
69.01 su 57 voti [ VOTA]
InvictuSteele
Lunedì 14 Febbraio 2022, 11.07.41
25
Il miglior album di Slash post Guns, forse il miglior lavoro di un ex Guns in assoluto. Non è eccezionale, è ottimo, forse un po troppo lungo e senza picchi assoluti. Comunque 80. Il successivo è meno bello, ma pur sempre molto buono.
Area
Giovedì 6 Febbraio 2020, 13.07.18
24
Ho riascoltato alcuni pezzi ultimamente e la cosa che mi piace di più di questo disco sono le parti di Harmonica di Teddy Andreadis.
jaw
Lunedì 8 Aprile 2019, 21.56.26
23
strepiroso disco, il migliore di Mr. guitar Jack Daniles, la media del voto fa ridere, per me 90 secco
Aceshigh
Martedì 21 Novembre 2017, 19.31.27
22
Disco strepitoso, così come il successivo. Se proprio proprio devo trovare un difetto poteva durare 10 minuti meno ed era perfetto, ma ad ogni modo rimane un album da paura!!! Voto: 90
Burning Eye
Martedì 8 Novembre 2016, 16.12.56
21
Bellissimo
galilee
Martedì 8 Novembre 2016, 15.50.24
20
Discone. Il successivo ancora meglio.
Area
Martedì 8 Novembre 2016, 15.19.28
19
Ottimo album Hard Rock con influenze Blues e Southern! A me Eric Drover come voce più che Axl mi ricorda molto sia Steven Tyler che Bon Jovi.
Burning Eye
Mercoledì 5 Ottobre 2016, 21.34.56
18
Per me è un gran bel disco.
Rob Fleming
Domenica 7 Febbraio 2016, 18.13.27
17
Slash è Slash; Eric Dover era il cantante di un gruppo che ador(av)o, i Jellyfish. Quando uscì non mi parve vero e corsi a comprarlo. Risultato? Album noioso. 65
freedom
Domenica 21 Ottobre 2012, 12.36.34
16
Cavolo, non prendevo 'sto cd da almeno 12 anni...all'epoca lo consumai, pur non essendo mai stato un fan dei Guns o di Slash. Buono, molto buono anzi. Una chicca: all'interno della traccia strumentale "Jizz da Pit", c'è un riff che i Metallica hanno letteralmente copiato per la loro "Carpe Diem Baby".
fabriziomagno
Sabato 20 Agosto 2011, 20.31.54
15
in questo disco tutto è perfetto...massimo dei voti.
RicoRock
Martedì 19 Luglio 2011, 18.39.07
14
leggendo qualcosa tra i commenti mi sento di dire che preferisco il primo (questo) per le influenze blues e la voce tagliente di eric dover; certo nel secondo non sto dicendo che il vocalwork non sia all'altezza, anzi trovo il lavoro di Rod Jackson meraviglioso, e mi è piaciuto un sacco il CD, ma è come se il blues che timidamente si avverte in It's Five O' Clock Somewhere attiri leggermente di più. I Velvet revolver li trovo un po' mosci; dovrebbero soltanto lasciare perdere la modernità, smettere di ovattare le chitarre e graffiare un po' di più, trovarsi un cantante alla dover o alla jackson
David Shake
Sabato 30 Gennaio 2010, 15.20.08
13
Buon disco senza dubbio..... ma non è Slash al suo massimo splendore..... qua e la c'è qualche filler.... Ain't life gand è una cannonata rispetto a questo!!!!
Rob
Giovedì 21 Gennaio 2010, 18.09.32
12
Bè a me il primo non dispiace, il secondo l'ho ascoltato troppo poco perché era quasi pop!
MyCoven
Giovedì 21 Gennaio 2010, 17.53.38
11
Scusa rileggendo quello che ho scritto forse è meglio dire che hanno ragionato TROPPO su quello che facevano, mancando della spontaneità tipica dell'hard rock.
MyCoven
Giovedì 21 Gennaio 2010, 17.49.54
10
Ahahah questa è bella......godo anch'io a vedere rispolverati vecchi Lp di questo tpo. Sono d'accordo con te sulle differenze tra "It's five..." e "Ain't Life Grand", ma non con il paragone con i VR. Secondo me loro hanno effettivamente ragionato poco sulla musica che hanno sfornato e non sono andati più in là di 2 cd discreti e niente più.
Rob
Giovedì 21 Gennaio 2010, 17.17.33
9
@ MyCoven: quando riusciamo a sorprendervi con i rispolverati godo come un toporagno della nuova caledonia!
Rob
Giovedì 21 Gennaio 2010, 17.16.38
8
Bè si... il secondo è decisamente più hard rock con meno influenze blues... è anche più diretto, ma mi sento di dire meno ragionato... Mi ricorda a tratti il primo dei Velvet Revolver... a voi no? Ce ne parlerà Khaine cmq di 'Ain't Life Grand'!
MyCoven
Giovedì 21 Gennaio 2010, 16.22.45
7
Se ti è piaciuto questo, il secondo non potrai che apprezzarlo. Buono questo ed esplosivo il secondo!!! Bella sorpresa questa recensione.
Bone Pumpkin
Giovedì 21 Gennaio 2010, 16.06.24
6
In verità in verità vi dico che non ho mai ascoltato il secondo album ... i miei ricordi si fermano al 1995! ;o)
horrorifico
Martedì 19 Gennaio 2010, 12.46.59
5
Bel disco
The Darius
Martedì 19 Gennaio 2010, 12.22.54
4
Buon disco,ma il successivo "Ain't life grand" è decisamente migliore...
Ghenes
Martedì 19 Gennaio 2010, 11.41.40
3
disco ottimo! vogliamo paragonarlo peer un momento a Chinese...?!?!?
P2K!
Martedì 19 Gennaio 2010, 8.55.36
2
Disco discreto che dimostra come Slash e Axl fossero distanti come idee in quel periodo. Impossibile non notare come la voce di Dover richiami pesantemente quella di Axl, e questo da un lato è stato un limite per un disco che faticava a crearsi una sua identità specifica. Meglio, MOLTO meglio il successivo "Ain't Life Grand"...
Bone Pumpkin
Martedì 19 Gennaio 2010, 8.53.57
1
Slash in questo album aveva voglia di far esplodere il mondo dopo la scissione dei Guns N' Roses ... è stato uno degli album simbolo della mia adolescenza! Ho una magliatta identica alla copertina dell'album, disegnata da un mio amico ... la tengo come una reliquia sacra! Gran bell'album ... è talmente gonfio che esce vapore da tutte le parti, come una pentola sul fuoco! Confermo il voto ... 85 più che meritato
INFORMAZIONI
1995
Geffen Records
Hard Rock
Tracklist
01. Neither Can I
02. Dime Store Rock
03. Beggars & Hangers On
04. Good to Be Alive
05. What Do You Want to Be
06. Monkey Chow
07. Soma City Ward
08. Jizz da Pit (Instrumental)
09. Lower
10. Take It Away
11. Doin' Fine
12. Be the Ball
13. I Hate Everybody (But You)
14. Back and Forth Again
Line Up
Eric Dover - Vocals
Slash - Guitars
Gilby Clarke - Rhythm Guitar
Mike Inez - Bass

Dizzy Reed - Keyboards
Ted Andreadis - Harmonica
 
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