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Black Tide - Light From Above
( 4905 letture )
Ragazzini terribili all'assalto del music business! I Black Tide esordiscono nemmeno ventenni con un disco di thrash metal ultra melodico, ispirato dal sound ottantiano dei loro beniamini (una via di mezzo tra Metallica ed Iron Maiden) e volutamente 'colorato', arricchito da trame e vocals esaltanti e facilone. La band si è formata a Miami, addirittura nel 2004, e affronta argomenti tipici dell'epic come gloria, potere, battaglie, esaltazione dell'heavy metal; tuttavia gli assoli, i riff secchi e le soventi accelerazioni lasciano propendere per una classificazione thrash dell'imberbe four pieces proveniente dalla Florida. Subito addocchiati dai discografici e dai pezzi grossi del metal mainstream, i Black Tide hanno già avuto l'onore di esibirsi al Gods of Metal italiano (2008) ed essere inseriti tra le numerose band capaci di mettere in piedi il thrash revival di questi ultimi anni. Si tratta tuttavia di un thrash-power metal per ragazzini, non fosse per una prerogativa costante in ogni pezzo: almeno un paio di folgoranti assoli curatissimi e godibili impreziosiscono ogni traccia, merito dell'ottimo feeling di Austin Diaz alla chitarra. Ritmi veloci ma non selvaggi, riff decisi e accattivanti: le componenti per un futuro importante ci sono tutte, e già qui nell'esordiente Light from Above colpiscono in positivo l'ascoltatore. Anche in considerazione dell'età dei quattro baby headbanger: il cantante Gabriel Garcia, appena quindicenne, lascia trapelare tutta la sua giovinezza adolescenziale nelle sue parti vocali, che in ogni caso restano elettrizzanti. Se qualcosa manca, nell'operato dell'ensemble di Miami, è la furia rabbiosa tipica del thrash, nelle parti vocali come in quelle strumentali: difettuccio da correggere decisamente nei prossimi anni.

Il platter si apre col bel riff di Shockwave, vagamente riconducibile alla leggendaria Seek & Destroy: un ritmo incalzante e vocals esaltanti caratterizzano subito il pezzo, e saranno presenti nell'arco di tutto il disco, assieme ad un gusto notevole, come anticipato, per i lunghi assoli melodici. I tre pezzi iniziali sono veloci e azzeccati, e rendono subito gradevole l'operato di questi ragazzini americani: Shout è altrettanto coinvolgente, con l'immancabile ritornello piacione e la splendida sfuriata chitarristica finale, Warriors of Time si apre con un arpeggio acustico ed un coretto un pò troppo mieloso: poi però si accelera, il riffing si fa forte e il piacere aumenta fino all'assolo finale, davvero meraviglioso. Nella parte centrale del platter troviamo un paio di pezzi nella media come Give Me a Chance, Let Me (più rockeggiante e introdotta da un folgorante giro di chitarra) e la dinamica Show Me the Way. Enterprisee la titletrack rappresentano i passaggi più cupi di Light from Above: la prima con un riff potente e oscuro scandito da rintocchi di campana, la seconda con la sua caratteristica di pezzo anthemico, adattissimo per far cantare la folla on stage. Live Fast Die Young si caratterizza per una poderosa accelerazione all'altezza dei due minuti, e precede la cover di turno: Hit The Lights dei Metallica, band da sempre amatissima dai Black Tide. Il riff portante, naturalmente, si fa piacere da solo: la killer track è ben suonata e pertanto altamente esaltante, anche se l'interpretazione vocale è un pò troppo moscia. Le parti strumentali sono la cosa migliore di questo quartetto giovanissimo, perchè le melodie vocali sono talvolta troppo radiofoniche e, in ogni caso, secondarie rispetto le tiepide trame chitarristiche che sgorgano copiose dai solchi del platter.

Non è disco per ascoltatori troppo sofisticati, è abbastanza commerciale, si fa piacere fin dal primo ascolto, è esplosivo e presenta delle trame chitarristiche melodiche altamente piacevoli, ma difetta in rabbia e furia caratteristiche del genere a cui appartiene: questi, in ordine sparso, pregi e difetti di Light from Above, forte di almeno 5-6 pezzi trainanti davvero da ascoltare, oltre alla killer-cover, un brano leggendario che è sempre bello da riascoltare. La voce fotografa il sound giovane di questa truppa di brigantelli, e sarà affascinante riascoltarla, un giorno, quando Garcia sarà un cantante 'fatto e finito'; la sezione ritmica pilotata da Steven Spence è già potente e rapida, mentre la tanto elogiata tecnica di Diaz alla chitarra promette di diventare ancor più eccellente. Promossi a pieni voti, dunque, i baby metaller: il tempo è tutto dalla loro parte, l'evoluzione che li attende -se seguirà le tappe del cuore e della logica anzichè quelle del business- potrebbe generare uno dei gruppi di punta del nuovo decennio hard'n'heavy.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
49.75 su 29 voti [ VOTA]
Alessio T
Mercoledì 23 Ottobre 2013, 17.45.10
6
75. Non avranno rivoluzionato il mondo del metal con questo disco, ma quest'ultimo è molto orecchiabile e "fresco", davvero molto piacevole.
DrumThunder
Giovedì 20 Settembre 2012, 19.39.52
5
non avranno fatto niente di nuovo,saranno melodoci e non poco..ma non sono poi tutta questa disfatta o fotocopia..anzi (a mio parere) tecnicamente non scherzano per l'età che hanno sopratutto il chitarrista/cantante..non tutti sanno suonare in quella maniera a 16 anni..e poi il batterista è meglio di Ulrich di 1centinaio di volte in 'hit the lights' ahahah concordo comunque con il recensore
Davide
Martedì 20 Marzo 2012, 11.41.51
4
Cos'è questo voto basso?! Alziamo un pò la media!
Argo
Domenica 6 Marzo 2011, 10.20.54
3
Questo è l'unico album di gruppi "recenti" che abbia mai comprato (ormai compro solo uscite dei cosiddetti dinosauri). Ovviamente usato a 3€ spedito Nonostante tutto non mi dispiacciono per niente e sono curioso di sentire il nuovo disco che sicuramente comprerò, e mi sembra di imminente uscita. Non mi aspetto nulla da loro, sicuramente fra 20 anni nessuno se li ricorderà, ma in fondo ogni tanto mettere su il loro cd mi fa proprio piacere.
Absynthe6886
Martedì 21 Dicembre 2010, 15.38.23
2
Anacronistici, oltre che scialbi ed innocui come neanche un fuoco di paglia potrebbe essere. In una parola: inutili. Forse sono un po' troppo duro con loro, essendo anche giovanissimi, ma non riesco a dar senso alla loro proposta. Spiacente ma per me non passa.
Filippo Festuccia
Domenica 25 Luglio 2010, 12.14.14
1
D'accordissimo. Mi è piaciuto come mi può piacere un dischetto del genere, ma da loro mi aspetto qualcosa in futuro.
INFORMAZIONI
2008
Interscope/Universal
Thrash
Tracklist
1. Shockwave
2. Shout
3. Warriors of Time
4. Give Me a Chance
5. Let Me
6. Show Me the Way
7. Enterprise
8. Live Fast Die Young
9. Hit the Lights
10. Black Abyss
11. Light from Above
Line Up
Gabriel Garcia (Voce, Chitarra)
Alex Nunez (Chitarra)
Zachary Sandler (Basso)
Steven Spence (Batteria)
 
RECENSIONI
70
 
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