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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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( 5888 letture )
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Negli Stati Uniti ormai il death/core è popolare come il cheeseburger. Il problema è che al di là delle tante calorie il nutrimento rimane scarso.
Cosa poteva arrivare dagli Stati Uniti edito per Victory Records ad inizio 2010? Risposta facile, death/core. I Carnifex sono una band giovane ma con all'attivo già due demo e tre full lenght. L'ultimo nell'ordine, Hell Chose Me, è quello che è valso loro il contratto con la importante etichetta americana ed è un disco su cui si punta molto. A giudicare infatti dal numero di ingressi nella pagina myspace della band, i Carnifex godono di una fama crescente, vuoi perché il genere di cui si occupano in madre patria è popolare come il cheeseburger nazionale, vuoi perché questi ragazzi se la cavano egregiamente. E' bene chiarire che il disco è prodotto bene, non aggiunge assolutamente niente a quanto proposto da tante band, ma l'insieme è particolarmente curato, e dal punto di vista tecnico e dal punto di vista formale. Le canzoni già dall'iniziale omonima partono sparate, con dei blastbeats violenti e velocissimi, tanto da discostarsi a tratti dal death/core classico e sconfinare in qualcosa di più estremo. Il tutto è suonato con perizia, e le capacità tecniche emergono costantemente, anche se col passare delle tracce comincia a sorgere quella ripetitività tipica che da un po' di tempo sta infestando questo genere. Grazie al cielo i Carnifex intervallano la velocità con forti dosi di mosh. I break che puntualmente compaiono riescono a dare un quid di minimamente vario ad una proposta che altrimenti risulterebbe noiosa già dopo alcuni minuti. Di tanto in tanto si ha perfino la sensazione che la band voglia discostarsi dal genere di riferimento andando a finire in una sorta di black/death, caratteristica questa che si è già evinta in dischi di altri gruppi più popolari (chi ha detto Black Dahlia Murder?!?!). Purtroppo però, malgrado i tentativi di variazioni, già a metà album si entra in una fase di tedio che si tramuta in un necessario skip in avanti. Tale prima fase non trova rifugio nelle tracce seguenti, che continuano a ripetere quanto mostrato nelle canzoni iniziali. Quel che maggiormente mi ha stupito negativamente, è stato il lavoro dei chitarristi. Per carità, preparati tecnicamente, ma dannatamente ripetitivi nel tipo di riffs. Una mancanza che si percepisce costantemente, anzi aumenta con l'andare avanti. Gli altri componenti del gruppo ne escono meglio, ma anche da parte loro una maggiore varietà, tanto nei tempi di batteria, quando nelle linee vocali, sarebbe stata molto gradita. Se a questo ci si aggiunge che il genere trattato, dopo anni di usura, ha già in se il germe della monotonia crescente, si avrà un'esatta dimensione di quanto presente in questo Hell Chose Me (titolo, anch'esso, di rara originalità).
Quanto sostenuto nel giudizio finale deve essere bilanciato anche con le buone capacità tecniche dei cinque ragazzi e con i suoni della registrazione assolutamente adeguati. Facendo quindi un resoconto complessivo tra i fattori emersi in questo album, non mi sento di rifilare un voto chiaramente negativo, ma nemmeno di andare al di là della stretta sufficienza.
Concludo con un pensiero che mi attanaglia ogni volta che ascolto dischi come quello di oggi. Il fatto che agli americani possa interessare un sound ampiamente ripetuto ma per loro relativamente giovane ci può anche stare. Noi europei, però, veniamo da anni e anni di swedish death e black/death. Francamente dei cloni cominciamo ad averne pieni i... cheeseburger.
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Dopo le due porcherie iniziali, qua iniziamo a ragionare. 74 |
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Il loro nome mi ha sempre attirato e, nonostante siano l'etichetta deathcore, ho sentito gente parlare di "influenze brutal" e ho provato l'ascolto: niente da fare, per me è un genere che se non esistesse sarebbe la stessa cosa. Allora meglio il metalcore, almeno qualche ritornello ogni tanto ti mette allegria. Voto 45 |
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Tutti sti idioti nei commenti. Pregiudizi su pregiudizi su una delle migliori band deathcore. Bella la recensione ma questo disco è il mio preferito del rguppo e non potrei dare così poco ahahah! ** |
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i loro album sono tutti uguali un concentrato di breakdown, growl e scream...mi stanco dopo poco. |
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imbecille è chi ha pregiudizi.... ma questo è ancora un altro discorso |
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Un po' di tempo fa un mio amico mi ha fatto sentire un loro cd, mi sembrava bello brutale, proverò ad ascoltare meglio un po' di pezzi poi dirò la mia. |
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Non ho alcun pregiudizio per nessun genere. ne ho per gli imbecilli. Ma questo è un altro discorso. |
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far fare la recensione a te,o chi come te che non apprezza sto genere, sui carnifex e sul deathcore in generale, è come far fare la recensione di un disco degli slipknot a nino d'angelo...... se a uno non piace il genere a priori..mi spieghi come può essere oggettivo facendo una recensione di tale gruppo e genere??? hell chose me è il miglior cd deathcore/deathmetal degli ultimi anni...tecnica, riff, batteria, e soprattutto voce.... miglior voce in assoluto dell'intero panorama......prova ad ascoltarlo in qualche live...non perde niente!!! che poi in sala registrazione anche umberto bossi potrebbe fare growl e scream ad altissimo livello |
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Parappapappà.... I'm Lovin them! |
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Flag Of Hate: penso di aver capito che ti piacciano moltissimo....eheh |
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Il paragone con il cheeseburger è perfetto: il sapore ricorda la plastica, la qualità delle materie prime è scarsa, nutrizionalmente nullo, deleterio per la salute, mortifica il palato e rende stupidi. Tipica porcheria americana, il mio giudizio è: "che se ne stiano a casa loro!". PS: la copertina è ridicola, per definirla serve un neologismo tipo "truzzonata", o qualcosa del genere. Rispecchia perfettamente il livello infimo della loro proposta musicale, in altre parole. |
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7
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Ho sentito dire che gli Annotations of An Autopsy siano brutal death / slam quindi non mi sorprendo se i Carnifex riescano a farsi catalogare come brutal asd. Comunque il cd mi fa pena, sarà che proprio non sopporto il -core ( non il grind ) ergo non posso dare un voto |
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@ Marcellotl1000r: non lo metto in dubbio, ma sai: ciò che mi dici tu su questo gruppo lo dice CHIUNQUE su QUALSIASI gruppo metalcore o deathcore o checcacchionesocore. |
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Alex, come diavolo hai fatto a sorbirti un album del genere per intero? Sarà pur sempre questione di gusti, ma trovo che il deathcore, preso come genere nella sua interezza, non abbia proprio nulla da dire. |
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Marcello1000r - Sì, la voce a volte assume dei tratti brutal, ma per il resto...sfido chiunque ad arrivare a fine disco senza sbadigliare (e senza skippare in avanti) |
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Occhio che i Carnifex non sono un semplice gruppo deathcore...a parer mio hanno delle influenze brutal notevoli |
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Copertina, nome del gruppo e titolo dell'album (che non c'entrano niente col deathcore, ma più col black) sono eloquenti di quanto, sinceramente, sti gruppi deathcore sono proprio goffi in tutto. La gente di sti gruppi mi dà l'idea di fighetti o poco più che scimmiottano le bands metal. |
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bella recensione... sti gruppetti deathcore inizierebbero a rompere un pelo le pallei... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Hell Chose Me 02. Dead Archetype 03. Entombed Monarch 04. Names Mean Nothing 05. Heartless 06. Sorrowspell 07. The Scope Of Obsession 08. By Darkness Enslaved
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Line Up
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Scott Lewis - vocals Ryan Gudmonds - guitars Cory Arford - guitars Fred Calderon - bass Shawn Cameron - drums
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